OSSERVATORIO ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI RIETI Paolo Cortese Responsabile analisi economiche e politiche di sviluppo territoriali – Ist. G. Tagliacarne Consuntivo 2009 – Previsioni 2010 Il sistema economico reatino dopo la crisi 7 maggio 2010
2 IL NUOVO RUOLO DELLE CAMERE DI COMMERCIO La recente trasformazione in legge del decreto che ridisegna ruolo e competenze del sistema delle Camere di Commercio istituzionalizza, tra le altre, le seguenti funzioni: registro delle imprese e semplificazione delle procedure per l’avvio di attività economiche; promozione del territorio e delle economie locali al fine di accrescerne la competitività; realizzazione di osservatori dell’economia locale e diffusione di informazione economica; supporto all’internazionalizzazione; promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico per le imprese; orientamento al lavoro e alle professioni; gestione strutture ed infrastrutture, direttamente o mediante la partecipazione con altri soggetti; accesso al credito per le PMI anche attraverso il supporto ai consorzi fidi.
3 L’IMPIANTO METODOLOGICO La crisi finanziaria e la recessione hanno imposto nuovi obiettivi, metodologia e disegno della ricerca. L’impegno in favore di una qualità delle informazioni presenti nel Rapporto è passato attraverso le raccomandazioni fornite dalla Commissione europea sulle statistiche nazionali e comunitarie, riguardanti l’indipendenza professionale, la riservatezza scientifica, l’imparzialità, la solidità metodologica, adeguate procedure statistiche, pertinenza delle informazioni, accuratezza e attendibilità, tempestività e puntualità, coerenza e comparabilità e chiarezza.
4 Lo scenario economico dopo la crisi Euro, globalizzazione, paesi emergenti, selezione imprenditoriale, crisi. Gli anni duemila ridefiniscono i modelli di sviluppo, non solo in Italia.
5 Perdura il rallentamento del PIL italiano nel IV trimestre 2009 L’andamento del 2009 I fattori che hanno contribuito alla dinamica recessiva Fonte: Istat
6 La produzione industriale USA a marzo si attesta al +4%. In Italia i dati mensili a febbraio confermano segnali di rallentamento tendenziale della dinamica recessiva: Produzione industriale: +2,7%; Esportazioni +7,3%; Retribuzioni +2,3%..... ma il tasso di disoccupazione a marzo sale all’8,8% I primi dati del 2010
7 La reazione economico strutturale della provincia di Rieti
8 Le dinamiche del Pil Rieti anticipa la recessione nel 2007 e nel 2008
9 Le dinamiche del Pil
10 Il modello di sviluppo reatino La provincia si contraddistingue per i seguenti fattori: - un contesto socio economico caratterizzato dalle dimensioni piuttosto modeste (159 mila residenti per oltre 13,3 mila imprese) che, negli anni, ha giovato del dinamismo della Capitale; -un modello di sviluppo caratterizzato dalla presenza di piccole imprese (nel 2009 le ditte individuali sono il 76,8%; Italia 63,2%), le quali, più piccole e meno patrimonializzate, hanno una maggiore difficoltà di accesso al credito. Inoltre, sovente tali imprese si collocano nelle posizioni finali delle filiere cui appartengono, quindi anche del ciclo delle committenze e dei relativi pagamenti; -una elevata incidenza di imprese agricole (29,3%; Italia 16,4%), polverizzate su un territorio orograficamente poco favorevole; - un tessuto manifatturiero (incidenza sul valore aggiunto ,1%; Italia 20,8%) che subisce il calo della domanda sui mercati esteri (propensione all’export Rieti 4,5%; Italia 19,4%);
11 Il modello di sviluppo reatino
12 Il modello di sviluppo reatino - una diffusione di imprese che, escludendo l’area di Cittaducale, risulta poco incline a sperimentare percorsi di aggregazione di rete o di filiera e, quindi, economie di scopo finalizzate a rendere più solido il sistema produttivo;. una consistente presenza di terziario avanzato, ma eccessivamente localizzato sul territorio; - - una dotazione infrastrutturale caratterizzata da squilibri.
13 L’ambito socioeconomico - una dinamica demografica che ha visto crescere la presenza degli anziani (indice di vecchiaia Rieti 185,5%; Italia 143,4%), per lo più per i fenomeni di attrazione di Roma, con effetti sul dinamismo produttivo; -una distribuzione della popolazione non omogenea, con concentrazioni nel Capoluogo e presso i comuni corona della provincia di Roma (spesso considerate aree residenziali per gli addetti della Capitale); - un mercato del lavoro che, proprio per le contenute dimensioni, sconta in maniera eccessiva le crisi industriali; - una situazione territoriale caratterizzata da sperequazione nella distribuzione della ricchezza.
14 LA DOMANDA AGGREGATA la domanda esterna: le esportazioni
15 Il turismo
16 Ricchezza e stili di vita 72,2% in attività immobiliari (Italia 64%) Le famiglie si indebitano per mantenere gli stili di vita acquisiti
17 Congiuntura 2009 – Previsioni 2010 Effetti della crisi e sentiment delle imprese
18 Le dinamiche congiunturali del 2009 Una contrazione delle attività meno severa rispetto a quella osservata in altre province
19 Dinamiche settoriali e performance di impresa nel 2009
20 Gli effetti della crisi secondo le imprese Una spirale perversa
21 Le previsioni per il 2010 Le imprese si attendono un anno di stazionarietà… … sui valori del 2009
22 Le previsioni per settore
23 Gli effetti della crisi sui rapporti banca - impresa
24 Gli effetti della crisi sui rapporti banca - impresa
25 Le dinamiche strutturali
26 Le conseguenze sulle imprese ed il ruolo dei Confidi
27 Il mercato del lavoro
28 Il mercato del lavoro nel 2009 Oltre 2,1 milioni di persone in cerca di occupazione a fine 2009 Le ricadute occupazionali della crisi si ripercuotono sul monte dei redditi e sul potere d’acquisto complessivo delle famiglie, con riflessi sui consumi… Fonte: Istat
29 Il mercato del lavoro a Rieti
30 I comportamenti delle imprese
31 Le azioni per fronteggiare la crisi
32 La necessità di interrompere la spirale negativa
33 Le strategie delle imprese
34 Le azioni necessarie
35 Le politiche necessarie