PRODUZIONI VEGETALI E DIFESA Corso di Coltivazioni Erbacee

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Transcript della presentazione:

PRODUZIONI VEGETALI E DIFESA Corso di Coltivazioni Erbacee 2) Cereali primaverili-estivi - MAIS docente: prof. Fabrizio Quaglietta Chiarandà

Originario dell'America centrale dove era utilizzato, già 3000 anni a Originario dell'America centrale dove era utilizzato, già 3000 anni a.C., come principale fonte di carboidrati. Il mais può essere coltivato per la produzione di granella (principalmente destinata all'alimentazione zootecnica), di foraggio insilato (silomais), di foraggio trinciato verde (granturchino). Come volume di IMPORT-EXPORT di granella è al 2° posto dopo il frumento.

In Italia (2° nella UE a 15 dopo la Francia, nel 2005, UE a 25, 3° dopo l’Ungheria ) sono coltivati (fine anni ’80 – inizi ‘90): circa 950.000 ha di mais da granella (1.055.000 nel 2005), circa 280.000 ha di silo-mais (270.000 ha nel 2005), circa 40.000 ha di mais in erba;

Superfici e rese del mais da granella Le rese, le superfici e le produzioni complessive sono sempre di gran lunga maggiori al Nord. Al Sud la contrazione del 2005 è stata più contenuta. Nel 2005 c’è stata una consistente riduzione in seguito al disaccoppiamento. Nel 2006 non si prevedono cambiamenti. I prezzi sembrano stabilizzati sui 120-140 € t-1. Superfici a mais nel 2005 NORD ca. 930.000 ha CENTRO ca. 86.000 ha SUD e ISOLE ca. 39.000 ha

INQUADRAMENTO BOTANICO Tribù Genere e Specie Nome comune Triticum spp. Frumento Hordeae Hordeum vulgare Orzo Secale cereale Segale Aveneae Avena spp Avena Oryzeae Oyza sativa Riso Paniceae Panicum miliaceum Miglio Setaria spp Panico Andropogoneae Sorghum bicolor Sorgo Maydeae Zea mays Mais Euchlaena messicana Teosinte Tripsacum spp Gama grass microtermi fam. Graminaceae (= Poaceae) macrotermi

SOTTOSPECIE DI Zea mais Indentata Mais dentato Dent corn Indurata Mais vitreo Flint corn Amilacea Mais da amido Soft corn Saccharata Mais dolce Sweet corn Everta Mais da scoppio Pop corn Ceratina Mais ceroso Waxy corn Tunicata Mais vestito Pod corn

MORFOLOGIA E’ una pianta monoica diclina (sullo stesso individuo sono presenti entrambe i sessi ma in infiorescenze diverse)

Piante di mais dopo la fecondazione (notare le sete imbrunite)

ESIGENZE E ADATTABILITA' ALLE CARATTERISTICHE AMBIENTALI Caratteristiche pedologiche Granulometria : non ha particolari esigenze, anche se preferisce terreni freschi, profondi e di grana media. pH: ottimale fra 6 e 7; max 8. Salinità: relativamente tollerante: ECe = 0 ÷ 1.7 ds m-1  prod. 100% ECe = 5.9 ds m-1  prod. 50% ECe = 10 ds m-1  prod. 0

Caratteristiche climatiche Temperatura Alla germinazione (temp. terreno): 1013 °C  emergenza in 20 gg 1618 °C  emergenza in 810 gg 25 °C  emergenza in 45 gg Durante lo sviluppo vegetativo: Taria < 10 °C  accrescimento zero (zero vegetativo) Taria > 33 °C  eccesso termico Temperature ottimali in relazione alle disponibilità idriche: 29 °C in condizioni idriche ottimali < 25 °C " " carenti Le gelate sono sempre nocive (necrosi dei tessuti colpiti)

Piogge Per produzioni dell'ordine delle 10 t ha-1 di granella (18-20 t ha-1 di sostanza secca) occorrono dai 600 ai 700 mm di pioggia ben distribuiti durante il ciclo vegetativo. Eventuali carenze (inevitabili negli ambienti meridionali) devono essere compensate con l'irrigazione. Gli eccessi idrici sono dannosi specialmente nelle prime fasi del ciclo (i ristagni d’acqua possono determinare asfissia radicale pericolosa per la crescita delle piantine)

CICLO DI SVILUPPO E FASI FENOLOGICHE Comparsa del punto nero alla base della cariosside

COMPONENTI DELLA RESA In ogni fase dello sviluppo si determina una diversa componente della resa finale. Pertanto, a seconda di quando si verifica, uno stress può influire su una o l’altra di esse.

A seconda di quando si verifica lo stress, vengono interessate una o più componenti della resa. Le perdite più consistenti si verificano quando il periodo di carenza cade all'inizio della fioritura maschile (n° di fiori e sterilità %) e durante la formazione ed il riempimento delle cariossidi (aborti e peso ridotto).

SOMME TERMICHE La velocità di crescita delle piante e, quindi, il loro sviluppo sono strettamente dipendenti dalla temperatura. Pertanto anche la durata del ciclo vitale di una varietà di mais varia in funzione di essa. Può essere quindi comodo misurarla non in giorni, ma in Gradi Utili di temperatura (GDD = GUD = Gradi Utili giornalieri).

CLASSIFICAZIONE DEGLI IBRIDI In base al numero di Linee parentali (L) a 2 vie = incroci semplici (LA x LB) a 3 vie = incroci Ibrido x Linea (IAB x LC) a 4 vie = incroci Ibrido x Ibrido (IAB x ICD) Quelli a 2 vie sono i più produttivi, quelli a 4 vie i più economici In base al la durata del ciclo (Classi FAO) Classe 0 : precocissimi (<100 giorni) Classe 100 : precoci (ca. 100 giorni)    Classe 900 : molto tardivi (>180 giorni) Con la lunghezza del ciclo crescono le dimensioni delle piante e la produttività.

La produttività, quindi, varia sia col tipo di ibrido (→), sia con la lunghezza del ciclo (→)

POSTO NELL'AVVICENDAMENTO Coltura principale Semina ad inizio primavera (fine marzo – aprile) e raccolta a fine estate. E’ considerata coltura di rinnovo. Ampia possibilità di scelta dell'ibrido. Possibile la coltura per produzione di granella, di silo-mais e di foraggio verde. Coltura intercalare (2° raccolto) Semina a fine primavera – inizio estate dopo la coltura principale (ad es. frumento) e raccolta a fine estate – inizio autunno. Scelta dell'ibrido più limitata (minor arco di tempo a disposizione). Normalmente si effettua per produzione di foraggio verde (granturchino). Possibile la coltura per granella o silo-mais ma con ibridi a cilo breve o brevissimo.

Lavorazione del terreno TECNICA COLTURALE 1. Lavorazione del terreno Tecnica costituita da: a) Lavorazioni princip. - Aratura oppure Ripuntatura A) Tradizionale b) Lavorazioni complement. Ripassi con: Frangizolle Erpice prin cip. Araripuntatura B) Lavorazione a due strati C) Lavorazione minima a) 1 solo passaggio (+ 1 eventuale) Erpice a dischi Fresa + Erpice D) Semina su sodo a) nessuna lavorazione

Lavori preparatori Le lavorazioni principali, specialmente l’aratura, devono essere effettuate a fine estate – inizio autunno sia per la maggior probabilità di trovare il terreno in tempera, sia per evitare l’eccessiva perdita di sostanza organica (arieggiamento ed alte temperature  spinta mineralizzazione). I lavori complementari possono essere effettuati nella primavera successiva, prima della semina. La tendenza è quella di ridurre gli input energetici.

Lavorazioni successive (di coltivazione) Possono essere utili, una volta affrancate le piante: Rincalzatura (verso la 6a-8a foglia); Sarchiature (che hanno la funzione di ripulire il terreno dalle infestanti e di conservare meglio l’umidità)

Concimazione Quantità da somministrare basterà moltiplicare: · Asportazioni teoriche: N  20 - 22 kg t 1 di granella P 2 O 5 10 12 kg t K ca. 20 kg t di s.s. – 6 ca. 10 Quantità da somministrare basterà moltiplicare: Asportazioni X Produzione attesa Tali valori vanno aumentati o ridotti in funzione del tipo di terreno o della precessione.

Criterio di somministrazione Fosforo e Potassio sono poco mobili, quindi possono essere somministrati per intero prima di impiantare la coltura (alla semina o durante la preparazione del terreno). L’Azoto, invece, data la solubilità dei nitrati, può essere conveniente frazionarlo in due somministrazioni: 1/3 alla semina 2/3 all'inizio della levata specialmente nei terreni molto sciolti ed in caso di piogge o irrigazioni eccessive che possono dilavarlo.

Semina Scelta dell’epoca In base alla temperatura del terreno: >10 °C ( meglio se 12-15 °C) Epoca normale: 2° metà di aprile – inizio maggio Possibile anticipo (al Sud): 10-15 giorni Le semine tardive presentano il vantaggio di accelerare l'emergenza ( maggiore uniformità), ma ritardano il ciclo ( maggiore rischio di stress idrico nelle fasi di maggiore sensibilità, dalla fioritura in poi).

Al Sud possibili le semine precoci (fine marzo, inizio aprile) che presentano il vantaggio: di sfruttare meglio le riserve idriche del terreno e le piogge primaverili, di anticipare il ciclo della coltura (ridurre i rischi di stress) e la raccolta (si libera prima il terreno per le semine successive). Però si possono allungare i tempi per l'emergenza e, quindi, il pericolo di fallanze (è opportuno aumentare la quantità di seme).

tardivi > medi > precoci Investimento Maggior investimento significa maggior competizione fra le piante. Pertanto le produzioni cresceranno fino ad un investimento ottimale, per poi decrescere. La competizione è tanto maggiore, quanto maggiore è la taglia dell'ibrido: tardivi > medi > precoci Le condizioni ambientali (disponibilità idriche, fertilità del terreno, condizioni climatiche, ecc.) possono fortemente condizionare le scelte.

 Per colture da granella e da silo: Ibridi precoci e precocissimi 7.0-8.0 p m-2 Ibridi medi 6.0-6.5 p m-2 Ibridi tardivi 5.0-5.5 p m-2 In condizioni non irrigue : investimenti ridotti del 20-30%. Per il granturchino: 30 – 50 p m-2

Scelta dell’ibrido · Bisogna tener conto: Ø della produttività che aumenta con la lunghezza del ciclo; dell' arco di tempo che si ha a disposizione La scelta dovrà orientarsi verso l'ibrido più produttivo, in grado di arrivare ad un grado di maturazione utile in un arco di tempo tale da non pregiudicare la preparazione del terreno e la semina della coltura in successione. La scelta è particolarmente delicata in caso di coltura intercalare da granella o da silo.

NUOVI IBRIDI DI CLASSE 300 SPERIMENTATI NEL 2005

NUOVI IBRIDI DI CLASSE 500, 600 E 700 SPERIMENTATI NEL 2005

IBRIDI DA TRINCIATO SPERIMENTATI NEL 2005

IBRIDI DI MAIS VITREO SPERIMENTATI NEL 2002

Irrigazione Mentre nel Centro-Nord il mais può essere coltivato anche in asciutto, al Sud l'irrigazione è praticamente indispensabile: come si è gia detto, per una produzione soddisfacente occorrono circa 6-700 mm di acqua che solo in minima parte sono forniti dalle piogge. Un uso razionale dell'acqua presuppone che gli interventi siano effettuati al momento opportuno, con volumi sufficienti a ripristinare la CIC nello strato esplorato dalle radici. Quantità eccessive, anche se non arrivano a danneggiare la coltura, costituiscono uno spreco sia economico che ambientale. Pertanto occorre definire, innanzitutto, quanto la coltura consuma (Evapotraspirazione), poi le caratteristiche del terreno che influenzano la sua capacità di immagazzinare acqua (proprietà fisiche).

EVAPOTRASPIRAZIONE ETP = ETo = Evapotraspirazione potenziale o di riferimento (Consumi idrici di un prato in condizioni idriche ottimali e tenuto all’altezza di  10 cm, caratteristica ambientale indipendente dalla coltura) ETM = ETc = Evapotraspirazione massima (Consumi idrici di una coltura reale in condizioni idriche ottimali ETM = ETP * kc (← coefficiente colturale) ETE = ETa = Evapotraspirazione effettiva della coltura ETE = ETM * kd (← coefficiente di decurtazione o di deficit) kc varia durante il ciclo colturale kd varia con la disponibilità idrica (può anche essere imposto a priori)

CALCOLO DELL’ETM (o ETc) L’Evapotraspirazione massima è il consumo di una coltura in condizioni idriche ottimali e senza alcun altro fattore limitante. ETM = ETP * kc Durante il ciclo colturale l’andamento del kc segue quello del LAI. Vento<5 m/s UR>70% 0.3 0.5 0.7 0.85 1.05 1.20 0.80 0.95 0.55 0.60 Iniz.Inf.♂ (>80% cop.) 4-5a foglia (10% cop.) M.L. M.C. Valori per il MAIS UR<70% Vento>5 m/s

CALCOLO DELL’ETE ( o Eta) ETE = ETM * kd = (ETP * kc) * kd Una coltura sarà in condizioni di ETM solo subito dopo una irrigazione (≌ terreno alla Capacità di campo) e fino ad un valore critico (p) di umidità del terreno oltre il quale le piante ridurranno i propri consumi. Tale valore critico varia da specie a specie:

Acqua Facilmente Disponibile (Afd) La frazione di Acqua Disponibile corrispondente al valore di p, viene quindi definita Acqua Facilmente Disponibile (Afd) Se: Ad ps = CIC – Pa e Ad vol = Ad ps * d allora: Afd vol = Ad * p [(CIC – Pa)*d] e così anche dalla Riserva Utilizzabile (Ru) si potrà ricavare una Riserva Facilmente Utilizzabile (Rfu). Cioè: Rfu (mm) = Ru * p = (Ad vol * s ) * p

comincia a ridurre la traspirazione e, anche le altre funzioni vitali, Uc ps = Pa + [Ad * (1 - p)] ed vol d L' Umidità Critica (Uc) , cioè l'umidità del terreno alla quale comincia a ridurre la traspirazione e, anche le altre funzioni vitali, potrà essere calcolata così: la pianta quindi, Esempio per il mais (strato 60 cm): CICps = 35% Paps = 18% d = 1.1 p=0.55 Adps = 35–18 = 17% Advol = 17*1.1 = 18.7 Afdvol = 18.7 * 0.55 = 10.3 Ru(60 cm) = 18.7 / 100 * 600 = 112 mm Rfu (60 cm) = 112 * 0.55 ≌ 60 mm Ucps = 18 + (17 * 0.45) = 25.65% Ucvol = 25.65 * 1.1 = 28.2%

Kd = COEFFICIENTE DI DEFICIT Determinazione della riduzione di traspirazione e, quindi, di assorbimento di acqua dovuto a carenza idrica nel suolo P.A. Lim.Crit. C.I.C. per Lim.Crit. < suolo < C.I.C.  Kd =1 Al di sotto di un limite critico la pianta riduce la traspirazione linearmente, fino a 0 al punto di appassimento: per suolo < Lim.Crit. 

readily available w. (10%) Modello a serbatoio Acqua gravitazionale (15%) Acqua facilmente disponibile (15%) Parte solida (50%) Acqua disponibile con difficoltà crescente(15%) Acqua igroscopica (5%) -CIM -CIC -Uc -Pa %Vol Strato di terreno (in cm o mm) gravitational w. (30%) readily available w. (10%) solid (50%) hygroscopic w.(5%) not readily available w. (5%) -SAT. -F.C. -W.P. Sandy Loam (Terreno sabbioso) -Uc

Nel Mais, per la sostanza secca, è circa 350. Per cui, per una produzione di 20 t ha-1 di s.s e/o 10 t ha-1 di granella, si avranno consumi di circa 7000 m3 ha-1. Di questi, una parte sarà fornita dalle piogge, ma il resto (mediamente 5-6000 m3 ha-1) dovrà essere dato con l’irrigazione (deficit idrico).

RISPOSTA DEL MAIS IN 2° RACC. AL VOLUME IRRIGUO STAGION. PG CE SA BA MT OR RISPOSTA DEL MAIS IN 2° RACC. AL VOLUME IRRIGUO STAGION. Irrigazione Irrig.+Piogge

OPT. ECONOMICO < OPT. AGRONOMICO Le curve di risposta permettono di stimare, a seguito di opportuna sperimentazione, Il volume stagionale ottimale per massimizzare la resa (raggiungimento del “plateau” = optimum agronomico). OPTIMUM ECONOMICO L’optimum economico si raggiunge quando la tangente alla curva e la retta dei costi hanno la stessa pendenza. OPT. ECONOMICO < OPT. AGRONOMICO

SCELTA DEL CRITERIO DI INTERVENTO Dipende da: 1) Natura dell'approvvigionamento idrico: a) Pozzi aziendali b) Impianto consortile : - turnato - a domanda 2) Valutazioni a carattere economico 3) Disponibilità di apparecchiature per la determinazione dei parametri (colturali e ambientali) 4) Tipo e destinazione del prodotto: a) foraggio  pieno soddisfacimento durante l'intero ciclo b) granella  irrigazione su base fenologica

ESEMPI DI CALCOLO DEL Vamax

POSSIBILITA' DI RISPARMIARE ACQUA

Ciò, come si è detto in precedenza, può essere utilizzato per risparmiare acqua. Viene, cioè, imposta una riduzione dei consumi (tramite il kd) in un momento del ciclo in cui la sensibilità è minore (ad esempio, durante la fase vegetativa in cui il ky = 0.2  20% di consumo in meno = 4% di perdita in granella). Di seguito si riporta un esempio di scheda che può semplificare la gestione dell'irrigazione.

MAIS

Irrigazione su base fenologica Basandosi sullo stesso principio della diversa sensibilità nelle varie fasi, nelle colture da granella si può impostare una programmazione irrigua che prevede un numero limitato di interventi (da 2 a 4) solo nei momenti crit ici (ad inizio fioritura maschile , durante il riempimento delle cariossidi ed, eventualmente alla semina e/o durante la levata ).

E' opportuno ribadire che queste due possibilità di risparmio idrico sono limitate alla COLTURA DA GRANELLA. Nelle COLTURE in cui interessa tutta la biomassa (e non solo la granella), qualunque riduzione di consumo si tradurrà inevitabilmente in perdita di produzione.

METODI DI SOMMINISTRAZIONE

METODI DI SOMMINISTRAZIONE

Campoletto, Spianata, Borders

Irrigazione eccessiva Volume irriguo Irrigazione ottimale Irrigazione scarsa Irrigazione eccessiva

Corpo d’acqua Dimensioni del bacino Flusso insufficiente Dimensioni del bacino

Ala semplice Ala doppia

E' importante la natura del terreno

Irrigatore ruotante

Distribuzione dell’acqua con gli irrigatori rotanti

Barra con diffusori per semovente

Appezzamenti irrigati con pivot centrale

Diserbo chimico Alachlor Metolachlor = Lasso (SIAPA e MONSANTO) In pre-emergenza, in pre-semina con leggero interramento o in post-emergenza precoce Dosi: 5-7 l ha-1 in 2-6 hl d’acqua Azione: Graminacee e alcune Dicotiledoni Metolachlor = Dual Vegoil (CIBA GEIGY) In pre-emergenza e in pre-semina Dosi: 2-2.5 l ha-1 in 4-6 hl d’acqua Azione: Graminacee

Terbuthylazine Aclonifen Dimethenamid = Basel (SIVAL e SCAM) In pre e post-emergenza precoce Dosi: 5-7 l ha-1 in 2-6 hl d’acqua Azione: Graminacee e alcune Dicotiledoni (Chenopodium e Polygonum) Aclonifen = Challenge (RHONE-POULENC) In pre-emergenza Dosi: 5-7 l ha-1 in 2-6 hl d’acqua Azione: Ampio spettro di Dicotiledoni Dimethenamid = Frontier (SIVAL e SCAM) In pre e post-emergenza Dosi: 1.2-1.6 l ha-1 in 3-5 hl d’acqua Azione: Graminacee e Dicotiledoni

Diserbanti di post-emergenza (selettivi) Nicosulfuron Solfoniluree Diserbanti di post-emergenza (selettivi) Nicosulfuron = Ghibli (SOLPLANT) Dosi: 1-1.5 l ha-1 Azione: Spettro molto ampio di Graminacee e Dicotiledoni Primisulfuron-methil = Tell (SIAPA e CIBA GEIGY) Dosi: 20 g ha-1 in 3-5 hl d’acqua Azione: Spettro molto ampio di Graminacee e Dicotiledoni (anche Sorghetta) Rimsulfuron = Titus (DUPONT) Dosi: 50-60 g ha-1 in 2-4 hl d’acqua Azione: Spettro molto ampio di Graminacee e Dicotiledoni (anche Sorghetta). Sconsigliato per mais edule Polisulfuron = Peak (SYNGENTA) Dosi: 20-25 g ha-1 in 2-4 hl d’acqua Azione: Dicotiledoni (Amaranto, Rafano, ecc. )

Raccolta Coltura da granella Per stabilire il momento della raccolta si fa riferimento all'umidità della granella: ottimale 20 – 25%, ma si può sgranare già al 28 – 29%. La pianta deve comunque essere completamente secca. L'umidità commerciale è il 15.5% (per cui in genere è necessario ricorrere all'essiccamento artificiale). Si effettua con la mietitrebbiatrice da frumento, ma attrezzata con una specifica barra falciante

Silo-mais La raccolta si effettua quando la granella ha raggiunto la maturazione cerosa (indentatura ben definita, umidità della granella al 45 – 50%). Attualmente molti tendono a ritardarla fino alla maturazione fisiologica (comparsa del punto nero, umidità della granella al 35% circa). Per un buon insilaggio e per rendere il prodotto appetibile agli animali, occorre che la biomassa sia ridotta in pezzi di 1-2 cm. Quindi si deve fare ricorso alla falcia-trinciaforaggi. Erbaio in coltura fitta (Granturchino) La raccolta si effettua con le piante in fioritura o poco più tardi. Le operazioni di raccolta sono analoghe a quelle del silo-mais, ma il prodotto va consumato tal quale e non conservato.

TRINCIATO INTEGRALE DI MAIS

Trinciaforaggi

APPARATO RADICALE Radici primarie Radici aeree Si originano alla base del fusto, verso la fine del periodo di crescita della pianta. Hanno funzione di ancoraggio ma esplicano anche attività di assorbimento Radici primarie Si originano dal seme e cessano la loro funzione dopo circa 2 settimane Radici secondarie Si originano dal colletto e costituiscono il vero apparato radicale che è di tipo fascicolato la cui profondità dipende da vari fattori: tipo di terreno, disponibilità di nutritivi, regime irriguo.

RELAZIONE FRA DIMENSIONI DELL’APPARATO RADICALE ED IL REGIME IRRIGUO V8 = 8° foglia V14 = 14° foglia R2 = Sviluppo completo DRYLAND = Coltura asciutta 50% = Regime irriguo ridotto 100% = Regime irriguo ottimale

FUSTO Come per tutte le graminacee, è un culmo costituito da una serie di nodi ed internodi in numero variabile da 10-12 a 22-24 (caratteristica varietale). Gli internodi sono pieni. L'altezza totale della pianta può variare dai 120 ai 300 cm ed oltre. Alla base di ogni internodo vi è una corona meristematica che consente l'allungamento "a canocchiale" del culmo. Possono essere presenti culmi secondari (succhioni), sterili e quindi indesiderati.

FOGLIE 1 per nodo, in posizione alternata. Tipiche delle graminacee, costituite da: Guaina avvolta intorno allo stelo Lamina (o lembo) lanceolata, parallelinervia che forma con il culmo un angolo di ampiezza variabile (caratteristica varietale) in funzione della forma e delle dimensioni della ligula.

LAI = Indice di area fogliare (Leaf Area Index) LAI = Indice di area fogliare (Leaf Area Index). Riferito alla intera coltura. E’ il rapporto fra la superficie fogliare di una pianta (LA) e l’area di terreno su cui insiste (S). Il valore max per il mais si aggira fra 3 a 5 in funzione delle condizioni della coltura e della varietà. Importante, tra l’altro, per la definizione dei consumi idrici della coltura.

INFIORESCENZA MASCHILE E’ una pannocchia posta all’apice del culmo. E’ detta anche pennacchio A maturazione le antere si aprono e lasciano cadere il polline che va a fecondare i fiori femminili. L’impollinazione è anemofila La maturazione dei fiori maschili precede di 3 o 4 giorni quella dei fiori femminili (proterandria)

INFIORESCENZA FEMMINILE E’ una spiga o spadice posta all’ascella della 6° o 7° foglia. Possono essere presenti anche 2 o più spighe. E’ costituita da un tutolo sul quale sono inserite le file di spighette (da 14 a 20). La spiga è inserita su un peduncolo formato da 8-12 internodi. Da ciascun nodo si parte una brattea che avvolge la spiga (cartoccio). Dai fiori fertili parte uno stilo-stimma che si allunga fino a fuoriuscire dal cartoccio (sete)

Le sete possono essere di vario colore: bianche, verdi, violacee. Una volta avvenuta la fecondazione le sete appassiscono assumendo un colore brunastro. La presenza di sete fresche è indice di fecondazione imperfetta.

Cariosside della sottospecie indentata CARIOSSIDI Cariosside della sottospecie indentata Il peduncolo è il punto di inserzione sulla spiga. A maturazione fisiologica suberifica e si presenta come un punto nero. Dalla piumetta si generano l’ipocotile e le foglie vere Dalla radichetta si generano le radici primarie (o seminali) Dallo scudetto si genera il cotiledone

In genere il colore delle cariossidi mature è giallo-arancio ma, specialmente in alcune varietà locali, può assumere le colorazioni più disparate. Si noti la depressione sulla sommità delle cariossidi del mais dentato.

Cariossidi e spighe di mais vitreo. La sommità è tondeggiante: manca la depressione Spiga dell'ibrido Dorotea cv commerciale di mais vitreo.