IL CASO ITALIANO
Chi riconosce l'appartenenza alla famiglia umana, come fa a non aprire le porte? Poi io, come cristiano, come faccio a non essere accogliente? E io ti accolgo come sei, come persona, perché ancora prima di essere maschio, femmina, omosessuale o straniero, uno è persona, cioè un soggetto di autonomia. (Don Andrea Gallo)
Migranti, immigrati emigrati Migrante: ogni persona che si sposta dal proprio luogo di nascita, cittadinanza e residenza Immigrato: persona che “fa ingresso” in un paese diverso dal proprio, in maniera temporanea o definitiva, per realizzare il proprio progetto di vita Emigrato: persona “in uscita” dal proprio paese d’origine per realizzare, in maniera temporanea o definitiva, il proprio progetto di vita altrove
Migranti regolari: entrano nel territorio di uno Stato con un visto di ingresso valido per un soggiorno temporaneo o permanente Migranti irregolari: entrano nel territorio di uno Stato privi della documentazione adeguata oppure vi restano, dopo esser entrati regolarmente, pur essendo scaduto il proprio visto d’ingresso Rifugiati o richiedenti asilo: entrano nel territorio di uno Stato, regolarmente oppure irregolarmente, a causa del rischio di persecuzioni nei loro paesi d’origine Altri migranti che richiedono protezione: apolidi, vittime di tratta, minori non - accompagnati
“Clandestino” non esiste Etimologia: dal lat. clam+ radice di dies nascosto alla luce del sole, al giorno – da un’esistenza nascosta Categoria fuorviante e ha in sé un pregiudizio o Vivono esistenze reali e attive nella società o In condizione di irregolarità per problemi burocratici o Richiedono e pretendono di essere riconosciuti come esistenti
È una categoria giornalistica e non un termine giuridico, né corretto per la descrizione del fenomeno L’Assemblea delle Nazioni Unite ha esortato a privilegiare “migrante irregolare” – “senza documenti” oppure “rifugiato”, a seconda dei casi
Caratteristiche generali dei migranti La condizione di migrante è una categoria assoluta La condizione di “immigrato” o “emigrato” è una categoria relativa cioè che si definisce “in relazione” ad un oggetto esterno il paese in esame Il migrante è una persona vulnerabile cioè più esposta a vedere violati i propri diritti perché entra in una realtà nuova, sconosciuta e spesso poco sicura
Il migrante è coraggioso: è pronto a sospendere il godimento dei propri diritti con la speranza di riacquistarli nel paese di destinazione e spinto dalla motivazione di costruire un progetto di vita migliore Più è ampio il margine di sospensione, più è alta la vulnerabilità del migrante. Chi sfrutta i migranti, e questa loro condizione giuridica più debole, fa leva su questa sospensione inevitabile
La condizione di migrante può essere reversibile Il migrante non ha uno status stabile: può appartenere a più categorie contemporaneamente oppure modificare rapidamente la sua categoria di appartenenza
Due tipi di migrazioni Interna: dalla campagna alla città Esterna: da un paese in via di sviluppo a quelli più avanzati La circolazione dei migranti si definisce flusso migratorio oppure movimento migratorio
Le migrazioni oggi Voli low – cost sviluppo delle tecnologie Forti legami con il paese d’origine e “comunità chiuse” nei paesi di destinazione Donne e giovani qualificati
Cause delle migrazioni Per scelta Per costrizione Motivi economici: migliorare la propria qualità della vita accedendo a migliori condizioni lavorative e retributive Migrazioni forzate: Guerre Persecuzioni politiche o religiose Dittature Catastrofi naturali rifugiati climatici Rifugiati o richiedenti asilo
Paese ospitante Vantaggi: Sfide (challenges): Aumento della popolazione e soprattutto di quella giovane Equilibrio dei sistemi pensionistici: i contributi degli immigrati consentono di avere risorse per finanziare le pensioni di anzianità Società multiculturali Integrazione e inclusione Tutelare con legislazione adeguata Maggiori servizi Capacità di assorbimento e valorizzazione delle risorse umane in ingresso Sistema scolastico adeguato Prevenire fenomeni di degenerazione
Paese di provenienza Vantaggi: Punti di debolezza: Le rimesse dei migranti consentono l’afflusso di ingenti somme di denaro Aumentano gli investimenti Rientro di risorse umane formate e intenzionate a porre la loro professionalità al servizio del paese di provenienza Perde la maggior parte della popolazione giovane e istruita Diminuzione generale della popolazione Sfide (challanges): capacità di attrarre i giovani formatisi altrove affinché investano la loro professionalità nel paese d’origine migliorare la propria politica economica Ridurre il tasso saldo migratorio in uscita
Geografia delle migrazioni
I maggiori paesi di destinazione Stati Uniti d’America Unione Europea (Germania, Spagna, Regno Unito, Francia e Italia) Golfo Persico (Arabia Saudita e Kuwait) flussi migratori Sud - Sud
Emigrazione: o Prima fase (1861 – 1876) Piemonte e Lombardia in Provenza, toscani in Corsica, Veneto e Friuli in America latina, piccoli proprietari del Sud negli Stati Uniti Prima fase o Seconda fase (1876 – 1915) Francia, Svizzera, Germania, Regno Unito e Belgio; Brasile, Argentina e Stati Uniti
Totale espatri 1876 – 1901 Fonte: Centro studi emigrazione – Roma 1978 tratto da “Popolimigranti” – Guida dell’insegnante – Amnesty International 2012
o Terza fase (1916 – 1940) brusco calo partenze a causa delle guerre, fascismo promosse la migrazione interna e la migrazione forzata verso le colonie. Francia il 70% degli espatri e maggiore equilibrio dei sessi Terza fase o Quarta fase (1946 – 1970) Canada, Argentina, Australia, Venezuela; Belgio, Francia, Svizzera e Germania Quarta fase
Totale espatri (1916 – 1942) Fonte: Centro studi emigrazione – Roma 1978 tratto da “Popolimigranti” – Guida dell’insegnante – Amnesty International 2012
Totale espatri 1946 – 1961 Fonte: Centro studi emigrazione – Roma 1978 tratto da “Popolimigranti” – Guida dell’insegnante – Amnesty International 2012
Emigrazione italiana 1876 – 1976 Fonte: Sommario di Statistiche Storiche dell’Italia 1861 – 1975, Istat – Roma 1976 tratto da “Popolimigranti” – Guida insegnante – Amnesty International milioni di cittadini espatriati tra il 1861 e 1985
Italiani all’estero Fonte: AIRE da Rapporto Italiani nel Mondo 2012 – Fondazione Migrantes Quanti? Chi? (per il 47,9% donne) incidono sulla popolazione residente in Italia nella misura del 6,9%. Donne: Minori: e incidenza del 15,8% Over 65enni: e incidenza del 19,0% Celibi: 53,7% Coniugati: 38,9% Iscritti per espatrio: 54,0% Iscritti per nascita: 38,3% Acquisizioni di cittadinanza: 3,2%
Dove vanno e da dove vengono? Fonte: AIRE da Rapporto Italiani nel Mondo 2012 – Fondazione Migrantes Primi 5 Paesi di residenza all’estero: Argentina ( ), Germania ( ), Svizzera ( ), Francia ( ) Brasile ( ). Prime 5 Regioni di partenza: Sicilia ( ), Campania ( ), Lazio ( ), Calabria ( ), Lombardia ( ). Prime 5 Province di partenza: Roma ( ), Cosenza ( ), Agrigento ( ), Salerno ( ), Napoli ( ). Primi 5 Comuni di partenza: Roma ( ), Milano (58.107) Napoli (36.975), Torino (36.346), Genova (29.950).
Distribuzione italiani all’estero Fonte: AIRE da Rapporto Italiani nel Mondo 2012 – Fondazione Migrantes
Flusso dal meridione d’Italia Fonte: Rapporto Italiani nel Mondo 2012 – Fondazione Migrantes Trasferimenti al Centro-Nord (2009): o Regioni di destinazione: Lombardia, Emilia Romagna, Lazio o Regioni di partenza: Campania, Sicilia, Puglia, Calabria o Protagonisti: età media 32,5 anni, per il 32,5% laureati Trasferimenti all’estero (2009): o Paesi di destinazione: Germania, Svizzera e Regno Unito Pendolarismo di lungo raggio (2010): o 134 mila (dato 2010) o Verso il Centro Nord: 121 mila o Verso l’estero: 13,2 mila
A Londra la maggior parte degli Italiani istruiti accademici italiani, (il 38% degli emigrati dall’Italia al Regno Unito) 5 delle 7 università britanniche più popolari che accolgono accademici italiani, si trovano a Londra (685 persone, 25% del totale ).
Immigrazione: 1975 inversione migratoria Da paese di emigrazione diventa paese d’immigrazione 5 milioni di migranti al 2011
soggiornanti non comunitari: – oltre la metà titolari di permessi di soggiorno di durata illimitata – aumento annuale di persone: +2,9% comunitari
Immigrati senza autorizzazione al soggiorno nel 2012: domande di emersione
Da dove provengono?
Le principali nazionalità Fonte: Popolazione straniera in Italia, Istat 2010 PaeseTotale% Romania Albania Marocco ,2 Cina ,4 Ucraina ,1 Filippine ,9 India ,5 Polonia ,5 Moldavia ,5 Tunisia ,4
Dove vivono?
Distribuzione sul territorio Fonte: Popolazione straniera in Italia, Istat 2010 REGIONEINCIDENZA Lombardia23,2% Lazio11,8% Veneto11,3% Emilia Romagna10,9% PROVINCEINCIDENZA Roma10,7% Milano9,6%
Principali occupazioni Lavoro presso le famiglie (14,9%) Agricoltura (8,5%) Edilizia (33,0%) Trasporti (5,2%) Infermieristica (10,0%) Pulizie (11,5%)
Particolarità 1 infermiere su 10 85% degli occupati è colf o badante Metà dei calciatori di serie A
Migranti titolari d’impresa imprese intestate a titolari stranieri incidenza del 4,1% sul totale delle imprese Aumento di 20mila imprese anche nel 2011 Un settore di oltre mezzo milione di persone: inclusi gli immigrati che ricoprono altre cariche aziendal e i soci delle cooperative
Indagine Istat luglio 2012 I propri figli non si devono sposare con gli immigrati specie se rom (84,6%), romeni (68,9%), albanesi (67,8%) o marocchini (67,5%) L’immigrazione è una presenza arricchente per il confronto culturale (60,0%) Gli immigrati sono troppi (65,2%) Gli immigrati sono trattati meno bene degli altri cittadini (59,5%)
I diritti dei migranti Sono persone e dunque tutti i principi dei diritti umani: o Il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona, di essere liberi da arresti o detenzioni arbitrarie, e il diritto di cercare e godere asilo dalle persecuzioni; o Il diritto di essere liberi da discriminazioni basate sulla razza, sesso, lingua, religione, l’origine sociale o nazionale, o altra condizione; o Il diritto di essere protetti da abusi e sfruttamento, di essere liberi dalla schiavitù, e dalla servitù involontaria, e di essere liberi dalla tortura e da trattamenti e pene crudeli, inumane e degradanti; o Il diritto a un equo processo e ai rimedi legali; o Il diritto alla tutela dei diritti economici, sociali e culturali, includendo il diritto alla salute, a un adeguato tenore di vita, alla sicurezza sociale, all’alloggio, all’educazione, e a condizioni di lavoro giuste e favorevoli; e altri diritti umani garantiti dagli strumenti internazionali dei diritti umani a cui lo Stato Parte ha aderito e dal diritto internazionale consuetudinario
Documentazione di riferimento Convenzione di Ginevra relativa allo status di rifugiati 1951 Protocollo relativo allo status dei rifugiati 1967 Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei loro familiari 1990 Convenzione di Ginevra: 147 paesi membri
Convenzione di Ginevra Status di rifugiato: un timore fondato di subire una persecuzione; la persecuzione deve essere basata su ragioni di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche; la persona deve trovarsi al di fuori del suo Paese di cittadinanza o, se apolide, al di fuori del suo Paese di residenza abituale; la persona deve essere impossibilitata o, a causa di tale timore, restia ad avvalersi della protezione di tale Paese.
La rete dei diritti Riconosciuto lo status di rifugiato si attivano una serie di diritti: La protezione da ogni forma di discriminazione Libertà di culto, associazione, espressione Obbligo da parte dello Stato di emettere una carta d’identità Partecipazione ad un’equa distribuzione delle risorse, alla pari degli altri cittadini Libertà di circolazione Accesso ad un processo equo
Richieste d’asilo in Italia
“Dagli sbarchi arriva la maggior parte dei migranti” Non è vero: la maggior parte dei migranti arriva in aereo solo l’1,25 via mare
“ Bisogna respingerli per ridurre la criminalità” Non è vero: per la fascia di età 18–44 anni, 1,50% per gli italiani e 2,14%/1,89% per gli immigrati; per la fascia di età 45–64 anni, 0,65% per gli italiani e 0,50%/0,44% per gli immigrati; per la fascia di età 65 e più anni, 0,12% per gli italiani e 0,14/0,12% per gli immigrati. Caritas/Migrantes: “La differenza tra italiani e stranieri si concentra tra i ventenni e i trentenni, il periodo in cui gli immigrati iniziano la vicenda migratoria e compiono il massimo sforzo, mentre dai 40 anni in poi, avviato il processo di inserimento ed essendo forte il desiderio degli immigrati di inserirsi proficuamente nella nuova società, italiani e stranieri hanno un tasso di delinquenza simile, anzi più basso per i cittadini stranieri.”
Valutazione dei dati Nella la fascia d’età 18–44 non pochi reati sono connessi a violazione delle leggi sull’immigrazione che incidono per il 16,9% delle denunce. Se non si considerano questi reati, il tasso di criminalità diventa sostanzialmente uguale o leggermente inferiore a quello degli italiani.
Il respingimento è un reato e si allontanano probabili rifugiati Nel febbraio 2012 la Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo condanna l’Italia per i respingimenti di migranti verso la Libia del 2009
Per sapere e non dimenticare lampedusa-2010/mare-chiuso-il-trailer-del- film/88780/87173?ref=NRCT
Marta Genualdo