27 gennaio 2009 GIORNATA DELLA MEMORIA Scuola Elementare G. Rastelli Polesine Parmense
Laggiù, ad Auschwitz, lontano dalla Vistola, amore, lungo la pianura nordica, in un campo di morte: fredda, funebre, la pioggia sulla ruggine dei pali e i grovigli di ferro dei recinti: e non albero o uccelli nell'aria grigia o su dal nostro pensiero, ma inerzia e dolore che la memoria lascia al suo silenzio senza ironia o ira. Da quell'inferno aperto da una scritta bianca: "Il lavoro vi renderà liberi" uscì continuo il fumo di migliaia di donne spinte fuori all'alba dai canili contro il muro del tiro a segno o soffocate urlando misericordia all'acqua con la bocca di scheletro sotto le doccie a gas. Le troverai tu, soldato, nella tua storia in forme di fiumi, d'animali, o sei tu pure cenere d'Auschwitz, medaglia di silenzio? Restano lunghe trecce chiuse in urne di vetro ancora strette da amuleti e ombre infinite di piccole scarpe e di sciarpe d'ebrei: sono reliquie d'un tempo di saggezza, di sapienza dell'uomo che si fa misura d'armi, sono i miti, le nostre metamorfosi. Sulle distese dove amore e pianto marcirono e pietà, sotto la pioggia, laggiù, batteva un no dentro di noi, un no alla morte, morta ad Auschwitz, per non ripetere, da quella buca di cenere, la morte. Auschwitz Salvatore Quasimodo
Auschwitz La geografia Auschwitz e Birkenau sono in Polonia, al confine con la Germania, ad una altezza di 240 m s.l.m. e distano da noi circa km.
Auschwitz I dati tecnici Il Lager di Auschwitz 2 – Birkenau é un immenso spazio che misura circa 120 ettari. E’ molto difficile pertanto visitarlo tutto in una sola giornata. Come il Lager di Auschwitz 1, così anche il Lager di Auschwitz 2 – Birkenau fa parte dell’elenco dei beni mondiali tutelati dall’UNESCO. Presso il binario situato fuori dal Lager osserva la tabella in cui si dice che negli anni gli occupanti germanici fecero trasferire altrove gli abitanti di molti villaggi dei dintorni, tra cui Brzezinka (nome polacco di Birkenau), per costruirvi il complesso concentrazionario di Auschwitz.
Auschwitz le immagini Ingresso al campo “IL LAVORO RENDE LIBERI”
Auschwitz le immagini Vista dall’alto dei blocchi all’interno del campo Particolare del blocco 11
Auschwitz le immagini Blocco dormitorio con “letti” a castello
Auschwitz le immagini Doppia recinzione di filo spinato elettrificato
Auschwitz le immagini Le “docce” da cui fuoriusciva il gas letale
Auschwitz le immagini I forni crematori
Auschwitz le immagini Forno crematorio con carrello per trasporto salme
Auschwitz Gli orrori … il pensiero Triangolo colorato che veniva apposto per indicare l’appartenenza religiosa o politica dei detenuti
Auschwitz Gli orrori … il pensiero PRIMO LEVI Se questo è un uomo Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per un pezzo di pane Che muore per un si o per un no.
Auschwitz Gli orrori … il pensiero Se questa è una donna Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi.
Auschwitz Gli orrori … il pensiero Se questo è un … bimbo
Auschwitz Gli orrori … il pensiero Se questo è un … bimbo
Auschwitz Gli orrori … il pensiero Se questo è un … bimbo
La guerra Prima … e poi “ Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perch é rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perch é mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perch é mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perch é non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c ’ era rimasto nessuno a protestare. ” Martin Niem ö ller Martin Niem ö ller
La guerra Bertold Brecht LA GUERRA CHE VERRA’ La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima C’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente Faceva la fame. Fra i vincitori Faceva la fame la povera gente egualmente.
La guerra Bertold Brecht GENERALE Generale, il tuo carro armato è una macchina potente Spiana un bosco e sfracella cento uomini. Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista. Generale, il tuo bombardiere è potente. Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante. Ma ha un difetto: ha bisogno di un meccanico. Generale, l’uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare.
La guerra Bertold Brecht QUANDO LA GUERRA COMINCIA Forse i vostri fratelli si trasformeranno e i loro volti saranno irriconoscibili. Ma voi dovete rimanere eguali. Andranno in guerra, non come ad un massacro, ad un serio lavoro. Tutto avranno dimenticato. Ma voi nulla dovete dimenticare. Vi verseranno grappa nella gola come a tutti gli altri. Ma voi dovete rimanere lucidi
La guerra Giuseppe Ungaretti SOLDATI Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie. NON GRIDATE PIU ’ Cessate d'uccidere i morti, Non gridate pi ù, non gridate Se li volete ancora udire, Se sperate di non perire. Hanno l'impercettibile sussurro, Non fanno pi ù rumore Del crescere dell'erba, Lieta dove non passa l'uomo. SAN MARTINO DEL CARSO Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro Di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto Ma nel cuore nessuna croce manca É il mio cuore il paese pi ù straziato.
Oswiecimiu … Auschwitz … 64 anni dopo … i luoghi della memoria.
Oswiecimiu … i luoghi della memoria L’arrivo dei treni al campo Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. Primo Levi
L’ingresso al campo Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. Primo Levi Oswiecimiu … i luoghi della memoria
Il muro delle esecuzioni Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. Primo Levi Oswiecimiu … i luoghi della memoria
I camini dei blocchi dietro il filo spinato Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. Primo Levi Oswiecimiu … i luoghi della memoria
I blocchi all’interno Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. Primo Levi Oswiecimiu … i luoghi della memoria
I bagagli mai più utilizzati Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. Primo Levi Oswiecimiu … i luoghi della memoria
Viale interno per la visita ai blocchi Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. Primo Levi Oswiecimiu … i luoghi della memoria
Macerie del crematorio 2 di Birkenau Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. Primo Levi Oswiecimiu … i luoghi della memoria
Monumento alle vittime del nazifascismo Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. Primo Levi Oswiecimiu … i luoghi della memoria
Gianni Rodari Per un futuro di speranza in un mondo migliore ARMI DELL’ALLEGRIA Eccole qua le armi che piacciono a me: la pistola che fa solo pum (o bang, se ha letto qualche fumetto) ma buchi non ne fa... il cannoncino che spara senza fare tremare nemmeno il tavolino... il fuciletto ad aria che talvolta per sbaglio colpisce il bersaglio ma non farebbe male né a una mosca né a un caporale... Armi dell'allegria! Le altre, per piacere, ma buttatele tutte via!
Gianni Rodari Per un futuro di speranza in un mondo migliore GUERRA ALLA GUERRA Filastrocca corta Il porto vuole sposare la porta. La viola studia il violino. Il mulo dice:<<mio figlio è il mulino>>; La mela dice:<<mio nonno è il melone>>, Il matto vuol essere un mattone, E il più matto della terra Sapete che vuole ? Vuol fare la guerra !
Gianni Rodari Per un futuro di speranza in un mondo migliore PROMEMORIA Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola, a mezzogiorno. Ci sono cose da fare di notte: chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per non sentire. Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio, la guerra.
Gianni Rodari Per un futuro di speranza in un mondo migliore SPERANZA Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza. "Speranza a buon mercato!" Per un soldo ne darei ad un solo cliente quanto basta per sei. E alla povera gente che non ha da campare darei tutta la mia speranza senza fargliela pagare.
Gianni Rodari Per un futuro di speranza in un mondo migliore Qualcuno che la sa lunga mi spieghi questo mistero: il cielo è di tutti gli occhi di ogni occhio è il cielo intero. E' mio, quando lo guardo. E' del vecchio, del bambino, del re, dell'ortolano, del poeta, dello spazzino. Non c'è povero tanto povero che non ne sia il padrone. Il coniglio spaurito ne ha quanto il leone. Il cielo è di tutti gli occhi, ed ogni occhio, se vuole, si prende la luna intera, le stelle comete, il sole. Ogni occhio si prende ogni cosa e non manca mai niente: chi guarda il cielo per ultimo non lo trova meno splendente. Spiegatemi voi dunque, in prosa od in versetti, perché il cielo è uno solo e la terra è tutta a pezzetti. IL CIELO E’ DI TUTTI
Gianni Rodari Per un futuro di speranza in un mondo migliore DOPO LA PIOGGIA Dopo la pioggia viene il sereno, brilla in cielo l'arcobaleno: è come un ponte imbandierato e il sole vi passa, festeggiato. È bello guardare a naso in su le sue bandiere rosse e blu. Però lo si vede - questo è il male - soltanto dopo il temporale. Non sarebbe più conveniente il temporale non farlo per niente? Un arcobaleno senza tempesta, questa sì che sarebbe una festa. Sarebbe una festa per tutta la terra fare la pace prima della guerra.
Picasso
Un caloroso ciao a tutti voi da ANDREA & ANGELO