Laboratorio: gli oggetti Gli oggetti non svolgono solo una funzione pratica ma: recano in sé una storia hanno una memoria interna hanno una valenza psicologica proiettano l’identità della persona Freud: psicopatologia della vita quotidiana Levi-Strauss: un riflesso sul piano pratico dell'attività mitopoietica Spirito del bricolage: fare piccoli oggetti per hobby Spirito del collezionista: (figurine, francobolli, tappi ….) ordinare il mondo per conoscerlo
Il Surrealismo opera con gli oggetti attraverso: associazioni improbabili contaminazione tra mondi differenti libere associazioni paradossi visivi
Joseph Cornell (Nyack, New York New York 1972) Nasce in una famiglia benestante. Crea i primi “oggetti-giocattolo” per divertire il fratello Robert, paralizzato alle gambe. Nel 1917 il padre muore e iniziano le difficoltà (debiti e povertà). La madre vende maglioni e dolci fatti in casa. Abbandona gli studi. Dal 1921 al 1931 fece il venditore porta a porta di tessuti. Girando a piedi la città rovista nei negozi di libri usati e di robivecchi. Comincia a collezionare libri, dischi, fotografie, stampe, cimeli teatrali e copie di vecchi film. Frequenta le gallerie d’arte.
conosce e apprezza i readymades di Marcel Duchamp e le costruzioni di scatole di Kurt Schwitters
Nel 1931 scopre la galleria d’arte di Julian Levy, primo mercante americano cui si deve una mostra surrealista a NewYork nel 1932 Influenzato da un’opera di Dali del 1929: Les Plaisirs Illuminés (tre scatole in sequenza nelle quali si svolgono tre diverse azioni) Diventa il primo surrealista americano iniziando a costruire scatole
Primo oggetto surrealista esposto nel 1932 è Glass Bell una campana di vetro sotto la quale una mano femminile tiene un ventaglio con delle rose. Scatole di legno piene di ogni cosa possibile, in equilibrio tra casualità e catalogazione. Vecchie foto, pezzi di giocattoli, oggetti di legno costruiti in modo da sembrare trovati in fondo a una soffitta o nell’ultimo strato di un vecchio cassetto... reti metalliche... come a suggerire una ragnatela, l’idea del tempo trascorso… ritagli di libri…pappagalli-feticcio che richiamano la memoria dell’esotico (M. Dallari, A regola d’arte, p. 86)
collezionista di immagini memoriali, di frammenti trovati per caso, oppure salvati dalla scomparsa grazie al gesto amoroso della ripresa, interesse per il documento non come rappresentazione, ma come reliquia del reale, per i legami viventi che intrattiene con esseri, luoghi, tempi
un campo di possibilità situate all’origine di piani differenti della conoscenza e del vissuto
C’è un’atmosfera di solitudine, di isolamento, di pensieri nascosti nel fondo della mente e solo in parte affioranti, nei frammenti di memoria
Ma in questo affiorare, offrirsi e interagire con il mondo che è fonte di ritrovamento di questi oggetti, c’è la testimonianza che non solo l’uomo, ma anche il mondo ha un passato da cui far affiorare qualcosa di significativo, di comunicabile, nel presente e nel futuro
sapeva mettere l’infinito in scatola, riuscì ad incorniciare l’ineffabile
Materiali per il lavoro: una scatola di cartone (scarpe, cereali…..) ca 20x30 cm matita, gomma, temperino righello, pennelli, tempere, contenitori per colore e acqua, panno o scottex, cutter (taglierino), forbici colla (stick, vinavil, a presa rapida…), nastro adesivo di carta carte per decorate, stoffe, nastri, fiocchi….., oggetti per decorare (medaglie, perline, ritagli giornale, foto…….) ……………. OGGETTI DA ESPORRE Film: Ogni cosa è illuminata Usa Regia: Liev Schreiber - Soggetto: Jonathan Safran Foer - Interpreti e personaggi: Eugene Hütz: Alexander Perchov, Elijah Wood: Jonathan Safran Foer, Boris Leskin: Nonno di Alex