IL RUOLO DELL’ASL (ATS) NELLA LOTTA CONTRO LO SPRECO TRA PRESENTE ED ORIENTAMENTO FUTURO Dr Angelo Ferraroli, Responsabile Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione
SPRECO ALIMENTARE (RISOLUZIONE Parlamento europeo 30 novembre 2012) - L’insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni economiche o estetiche oppure prossimi alla scadenza di consumo, ma ancora perfettamente commestibili potenzialmente destinabili al consumo umano e che,in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati ad essere smaltiti ed eliminati producendo conseguenze negative dal punto di vista ambientale, costi economici e mancati guadagni alle imprese-
Sempre nella direttiva Parlamento Europeo 30 Novembre 2012 si incoraggiano “ le istituzioni pubbliche e di volontariato a raccogliere e ridistribuire ai bisognosi derrate alimentari inutilizzate ma ancora commestibili, come misura aggiuntiva e non sostituiva rispetto agli attuali sistemi di tutela sociale”
equipara al consumatore finale le organizzazioni di volontariato che raccolgono e distribuiscono il cibo ai poveri. Non si rinuncia alla tutela della salute delle persone in stato di bisogno, bensì si affidano alle organizzazioni anche il compito di garantire la sicurezza alimentare.
Le Onlus che forniscono alimenti agli indigenti e gli operatori del settore alimentare che donano detti alimenti alle Onlus devono garantire uno corretto stato di conservazione,trasporto,deposito e utilizzo ciascuno per la parte di competenza. Obiettivo raggiunto anche attraverso predisposizione di manuali di corretta prassi operativa come previsto dal REG.CE 882/2004 (HACCP, rintracciabilita’, informazione e tutela dei consumatori)
Art. 2 (Definizioni) ………………. 2. Ai fini della presente legge si intende per: a) Spreco alimentare, il determinarsi di pratiche dettate da leggi e normative, regolamenti, abitudini, logiche produttive, commerciali o organizzative, che generino eccedenze alimentari ancora utilizzabili per il consumo umano, per l’alimentazione animale o destinabili ad usi alternativi quali la produzione di beni o energia ma che diventano rifiuti alimentari
Art. 4 (Contrasto allo spreco alimentare) ………………. 2. Regione Lombardia promuove la riduzione progressiva degli sprechi alimentari mediante la sensibilizzazione e la formazione degli addetti pubblici e privati, sia dei donatori di alimenti sia dei soggetti beneficiari, la cui attività implichi la gestione di eccedenze alimentari, anche in collaborazione con le Aziende di Tutela della Salute ( ATS )
Le responsabilità per i rifiuti alimentari sono da imputarsi a: ◦ famiglie: 42% ◦ produttori: 39% ◦ rivenditori: 5% ◦ settore della ristorazione: 14%. ( Fonte: Commissione europea)
E’ necessaria un’azione condivisa che coinvolga tutti gli stakeholder: ASL (ATS), scuola, territorio, ONLUS, ditte di ristorazione, genitori. E’ importante agire su terreni fertili al cambiamento: età evolutiva.
RISTORAZIONE SCOLASTICA NELLA PROVINCIA DI LECCO Anno Scolastico 2014/2015 Iscritti scuole della provincia di LC N° pasti/die N° bambini frequentanti ristorazione scolastica % Scuola Infanzia % Scuola Primaria ,2% Scuola Secondaria di 1° grado ,1% Totale ,6%
Ristorazione scolastica Pasti/die% as 1999/00 N° as 2014/15 N° Variazione Pasti/die Scuola Infanzia ,75 Scuola Primaria ,12 Scuola Secondaria di 1° grado ,47 Totale ,52
RUOLO DELL’ASL NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA Le attività di educazione alimentare suggerite da sempre come strumenti utili a far comprendere appieno agli alunni il tema della corretta alimentazione e della sostenibilità ambientale, hanno purtroppo scarsa ricaduta sul fenomeno dello spreco alimentare nelle mense scolastiche
Miglioramento del menù verso un maggior gradimento e quindi minori avanzi Rispetto delle grammature previste nella porzionatura Valutazione dello scarto Progetti di educazione al gusto ed al consumo