Riforma della PAC Legnaro (Pd) – 15 maggio 2014 Renzo Michieletto Veneto Agricoltura - Europe Direct Veneto
Il Bilancio pluriennale UE è suddiviso in rubriche organizzate per temi. Per il periodo il Bilancio dispone di risorse pari a 960 miliardi di euro
Le 5 Rubriche del Bilancio UE 1)Crescita inclusiva e intelligente (47%) Politica di Coesione e Competitività 2)Crescita sostenibile - risorse naturali (38,9%) (comprendente la PAC, la Politica della Pesca e il Programma LIFE) 3)Sicurezza e cittadinanza (1,6%) Migrazioni, Sicurezza interna, Cittadinanza, Giustizia, Difesa, ecc. 4)Europa globale (6,1%) Pre-adesione, Partenariato, Aiuti umanitari ecc. 5)Amministrazione (6,4%)
La PAC nel QFP (UE28) Differenze con il settennio precedente
Le Rubriche in numeri ( ) Tab. 3 - Quadro finanziario pluriennale Ue-28: stanziamenti per impegni (milioni di euro) Rubriche Crescita intelligente ed inclusiva Politica di coesione Crescita sostenibile - Risorse naturali (di cui:) PAC 1° Pilastro (Pagamenti diretti e Mercati) PAC 2° Pilastro (Sviluppo rurale) Sicurezza e cittadinanza Europa globale Amministrazione TOTALE
La Politica Agricola Comune rimane comunque la più importante voce di spesa del Bilancio pluriennale europeo milioni di euro, di cui: destinati al 1° Pilastro e al 2° Pilastro
Risorse PAC per l’Italia (in miliardi di euro) FondoFondi Ue Fondi nazionali Totale Media annua Pagamenti diretti27,00,027,03,8 OCM vino e ortofrutta 4,00,04,00,6 Sviluppo rurale10,5 21,03,0 TOTALE41,510,552,07,4 I° Pilastro: -6,5% II° Pilastro: +16%
Importi assegnati all’Italia – periodo 2014 – 2020 Valori in milioni di euro – Prezzi correnti Mass Aiuti Dir. Massimale Sv. Rur. Totale ,41.480,25.501, ,41.483,45.436, ,01.486,65.388, ,81.489,95.340, ,51.493,35.292, ,91.496,65.248, ,31.499,85.204,2 Totale26.983, , ,3
La Regione Veneto nel periodo potrà contare su risorse pari a circa 3,5 miliardi di euro, di cui: 2,3 destinati ai Pagamenti diretti 1,2 miliardi allo Sviluppo rurale (PSR)
In 20 anni, 5 riforme della PAC Periodo di applicazioneRiforma Riforma Mac Sharry Agenda Riforma Fischler Health check Europa 2020
Il contesto della PAC Approvvigionamento alimentare (domanda di prodotti agricoli: +50% nel 2030, +70% nel 2050). L’UE deve assumersi le sue responsabilità in fatto di produzione sufficiente e di qualità nel rispetto dell’ambiente; Utilizzo sostenibile delle risorse naturali (rispetto del suolo, dell’acqua, dell’ambiente e della biodiversità); Sviluppo equilibrato delle aree rurali UE (90% del territorio).
Struttura della PAC La nuova PAC è costituita da 4 Regolamenti che entreranno in vigore il 1° gennaio Un Regolamento transitorio, valido per l’anno 2014, favorisce la transizione negli Stati Membri verso la nuova PAC
Due Pilastri I Regolamenti sono organizzati su due Pilastri: Primo Pilastro: Pagamenti diretti, OCM Unica (Feaga) Secondo Pilastro: sostegno allo Sviluppo rurale (Feasr)
I 4 Regolamenti 1.Pagamenti diretti: norme comuni sui regimi di sostegno diretto agli agricoltori 2.Organizzazione Comune di Mercato unica (OCM): stabilisce un’organizzazione comune di mercato dei prodotti agricoli 3.Sviluppo rurale: sostegno allo Sviluppo rurale con il Fondo Feasr 4.Regolamento Orizzontale: per il finanziamento, la gestione e il monitoraggio della PAC
Sui 4 Regolamenti di base si innestano gli 11 Atti delegati (approvati dal Parlamento europeo nella Plenaria del aprile 2014) che stabiliscono le norme operative per: - i Pagamenti diretti; - il sistema di gestione e controllo della PAC; - i requisiti dei prodotti agricoli che beneficiano di un aiuto all'ammasso privato; - il settore dell'ortofrutta; - gli aiuti alle misure di accompagnamento nel quadro del Programma per promuovere il consumo di frutta e verdura nelle scuole; - i Programmi di aiuto nei settori delle olive da olio e da tavola; - le misure nel quadro dei Programmi di aiuto nazionali nel settore vitivinicolo; - il sostegno allo Sviluppo rurale; - gli Enti pagatori; - le spese per l'intervento pubblico; - la riduzione lineare dei Pagamenti diretti e la Disciplina finanziaria per il 2014.
I Fondi della PAC La PAC è finanziata da due Fondi europei: Il Feaga (Fondo europeo agricolo di garanzia): finanzia principalmente il regime dei Pagamenti diretti, gli interventi di mercato, azioni veterinarie, di promozione, conservazione, raccolta e utilizzo delle risorse genetiche, creazione e mantenimento di sistemi di informazione e di indagini agricole
Il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo Sviluppo rurale): finanzia la politica di Sviluppo rurale (secondo Pilastro della PAC) che sostiene i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) in gestione condivisa con gli Stati Membri e le Regioni I Fondi della PAC
Obiettivi della nuova PAC (nel rispetto della Strategia “Europa 2020”) 1)Sviluppare una produzione alimentare sostenibile attraverso l’aumento della competitività del settore agricolo e la redditività delle produzioni 2)Elaborare un piano per la gestione sostenibile delle risorse e contrastare gli effetti del cambiamento climatico 3)Programmare uno sviluppo territoriale equilibrato, al fine di valorizzare la differenziazione delle agricolture delle aree rurali
Sfide della nuova PAC Per rispondere alle sfide future Sfide economiche Sfide ambientali Sfide territoriali Sicurezza alimentare Variabilità dei prezzi Crisi economica Emissioni di gas serra Degrado dei terreni Qualità dell’acqua e dell’aria Habitat e biodiversità Vitalità delle zone rurali Diversità dell’agricoltura nell’UE
In concreto la PAC punta alla: I.Competitività delle imprese agricole Sostegno al reddito > Pagamenti diretti; Agricoltura orientata al mercato > OCM II.Remunerazione dei beni pubblici Rafforzamento della condizionalità (greening) del 1° Pilastro e della componente ambientale del 2° Pilastro
Principali novità della PAC Lo “spacchettamento” in 7 componenti del nuovo regime dei Pagamenti diretti; La quota pari al 30% destinata al greening (inverdimento della PAC). Gli agricoltori sono “tenuti” a svolgere un’azione benefica a sostegno dell’ambiente e del clima. La regionalizzazione obbligatoria dei titoli introdotta per rendere gli aiuti diretti della PAC più omogenei in uno Stato Membro/Regione (Italia = regione unica). Prevede l’abbandono del “vecchio criterio storico” di calcolo a favore di uno “nuovo forfetario “ che punta a rendere più uniforme il valore dei titoli a ettaro all’interno di uno Stato Membro/Regione. Agricoltore attivo, Piccoli agricoltori, Soglia minima, ecc.
I Regolamenti della nuova PAC nel dettaglio
Regolamento sui Pagamenti diretti (che oggi rappresentano il 92% della spesa agricola FEOGA) Entrerà in vigore dal 1° gennaio 2015 Prevede la suddivisione dell’attuale regime in 7 componenti Conferma il disaccoppiamento degli aiuti, con il mantenimento di una componente accoppiata facoltativa per gli Stati Membri Ha una duplice finalità: – Assicurare un adeguato sostegno fisso al reddito agricolo – Rafforzare l’efficacia ambientale della PAC
Le 7 componenti dei Pagamenti diretti (cresce la flessibilità lasciata dall’UE agli Stati Membri per rispondere alle diverse esigenze delle loro agricolture) Tipologia % del massimale nazionale Pagamenti obbligatori per gli Stati Membri 1.Pagamento di base (Italia 52-57%)max 70% 2.Pagamento ecologico (greening)fisso 30% 3.Pagamento giovani agricoltori (Italia 1%)fino al 2% Pagamenti facoltativi per gli Stati Membri 4.Pagamento ridistributivo per i primi ettari (no Italia)fino al 30% 5.Pagamento alle aree svantaggiate (no Italia)fino al 5% 6.Pagamento accoppiato (si Italia, 10%)fino al 15% 7.Pagamento piccoli agricoltori (si Italia/dibattito aperto)fino al 10%
Il Pagamento di base (1) I titoli storici scadranno il 31 dicembre 2014 E’ prevista l’assegnazione di nuovi titoli agli agricoltori attivi in base alla Domanda Unica presentata il 15/5/2015 Dopo la prima assegnazione, si potranno ottenere titoli: – per assegnazione della riserva nazionale – per trasferimento (affitto o compravendita) Requisiti per avere accesso ai titoli: – Aver ricevuto Pagamenti diretti durante il 2013 – Risultare agricoltore attivo
La PAC prevede che i nuovi titoli siano soggetti alla “regionalizzazione”, lo strumento introdotto per rendere gli aiuti diretti agli agricoltori più omogenei all’interno di ciascun Stato Membro/Regione. Italia = regione unica
Per evitare l’effetto penalizzante della “regionalizzazione” sugli agricoltori attualmente in possesso di titoli (in particolare quelli dal valore elevato), la nuova PAC prevede il meccanismo della “convergenza”. In questo modo viene garantita una transizione graduale dal sistema dei titoli storici a quello dei nuovi titoli. L’Italia ha optato per il modello “irlandese” a convergenza parziale, preferendolo alle altre due opzioni (convergenza totale nel 2015 o 2019)
Il modello “irlandese” (1) Il modello di convergenza “irlandese” prevede il graduale passaggio dagli attuali livelli dei pagamenti diretti verso livelli più omogenei, senza raggiungere un valore uniforme dei pagamenti diretti nel 2019 (convergenza parziale) Questo modello fissa le regole per il pagamento di base (che per l’Italia sarà compreso tra il 52% e il 57% del massimale nazionale) e il pagamento verde (fisso per tutti al 30%)
Il modello “irlandese” (2) Relativamente al pagamento di base, con l’opzione “irlandese” i titoli di ogni agricoltore non potranno diminuire di oltre il 30% rispetto al valore unitario iniziale; All’anno di domanda 2019 nessun titolo avrà un valore unitario più basso del 60% del valore unitario nazionale al 2019.
Il modello “irlandese” (3) Relativamente al pagamento verde, l’opzione “irlandese” prevede che gli Stati Membri possano fissarlo a livello individuale Il pagamento verde sarà così calcolato in percentuale sul pagamento di base percepito da ciascun agricoltore. Più alto sarà il pagamento di base, maggiore sarà il pagamento verde
Il modello “irlandese” (4) (simulazione di pagaemento) Pagamento di base al 54% Greening 30% Pagamento giovani agricoltori 1% Pagamento accoppiato al 13% (?10%?) e Riserva nazionale al 2% Massimale nazionale per il 2019 a 3,902 milioni di euro = 167 euro/ettaro
Per ricevere il Pagamento di base, l’agricoltore deve abbinare il possesso di un titolo a un ettaro di superficie ammissibile (superficie agricola, cioè seminativi, colture permanenti, prati permanenti) Ogni Stato Membro stabilirà una riserva nazionale (Italia 2%), alimentata con una riduzione percentuale del Pagamento di base, per assegnare titoli a: – Giovani o nuovi agricoltori – Agricoltori per evitare l’abbandono delle terre – Agricoltori per compensare svantaggi oggettivi
Il Pagamento ecologico (2) È il Pagamento “greening” (seconda componente per importanza, dopo il Pagamento di base) Occuperà una percentuale fissa del 30% delle risorse finanziarie per Stato Membro Porterà cambiamenti importanti alle tecniche agricole delle aziende del settore primario Si tratta di una “super-condizionalità” che impegnerà gli agricoltori dal 1° gennaio 2015 Vi hanno diritto gli agricoltori che hanno accesso al Pagamento di base
Condizioni per l’accesso al Pagamento greening Dovranno essere rispettate contemporaneamente le seguenti pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente: – Diversificazione delle colture, applicata solo ai seminativi con esclusione delle colture permanenti; – Mantenimento dei prati permanenti, che non potranno essere arati o coltivati; – Presenza di aree di interesse ecologico, obbligatorie per le aziende con più di 15 ettari a seminativo. Possono consistere in terreni lasciati a riposo, terrazzamenti, elementi caratteristici del paesaggio, ecc.
In alternativa, dovranno essere rispettate le pratiche equivalenti al Greening che consistono in pratiche di inverdimento già in vigore che generano benefici per il clima e l’ambiente a livello equivalente o superiore a quello del Greening, ad esempio: – Regimi agroalimentari del PSR che adottano misure equivalenti; – Sistemi di certificazione nazionali o regionali; Le colture permanenti legnose sono Greening per definizione e quindi percepiscono il pagamento di default; Il mancato rispetto del Greening comporta il decadimento dal diritto al pagamento fino al Nel 2017 verrà aggiunta una sanzione pari al 20% del pagamento, che si innalzerà al 25% nel 2018
Pagamento per i giovani agricoltori (3) Finanziamento obbligatorio per gli Stati Membri fino al 2% del massimale nazionale (l’Italia è orientata per la destinazione della riserva dell’1% del plafond previsto per gli aiuti diretti ed eventuale integrazione attraverso la riserva nazionale per un ulteriore 1%) È definito giovane agricoltore: – L’agricoltore che si insedia per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda – Che abbia meno di 40 di età al momento di presentazione della domanda – Che possieda adeguate conoscenze e competenze professionali Lo scopo di questo pagamento è il ricambio generazionale
Il Pagamento ridistributivo (4) (Non applicato dall’Italia perché non produrrebbe effetti significativi) Presenta un fine ridistributivo del reddito Facoltativo, destinato agli agricoltori che hanno diritto al Pagamento di base per i primi ettari Gli Stati Membri possono destinarvi fino al 30% del massimale nazionale e riguarda un massimo di 30 ettari
Pagamento per le aree svantaggiate (5) (Non applicato dall’Italia per evitare sovrapposizione con i PSR) Si tratta di un Pagamento addizionale fino al 5% del massimale nazionale per gli agricoltori la cui azienda è ubicata in aree soggette a svantaggi naturali Lo scopo di tale pagamento è quello di compensare i costi addizionali dell’agricoltura in tali aree
Pagamento accoppiato (6) Una percentuale compresa tra l’8 il 13% del massimale nazionale è destinata all’aiuto a un prodotto/settore agricolo (l’Italia punta al 10%; metà andrebbe alla zootecnia) Gli unici prodotti esclusi sono tabacco, patate da consumo e industria, vino e prodotti vitivinicoli, carni suine e carni avicole Lo scopo è sostenere quelle produzioni agricole che sono in difficoltà o sono fondamentali per l’equilibrio economico nazionale
Pagamento per i piccoli agricoltori (7) Sostituisce tutti gli altri Pagamenti diretti Intende realizzare una semplificazione amministrativa nello Stato che lo adotta (Italia = si) Interessa l’agricoltore che presenta domanda entro il 2014 L’importo di aiuto non supera i euro annui I partecipanti al regime semplificato saranno soggetti a condizionalità meno rigorose ed esentati dall’obbligo di Greening
Altre novità della riforma Agricoltore attivo I Pagamenti diretti PAC saranno destinati solamente a chi si dedica effettivamente all’attività agricola e può essere definito “agricoltore attivo”. Ovvero a chi: – “svolge attività agricola su terreni tenuti in uno stato idoneo all’allevamento o alla coltivazione” – non rientra nella “lista nera” comprendente possessori di terreni agricoli appartenenti a soggetti quali aeroporti, ferrovie, tenute di caccia, camping, campi da golf, ecc.
– lo Stato Membro può escludere dai Pagamenti diretti alcuni soggetti che svolgono attività agricole insignificanti rispetto alla principale L’Italia sta discutendo su due possibili vie di selezione: - debole: agricoltori iscritti alla Camera di Commercio (via sostenuta dalle Regioni); -forte: agricoltori iscritti all’INPS che si occupano principalmente di attività agricola (via sostenuta dalle Organizzazioni agricole) Soglie minime – In Italia: 250 euro nel primo anno, 300 euro a regime a partire dal 2017
Degressività La parte degli aiuti superiore ai euro sarà ridotta del 5%. I fondi accantonati in questo modo restano a disposizione dello Stato. Lo scopo è porre un limite ai Pagamenti diretti delle grandi aziende agricole.
L’OCM unica Entra in vigore nel 2014 Viene proposto un ulteriore smantellamento della vecchia struttura delle PAC precedenti, caratterizzate da massicci interventi sul mercato (*) Vengono mantenute azioni come l’intervento pubblico e l’aiuto all’ammasso privato, ma vengono ridotte a “reti di sicurezza”
Interventi di mercato (*) Sono limitati ai seguenti: Intervento pubblico nei settori del frumento tenero e duro, orzo, mais, riso, carne bovina, burro, latte scremato in polvere (non più il sorgo) Ammasso privato nei settori dello zucchero, olio d’oliva, carne bovina, suina, ovina e caprina, burro latte scremato in polvere, formaggi a pasta dura
Le quote Saranno definitivamente abolite: questo ad eccezione di gravi crisi del mercato. Si comincerà con l’abolizione delle quote latte (2015), per poi proseguire con le quote dei settori vitivinicolo (2016) e dello zucchero (2017).
I regimi di aiuto I programmi “Frutta nelle scuole” e “Latte nelle scuole” saranno prorogati a tutto il periodo Allo stesso modo saranno mantenuti i sostegni ai produttori operanti nel settore dell’olio d’oliva e olive da tavola Sono confermati i programmi di sostegno esistenti al settore vitivinicolo
Migliorare il funzionamento della filiera Nonostante la volontà di rottura con il passato, gli agricoltori sono a tutt’oggi ancora troppo vulnerabili a determinati fattori, quali, in primis la volatilità dei prezzi e la diminuzione del loro potere negoziale. La Commissione indica di applicare a tutti i settori agricoli il modello del mercato ortofrutticolo: potenziare il ruolo delle OP (organizzazioni di produttori) delle AOP (associazioni di organizzazioni di produttori) e delle OI (organizzazioni interprofessionali)
In questo modo si rafforzerà il potere contrattuale degli agricoltori Potranno infatti negoziare contratti collettivi per l’olio d’oliva, le carni bovine ecc. Si cerca di ovviare così alle metodologie eccessivamente costose della PAC
La Politica di Sviluppo Rurale (PSR Veneto ) Gli Stati Membri dovranno presentare i PSR entro il 2014 La programmazione PSR dovrà avvenire in concomitanza con quella relativa a tutti gli altri Fondi strutturali (Fesr, Fse, ecc.), riguardanti la Politica di Coesione
PSR nazionali e regionali È mantenuta la tradizionale impostazione che prevede la predisposizione di PSR regionali (21 in Italia), con la possibilità di affiancarli a uno o più programmi nazionali (“PSRN”)
Differenze rispetto alla programmazione Le Misure non rientrano più all’interno di Assi, con il relativo obbligo di spesa minima per ciascun Asse Sono adottate le priorità, con la scelta in capo a Stati e Regioni su quale misura usare per raggiungere gli obiettivi fissati in base a sei priorità generali e ai relativi settori di interesse specifici Ogni PSR deve contenere almeno 4 delle 6 priorità Gli Stati Membri possono sviluppare dei sottoprogrammi tematici per concentrarsi su determinate esigenze locali (es.: giovani agricoltori)
PSR Veneto (1) Risorse: 1,184 miliardi euro (6,36% delle risorse nazionali) > 43% dall’UE, 40% dallo Stato, 17% dalla Regione Struttura più snella: 13 Misure (erano 37), 44 interventi (102) Vincoli: 30% destinato a interventi ambientali, 5% allo sviluppo locale delle aree rurali Complementarietà tra i fondi UE (FSE, FESR, Horizon 2020)
PSR Veneto (2) Le priorità Priorità per potenziare la competitività dell’agricoltura e aumentare la redditività delle aziende agricole > 409 milioni di euro (35%) Priorità per promuovere l’organizzazione della filiera agroalimentare > 96 milioni di euro (19%) Priorità ambientali > 375 milioni di euro (31%)
PSR Veneto (3) I pilastri 1: rafforzamento della competitività delle imprese agricole 2: spinta all’innovazione 3: sostenibilità ambientale 4: governance focalizzata e strategica
La Politica di Sviluppo rurale UE
: Assi prioritari Competitività Gestione del territorio Diversificazione e qualità della vita Leader : Priorità dell’Ue Trasferimento di conoscenze e innovazione Competitività Organizzazione di filiera e gestione del rischio Ecosistemi agricoli e forestali Efficienza risorse e economia a basse emissioni Inclusione sociale, riduzione povertà e sviluppo economico
Competitività: min 10% Gestione del territorio: min 25% Diversificazione e qualità della vita: min 10% Leader: min 5% Il PSR deve contenere almeno 4 priorità Misure con finalità ambientali: min 30% Leader: min 5%
6. Promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali 2. Potenziare la competitività, la redditività dell’agricoltura in tutte le sue forme, l’innovazione nelle aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste 3. Promuovere l’organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo 3. Promuovere l’organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo 4. Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall’agricoltura e dalle foreste 4. Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall’agricoltura e dalle foreste 5. Incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima 5. Incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente alle avversità climatiche 1. Promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo, agroalimentare e forestale e nelle zone rurali zone montane filiere alimentari corte giovani agricoltori piccoli agricoltori le donne nelle zone rurali mitigazione dei cambiamenti climatici e loro adattamento biodiversità Le prioritàI sottoprogrammi
Le risorse finanziarie dello Sviluppo rurale Le risorse Feasr destinate all’Italia ammontano a circa 10,5 miliardi di euro, cofinanziati dalla spesa pubblica nazionale con altri 20 miliardi di euro Gli SM dovranno riservare almeno il 30% degli stanziamenti UE per lo Sviluppo rurale e almeno il 5% per l’approccio Leader I tassi di cofinanziamento UE arrivano ad un massimo dell’85% nelle Regioni meno sviluppate, al 63-75% nelle regioni in transizione e al 53% nelle rimanenti
Le misure L’elenco delle misure si baserà sui punti di forza indicati dalla Commissione: Innovazione: basato sul partenariato europeo è un tema chiave per l’incentivazione all’uso efficiente delle risorse, la produttività, il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio, il progresso tecnologico a favore degli agricoltori e lo sviluppo del settore agricolo e forestale, rispettoso del clima e degli ecosistemi
Conoscenza “Un’agricoltura basata sulla conoscenza”: per la fornitura di servizi di consulenza agraria Ristrutturazione/investimenti delle aziende: già previste, con tassi di finanziamento più elevati se connesse ai partenariati europei per l’innovazione Giovani agricoltori: sovvenzioni per avviare attività, investimenti in immobilizzazioni materiali, servizi di formazione e consulenza Piccoli agricoltori: assicurazione e fondi di mutualizzazione contro i rischi da eventi atmosferici o zoonosi
Organizzazioni di produttori: sostegno alla costituzione di gruppi e organizzazioni sulla base di un piano aziendale (solo per PMI) Pagamenti agro-climatico-ambientali: contratti comuni, maggiore flessibilità nella proroga dei contratti iniziali Agricoltura biologica Settore forestale Zone montane: l’importo può essere portato fino a 450 euro all’ettaro Altre zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici: gli Stati Membri possono delimitare fino al 10% delle loro superfici con tali caratteristiche per preservarne o migliorarne l’ambiente
Cooperazione: sostenere la cooperazione in ambito tecnologico, ambientale, commerciale ecc. Attività non agricole: sovvenzioni per avviare un’attività e sviluppare micro e piccole imprese Servizi di base e rinnovamento dei villaggi: investimenti per infrastrutture a banda larga, per le energie rinnovabili, per la rilocalizzazione di attività o la riconversione di fabbricati Leader: maggiore sensibilizzazione e altro sostegno preparatorio alle strategie; promuovere la flessibilità di operazione con altri fondi a livello locale
Misure transitorie: al fine di agevolare il passaggio dalle “vecchie” modalità di sostegno alle “nuove” del periodo , la Commissione ha ritenuto opportuno adottare disposizioni transitorie per evitare ritardi o difficoltà nell’attuazione del sostegno allo Sviluppo rurale. A tal fine, gli Stati Membri possono continuare (nel 2014) ad assumere per alcune misure degli impegni giuridici nell’ambito del PSR in chiusura (anche a risorse esaurite). Questi nuovi impegni dovranno riguardare solamente le misure connesse alle superfici o agli animali
Pei e Strategia Europa 2020 Per attuare gli obiettivi di Europa 2020 la proposta della Commissione europea è quella di sviluppare 5 “Partenariati europei per l’innovazione” atti a incrementare la collaborazione tra i centri di conoscenza e il mondo delle imprese agricole Ciò avverrà tramite uno strumento specifico > i gruppi operativi costituiti da soggetti del mondo agricolo, tecnico e scientifico (agricoltori, ricercatori, consulenti, ecc.). È un metodo aperto, anche se ogni gruppo operativo dovrà necessariamente contenere una rappresentatività completa dell’intera filiera produttiva
Il finanziamento dei gruppi operativi avverrà tramite il PSR ; più precisamente avverrà nell’ambito della misura “Cooperazione” A supporto dei gruppi operativi saranno costituite una rete europea e una rete nazionale. La prima favorirà il collegamento tra i risultati della ricerca compiuti grazie a Horizon 2020 e i gruppi operativi; dovrà fornire informazioni di carattere scientifico e assicurare lo scambio di conoscenze e esperienze. La rete nazionale dovrà sostenere la ricerca di partner per la misura “Cooperazione” (ruolo che probabilmente verrà assunto dall’esistente Rete Rurale Nazionale)
PeiPartenariato europeo per l’innovazione TemaProduttività e sostenibilità dell’agricoltura Documento ufficiale Comunicazione della Commissione europea COM(2012) 79 del 29 febbraio 2012 Obiettivi principali del Pei - promuovere la produttività e l’efficienza del settore agricolo; si mira ad invertire entro il 2020 la recente tendenza alla diminuzione dell’incremento di produttività; - sostenibilità dell’agricoltura; si mira a garantire il raggiungimento, entro il 2020, di un livello soddisfacente di funzionalità dei suoli in Europa. Il concetto di funzionalità dei suoli abbraccia la capacità produttiva dei suoli insieme al loro ruolo chiave nell’attenuazione dei cambiamenti climatici e nell’adattamento a essi e nella stabilità degli ecosistemi Metodo Maggiore integrazione tra il sistema della conoscenza (università, centri di ricerca e servizi di consulenza) e il mondo delle imprese agricole Fasi Il Pei avrà più fasi: dalla ricerca di base alla diffusione dei risultati della ricerca allo sviluppo di prodotti e tecniche fino alla loro integrazione nel processo di produzione. Applicazione Il lavoro operativo nel Pei per l’agricoltura andrà realizzato da gruppi operativi Il Pei in breve
Gruppi operativi Sono costituiti da soggetti interessati come agricoltori, ricercatori, consulenti e imprenditori operanti nel settore agroalimentare Formazione del gruppo operativo Sistema aperto in cui la domanda di innovazione (imprese) e l’offerta di innovazione (mondo della conoscenza) si incontrano liberamente per la formazione di un Gruppo operativo Progettazione La progettazione avverrà dal basso. Ogni Gruppo operativo avrà il compito di elaborare un Piano che descriva il progetto innovativo da realizzare, i risultati e il contributo della loro iniziativa per l’incremento della produttività in agricoltura, attraverso una gestione maggiormente sostenibile delle risorse Finanziamento La creazione e il funzionamento dei gruppi operativi dovranno beneficiare di un sostegno finanziario nel quadro della misura di “cooperazione” (articolo 36) del futuro regolamento sullo sviluppo rurale Rete Pei Nazionale Ha il compito di consentire il collegamento in rete dei gruppi operativi nazionali, servizi di consulenza e ricercatori Rete Pei Europea Ha il compito di fornire informazioni di carattere scientifico, utili per l’avvio dei Gruppi operativi, nonché assicurare a livello europeo, per il settennio , lo scambio di esperienze
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segnaliamo Iniziativa di AGRIREGIONIEUROPA Corso E-Learning sulla PAC ( a cura del Prof. Franco Sotte dell’Università di Ancona)AGRIREGIONIEUROPA Accesso libero al corso: e/course/view.php?id=20 e/course/view.php?id=20 Obiettivo: presentare la PAC Il corso è suddiviso in sette moduli contenenti brevi lezioni di circa 5-10 minuti l'una. Esso è rivolto a tutti coloro che si interessano a vario titolo di agricoltura e di sviluppo rurale.