Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese 28/09/2006 Lezione tenuta da GABRIELLA SBERVIGLIERI CONSIGLIERA DI PARITA’ DELLA PROVINCIA DI VARESE.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
REGIONEMARCHE Assessorato alla Conoscenza, Istruzione e Lavoro CONCILIAZIONE TRA TEMPI DI VITA E TEMPI DI LAVORO - Progetto sperimentale -
Advertisements

Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
LABORAZIONI Iniziativa Comunitaria Equal. Cosa è EQUAL? E una Iniziativa Comunitaria finanziata dal FSE Mira a contrastare il fenomeno della discriminazione.
Azioni Strutturali Politica regionale Rafforzare la concentrazione Obiettivi7 3 Iniziative comunitarie13 4 % della popolazione.
UNA BUSSOLA PER NAVIGARE NELLA UE La politica di coesione nellU.E. Corso in TECNICHE DI PROGETTAZIONE: Fund Raising per lUniversità A CURA DELLASSOCIAZIONE.
VALUTAZIONE POR FSE Bologna, 31 gennaio 2008 Programma Operativo Regionale FSE Ob Comitato di Sorveglianza.
1 Donne e Responsabilità Sociale dImpresa: come conciliare famiglia, lavoro e carriera 29 settembre Università IULM.
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
SPORTELLO DONNA nasce nel 1992 come azione positiva della legge nazionale 125/91 Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro.
Orientamento e inserimento lavorativo
30 marzo 2011 La valorizzazione di genere come fattore strategico di sviluppo economico, organizzativo e soggettivo VALORIZZAZIONE DI GENERE COME FATTORE.
Dott. Francesco Angelo Locati – Direttore Sociale
Politiche di genere e formazione: un progetto finanziato
LA CARTA EUROPEA PER LUGUAGLIANZA E LE PARITA DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE LA CARTA EUROPEA PER LUGUAGLIANZA E LE PARITA DELLE DONNE E.
Le politiche europee di sviluppo regionale Dott.ssa Anna Maria Di Giovanni Tecnopolis, dicembre 2003.
Le Consigliere di Parità della Provincia di Piacenza
Progetto ChORUS Competenze, Organizzazione, Risorse Umane a Sistema ___________________________________________________________________________________________________________________________________.
2 PAROLE CHIAVE 1) Sistema di accreditamento Valida e credibile attestazione della capacità delloggetto della valutazione di soddisfare i bisogni dei.
1 BasicCare-Incentivi-Ristorazione Più tempo per fare i papà Il ruolo degli uomini come soggetti di cambiamento nel conciliare la vita lavorativa e familiare.
I piani di azione positiva triennale. Si parlerà di: Le Consigliere di parità La figura, i compiti e le relazioni con gli altri organismi di parità nazionali.
I CRITERI DI SELEZIONE PER LA PROGRAMMAZIONE FSE Bologna, 31 gennaio 2008 Programma Operativo Regionale FSE Ob Comitato di Sorveglianza.
Progetto INTRAPRENDERE : 4 finestre sul mondo del lavoro per i giovani Venerdì 14 dicembre 2012.
Direzione Lavoro Roma, 4 dicembre Pier Angelo Turri La transnazionalità nel P.O. FSE della Regione del Veneto.
1 Seminario Strumenti per la Cooperazione transnazionale del FSE Roma, 4 dicembre 2008 Ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali Coordinamento.
incoraggiare la creazione di un ambiente propizio allo sviluppo delle imprese nel settore turistico favorire una migliore cooperazione tra gli Stati membri,
REGOLAMENTO 1081 DEL RELATIVO AL FSE E RECANTE ABROGAZIONE
CONVEGNO CONCILIAZIONE: OPPORTUNITÀ E STRUMENTI - LA CONCRETEZZA DI CHI OSA - Milano, 19 aprile 2012 Commissione Dirigenti Cooperatrici.
TITOLO VIII TCE Occupazione (inserito dal Trattato di Amsterdam 1997) Art. 125 Gli Stati membri e la Comunità si adoperano per sviluppare una strategia.
FOND0 SOCIALE EUROPEO & FONDAZIONE PER IL SUD
1. Termine apparso nei documenti ufficiali dellU.E. allinizio degli anni 90: una equilibrata relazione tra vita familiare e vita professionale. Le misure.
1 ACCADEMIA e Partecipazione a Progetti Finanziati dal FSE Assemblea Accademia Aliprandi - 20 febbraio 2005 Carlo Rodriguez.
Il Piano Nazionale di Prevenzione in Agricoltura :Graduazione dei rischi e buone prassi come opportunità strategica della prevenzione Dr. Giancarlo Marano.
Presentazione del progetto Portico Nome del progetto: PORTICO (Pari OppoRtunità: le Tecnologie dellInformazione e della Comunicazione per lOccupazione)
Articolo 9 Legge 53/2000 Le opportunità offerte dall’art. 9 della legge 53/2000 ad un anno dalla riforma Francesca Pelaia Presidenza del Consiglio dei.
Il principio di Pari Opportunità e Non Discriminazione nellattuazione del P.O. FESR Patto Sociale di Genere - Bari Legacoop Puglia Confcooperative.
ISTITUTO NAZIONALE PER L'ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO Milano, 19 marzo 2015 CONVEGNO DI STUDIO E APPROFONDIMENTO HR &SAFETY AT WORK Un.
Le cooperative in Lombardia oggi Oltre cooperative in Lombardia cooperative sociali attualmente registrate nell’Albo regionale 2 milioni sono.
1 seminario “Salute e Sicurezza sul Lavoro: trasferimento di innovazione in Europa” IL SISTEMA REGIONALE PER LA SICUREZZA E LA QUALITA’ DEL LAVORO IN LIGURIA.
Progetto EQUAL S.O.L.E. Strategie per l’Occupazione sostenibile Regione del Veneto.
L'Iniziativa Comunitaria Equal. L'Iniziativa comunitaria Equal: Nasce nell'ambito della Strategia Europea per l'Occupazione E’ cofinanziata dal Fondo.
Il Documento Unico di Programmazione
POR FESR FVG OBIETTIVO COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE Programma operativo regionale FESR Relazioni internazionali e comunitarie.
2005 la riforma della Politica di sviluppo rurale per il Regolamento (CE) 1290/05 Introduzione di due strumenti finanziari Fondo Europeo Agricolo.
A cura della Task Force DPO Sintesi delle modifiche e integrazioni in chiave di genere accolte nella revisione di metà periodo del POR Sicilia 2000/2006.
Torino, 5 Ottobre 2009 Il Programma dell’intervento Dott. Giorgio Risso – Responsabile CPI Settimo Torinese.
Quadro delle priorità 1. Reddito – Indipendenza – Lavori delle donne 2. Incremento dell’occupazione femminile – Incremento del tasso di attività femminile-
CHE COS'E' L'AMBITO TERRITORIALE SOCIALE?
I Fondi indiretti all’interno dell’Unione Europea
Gianna Zappi – CSR Manager ABI Roma, 17 giugno 2011 iDEE, Associazione delle Donne del Credito Cooperativo Banche, CSR e gender gap: stato dell'arte e.
Geografia dell’Unione Europea LEADER Martedì 4 maggio 2010 Dott. Pierluigi Magistri.
Napoli, 30 giugno 2005 Workshop di presentazione dell’Avviso per la selezione dei Progetti di Formazione Workshop di presentazione dell’Avviso per la selezione.
Azioni di Sistema in materia di Pari Opportunità tra uomini e donne ed inclusione sociale Daniela Rignelli Potenza 15 marzo 2005.
Azioni di Sistema in materia di Pari Opportunità tra uomini e donne ed inclusione sociale Daniela Rignelli Campobasso 16 novembre 2005.
Valorizzazione del benessere organizzativo e prevenzione del disagio lavorativo 11 giugno 2015, Roma Antonia Ballottin.
Comitato di sorveglianza POR FSE Firenze 08 maggio 2015 Rapporto Annuale di Esecuzione 2014 Maurizio De Fulgentiis.
Comitato pari opportunità Poste Italiane Intervento Consigliera di parità regionale Antonella Barillà.
Giovani Sì Progetto per l’autonomia dei giovani Comitato di sorveglianza POR FSE Viareggio, 15 giugno 2012 Alessandro Compagnino.
Linee strategiche per il futuro: programmazione Giovanna Indiretto – Unità Pari Opportunità.
IL TEMPO RITROVATO Venezia, 23 settembre IL TEMPO RITROVATO CONCILIAZIONE: DA QUESTIONE NON PIU’ RINVIABILE … … A STRUMENTO DI BENESSERE PER LE.
L A S TRATEGIA REGIONALE PER L ’ INCLUSIONE SOCIALE ATTIVA I CANTIERI DI CITTADINANZA IN PUGLIA.
Donne e lavoro in vda Intervento Consigliera Parità Regionale 8 marzo 2006.
Elementi caratterizzanti la Sovvenzione Globale ESPRIT3 Comitato di sorveglianza 15 giugno 2010.
Prospettiva di genere:integrare la dimensione di pari opportunità tra donne e uomini nei progetti che beneficiano di finanziamenti europei. La metodologia.
Rilancio delle politiche per l’apprendimento permanente attraverso reti territoriali Servizi al cittadino per la ricostruzione e valorizzazione degli apprendimenti.
Comitato di sorveglianza POR FSE Firenze 25 giugno 2014 Rapporto Annuale di Esecuzione 2013 Maurizio De Fulgentiis.
Forum partenariale Aosta, 4 febbraio L’integrazione tra gli interventi 1.La valutazione dei dispositivi d’integrazione 2.L’attuazione dei “progetti.
Azioni di Sistema in materia di Pari Opportunità tra uomini e donne ed inclusione sociale Giovanna Indiretto Cosenza 2 marzo 2005.
Fondo Sociale Europeo Programma Operativo Occupazione Obiettivo competitività regionale e occupazione.
Occupazione femminile, crescita e innovazione: le azioni del Governo 1.Interventi per l’occupazione e l’imprenditorialità femminile 2.Interventi per un.
Le Pari opportunità nel Fondo Sociale Europeo e nella strategia per l’occupazione.
Transcript della presentazione:

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese 28/09/2006 Lezione tenuta da GABRIELLA SBERVIGLIERI CONSIGLIERA DI PARITA’ DELLA PROVINCIA DI VARESE Università degli Studi dell’Insubria Varese, 28 settembre 2006 CORSO “DONNE, LAVORO, SOCIETA’. CRESCERE PER CONTARE”

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 PARITA’ IN EUROPA 1975/1976 PRIME DIRETTIVE EUROPEE IN MATERIA DI PARITA’ UOMO - DONNA

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 PARITA’ IN ITALIA Art. 3Costituzione Italiana Anni ’60-’70tutti i contratti di lavoro sanciscono la parità di salario a parità di lavoro 1977 Legge di Parità

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Anni ’80DALLA PARITA’ FORMALE ALLA PARITA’ SOSTANZIALE PARI OPPORTUNITA’ AZIONI POSITIVE 3 modelli di approccio

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 USA VINCOLANTE/COERCITIVO (quote) EUROPASOSTEGNO E PROMOZIONE BUONE PRASSI SCANDINAVO SISTEMA MISTO 3 MODELLI

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 5 programmi di azione comunitaria per la promozione di azioni di pari opportunità volti al potenziamento della presenza femminile: - nel mercato del lavoro - nelle attività produttive - nella formazione - nella politica 1981

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 I FONDI STRUTTURALI I Fondi Strutturali sono lo strumento finanziario attivato dall’Unione Europea per riequilibrare le disparità esistenti di sviluppo economico sociale tra Stati e Regioni

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 SONO FONDI STRUTTURALI: FSE – Fondo Sociale Europeo FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FEAOG – Fondo Europeo Agricolo SFOP – Fondo di sostegno alla Pesca

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/ ANNO DI SVOLTA -Le Pari Opportunità e il loro finanziamento diventano una voce nei Fondi Strutturali - In ogni obiettivo e asse devono essere previste azioni di Pari Opportunità

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 PERIODO Applicazione Trattato di Amsterdam - Applicazione del mainstreaming - Il 10% delle risorse finanziarie, su ogni canale specifico di finanziamento, è riservato ad azioni rivolte al genere femminile

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 ALTRI PROGRAMMI INTERREG URBAN LEADER EQUAL

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 PROGRAMMA DAFNE Volto a combattere la violenza, l’abuso e la tratta su donne, minori e adolescenti

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 COME NASCE L’IDEA DI UN PROGETTO? OCCASIONI ESTERNE BISOGNI INTERNI ESIGENZE/OPPORTUNITA’ DEL CONTESTO

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 FASI E CICLO DI VITA DI UN PROGETTO Ogni progetto risulta generalmente diviso in fasi Ogni fase ha un compito specifico Ogni fase è caratterizzata da un “prodotto” verificabile e misurabile L’insieme delle fasi di un progetto è chiamato ciclo di vita

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 IdeazioneDefinizione RealizzazioneChiusura LE FASI

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 LA PROGETTAZIONE EUROPEA passa per 6 fasi: 1 – la programmazione 2 – l’ identificazione dell’idea progettuale 3 – la valutazione da parte del finaziatore 4 – l’approvazione/il finanziamento 5 – l’attuazione delle attività del progetto 6 – la valutazione finale

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 LE 6 FASI RAPPRESENTATE IN FORMA CIRCOLARE: 1 - la programmazione 2 – l’identificazione 4 – il finanziamento 3 – la valutazione da parte del finanziatore 5 – l’attuazione delle attività progettuali 6 – la valutazione finale

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 fase 1 : LA PROGRAMMAZIONE Analizzare e studiare le politiche e le programmazioni elaborate da chi finanzia (UE) Confrontare la propria idea con le politiche e la legislazione comunitaria, i bandi di gara e le linee guida

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 ANALISI Analisi di tutti i soggetti coinvolti: partner e beneficiari dell’intervento Analisi dei problemi relativi al contesto in cui si è inseriti stabilendo le relazioni causa-effetto tra i problemi identificati Albero dei problemi fase 2 : L’IDENTIFICAZIONE DELL’IDEA PROGETTUALE Problema principale (EFFETTO) Causa 1 Causa 2Causa 3 Causa 1.1Causa 1.2Causa 2.1Causa 2.2Causa 3.1 …..

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Analisi degli obiettivi partendo da problemi identificati Si raggruppano gli obiettivi in ambiti di intervento omogenei Analisi delle strategie utili e più adeguate al raggiungimento dei risultati fase 2 : L’IDENTIFICAZIONE DELL’IDEA PROGETTUALE

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 PIANIFICAZIONE DELL’IDEA PROGETTUALE Definire il quadro logico del progetto: obiettivi, risultati attesi e azioni Pianificare le attività Pianificare il bilancio fase 2 : L’IDENTIFICAZIONE DELL’IDEA PROGETTUALE

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Il finanziatore valuta: Il rapporto tra attività individuate – risultati attesi – obiettivi Il parternariato che viene coinvolto L’innovazione La trasferibilità dei risultati L’efficienza del progetto: mezzi/risultati fase 3: VALUTAZIONE DA PARTE DEL FINANZIATORE

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Approvazione del progetto -> stipula del contratto che regola i rapporti tra finanziatore e proponente, la durata temporale, le attività finanziate e le modalità di erogazione del finanziamento fase 4: IL FINANZIAMENTO

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Si definiscono modalità di lavoro, momenti chiave e responsabilità tra i partner Monitoraggio continuo affinchè le attività previste portino al raggiungimento dell’obiettivo atteso fase 5: ATTUAZIONE DELLE ATTIVITA’ DEL PROGETTO

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Stabilire la pertinenza, l’efficienza, l’efficacia, l’impatto e la sostenibilità del progetto fase 6: VALUTAZIONE FINALE La fonte da cui sono state tratte le slides relative alla costruzione di un progetto è il volume: “Le pari opportunità nell’Europa che cambia: politiche, progettazione, esperienze” che contiene una sintesi del Progetto “Le politiche di pari opportunità dell’Unione Europea: evoluzione normativa e progettazione” – FSE Ob.3 Misura E1 – Azione di sistema – Anno 2002 – ID Il progetto è stato realizzato dall’Associazione Temporanea d’Impresa composta da I.Re.F (capofila), EIPA, CEFASS e Associazione IRENE

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Progettare un intervento sul tema della conciliazione dei tempi UN ESEMPIO DI PROGETTAZIONE

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 UN ESEMPIO DI PROGETTAZIONE ALBERO DEI PROBLEMI Problema La difficoltà delle donne a conciliare i tempi fra lavoro e famiglia (circa 400 donne occupate in provincia di Varese lasciano il lavoro ogni anno entro il primo anno di vita del bambino) Causa 1 Carenza dei servizi di cura Causa 2 Rigidità dell’azienda Causa 3 Difficoltà a condividere l’attività di cura

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 UN ESEMPIO DI PROGETTAZIONE OBIETTIVO Migliorare la capacità delle donne e degli uomini di affrontare in modo equilibrato i problemi di conciliazione lavoro/famiglia Risultato 1: Migliorare l’integrazione fra servizi e aziende Risultato 2: Migliorare la conciliazione e il reingresso in azienda Risultato 3: Accrescere la cultura della condivisione del lavoro di cura Costituzione Form Il tutor di accompagnamento in azienda Workshop c’è tempo per tutto Bilancio di competenze in reingresso Spot sulla condivisione del lavoro di cura Migliorare l’informazione: aggiornamento CercaServizi

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Dettaglio risultato 1 Costituzione di forum locali per la conciliazione composti dagli enti locali, associazioni datoriali, sindacali e dalle utenze, al fine di analizzare il contesto sociale, i bisogni della comunità locale, l’offerta dei servizi in un’ottica di conciliazione e individuare i bisogni da indicare poi agli organismi di concertazione territoriali nella stesura dei piani di zona e dei patti territoriali. Migliorare l’informazione: arricchire di informazioni il CercaServizi: UN ESEMPIO DI PROGETTAZIONE

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Bilancio di competenze in reingresso dopo un congedo parentale per gestire al meglio la propria professionalità nella fase di cambiamento della vita familiare. Workshop c’è tempo per tutto per aiutare le persone a migliorare le proprie modalità di conciliazione fra lavoro e famiglia. Tutor di accompagnamento in azienda per facilitare il reingresso dei/delle dipendenti dopo un congedo parentale. Dettaglio risultato 2 UN ESEMPIO DI PROGETTAZIONE

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Spot sulla condivisione del lavoro di cura fra uomini e donne. E’ possibile vedere lo spot al seguente sito: Dettaglio risultato 3 UN ESEMPIO DI PROGETTAZIONE

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Legge 125/91, art. 2 Attuazione di azioni positive, finanziamenti Finanzia annualmente progetti attuativi di azioni positive indicate nel Programma – obiettivo Finanziamento: 5 milioni di Euro

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Legge 125/91, art. 2 Promuovere la presenza femminile nei livelli, nei ruoli e nelle posizioni di responsabilità -> Percorsi formativi Modificare l’organizzazione del lavoro -> Politiche di conciliazione, superamento delle discriminazioni, riduzione differenziale retributivo, progressione di carriera Sostenere le imprese nello stabilizzare l’occupazione delle lavoratrici atipiche e nell’agevolare il reinserimento di donne con qualifiche medie e basse -> Orientamento e formazione Consolidare le imprese femminili -> studi di fattibilità x lo sviluppo di nuovi prodotti, mercati; mentoring al ruolo di imprenditrice; formazione altamente specializzata x socie/titolari Promuovere la qualità della vita personale e professionale -> azioni di sistema integrate PROGRAMMA – OBIETTIVO 2006

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Legge 125/91, art. 2 Destinatari/e delle azioni sono: Occupati/e; Lavoratrici atipiche disoccupate madri; Imprese femminili attive da almeno 2 anni (con documentazione probante che lo attesti), preventivamente identificate e indicate nel progetto; Persone che risiedono nell’ambito del territorio/i espressamente indicato/i nel progetto. PROGRAMMA – OBIETTIVO 2006

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Legge 125/91, art. 2 I soggetti finanziabili sono i datori di lavoro pubblici e privati, le cooperative e i loro consorzi, i centri di formazione professionale accreditati, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, le associazioni di varia natura. La durata massima dei progetti non potrà essere superiore a ventiquattro mesi PROGRAMMA – OBIETTIVO 2006

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Legge 125/91, art. 2 Pubblica Amministrazione, Regioni, Province, Comuni, etc. sono tenuti alla definizione di Piani Triennali di Azioni Positive Strumenti di proposta e verifica: Comitato di Parità nazionale; Comitati di Parità locali; Consigliere di Parità nazionali, regionali, provinciali. PROGRAMMA – OBIETTIVO 2006

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Ministro Pari Opportunità Comitato Pari Opportunità Nazionale Assessorati Pari Opportunità Comitati Pari Opportunità o Consulte Femminili locali ALTRI STRUMENTI DI PARITA’

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Legge 53/2000, art. 9 Misure a sostegno della flessibilità dell’orario Un fondo per le imprese che presentano progetti di riorganizzazione dell’attività produttiva e lavorativa in funzione della conciliazione tra vita lavorativa e familiare dei dipendenti Finanziamento: 20 milioni di Euro

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Legge 53/2000, art. 9 3 TIPI DI AZIONE a) Progetti per usufruire di particolari forme di flessibilità di orario b) Programmi di formazione al rientro dai congedi c) Sostituzione del titolare d’impresa o lavoratore autonomo

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 UN ESEMPIO SUL TERRITORIO Legge 53/2000, art individuazione soggetto beneficiario dell’intervento -> mamma in congedo per maternità 2- individuazione bisogni del soggetto -> riduzione orario di lavoro per curare il/la bimbo/a 3- analisi del contesto lavorativo e individuazione soluzione più adeguata -> part time per 2 anni 4- stesura del progetto: fasi e pianificazione attività -> azioni d’intervento a e b 5- previsione costi: stesura budget

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 UN ESEMPIO SUL TERRITORIO 6- accordo con parti sociali -> sindacato territoriale di comparto 7- invio progetto completo al Ministero del Welfare entro la data di scadenza del bando 8- approvazione progetto -> finanziamento 9- attuazione delle fasi e monitoraggio 10- diffusione risultati sul territorio I Progetti si presentano a febbraio, giugno e ottobre di ogni anno Legge 53/2000, art. 9

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Legge 215/1992 Azioni positive per l’imprenditoria femminile Legge a bando nazionale e compartecipazione regionale

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Legge 215/1992 Azioni positive per l’imprenditoria femminile Finanziamenti agevolati per: Favorire la creazione e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile, anche in forma cooperativa ed associata nei tre macrosettori: agricoltura, manifatturiero e assimilati, commercio turismo e servizi; Promuovere la formazione imprenditoriale e qualificare la professionalità delle donne imprenditrici; Agevolare l’accesso al credito per le imprese a prevalente conduzione femminile e sviluppare la capacità gestionale delle imprese familiari da parte delle donne.

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Legge 215/1992 Azioni positive per l’imprenditoria femminile Destinatarie dei finanziamenti: Le società cooperative e le società di persona costituite in misura non inferiore al 60% da donne; Le società di capitale le cui quote di partecipazione e gli organi di amministrazione siano costituiti per almeno 2/3 da donne; Le imprese individuali gestite da donne operanti in tutti i settori economici e produttivi; Le imprese, i consorzi, le associazioni, gli enti, le società di promozione imprenditoriale, i centri di formazione, gli ordini professionali che promuovono corsi di formazione imprenditoriale o servizi di consulenza tecnica, manageriale, riservati per una quota non inferiore al 70% a donne.

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Legge Regionale 15 gennaio 1999 n. 1 La legge Regionale n. 1/99 è un’altra legge a sostegno dell’imprenditoria femminile. A ottobre/novembre di ogni anno viene emesso il bando regionale.

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 POLITICHE REGIONALI Attuazione delle Pari Opportunità con strategie integrate. Intreccio tra: - Politiche attive del lavoro - Politiche sociali - Formazione – Orientamento - Politiche di conciliazione - Sostegno Pari Opportunità nel lavoro

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 RISORSE Risorse proprie Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 3 Misura E1 10% delle risorse destinato a progetti per donne (gestito dalla Direzione Assessorato Istruzione, Formazione e Lavoro)

Consigliera di Parità Gabriella Sberviglieri – Varese, 28/09/006 Gestiti dall’Assessorato alla Famiglia e alle Politiche Sociali Per l’elaborazione delle slides si ringraziano la Dott.ssa Nicoletta Galli e la Dott.ssa Susanna Vanoni Progetti EQUAL Legge 23/99