Psicologia Sociale e della Devianza 1° Lezione: Presentazione programma Prime definizioni Cognizione sociale, conoscenza, giudizio 13 marzo 2012 – 8,30-11,30.

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Psicologia Sociale e della Devianza 1° Lezione: Presentazione programma Prime definizioni Cognizione sociale, conoscenza, giudizio 13 marzo 2012 – 8,30-11,30

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 2 PRESENTAZIONE PROGRAMMA È docente a contratto in Psicologia sociale e della devianza dall’anno accademico Insegna presso Scienze e Tecniche Psicologiche: Metodologia dello Studio (laboratorio) Negli anni accademici / ha insegnato: Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni presso il CdL di Esperti della Formazione. Recapiti: cell (solo se stettamente necessario) (preferito) Profilo phonebook: Corsi, appelli, dispense, bacheca. Il docente: STEFANIA ATTANASIO

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 3 PRESENTAZIONE PROGRAMMA  Conoscere i principali costrutti di psicologia sociale  Declinare i costrutti psico-sociali in ambito di psicologia giuridica  Definire i fenomeni devianti utilizzando un approccio psico-sociale Risultati di apprendimento attesi

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 4 PRESENTAZIONE PROGRAMMA Testi di riferimento Patrizi P., De Gregorio E. (2009) Fondamenti Di Psicologia Giuridica. Il Mulino, Bologna. Escluso par. 3 del cap.II pag: Palmonari A., Cavazza N., Rubini M. (2002) Psicologia Sociale. Il Mulino, Bologna Escluso capitolo V pag: Bocchiaro P. (2010) Psicologia Del Male, Editori Laterza, Bari

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 5 PRESENTAZIONE PROGRAMMA  La metodologia didattica adottata durante il corso sarà interattiva.  Si alterneranno spiegazioni frontali ed esercitazioni pratiche (lavori di gruppo, lettura e comprensione testi/documenti, creazione ed esposizione di elaborati)  Le lezioni avranno generalmente una durata reale di 2 ore (martedì 9-11; venerdì 15-17)  Chi intendesse ritirarsi dalla lezione prima della sua conclusione (si tollera un massimo di 15 minuti) è pregato a non frequentare affatto. Metodologia didattica

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 6 PRESENTAZIONE PROGRAMMA Calendario lezioni. Tot ore 53,5 Martedì 13 marzoh 8,30-11,30Lezione 1: Venerdì 16 marzoh 15,00-18,00 Lezione 2: Martedì 20 marzo h 8,30-11,30 Lezione 4: Venerdì 23 marzo h 15,00-18,00 Lezione 5: Martedì 27 marzo h 8,30-11,30 Lezione 6: Venerdì 30 marzo h 15,00-18,00 Lezione 7: Martedì 3 aprile h 8,30-11,30 Lezione 8: Venerdì 6 aprile h 15,00-18,00 Lezione 9: 1° esonero: venerdì 13 ore 15,00-16,00 (per i soli frequentanti) Martedì 17 aprile h 8,30-11,30 Lezione 10: Venerdì 20 aprile h 15,00-18,00 Lezione 11: Venerdì 27 aprile h 8,30-11,30 Lezione 12: Venerdì 4 maggio h 15,00-18,00 Lezione 13: Martedì 8 maggioh 8,30-11,30 Lezione 14: Venerdì 11 maggio h 15,00-18,00 Lezione 15: Martedì 15 maggio h 8,30-11,30 Lezione 16: Venerdì 18 maggio h 15,00-18,00 Lezione 17: Martedì 22 maggio h 8,30-11,30 Lezione 18: 2° esonero: martedì 29 maggio ore 9,30-10,30 (per i soli frequentanti)

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 7 PRESENTAZIONE PROGRAMMA Esoneri Gli esoneri sono riservati ai soli frequentanti. Sono tollerate fino ad un massimo di 3 assenze su un totale di 8 incontri per ogni parte in cui è diviso il programma. Superando entrambi gli esoneri, l’esame si intende superato e la verbalizzazione avverrà il 06 giugno ore 9,00 Superando 1 solo dei 2 esoneri si avrà la possibilità di presentare all’appello ufficiale solo la parte rimanente del programma, a condizione che si svolga l’esame nei mesi di giugno-luglio. In caso contrario si sosterrà l’esame integralmente. L’esonero sarà in forma scritta: domande chiuse e domande aperte L’iscrizione all’esonero deve avvenire insindacabilmente entro 5 giorni prima via al seguente indirizzo: Nell’ andranno indicati: nome, cognome, Corso di Laurea, n° di matricola. L’oggetto deve portare la dizione: esonero di Psicologia Sociale e della Devianza del 13 aprile oppure 29 maggio

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 8 PRESENTAZIONE  06 giugno 2012 ore 10,00  20 giugno 2012 ore 10,00  08 luglio 2012 ore 10,00   05 settembre 2012 ore 10,00  26 settembre 2012 ore 10,00   13 febbraio 2013 ore 10,00  27 febbraio 2013 ore 10,00 Appelli

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 9 Alcune definizioni

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 10 PSICOLOGIA SOCIALE È una disciplina legata al dominio tradizionale delle psicologie. Studia i modi e le forme dell’articolazione tra il mondo psichico e quello sociale: -A livello intrapsichico si focalizza sulla rappresentazione mentale degli eventi sociali (giudizio, atteggiamento, rappresentazione sociale, identità) -Modalità di relazioni sociali (aggressività vs. altruismo) -Processi collettivi (il gruppo, le relazioni tra gruppi, le influenze sociali)

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 11 PSICOLOGIA SOCIALE: METODI Sul piano metodologico la P.S.-nata come disciplina dell’indagine sul campo- utilizza spesso esperimenti sul campo o in laboratorio. Di fronte alla descrizione di un esperimento, lo studente è portato a memorizzare la successione di eventi proponendo, in sede di verifica, una loro descrizione cronologica. Ma questo livello di apprendimento non è affatto sufficiente.

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 12 ESPERIMENTO PSICO-SOCIALE Occorre individuare il TEMA CENTRALE (1) dell’esperimento che non coincide con l’oggetto esperito, ma al suo significato scientifico. L’ipotesi di ricerca, invece, coincide con l’interrogativo circa il tema indagato, ovvero come, secondo i ricercatori, il fenomeno avviene, sie evidenzia, si giustifica, si realizza, ecc. Come ottiene questo obiettivo? Traducendo i concetti astratti indicati nell’ipotesi in esempi concreti, in realtà che possano essere in qualche modo osservabili e soprattutto misurabili: OPERATIVIZZAZIONI

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 13 PSICOLOGIA GIURIDICA Settore emergente della psicologia contemporanea. Si interessa dei problemi che riguardano il rapporto dell’individuo o delle collettività con la legge, intesa non solo come presupposto o applicazione della giustizia, ma anche come fondamento della convivenza e come punto di riferimento dell’agire sia di coloro che vivono in conformità ad essa sia di coloro che, invece, si comportano in modo deviante rispetto ad essa.

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 14 DEVIANZA È una condotta di una persona o di un gruppo che viola le aspettative di ruolo, le norme sociali e i valori della maggioranza dei membri di una collettività e che per questa ragione suscita una qualche forma di reazione sociale.  è un atto, un azione, anche verbale  è relativo ad uno specifico contesto normativo  produce una reazione sociale.

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 15 La cognizione sociale Dal Palmonari-Cavazza-Rubini Pag 16-22

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 16 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition È una proposta teorica, un approccio empirico e concettuale, rappresentata da un insieme di modelli destinati a studiare e comprendere fenomeni psicosociali di diversa natura e complessità. Il percorso di analisi che sta alla base di tali modelli viene realizzato mediante l’indagine delle strutture cognitive interessate nel giudizio e nel comportamento sociale e dei processi mediante i quali tali strutture operano.

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 17 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Strutture cognitive giudizio comportamento sociale  quali sono (schemi)  i processi mediante i quali tali strutture operano (euristiche, attribuzioni causali, inferenze causali, covariazione, atteggiamenti)

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 18 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition 1. La realtà non esiste indipendentemente dalla mente che la percepisce e la modella: l’individuo è un elaboratore attivo di informazioni soggetto passivo  soggetto attivo 2. I diversi elementi sono raccolti, nella mente, in unità di significato (approccio olistico) che servono a darci un senso che và oltre la loro  approccio elementaristico  approccio olistico 3. Approccio genotipico  approccio situazionistico 4. Cognizione e motivazione sono interdipendenti Principi base

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 19 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition L’individuo, in qualità di soggetto pensante, è?  Ricercatore di coerenza  Scienziato ingenuo  Economizzatore di risorse cognitive  Tattico motivato Criteri discriminanti: 1.Rilievo dato a fattori cognitivi o a fattori motivanti 2.Elementi considerati nella spiegazione della realtà 3.Calcolo tra tali elementi Modelli di individuo pensante

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 20 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Modelli di individuo pensante Cogn./Motiv. ElementiProcessiBisogno Ric. Coer.C = M Credenze Sentimenti Spiegazioni = f(Credenze, Sentimenti) Coerenza Sci. Ing. C > M F. situazionali F. disposizionali Spiegazione =  (F.S.) oppure Spiegazione =  (F.D.) Logicità Ec. Ris.C > M SchemiSpiegazione = modello attribuzionale normativo/ euristiche Velocità Tatt. Mot.C < M Informazioni strumentali al sé Spiegazione = f(Sé: scopi, motivi, bisogni, autostima) Utilità Con. Mot.C < M Inf. tratte dalla memoria spiegazione = f(bisogno di chiusura cognitiva) No ambiguità

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 21 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition -Bisogno di risparmiare risorse cognitive -Processi consapevoli e inconsapevoli -Egocentrismo dei processi di pensiero -Resistenza al cambiamento -Accessibilità temporanea e cronica Principi generali su cui verte l’elaborazione dell’informazione

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 22 La conoscenza Dal Palmonari-Cavazza-Rubini Pag 22-27

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 23 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition conoscenza La conoscenza è la raccolta di informazioni in modo da selezionarle e sintetizzarle in strutture che permettano inferenze rapide su precipitati cognitivi e comportamentali Conoscenza Conoscenza = è la fase di acquisizione (informazioni  schemi  precetti) giudizio Il giudizio è il processo attraverso cui la mente umana, cogliendo relazioni o operando distinzioni tra più precetti, determina la formulazione o l’espressione di un apprezzamento o di una valutazione. Giudizio Giudizio = è la fase di elaborazione dati (  precetti n  giudizio)

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 24 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Categorizzazione La conoscenza avviene attraverso un processo di Categorizzazione degli stimoli sociali Esemplari simili vengono inseriti in un insieme significativo sulla base degli elementi di familiarità La categorizzazione permette di:  ordinare il mondo sociale  prevedere l’ambiente  trattare gli stimoli non come novità ma in relazione alla loro categoria di appartenenza  facilitano i processi di conoscenza top-down, basati su script e pre-concetti, più rapidi ma meno precisi di quelli bottom-up

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 25 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition La categorizzazione NON è un processo meramente cognitivo 1. Cognizione della psicologia sociale: tratta le modalità attraverso cui la vita mentale (cognizione) delle persone influenza l’essere insieme agli altri (vita sociale) 2. Psicologia sociale della cognizione: considera cosa accade alla vita mentale delle persone (cognizione) quando sono insieme ad altri (vita sociale) Allport (1968) CognizioneVita Sociale INFLUENZA

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 26 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Schemi: come funzionano Avviene tramite l’attivazione degli schemi che possediamo: se lo stimolo è nuovo va ricercata la sua categoria di appartenenza Apparato percettivo Cervello Stimolo esterno Riconoscimento Percetto

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 27 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Schema Lo Schema è una struttura cognitiva che contiene informazioni su un particolare oggetto di conoscenza (un oggetto, una situazione …) inclusi gli attributi che lo caratterizzano e i loro reciproci legami. Non sono definiti in base a criteri necessari e sufficienti, ma hanno confini sfuocati. Gli attributi tipici di una categoria sono detti: prototipici

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 28 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Noi possediamo diversi tipi di schemi che, pur funzionando allo stesso modo, guidano alla conoscenza di oggetti sociali diversi. L’attribuzione di schemi nei processi di conoscenza è di tipo top-down (vs. bottom-up) 1. Schemi di persona (informazioni che descrivono le persone) 2. Schemi di sé (realtà che rimandano a noi stessi) 3. Schemi di ruolo (acquisito o ascritti) 4. Schemi di eventi (sequenze temporali e modi comport.) Schemi

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 29 Il giudizio Dal Palmonari-Cavazza-Rubini Pag 27-32

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 30 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Spesso non procediamo ad un’attenta analisi delle informazioni provenienti dall’esterno: preferiamo elaborarle sommariamente sulla base degli schemi che possediamo e di alcune strategie cognitive che permettono di arrivare rapidamente alla soluzione del problema. Euristiche Euristiche sono strategie di pensiero che semplificano e accorciano il tempo dei percorsi di conoscenza Pro = risparmio tempo ed energie Contro = errori nella conoscenza, e quindi nei giudizi Tipi di euristiche: 1.Euristiche della rappresentatività 2.Euristiche della disponibilità 3.Euristiche dell’ancoraggio e accomodamento 4.Euristiche della simulazione

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 31 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Utilizzata per giudicare la probabilità che un esemplare appartenga ad una certa categoria. Per ricondurre un oggetto sociale (persona, situazione, ecc) ad uno schema ci basiamo sul grado di rappresentatività dell’esemplare presentato rispetto alla categoria di appartenenza, consideriamo quelle caratteristiche che sono prototipi di una categoria e trascuriamo altre informazioni importanti che permetterebbero una lettura più accurata e aderente alla realtà Euristiche: della rappresentatività

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 32 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Euristiche: della rappresentatività

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 33 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Euristiche: della rappresentatività

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 34 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Utilizzata per giudicare la probabilità che un determinato evento si verifichi o sia diffuso, Si basa sulla disponibilità dell’informazione in memoria, la facilità con cui recuperiamo dalla memoria degli esempi. Maggiore è la disponibilità in memoria maggiore è la frequenza stimata. - disponibilità in memoria = frequenza reale NO ERRORE - disponibilità in memoria ≠ frequenza reale ERRORE Frequenza di rievocazione dipende: Esperienza Salienza  facilità di memorizzazione  facilità di recupero Percezione di facilità Euristiche: della disponibilità

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 35 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Utilizzata quando dobbiamo emette giudizi a partire da informazioni incerte o ambigue Per emettere il giudizio cerchiamo punti di riferimento a cui ancorarci e poi lo accomodiamo in base alle informazioni date Rischio di errore: sovrastimare la credibilità dei punti di ancoraggio Esempio: quanto impiegherò per studiare l’esame di psicologia sociale e della devianza? Euristiche: dell’ancoraggio e accomodamento

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 36 COGNIZIONE SOCIALE – social cognition Utilizzata nella costruzione di scenari ipotetici quando immaginiamo come potrebbero evolvere certi eventi L’euristica della simulazione della vita quotidiana non tiene conto dei possibili eventi improvvisi che possono modificarla (pensiero controfattuale) Ragionamento controfattuale: ragionare su cosa sarebbe potuto succedere se le cose fossero andate diversamente Se solo … Impatto sulle spiegazioni del passato e sulle emozioni ad esso collegate Più è facile annullare mentalmente un esito, più forte la reazione emotiva ad esso Euristiche: della simulazione

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 37 L’inferenza un altro tema del giudizio sociale è il modo in cui le persone cercano spiegazioni per il proprio e altrui comportamento. Questo tipo di spiegazione è indotto dall’inferenza delle cause che stanno dietro a specifiche azioni e sentimenti. I processi che le persone mettono in atto per spiegare gli eventi sociali sono teorizzati nei seguenti modelli:  1. Attribuzione causale,  2. Inferenza corrispondente  3. Modello ANOVA

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 38 L’attribuzione causale Attribuzione causale: processo che le persone mettono in atto per spiegare gli eventi sociali, spinti dal bisogno di comprendere le cause degli eventi sociali, al fine di controllarli, prevederli e quindi mettere in atto comportamenti appropriati

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 39 Il contributo di Fritz Heider Heider  Heider (1944; 1958): il compito della “psicologia del senso comune” è comprendere come le persone interpretano gli eventi  L’individuo utilizza le informazioni a sua disposizione relative ai fattori interni ed esterni per fare inferenze circa le cause di un evento  Locus o origine della causalità: la causa di un comportamento può risiedere in fattori interni o personali (motivazioni, abilità) o in fattori esterni o situazionali.

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 40 Il contributo di Fritz Heider Attribuzione Attribuzione = ricerca di cause per spiegare perché si ottengono determinati risultati, bisogno di comprendere il mondo e le sue regole 3 elementi: luogo di controllo, stabilità (cause stabili nel tempo o meno), controllabilità (cause controllabili dal soggetto) Locus of control interno stabileControllabile Incontrollabile Tenacia Abilità instabileControllabile Incontrollabile Impegno Tono dell’umore Locus of control esterno stabileControllabile Incontrollabile Pregiudizio Facilità del compito instabileControllabile Incontrollabile Aiuto Fortuna

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 41 Teoria dell’inferenza corrispondente Jonas e Davis Teoria di Jonas e Davis (1965) Con il termine inferenze corrispondenti intendiamo i modi in cui le persone effettuano stabili attribuzioni circa le disposizioni di chi compie un’azione. Stiamo parlando del modo in cui le persone, sulla base dei comportamenti osservati e delle caratteristiche dei contesti in cui tali comportamenti hanno avuto luogo, producono inferenze su quanto sia da attribuire la spiegazione a fattori disposizionali o a fattori situazionali.

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 42 Teoria dell’inferenza corrispondente DATO INFERITODATO OSSERVATO capacità effetto 1 DisposizioneIntenzioneazione effetto 2 conoscenza effetto 3 Processo sequenziale a più fasi 1) Riconoscimento del carattere intenzionale dell’azione osservata Mediante il principio d’eliminazione (scarto delle eventualità meno probabili) 2) Libertà di scelta percepita 3) Inferenza

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 43 Teoria dell’inferenza corrispondente Portare a termine con successo procedure d’inferenza corrispondente consente di anticipare i probabili comportamenti di un individuo in circostanze analoghe Quali sono le informazioni più importanti da cui trarre inferenze corrispondenti? In primo luogo si riconosce il carattere intenzionale dell’azione osservata (libera scelta), se: a) si è certi che la persona conosca i possibili effetti della sua azione e possegga le capacità necessarie per dar luogo all’azione e produrre gli effetti osservati; b) l’attore si trovava in condizioni di libera scelta.

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 44 Teoria dell’inferenza corrispondente Oltre alla libera scelta vi sono altri fattori che interferiscono nel rapporto Comportamento disposizioni dell’attore  Gli effetti non comuni Se il comportamento osservato è frutto di una scelta, le differenze specifiche tra le diverse alternative ci informano sulle preferenze, i gusti e le caratteristiche della persona che ha operato la scelta. Minori sono gli effetti che un comportamento condivide con altre possibili scelte, più è facile decidere quale effetto possa aver motivato il comportamento

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 45 Teoria dell’inferenza corrispondente  La desiderabilità sociale Un comportamento eseguito per compiacere gli altri non dice nulla su chi abbiamo di fronte, un comportamento socialmente sanzionato è molto più informativo. Fare qualcosa a dispetto della disapprovazione altrui segnala una forte motivazione interna e quindi diventa diagnostico delle disposizioni interne della persona.  Le aspettative legate ai ruoli rivestono un peso importante in quanto le attribuzioni interne sono più probabili per i comportamenti che contrastano con le nostre aspettative. Un comportamento conforme al proprio ruolo non dà molte informazioni, un comportamento difforme dà molto di più

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 46 Il modello della covariazione di Kelley Kelley Kelley (1972): per giungere a un giudizio causale le persone valutano le informazioni riguardanti la covariazione di tre elementi informativi: -distintività: l’effetto si produce solo quando l’entità è presente? -coerenza temporale e nelle modalità: l’effetto si manifesta tutte le volte in cui l’entità è presente allo stesso modo? -consenso: tutte le persone presenti percepiscono l’effetto come dovuto alla presenza dell’entità?  Il risultato di tale processo è un’attribuzione causale disposizionale se l’effetto presenta alta distintività, alta coerenza e alto consenso  I tre fattori non hanno uguale valore predittivo: le informazioni riguardanti la coerenza nel tempo sono le più importanti

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 47 Il modello della covariazione di Kelley  Esempio: perché non capisco la lezione del docente X? -distintività: il fatto di non capire la lezione è legato al docente X? O si verifica anche con altri docenti? -coerenza temporale e nelle modalità: il fatto di non capire la lezione del docente X è limitato a questa mattina? O è sempre così? -consenso: anche gli altri studenti non capiscono la lezione del docente X?  In presenza di alta distintività, alta coerenza ed alto consenso, l’attribuzione causale risulta tutta a carico dell’entità in questione, ossia del docente X

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 48 Tendenze sistematiche nei processi di attribuzione Self serving bias: tendenza ad attribuire i propri successi a cause interne e gli insuccessi a cause esterne  Due spiegazioni possibili: -spiegazione cognitiva: in genere le persone hanno più esperienze di successi che di insuccessi, e fanno ricorso a questa conoscenza personale nella formulazione di giudizi di causalità rispetto ai propri risultati -spiegazione motivazionale: indipendentemente dalle esperienze reali di successi ed insuccessi, le persone sono motivate a valorizzarsi e a considerare se stesse positivamente

Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 49 L’errore fondamentale di attribuzione Tendenza a sovrastimare il peso di fattori disposizionali e sottostimare il peso di fattori situazionali nelle spiegazioni causali (Heider, 1958; Ross, 1977; Jones e Harris, 1967).  Interpretazioni: -Gilbert (1989): esistono due fasi nel processo attribuzionale. Inizialmente l’individuo compie una attribuzione disposizionale automatica; se il contrasto fra evidenza e attribuzione è troppo grande, aggiusta il giudizio in base alle influenze situazionali -Heider (1958): le cause vengono attribuite a fattori salienti dal punto di vista percettivo; l’attore è percepito come figura saliente, la situazione o sfondo rimane in ombra.