Gemmologia 2 2015. La rarità, il 3°requisito, è la caratteristica delle gemme più costose come diamante, smeraldo, rubino e zaffiro. Va precisato che.

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Gemmologia

La rarità, il 3°requisito, è la caratteristica delle gemme più costose come diamante, smeraldo, rubino e zaffiro. Va precisato che un minerale può essere anche comune ma gli esemplari adatti all'uso come gemme sono molto rari. Ad es. trovare uno smeraldo senza inclusioni e di un bel colore è rarissimo e può in questo caso essere più prezioso di un diamante. Il valore e l'importanza delle gemme può essere condizionata dalla moda, ad es., il piropo [ Mg 3 Al 2 (SiO 4 ) 3 ]era molto in voga nel XIX secolo ma oggi è poco richiesto. L'opale molto apprezzato dai Romani mantenne il suo prestigio fino all'800 quando si diffuse la diceria che portasse sfortuna a chi lo indossasse, oggi è fra le gemme più importanti.

Un altro fattore che si può aggiungere alle proprietà attrattive delle gemme è la trasportabilità. Le gemme infatti combinano un elevato valore alle piccole dimensioni e al poco peso e possono essere trasportate facilmente da un Paese all'altro durante periodi di tensione politica e instabilità economica.

I minerali usati come gemme si trovano nelle rocce che costituiscono la crosta terrestre.[ Alcuni esempi] Rocce ignee: es le rocce pegmatitiche costituiscono una ricca fonte di minerali usati come gemme. Presentano una struttura molto grossolana con cristalli anche decimetrici ciò è dovuto alla presenza di notevoli quantità di vapori (soprattutto d'acqua) agenti mineralizzanti. Le cavità prodotte da gas e liquidi intrappolati nel magma in via di solidificazione si tappezzano di cristalli liberi di crescere verso l'interno. Da queste cavità dette miarolitiche spesso sono stati ricavati cristalli di interesse gemmologico. Tali cristalli in genere sono di alta temperatura come il topazio e il berillo.

Rocce sedimentarie: es. alterazione di rocce preesistenti. L'azione dei corsi d'acqua opera una selezione delle rocce detritiche derivanti dall'alterazione meccanica di rocce preesistenti. L'acqua opera una sorta di selezione in funzione della densità dei minerale trasportati. I minerali relativamente "pesanti" tendono a depositarsi in depressioni del letto nel corso d'acqua formando accumuli detti placer. Molte pietre preziose grezze sotto forma di ciottoli smussati e levigati dall'acqua si trovano nei letti di antichi fiumi ( oggi nascosti da suoli più recenti ), tali depositi sono detti giacimenti alluvionali.

Nelle rocce in seguito all’azione di vapori, fluidi si possono generare nuovi cristalli, ad esempio la presenza di B e F genera in rocce granitiche minerali quali tormalina e topazio. Calcari vicino a grandi intrusioni di granito, per azione di vapori possono alterarsi e formare rocce come gli skarn ricchi di minerali di Fe e Mg come il granato andradite Ca 3 Fe 2 (SiO 4 ) 3

Gran parte dell'acqua ricca di soluzioni mineralizzate fluisce attraverso le fenditure presenti nella roccia incassante e vi deposita minerali a bassa Temperatura. Può succedere che tali vene o fessure mineralizzate si espandono in cavità e possono venire tappezzate di cristalli depositati dalla soluzione, spesso di interesse gemmologico es. quarzo ialino e ametista. Quando in una cavità formatasi in una roccia primaria si rinvengono minerali della stessa natura di quelli costituenti la roccia, la cavità è detta drusa. Le geodi invece sono cavità prodotte dal vapore acqueo nelle lave o in rocce sedimentarie, tappezzate di cristalli che precipitano da acque ricche di soluzioni mineralizzate e percolate nelle cavità.

Gemme: minerali anomali? Si potrebbe dire che i minerali utilizzati come gemme sono “minerali anomali” presenti in rocce anomale”. È questa potrebbe essere la ragione della loro rarità e la loro localizzazione in zone ben definite. Ad esempio i calcari metamorfosati della Birmania del Nord, ricchi in gemme quali rubini, zaffiri e spinelli e gemme rare. Il Mogok Stone Tract è una delle più prolifiche aree gemmifere del mondo, (tranne che per i diamanti).

Es. i rubini si trovano inglobati in una roccia-madre di calcare granulare dolomitico dovuta alla trasformazione per metamorfismo di contatto di un calcare sedimentario per effetto dell’intrusione di un magma. Il carbonato si trasformò in marmo e le impurezze contenute in esso cristallizzarono separatamente come corindone Le varietà del corindone utilizzate come gemme si trovano in prevalenza nei depositi alluvionali derivati dalla degradazione meteorica delle rocce madri

I giacimenti alluvionali dello Sri Lanka da cui si ricavano numerosi minerali di interesse gemmologico, sono il risultato dell'erosione di rocce scistose e gneiss e di calcari cristallini formatesi a loro volta dal metamorfismo di rocce antiche. Nei giacimenti alluvionali analoghi, estesi dal Vietnam alla Thailandia si trovano rubini, zaffiri e zirconi.

Le pegmatiti del Madagascar offrono una serie interessante di gemme, quali berillo, tormalina, granato, topazio, spinello, kunzite, cordierite, amazzonite e un feldspato trasparente di colore giallo dorato.

Nel distretto di Pala, nella contea di San Diego in California, sono presenti pegmatiti gemmifere e ricche in litio, da cui provengono kunziti, berilli e tormaline, tutti di colore rosa. Nei distretti di Minas Gerais e di Minas Novas in Brasile, filoni di pegmatite sono ricchi di berillo, tormalina e di molte altre Gemme. In Brasile altri tipi di rocce forniscono altri minerali di interesse gemmologico, tra cui i diamanti.

Metodi di estrazione Le miniere a pozzo, simili a quelle per estrarre il carbone sono usate solo nei giacimenti diamantiferi a camino dell’Africa, India e Siberia Altre gemme vengono raggiunte mediante lo scavo di brevi gallerie di accesso (a mezza costa) sui fianchi della montagna come l’estrazione di rubini e zaffiri in certe zone della Birmania e di smeraldi in certe zone della Columbia. Altro metodo è la coltivazione a cielo aperto, ottenuto asportando la copertura, a volte con potenti getti d’acqua che disgregano il sottosuolo e fanno franare la roccia dai fianchi della montagna.

La coltivazione a terrazze è usata in certe formazione rocciose, a mezza costa mediante l’asportazione a gradini o a terrazze del terreno o della roccia. Estrazione della ghiaia gemmifera dai letti antichi dei corsi d’acqua consiste nello scavare un piccolo pozzo verticale nelle ghiaie e piccole gallerie orizzontali dalla base del pozzo

TIPI DI TAGLIO Poiché vengono spesso richiamati quando si parla di Gemme, definiamo schematicamente i due tipi di taglio principali: taglio cabochon e taglio sfaccettato. Il taglio cabochon ha una parte superiore a forma di cupola liscia e comunemente una parte inferiore piana. Il taglio sfaccettato prevede che le gemme siano delimitate da superfici piane levigate (faccette) alle quali vengono attribuiti nomi diversi a seconda delle loro posizioni. Visto dall'alto, il contorno delle pietre sfaccettate può essere di varie forme ad esempio rotondo, ovale, quadrato rettangolare.

La parte superiore della gemma è chiamata corona; la parte inferiore è chiamata padiglione; la faccetta superiore centrale è detta tavola superiore e la piccola faccetta finale del padiglione tavola inferiore o apice. Il bordo tra la corona e il padiglione si chiama cintura. Il “segreto” del taglio del diamante (ovvero l’utilizzò della stessa polvere di diamante) fu scoperto tra il a Venezia, Firenze, Genova le città i cui i mercanti detenevano il monopolio dell’importazione delle gemme provenienti dalle Indie.

Taglio diamante

Il carato Il valore di una gemma finita dipende dalla 1) qualità del grezzo, 2) perfezione del taglio, 3) massa della pietra tagliata. L'unità di massa usata quasi esclusivamente per le gemme è il carato (ct), pari a 0,200g. È un'unità di misura della massa (legale) fuori del Sistema Internazionale adottata nel 1907 con il nome di carato metrico. Per i diamanti con massa < 1 ct si utilizzano i punti (1 punto è 1/100 di carato 0,01ct); es una pietra di 0,5 ct è indicata con 50 punti).

Per la valutazione dei carati si usano calibri a fori, calibri a compasso, calibro decimale Leveridge che misura in millimetri il diametro della cintura e lo spessore della pietra dalla tavola superiore ll'apice.

Calibro decimale Leveridge Calibro a fori Calibro a compasso Pinze

Le radici etimologiche del termine “carato” risalgono al XIII secolo, questa unità di misura fu adottata da Marco Polo ( ), mercante veneziano autore del Milione. Questa antica unità di misura si basava sull’uso dei semi di carrubo per pesare i metalli preziosi, pratica molto comune nel Medio Oriente e nell’Asia. L’utilizzo dei semi della pianta del carrubo era legato all’antica convinzione che essi fossero particolarmente uniformi nelle dimensioni e nel peso. [NB la caratura dell'oro risale invece alla compartecipazione nella proprietà di una nave mercantile che era divisa in 24 parti. L’ Oro puro è quindi 24 carati (K); l'oro dei gioielli è 18 K indicando che si tratta di una lega in cui l'oro è presente per 18/24 ossia il 75%]