COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO o D.S.A. COME RICONOSCERLI TRA I NOSTRI STUDENTI
Disturbo Specifico dell’Apprendimento Interessa uno o più specifici domini di abilità (lettura, ortografia,grafia e calcolo) In modo significativo, ma circoscritto Lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale
PROCESSI DI APPRENDIMENTO CONTROLLATI Consci Attentivi Guidati dal concetto dall’alto verso il basso Funzionamento limitato Di tipo seriale Disponibile per tempo limitato Alto dispendio di risorse Tipici di attività riflessive Flessibili,compiti creativi Allerta focale AUTOMATICI Inconsci Preattentivi Guidati dallo stimolo Dal basso verso l’alto Funzionamento illimitato Di tipoparallelo Per attività durature Basso consumo di risorse Appresi o innati Rigidi per attività ripetitive Allerta generico
APPRENDIMENTI E CONTROLLO ALTO Comprensione del testo Espressione scritta Soluzione di problemi Elaborazione attiva delle immagini Esposizione delle lezione BASSO Decodifica Ortografia Calcolo Visualizzazione Denominazione di immagini
CAUSE Questi sono disturbi nei quali le modalit à normali di acquisizione delle capacità in questione sono alterate già nelle prime fasi dello sviluppo. Essi non sono semplicemente una conseguenza di una mancanza di opportunità di apprendere E non sono dovuti a una malattia cerebrale acquisita.
Piuttosto si ritiene che i disturbi derivino da anomalie nell’elaborazione cognitiva legate in larga misura a qualche tipo di disfunzione biologica. (OMS,1992)
Direttive diagnostiche Grado clinicamente significativo di compromissione Il disturbo specifico non è attribuibile ad un ritardo mentale o a compromissioni minori del livello intellettivo generale. Il disturbo deve essere presente sin dai primi anni di scuola. La qualit à dell ’ insegnamento deve essere adeguata Il disturbo non dipende da deficit uditivi,percettivi o neurologici.
Difficoltà nel definire la diagnosi Normali variazioni nel rendimento scolastico Qual è il grado di compromissione rispetto all’età del soggetto Il soggetto ha avuto un’adeguata istruzione scolastica Qual è la causa del disturbo Suddividere i disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche
I luoghi comuni Gli insegnanti “Il bambino è pigro, non si impegna.. ” Gli specialisti “ sono presenti problematiche familiari e/o psico-comportamentali, non sono state fornite modalit à di insegnamento adeguate ”
Disturbi Specifici dell’apprendimento DISLESSIA DISORTOGRAFIA DISGRAFIA DISCALCULIA
DISLESSIA, definizione (Lyon, Shaywytz,2003) E’ una disabilità specifica dell’apprendiemento di origine neurobiologica, caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura e nella decodifica.Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, che è spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un adeguata istruzione scolastica.
Conseguenze Problemi di comprensione nella lettura Ridotta pratica della lettura, che può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza in generale
CRITERI PER FARE DIAGNOSI DI DISLESSIA EVOLUTIVA Intelligenza nella norma Assenza di disturbi neurologici Assenza di disturbi sensoriali Assenza di disturbi psichiatrici Rapidità e/o correttezza di lettura, misurata con test standardizzati, < a 2 d.s. dalla media per l’età o la classe frequentata.
Errori caratteristici Nella fase iniziale Difficoltà nel recitare l’alfabeto Nel riconoscere correttamente le lettere Nel fornire semplici rime Nell’analizzare e categorizzare suoni
In seguito nella lettura ad alta voce Omissioni,sostituzioni,distorsioni o addizioni di parole o parti di parole Lentezza della lettura False partenze, lunghe esitazioni, perdita del segno nel testo e stile inaccurato Inversioni di parole nelle frasi o di lettere delle parole
Difficoltà di comprensione conseguenti Incapacità di ricordare le cose lette Incapacità di trarre conclusioni o inferenze dal testo letto Un uso di conoscenze di carattere generale piuttosto che di informazioni tratte dal testo letto
Indicatori di dislessia. Fattori persistenti. Giorni ” buoni ” e “ cattivi ” senza ragione. Confusione tra parole che indicano direzioni, ad es. dentro/fuori, su /gi ù, destra/sinistra. Difficolt à nelle sequenze, ad es. sequenza di palline colorate, sequenza dei giorni, dei mesi, sequenze di numeri. Una storia familiare di difficolt à di lettura o scrittura.
Indicatori prescolari. Frasi confuse. Sostituzione di parole ad es. “girante” per “tornante”. Difficoltà nel ricordare l’appropriato nome degli oggetti. Difficoltà nell’imparare rime o parole con assonanze. Sviluppo ritardato, rispetto all’atteso, del linguaggio.
. Indicatori prescolari non legati al linguaggio Può aver camminato presto ma non ha mai gattonato. Persistenti difficoltà nel vestirsi in modo efficiente e mettersi le scarpe in modo corretto. Ama sentir leggere ma non mostra segni di interesse verso lettere o parole. Viene spesso accusato di essere disattento o non ascoltare. Movimenti irruenti con conseguenti cadute. Difficoltà nell’uso della palla (prenderla, lanciarla o farla rimbalzare). Difficolt à nel battere con le mani un semplice ritmo.
Indicatori nella scuola primaria. Difficoltà nel leggere e scrivere. Pone le figure e le lettere nel modo sbagliato. Difficoltà nel ricordare tabelline, alfabeto, formule,… Quando scrive dimentica delle lettere nelle parole e le mette nell’ordine sbagliato. Confonde ‘b’ con ‘d’ e ‘p’ con ‘q’. Necessita dell’uso delle dita o fa piccoli segni sulla carta per eseguire semplici calcoli. Bassa capacità di concentrazione. Problemi nel capire ciò che legge e scrive. Impiega molto tempo nei componimenti scritti. A ritmo elevato ha problemi di linguaggio.
Dai 12 anni in poi. Valgono gli indicatori della scuola primaria e in pi ù : Continua a leggere in modo non accurato. Continua ad avere difficoltà nello spelling. Bisogna ripetere più volte la sequenza delle istruzioni e i numeri telefonici. Si confonde nell’usare lunghe parole ad es. “deduzione” al posto di “detrazione”. Confonde orari, date e luoghi. Ha difficoltà nella pianificazione e nella composizione di un testo scritto. A ritmo elevato ha difficolt à ad usare un linguaggio specifico e complesso e a comprendere una lunga serie di istruzioni.
Indicatori dai 12 anni in poi non legati al linguaggio. Ha una bassa autostima e poca fiducia in se stesso. Presenta aree di forza e di debolezza.
COMORBILITA’ Disortografia nel 60% dei casi Disgrafia nel 43% dei casi Discalculia nel 44% dei casi
DISORTOGRAFIA Significativa compromissione delle capacità di scrittura Difficoltà ortografiche Difficoltà a scrivere parole usando tutti i segni alfabetici e nel giusto ordine
Tipologia di errori Errori fonologici (acquisizioni non sufficienti nella fase alfabetica riguardano uno scorretto rapporto tra fonemi e grafemi) Errori non fonologici (acquisizioni non sufficienti nella fase ortografica e lessicale) Altri errori-fonetici (raddiappiamenti e accenti)
DISCALCULIA Tocca i processi BASSI, la parte ESECUTIVA o per meglio dire il processamento numerico. Il calcolo a mente Le procedure La transcodifica Le sequenze
Epidemiologia Coinvolge aree cerebrali e funzioni diverse Nel 90% anche se si raggiunge la corretteza, ne rimane traccia nella lentezza Indipendente dai disturbi di tipo linguistico- fonologico, ma spesso compresente Presente nel 5-6% della popolazione Dificoltà spesso associate:attenzione,memoria visiva e uditiva, disprassia.
DISGRAFIA Difficoltà a livello grafo esecutivo Difficoltà nella riproduzione dei segni alfabetici e numerici Difficoltà a livello grafo esecutivo Difficoltà nella riproduzione dei segni alfabetici e numerici
DIAGNOSI permette di capire chiaramente il tipo di dislessia del bambino. quali strategie mettere in atto e soprattutto rasserena i rapporti nella famiglia: si riesce finalmente a dare un nome ad un disagio! La diagnosi deve essere fatta seguendo il protocollo diagnostico. Si deve sempre pretendere una restituzione scritta e approfondita della diagnosi. Questa servir à nei rapporti con la scuola, con il ministero dei trasporti per le agevolazioni dell ’ esame del patentino motociclistico, nelle agevolazioni economiche per l ’ ottenimento di materiale multimediale e in tutti i controlli medici successivi.
LETTURA LETTURA AD ALTA VOCE Parola scritta (es. GATTO) Sistema di analisi visiva Lessico visivo di entrata Sistema semantico Lessico fonologico d’uscita Buffer fonemico PAROLA LETTA VIA 1 (via LESSICALE SEMANTICA) VIA 2 (via LESSICALE NON SEMANTICA) Conversione grafema-fonema VIA 3 (via FONOLOGICA) Modello di lettura strumentale a tre vie (Coltheart, 1978; 1981) (Es. CANOMO)
Lettura Doppio accesso Via diretta, o lessicale : il soggetto riconosce globalmente la parola e la richiama dal repertorio lessicale (esperienza e memoria) Via indiretta, o fonologica, che richiede l’analisi di lettere e sillabe e la conversione grafema/fonema, e il richiamo dal repertorio (o la attribuzione di significato, concettualizzazione: astrazione e rete associativa)
I tempi di lettura migliorano progressivamente (di norma 0,5 sill. sec. all’anno) ✒ È più facile correggere gli errori di lettura che aumentare la velocità di lettura. Per poter studiare con successo testi di un certo livello (medie e superiori) è necessaria una velocità di lettura di 3 sillabe al secondo (la media di lettura di un bambino normodotato di quinta elementare è di circa 3.5 sillabe al secondo) Il sovraccarico della memoria di lavoro crea interferenza con la soppressione di informazioni irrilevanti. ✒ ✒ ✒
D.S.A E SCUOLA SECONDARIA D.S.A. riconosciuti D.S.A. non riconosciuti
Compensati 45% ca. Recuperati 20% ca. Persistenti 35% ca. Fonte: Littyinen'98
NORMODOTATO DISL. MEDIO LIEVE DISL. SEVERO DISL. MOLTO SEVERO 5-6 SILLABE/SEC 3 SILLABE/SEC 1 / 1,5 SILLABE/SEC 0,9 SILLABE/SEC Velocità necessaria alla comprensione : almeno 3 sillabe/sec
DISLESSIA PERSISTENTE Lettura stentata, molto lenta(<3 Sill/sec) rende difficile la comprensione di testi complessi Lettura inaccurata (>5° percentile) Rifiuto della scolarizzazione Difficoltà di socializzazione Stella Assisi 2006
DISLESSIA COMPENSATA Legge con discreta fluenza (>3 sill/sec) Legge stimoli significativi senza errori Gli errori compaiono su stimoli a bassa frequenza (non-parole, terminologia scientifica,lessici secialistici ecc.) Permane il deficit di Automatizzazione (prontezza nella risposta)
CARATTERISTICHE DEL DISTURBO COMPENSATO Affaticabilità in tutti i compiti che richiedono la lettura, cefalee e disturbi funzionali Difficoltà di comprensione e di studio Difficoltà con la lettura delle lingue straniere Difficoltà nelle prove a tempo Bassa autostima Stella Assisi 2006
LO STUDIO NEL DISLESSICO Tende a leggere solo una volta Utilizza quasi esclusivamente la via lessicale Tende a riparare le incongruenze senza l’utilizzo di verifiche attraverso la rilettura Difficoltà a sviluppare in autonomia tecniche di analisi testuale (parole chiave, sintesi ecc,) Stella Assisi 2006
LA COMUNICAZIONE ORALE NEL DISLESSICO Può essere resa difficoltosa da: Necessità di tempi dilatati per memorizzare parole nuove, a bassa frequenza e di tipo tecnico Disnomia presenta anche nella comunicazione sociale
STRATEGIE DI SUPPORTO Interrogazioni programmate Utilizzo do supporti visivi per il recupero del lessico Tempi più lunghi per le risposte Atteggiamenti positivi e di incoraggiamento
RIFLESSI DELLA DISLESSIA Errori spazio-temporali (es.errori di trascrizione nel diario) Disordine del materiale Vivacità o agitazione o introversione, dovuti a pregresso disagio e a per dita di autostima
DISLESSIA RECUPERATA Le prestazioni sono comparabili a quelle dei normolettori in tutti gli ambiti Stella Assisi 2006
L’evoluzione positiva dei D.S.A. Dipende da: Buona condizione cognitiva Identificazione ed intervento precoce Adeguato ambiente educativo e familiare Adeguata assistenza didattica-educativa Buon equilibrio psicologico Critchley
LA DISLESSIA DOPO LA SCUOLA PRIMARIA Le competenze di lettura migliorano Le problematiche scolastiche aumentano
PERCHE’ Con il procedere della scolarizzazione è sempre più importante per fissare i contenuti La scuola procede con tempi troppi rapidi per i dislessici Le modalità di verifica implicano maggiormente la lettura
Letto-scrittura come comestrumento perapprendere apprendere La letto-scrittura PrimariaSecondaria Primaria - Secondaria
D.S.A.riconosciuto Informazione cdc su D.S.A. ruolo del REFERENTE Conoscenza caso attraverso: famiglia diagnosta terapista insegnanti precedenti
D.S.A. non riconosciuto SEGNALI Discrepanza tra capacità percepita/risultati Lentezza Disgrafia Errori ortografici Difficoltà di lettura Incapacità nel riportare elenchi seriali (mesi, stagioni..) Non conoscenza nelle tabelline Incapacità di leggere l’orologio
PROBLEMATICHE NEL RICONOSCIMENTO Il D.S.A. può essere mascherato da Demotivazione allo studio Comportamenti di reattività Atteggiamenti di sfiducia Gli indicatori comportamentali possono essere i primi elementi sservabili Il D.S.A. può manifestarsi con Parziale comprensione del testo Difficoltà nell’acquisizione di termini specifici Difficoltà a prendere appunti, a comèpilare il diario, a completare attività nei tempi richiesti
IL RUOLO DELLA SCUOLA Gli insegnanti hanno la possibilità di rilevare le difficoltà di apprendimento, per la possibilità prolungata di osservare il gruppo classe, la media dei comportamenti e degli scostamenti. Evitare di farsi sviare dalla categoria della pigrizia La pigrizia è la spia di un malessere da indagare
L’invio L’invio ai servizi diagnostici è tutt’altro che facile ed indolore Non anticipare la diagnosi la decisione di rivolgersi ai servizi deve essere presa dal genitore Il successo del’invio è fonadmentale per il futuro del bambino dislessico, a garanzia dei suoi diritti
PROTOCOLLO PROVINCIALE D’INTESA PER I D.S.A.
PROVE Lettura: Nuove prove MT per la scuola media(velocità, correttezza, comprensione) Scrittura:Valutazione delle abilità di scrittura per la quinta classe Calcolo: test AC-MT (11-14 anni)
PROVE DI LETTURA MT Lettura ad alta voce di un brano tarato per classe, in entrato e in uscita. La lettura del titolo avviene da parte dell’esaminatore. Valuta i paramentri di velocità e correttezza
CALCOLO DELLA VELOCITA’ Dividere in numero di secondi impiegati per il numero di sillabe lette, moltiplicando per cento (togliere dal calcolo le sillabe omesse) Es.240 sec /146 sillabe 240/146=1.64 Per leggere una sillaba impiega in media 1,64 secondi, ovvero 164 centesimi di secondo. Misurare anche le sillabe/secondo
CALCOLO DELLA CORRETTEZZA Calcolare gli errori come segue: 1 punto:inesatta lettura di sillaba, omisione o aggiunta di sillaba o parola,modifica significativa di significato di una parola. 0.5 punto:spostamento di accento, grave esitazione e autocorrezione di errori da 1 punto
PROVA DI COMPRENSIONE Lettura silenziosa Nessun limite di tempo Domande a risposta multipla Possibilità di rivedere il testo Calcolo delle risposte correte
AC-MT Parte collettiva Giudizio di numerosità Trasformazione in cifre scritte Trascrizione in cifre di parole/numero Calcolo approssimativo Fatti, procedure, principi Parte individuale Calcolo a mente e scritto Dettato di numeri Recupero fatti aritmetici Problemi arimetici
Perché una Diagnosi. permette di capire chiaramente il tipo di dislessia del bambino. quali strategie mettere in atto e soprattutto rasserena i rapporti nella famiglia: si riesce finalmente a dare un nome ad un disagio! La diagnosi deve essere fatta seguendo il protocollo diagnostico. Si deve sempre pretendere una restituzione scritta e approfondita della diagnosi. Questa servir à nei rapporti con la scuola, con il ministero dei trasporti per le agevolazioni dell ’ esame del patentino motociclistico, nelle agevolazioni economiche per l ’ ottenimento di materiale multimediale e in tutti i controlli medici successivi.
COSA NON FARE Leggere di più non migliora l’abilità di lettura Gli esercizi ripetitivi non provocano la generalizzazione dell’apprendimento L’uso di un compenso dispensa non riduce la possibilità di sviluppo della competenza Non consegnare il lavoro non terminato a scuola per casa La quantità di lavoro a casa deve essere compatibile con il livello raggiunto dal bambino
GRAZIE A TUTTI PER L’ATTENZIONE Abbiamo parole per vendere Parole per comprare Parole per fare parole Ma ci servono parole per pensare…. Abbiamo parole per fare rumore, Parole per parlare non ne abbiamo più. Rodari 1985