Corso di Storia della Pedagogia Breve storia della scuola in Italia Università degli Studi di Trieste Tirocinio formativo attivo dott. Andrea Dessardo.

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Transcript della presentazione:

corso di Storia della Pedagogia Breve storia della scuola in Italia Università degli Studi di Trieste Tirocinio formativo attivo dott. Andrea Dessardo 21 maggio 2015

Premesse ● La scuola pubblica è la più grande organizzazione del nostro paese: ca di alunni e di insegnanti. ● In Italia 10,1 anni di scolarità in media su popolazione anni (media OCSE: 11,9). ● 48% 25-64enni ha terminato le superiori (OCSE: 67%); 64% dei 25-34enni (OCSE: 77%) (dati 2004) Laureati 25-34enni: 26,7% (OCSE: 32,2%) Forti squilibri interni. quindicenni che avevano lasciato la scuola: 7,5% nel Nord-Ovest, 3,6% nel Nord- Est, 3% nel Centro, 8,8% nel Sud-Est, 11,7% Sud-Ovest e isole (dati 2002) 44,1% donne 25-34enni diplomate, 40,7% uomini, laureate 9,6%, 8,5% uomini (dati 1997)

● : da a studenti di scuola superiore, per raddoppiare ancora tra 1960 e Massimo: di studenti nel , poi calo. ● Nel 1951 solo il 10,3% dei enni era iscritto (1961: 21,3%; 1971: 47,8%; 1981: 51,9%; 1990: 68,3%; 1997: 86,8%). ● 1997: il 94,3% dei licenziati dalla scuola media s'iscriveva alle superiori 79% dei maschi ottiene il diploma in età, l'85% delle femmine 72,3% dei diplomati s'iscrisse all'università (66,5% dei maschi, 77,9% delle femmine) (dati 2002)

Mobilità sociale 99% dei figli di laureati si iscrive alla scuola superiore 96% dei figli di diplomati 84% dei figli di chi ha la licenza media 71% dei figli di chi ha la licenza elementare 45% dei figli di chi non ha alcun titolo di studio

Dispersione scolastica 7% bocciati in I media, 4,5% in II, 0,2% in III 8-10% bocciati in I liceo, 20% in I istituti tecnici, 25% in I istituti professionali 88% dei liceali non viene bocciato, solo il 67% nei professionali Licenziati con il 6 alle medie: 40% Solo il 55,6% di loro non viene bocciato in I superiore e il 41% non viene mai bocciato 2/3 degli iscritti in I a istituti professionali ha finito le medie con il 6

Voti (2004) Licenziati con: 60-70: 37,5% 71-80: 23,9% 81-90: 16,7% : 21,2%

Le paghe dei professori (scuole medie, 2004) Italia: Inizio carriera: euro Culmine: euro (+50%) Francia: Inizio carriera: euro Culmine: euro (+89%) Spagna: Inizio carriera: euro Culmine: euro (+43%) Media OCSE: Inizio carriera: euro Culmine: euro (+63%)

L'analfabetismo in Italia al momento dell'Unità censimento 1861: 78% censimento 1871: 69% Piemonte42% Liguria56% Lombardia 45% Veneto65% Emilia72% Toscana68% Marche79% Umbria80% Lazio68% Abruzzi85% Campania 80% Basilicata 88% Calabria87% Sicilia85% Sardegna86% Alcune delle poste del bilancio dello Stato italiano nel 1863 (lo stanziamento complessivo fu di 943 milioni): Guerra………… Lavori pubblici…..95 Marina……………..78 Interno……….……71 Giustizia…………. 31 Istruzione……...15 Analfabetismo minore nelle province ex austriache 1775: Schulordnung di Maria Teresa

La legge Casati ● R.D. 13 novembre 1859 n ● Governo di Alfonso La Marmora (dopo le dimissioni di Cavour), regime di pieni poteri (tempo di guerra) ● Efficacia immediata nel Regno di Sardegna e Lombardia (eccetto Mantova) ● Precedente: legge Boncompagni (1848) ● Gabrio Casati primo ministro non piemontese (lombardo, emigrato da vent'anni)

Tre sistemi principali si offrivano da abbracciare: quello d’una libertà piena e assoluta, la quale, come in Inghilterra, esclude ogni ingerenza governativa; quello in cui, come nel Belgio, è concesso agli stabilimenti privati di far concorrenza cogli istituti dello Stato; quello, infine, praticato in molti paesi della Germania, dove lo Stato provvede all’insegnamento non solo con istituti suoi propri, ma ne mantiene eziandio la direzione superiore, ammettendo la concorrenza degli insegnamenti privati con quelli ufficiali. […] Restava pertanto da abbracciare il partito più sicuro, vale a dire un sistema di libertà media, sorretta da quelle cautele che la contengono entro i dovuti confini. (Gabrio Casati)

L'amministrazione centrale ● Ministro della Pubblica Istruzione ● Consiglio superiore della P.I. ● Ispettore generale degli studi superiori, ispettore generale degli studi secondari classici, ispettore generale degli studi tecnici, scuole primarie e normali (un solo ispettore!) ● Scuole nautiche e militari alle dipendenze dei ministeri della Marina e della Guerra ● Le funzioni per le scuole tecniche sono condivise tra il ministero della P.I. e quelli dei settori produttivi di riferimento Consiglio superiore della P.I. presieduto dal ministro, tre sezioni: università, scuole secondarie, scuola primaria 21 membri di nomina regia in carica sette anni, senza poteri decisionali L'ispezione nelle scuole primarie è affidata a ispettori provinciali

L'amministrazione periferica ● In ogni provincia: un provveditore per scuole secondarie, classiche e tecniche, un ispettore per scuole primarie, un consiglio provinciale per le scuole, ispettori di circondario ● Il CPS composto dal provveditore, dall'ispettore, da presidi e direttori di licei, ginnasi e scuole tecniche, due rappresentanti della deputazione provinciale, due dei comuni

L'ordinamento del sistema scolastico La pubblica istruzione si divide in tre rami, al primo dei quali appartiene l'istruzione superiore; al secondo l'istruzione secondaria classica; al terzo la tecnica e la primaria (art. 1) ● Nessun cenno alla scuola dell'infanzia né all'istruzione professionale e artistica. ● Ordine gerarchico: dall'alto in basso

Schema della scuola nella legge Casati

La scuola elementare INFERIORE (2 anni, obbligatoria) ● Lingua italiana ● Insegnamento religioso ● Lettura ● Scrittura ● Aritmetica elementare ● Nozioni elementari del sistema metrico SUPERIORE (2 anni, facoltativa) Materie del grado inferiore Regole della composizione Calligrafia Tenuta dei libri contabili Geografia elementare Esposizione dei fatti più notevoli della storia nazionale Cognizioni di scienze fisiche e naturali applicabili principalmente agli usi ordinari della vita Geometria e disegno (maschi) Lavori donneschi (femmine)

● Scuola elementare: dai 6 anni, gratuita; scuole maschili e scuole femminili; ● Numero di allievi per classe: 70 (con deroghe fino a 100) ● In caso di sdoppiamento della classe, il ciclo inferiore può essere affidato a un “sotto- maestro” (dai 14 anni le maestre, dai 16 i maestri)

L'istruzione classica ● Ginnasio inferiore (3 anni) ● Ginnasio superiore (2 anni) ● Liceo (3 anni) Ginnasi in ogni capoluogo di provincia o circondario, a carico dei comuni Licei in tutti i capoluoghi di provincia, a carico dello Stato Propedeutico all'Università

GINNASIO (5 anni) ● Lingua italiana (in Val d'Aosta anche francese) ● Lingua latina ● Storia, nozioni di antichità latine e greche ● Geografia ● Aritmetica ● Lingua greca ● Civiltà latina e greca ● Istituzioni letterarie ● Religione LICEO (3 anni) Letteratura italiana (anche francese in VdA) Letteratura latina Storia Filosofia Elementi di matematica Letteratura greca Fisica ed elementi di chimica Storia naturale Religione

● 1878: introdotta l'educazione fisica ● 1881: disegno facoltativo in I, II e III ginnasio ● 1889: la lingua francese materia facoltativa (obbligatoria in III, IV e V ginnasio nelle ex province napoletane del Regno di Napoli) ● Esame di licenza alla fine di ogni anno, aperto anche a non frequentanti ● In seguito, esami aboliti per alunni con media del 7

L'istruzione tecnica SCUOLE TECNICHE (3 anni) ● Lingua italiana (anche francese in VdA) ● Aritmetica e contabilità ● Elementi di algebra e geometria ● Disegno e calligrafia ● Geografia e storia ● Elementi di storia naturale e fisico-chimica ● Nozioni intorno ai doveri e ai diritti dei cittadini ● Religione ISTITUTI TECNICI (3 anni) Letteratura italiana Lingua francese (in VdA) Lingue francese e tedesca Storia e geografia Storia naturale, fisica e chimica Algebra e geometria Aritmetica e contabilità Religione Sezione commerciale Istituzioni di diritto amministrativo e commerciale Economia pubblica Aritmetica sociale Sezione fisico-matematica Trigonometria rettilinea Geometria descrittiva Fisica e meccanica elementare Disegno e calligrafia

● La sezione fisico-matematica permetteva l'accesso alle facoltà scientifiche ● Le scuole tecniche si divisero (1899) tra “di tipo comune” (computisteria), agrarie, commerciali, industriali ● Nelle sezioni femminili anche due ore di lavori donneschi

Scuole normali Ne furono istituite 18 in tutto il Regno, 9 maschili e 9 femminili, lasciando facoltà alle province di aprirne altre ● Accesso a 16 anni per i maschi, 15 per le femmine, previo esame d'ammissione sulle materie delle elementari, un attestato di moralità e buona condotta rilasciato dal comune di residenza e un certificato di sana e robusta costituzione ● Tre anni di corso, ma già dopo i primi due si poteva sostenere l'esame per l'insegnamento al corso elementare inferiore ● Materie delle elementari, con pedagogia ● Borse di studio e convitti ● Nel 1860 attivate anche le conferenze magistrali, brevi corsi per l'insegnamento ai corsi inferiori (grande necessità di maestri!) ● Frequentate anche semplicemente come scuole secondarie femminili, senza il fine dell'insegnamento

● Maestre solo a scuole femminili e maestri solo a maschili ● Periodo di prova di sei mesi, contratto di tre anni prorogabile a tempo indeterminato ● Facoltà degli ispettori di derogare e sanzionare ● Scuole elementari generalmente comunali ● Stipendi diversi tra tra corso inferiore e superiore, città e campagne (tre livelli per ciascuna categoria) e comunque dipendenti dalle finanze comunali; maestre pagate i 2/3 dei maestri ● Pensione a 55 anni d'età e 30 di servizio

Università ● Rettori di nomina regia ● Cinque facoltà: Teologia, Giurisprudenza, Medicina, Scienze FMN, Filosofia e Lettere

Legge Casati: punti critici ● “Legge fiume”: ben 379 articoli! Di cui 225 dedicati all'istruzione classica e universitaria, 46 all'amministrazione, 43 all'istruzione tecnica, 58 elementare e normale... Disoccupazione intellettuale, per decenni l'Italia ebbe troppi laureati (a differenza di oggi...) ● Scuola elementare poco considerata (ultima a essere descritta) ● Forte centralismo ministeriale ● Dicotomia tra formazione classica e tecnica ● L'istruzione tecnica collocata a lato della primaria (art. 1) ● Nessun riferimento a scuola dell'infanzia e all'istruzione artistica e professionale ● Maestri in balia dei comuni ● R.D. 27 settembre 1861: ufficialmente estesa a tutto il Regno d'Italia

“ La legge Casati è indegna del tempo e dell’Italia. Non conviene porvi mano per rappezzarne la decima parte”. Carlo Cattaneo “Io ho già incaricato il Consiglio superiore di esaminare la legge Casati perché proponga tutti i miglioramenti immediatamente attuabili […]. E intanto - bisogna che non ve lo nasconda - noi dobbiamo rassegnarci a vivere per qualche tempo ancora con la legge Casati." Francesco De Sanctis

Sinistra storica 1876: cambio di maggioranza, al governo la Sinistra (Agostino Depretis) Tre questioni: sociale, meridionale, romana : oltre un milione di emigrati Lo sviluppo industriale ostacolava la diffusione dell'alfabetizzazione; al contempo, surplus di formazione nelle classi più agiate. Ministro della P.I. Michele Coppino: rendere effettiva l'obbligatorietà dell'istruzione elementare

La legge Coppino ● 15 luglio 1877 ● Istruzione obbligatoria fino ai 9 anni ● Aumento del 10% dello stipendio dei maestri ● Sanzioni per genitori inadempienti ● Distinzione tra scuole urbane e rurali ● Alle elementari, insegnamento religioso facoltativo a scelta delle famiglie. Sostituito da “doveri dell'uomo e del cittadino”.

I programmi Gabelli (1888) Condizionati dal positivismo pedagogico: ● Approccio scientifico alla pedagogia e alla didattica; ● Maggiore spazio allo studio delle materie scientifiche; ● Applicazione del metodo scientifico anche all'osservazione dei fenomeni sociali; ● Laicità della scuola (religione sostituita da “doveri del cittadino”); ● Metodologismo, didatticismo.

L'età giolittiana Legge Orlando, n. 407, 8 luglio 1904 ● Obbligo innalzato a 12 anni ● Sdoppiamento delle classi numerose ● Corsi serali per analfabeti ● Istituite nei Comuni con più di 4000 abitanti (1164 su 8000) “scuole popolari” obbligatorie di due classi postelementari (V e VI). ● Chi intende proseguire gli studi secondari deve invece sostenere, dopo la IV elementare, un esame di maturità ● Per tutti quattro anni obbligatori, sei nei comuni più grandi Legge Daneo-Credaro, 4 giugno 1911, n. 487 Avocazione allo Stato delle scuole elementari.

● A inizio secolo nascono le prime organizzazioni professionali: nel 1901 l'UNM ha iscritti. Primo presidente è il futuro ministro Luigi Credaro, radicale. Contrasti con il governo. ● 1903: riforma delle pensioni (legge Nasi) ● 1906: nasce l'Associazione “Niccolò Tommaseo”. Contrasti tra cattolici e laici sulla legge Credaro. ● 1901: fondata la FNISM, di orientamento democratico ● 1919: abilita distinzione tra scuole urbane e rurali.

Il maestro “missionario”

Verso la riforma Gentile “Noi vogliamo in fatto di scuola, a preferenza di sterminati eserciti di Serse, piccoli eserciti ateniesi e spartani, di quelli che vinsero l' Asia e fondarono la civiltà europea”. (Benedetto Croce Ministro )

Il neoidealismo ● Concetto di “educazione nazionale” ● Polemica con positivismo e socialismo ● S'impara a vivere vivendo, cioè pensando ● Preminenza della filosofia (=pedagogia) ● “Perenne attuarsi” dello spirito

Le scuole “serene” ● G. Lombardo-Radice direttore de “L'Educazione nazionale” ( ) ● Scuola “umana”, che mette al centro le esigenze del bambino e alle sue esperienze ● Preminenza dell'educazione artistica su quella scientifica ● Preminenza dell'intuizione sulla preparazione didattica

La legge 3 dicembre 1922 per “Delegazione di pieni poteri al Governo del Re per il riordinamento del sistema tributario e della pubblica amministrazione” consentì a Giovanni Gentile (ministro dal 31 ottobre 1922 al 1° luglio 1924) di evitare la discussione parlamentare. R.D maggio 1923: scuola media di 1° e 2° grado R.D settembre 1923: università R.D ° ottobre 1923: scuola elementare. Prima riforma del governo Mussolini (prima di quella elettorale e di quella sulla stampa).

“Si fa e si rifà in perpetuo la sostanza delle nostre idee, dei nostri convincimenti intorno a ciò che si vuole che sia la scienza italiana, il concetto italiano della vita e della letteratura, il patrimonio della nostra scuola, di ogni scuola: l'eredità sacra dei nostri maggiori, per cui noi siamo noi, e abbiamo un nome e una personalità, e guardiamo a un avvenire, non solo economico e politico, ma anche morale e intellettuale, che sia nostro, nazionale. […] Facciamo insieme una scuola, la scuola nazionale, la scuola italiana, sulla base della cultura nazionale” (G. Gentile Trieste, agosto 1919)

L'istruzione elementare Gradi: ● Preparatorio (scuola materna): 3 anni ● Elementare inferiore (3 anni) ● Elementare superiore (2/3 anni) ● Esami dopo la III e dopo la V; ● Oppure, dopo i tre anni di scuola complementare d'avviamento al lavoro, esame d'idoneità al lavoro

L'istruzione media ISTITUTI MEDI DI I GRADO: ● Scuola complementare ● Ginnasio ● Corso inf. Istituto tecnico ● Corso inf. Istituto magistrale ISTITUTI MEDI DI II GRADO: Liceo Corso sup. Istituto tecnico Corso sup. Istituto magistrale Liceo scientifico Liceo femminile

L'istruzione classica GINNASIO INFERIORE: ● Italiano ● Latino ● Storia e geografia ● Matematica ● Lingua straniera (II e III anno) ● GINNASIO SUPERIORE: ● Italiano ● Latino ● Greco ● Storia e geografia ● Matematica ● Lingua straniera LICEO Letteratura italiana Letteratura latina Letteratura greca Filosofia Storia ed economia politica Matematica e fisica Scienze naturali, chimica e geografia Storia dell'arte

L'istruzione tecnica CORSO INFERIORE (4 anni) ● Lingua italiana ● Latino ● Storia ● Geografia ● Matematica ● Lingua straniera (II, III e IV anno) ● Latino (I e II anno) ● Disegno ● Dattilografia CORSO SUPERIORE (4 anni) Materie comuni: Lettere italiane Latino (I e II anno) Storia Matematica e fisica Scienze naturali Geografia Sezione commerciale e di ragioneria Sezione Agrimensura

Istruzione tecnica superiore SEZIONE COMMERCIALE E RAGIONERIA: ● Due lingue straniere ● Computisteria ● Ragionieria ● Istituzioni di diritto ● Economia politica ● Scienza finanziaria ● Statistica ● Chimica ● Merceologia ● Calligrafia SEZIONE AGRIMENSURA Lettere italiane Latino Storia Matematica e fisica Scienze naturali Geografia Agraria Computisteria rurale Estimo Tecnologia rurale Costruzioni Topografia Disegno topografico Chimica Legislazione rurale Disegno

Istruzione magistrale IST. MAG. INFERIORE (4 anni) ● Lingua italiana ● Latino (dal II anno) ● Storia ● Geografia ● Matematica ● Lingua straniera ● Disegno ● Musica ● Canto corale ● Strumento musicale IST. MAG. SUPERIORE (3 anni) Lettere italiane Lettere latine Storia Filosofia Pedagogia Matematica e fisica Scienze naturali Geografia Igiene Disegno Musica Canto corale Strumento musicale

Licei scientifici e femminili LICEO SCIENTIFICO (4 anni). Dava accesso alle Facoltà di Scienze e di Medicina e chirurgia ● Lettere italiane ● Lettere latine ● Storia ● Filosofia ● Economia politica ● Matematica e fisica ● Scienze naturali ● Chimica ● Geografia ● Lingua e letteratura straniera ● Disegno LICEO FEMMINILE (3 anni) Formazione culturale di complemento senza sbocchi. Saranno un fallimento, chiusi nel Lingua e letteratura italiana Lingua e eletteratura latina Storia Geografia Filosofia Diritto Economia politica Una o due lingue straniere Storia dell'arte Disegno Lavori femminili Economia domestica Musica Canto corale Strumento musicale Danza

Gli esami ● AMMISSIONE: alle prime classi delle scuole medie di I e II grado; alla IV ginnasio; per licei scientifico e femminile necessario aver conseguito primo grado; ● IDONEITÀ: per accedere alle classi pubbliche dopo aver seguito scuole pareggiate o paterne; ● LICENZA: dopo scuola complementare e liceo femminile; ● ABILITAZIONE: dopo istituti magistrale e tecnico; ● MATURITÀ: per l'accesso all'Università e istituti superiori (escluso Magistero)

Università Facoltà ● Giurisprudenza (4 anni) ● Lettere e filosofia (4 anni) ● Medicina e chirurgia (6 anni) ● Scienze MMFFNN (4 anni) Scuole superiori ● Farmacia (5 anni) ● Ingegneria (7 anni) ● Architettura (4 anni)

Mira a ridefinire le finalità della scuola e il suo ruolo nella società secondo una visione elitaria Forte divaricazione degli indirizzi scolastici e precocità delle scelte degli allievi L’educazione religiosa torna a essere obbligatoria nelle elementari. La religione diviene una filosofia inferiore adatta ai bambini e alle masse. Dopo il Concordato, estensione dell’IRC ai corsi superiori Isolamento della scuola italiana rispetto ai modelli internazionali

Dimissioni di Gentile durante la crisi Matteotti (1° luglio 1924) Breve ministero di Alessandro Casati Dal 1925 progressiva “fascistizzazione” della scuola Ministri: Pietro Fedele, Giuseppe Belluzzo, Balbino Giuliano, Francesco Ercole, Cesare Maria De Vecchi, Giuseppe Bottai

I “ritocchi” alla riforma 1923: aggiunta di un biennio integrativo alla scuola complementare per l’iscrizione al liceo scientifico e al corso superiore dell’istituto tecnico 1924: attenuazione del rigore dell’esame di Stato, ampliamento del numero dei licei scientifici 1928: l’istruzione professionale passa al Ministero dell’Educazione nazionale 1929: la scuola complementare diventa scuola di avviamento professionale (tre anni più due: agrario, commerciale, industriale, artigiano, femminile e marinaro) 1929: insegnamento della religione cattolica nelle scuole medie di 1° e di 2° grado.

La fascistizzazione : scioglimento delle associazioni dei docenti e nascita dell’Associazione nazionale insegnanti fascisti : Opera Nazionale Balilla : Associazione fascista della scuola. Giuramento di fedeltà per i professori universitari : obbligo del tessera del PNF per accedere ai concorsi : esautorato il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione : Gioventù Italiana del Littorio (GIL) : Leggi razziali

La Carta della Scuola Il fine della presente riforma è quello di trasformare la scuola, che è stata finora possesso di una società borghese, in scuola del popolo fascista e dello Stato fascista: del popolo che possa frequentarla; dello Stato che possa servirsene per i suoi quadri e per i suoi fini (Giuseppe Bottai) 19 gennaio 1939: il Gran Consiglio del Fascismo approva la Carta della Scuola proposta da Giuseppe Bottai, ministro dal '36 ( ministro delle Corporazioni)

Che cosa prevedeva - scuola artigiana triennale priva di sbocchi - scuola professionale triennale con possibile accesso a scuola tecnica biennale priva di sbocchi - scuola media triennale (con latino) per l’accesso ai licei classico, scientifico e artistico, all’istituto magistrale e tecnico- commerciale (tutti quinquennali). Restavano quadriennali istituti tecnici agrario, industriale, geometri e nautico. Non attuata a causa dello scoppio della guerra.

L'Assemblea costituente L’ obbligo L’esame di Stato La scuola media unica Scuola pubblica e scuola privata Educazione religiosa

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione e istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello di alunni delle scuola statali. È prescritto un esame di stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università e accademie, hanno diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato. (art. 33)

La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze che devono essere attribuite per concorso. (art. 34)

Il fallimento della legge Gonella Disegno di legge n° 2100/1951 ● Scuola elementare di cinque anni ● Scuola media in tre rami: classico, scientifico, normale ● Formazione professionale alle regioni 1955: nuovi programmi alle elementari Altri tentativi di riforma negli anni '50 (Medici...) tutti falliti

Il centro-sinistra La scuola è per tutti?  1958: il 65% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni non frequenta alcuna scuola secondaria di 1° grado  il 35% residuo è diviso tra scuola media col latino e avviamento professionale (50-50%)  su 100 iscritti alla 1° elementare nel solo 67 escono dalla V del ; solo 49 si iscrivono alla media o all’avviamento e ne escono solo in 30  negli 8 anni di obbligo si perde il 70% degli iscritti

Voi dite d’aver bocciato i cretini e gli svogliati. Allora sostenete che Dio fa nascere i cretini e gli svogliati nelle case dei poveri. Ma Dio non fa questi dispetti ai poveri. È più facile che i dispettosi siate voi... (don Lorenzo Milani)

La scuola media unica : presidente del Consiglio Amintore Fanfani, ministro Luigi Gui. Legge 1859/1961 ● Obbligo a 14 anni ● Scuola media unica di 3 anni ● Ridimensionato l'insegnamento del latino (abolito nel 1977) ● Esame di terza media ● Liberalizzato l'accesso alle scuole superiori (per l'accesso al liceo classico necessario anche l'esame di latino: abolito nel 1977)

Insegnamenti obbligatori: ● Religione ● Italiano ● Storia ed educazione civica ● Geografia ● Matematica ● Osservazioni ed elementi di scienze naturali Lingua straniera ● Educazione artistica ● Educazione fisica I: applicazioni tecniche ed educazione musicale (facoltative nelle classi successive). Rese obbligatorie nel 1977 (legge Malfatti) II: l’insegnamento dell’italiano viene integrato da conoscenze di latino. III: latino facoltativo. Uno o più insegnamenti facoltativi a scelta

Da istituirsi entro il 1° ottobre 1966 in tutti i Comuni sopra i abitanti. Non più di 24 classi con massimo 25 alunni (deroghe fino a 30). Classi differenziali per “disadatti scolastici” con massimo 15 alunni (abolite nel 1977) Il Comune è tenuto a fornirei locali idonei, l’arredamento, l’acqua, il telefono, l’illuminazione, il riscaldamento, la manutenzione ordinaria e straordinari.

La scuola di massa : da a professori di scuola media : da a professori di scuola superiore alunni

L'onda lunga del '68 DPR n° 910/1969: liberalizzato l'accesso all'Università I “Decreti Delegati” (31 maggio 1974) il D.P.R. 416 riordinamento degli organi collegiali; il D.P.R. 417 sullo stato giuridico del personale; il D.P.R. 418 sul lavoro straordinario al personale ispettivo e direttivo; il D.P.R. 419 sulla sperimentazione, la ricerca educativa e l’aggiornamento culturale e professionale il D.P.R. 420 sullo stato giuridico del personale non insegnante Oggi parte del Decreto Legislativo 16 aprile 1994 n. 297, Testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione

Ai nostri giorni Il Consiglio europeo di Stoccolma (2001) fissa tre obiettivi strategici da raggiungere entro il 2010: ● migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e formazione ● facilitare a tutti l’accesso ai sistemi di istruzione e formazione; ● aprire i sistemi di istruzione e formazione al resto del mondo Queste tre indicazioni vengono articolate dal Consiglio europeo di Barcellona (2002)

L'autonomia Art. 21 l. n. 59/1997 al centro ∗ definizione degli standard nazionali di istruzione e formazione; programmazione e perequazione alle singole scuole ∗ personalità giuridica, autonomia didattica e organizzativa, ampliamento dell’offerta formativa autonomia didattica: ⇛ scelta delle metodologie per raggiungere gli obiettivi ⇛ organizzazione degli spazi e dei tempi di lavoro ⇛ insegnamenti opzionali, facoltativi e aggiuntivi autonomia organizzativa: ⇛ durata diversa dell’unità oraria di lezione ⇛ articolazione del gruppo classe ⇛ impiego flessibile dell’attività docente ampliamento dell’offerta formativa: ⇛ curricoli educativi per adulti ⇛ iniziative antidispersione ⇛ attività parascolastiche ed extrascolastiche ⇛ percorsi integrati tra sistemi formativi (crediti) ⇛ convenzioni con Università, Enti locali, Aziende ecc.

Il nuovo esame di Stato (l. 425/1997) ⇛ ammissione di tutti gli studenti scrutinati ⇛ tre prove scritte (terza prova stabilita dalla commissione) ⇛ colloquio su tutte le materie dell’ultimo anno; ⇛ crediti scolastici e formativi accumulati nell’ultimo triennio; ⇛ punteggio centesimi con sufficienza a 60/100; ⇛ una commissione con presidente esterno composta per metà da docenti della stessa classe e per metà da docenti esterni

l. 9/1999: obbligo di 10 anni e “obbligo formativo” fino a Legge Casati: obbligatori due anni di scuola elementare 1877 Legge Coppino: l’obbligo diventa di tre anni 1904 Legge Orlando: quattro anni di scuola elementare e due anni di obbligo formativo di “scuola popolare” 1923 Riforma Gentile: cinque anni di scuola elementare e obbligo formativo triennale nelle classi integrative di avviamento professionale 1939 Carta della Scuola (inapplicata): obbligo di otto anni

Le scuole paritarie (l. 62/2000) Legge piuttosto tardiva, anche se in Italia scuole statali e cattoliche hanno a lungo convissuto senza la vis polemica di altri paesi. La parità è riconosciuta al le scuole che si impegnano: - al rispetto della Costituzione, a un POF rispondente agli ordinamenti vigenti, alla pubblicità dei bilanci; - a garantire locali conformi alle norme; - al funzionamento di Organi collegiali elettivi; - all’iscrizione di quanti facciano richiesta; - all’applicazione della normativa sull’handicap; - alla organica costituzione di corsi completi; - ad avere docenti abilitati, nel rispetto dei contratti nazionali di lavoro (massimo ¼ di insegnanti volontari, comunque abilitati); norma fiscale particolare;

La riforma Berlinguer (10 febbraio 2000) ● “Scuola di base” di 7 anni ● “Scuola secondaria” 2+3 con cinque indirizzi (umanistico, scientifico, tecnico- tecnologico, artistico, musicale) ● Mai applicata: nel 2001 il centrodestra vinse le elezioni e smantellò la riforma

La riforma Moratti (l. 53/2003) ● Scuola dell'infanzia ● Primo ciclo: scuola primaria + scuola secondaria di primo grado (abolito l'esame di V elementare) ● Secondo ciclo: licei o formazione professionale In sostanza: cambiano i nomi, “liceizzazione” degli istituti tecnici (classico, economico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico, tecnologico, delle scienze umane) Si decide a 14 anni se indirizzarsi allo studio o al lavoro (con possibilità di cambiare percorso)

La “politica del cacciavite” Obbligo elevato a 16 anni Soppressi i licei tecnologici ed economici Eliminato il passaggio degli istituti professionali alle Regioni

Il futuro? I dodici punti di Renzi 1) Mai più precari nella scuola 2) Dal 2016 si entra solo per concorso 3) Basta supplenze 4) La scuola fa carriera: qualità, valutazione e merito 5) La scuola si aggiorna: formazione e innovazione 6) Scuola di vetro: dati e profili on line 7) Sblocca scuola 8) La scuola digitale 9)Cultura in corpore sano 10) Le nuove alfabetizzazioni 11) Fondata sul lavoro 12) La scuola per tutti, tutti per la scuola