LA SECONDA GUERRA MONDIALE

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Transcript della presentazione:

LA SECONDA GUERRA MONDIALE A cura della Prof.ssa Maria Isaura Piredda

1 - 1939/1941: il dominio della Germania

L’attacco della Polonia Il 1° settembre 1939 le truppe di Hitler invasero la Polonia Il 27 settembre Varsavia era costretta ad arrendersi La Germania aveva usato il metodo Blitzkrieg (= guerra lampo): prima bombardamenti in picchiata poi potenti colonne di Panzer (carri armati) infine arrivava la fanteria

PANZER FANTERIA TEDESCA BOMBARDIERI TEDESCHI

Come previsto dal patto Molotov-Ribbentrop (siglato tra Germania e URSS nell’estate del 1939), l’URSS prese la parte orientale della Polonia Immediatamente iniziò la persecuzione degli ebrei e della classe dirigente polacca da parte dei tedeschi Stalin fece uccidere i “nemici del popolo” (migliaia di ufficiali, soldati e borghesi polacchi)

Intanto il 3 settembre 1939 la Francia e l’Inghilterra avevano dichiarato guerra alla Germania Mussolini non si riteneva pronto e proclamò la “non belligeranza” dell’Italia Fu poi Stalin ad attaccare e occupare la Finlandia, la Lettonia, l’Estonia e la Lituania

Il crollo della Francia Il 9 aprile 1940 la Germania invase Danimarca e Norvegia, conquistandole e assicurandosi il controllo dei porti sul Mare del Nord necessari a contrastare il blocco navale tentato da Londra Poi Hitler decise di scagliarsi contro la Francia L’attacco fu lanciato il 10 maggio 1940 attraverso la foresta delle Ardenne.

Nelle settimane successive caddero Belgio e Olanda (attaccati pur essendo neutrali) per opera delle divisioni corazzate naziste Il 14 giugno i tedeschi entrarono a Parigi (vendicando così la sconfitta del 1918) Il 22 giugno i francesi furono costretti a firmare la resa Alla Francia fu lasciata una parte del territorio nazionale, con capitale Vichy (governo fantoccio guidato dal maresciallo Philippe Petain)

La battaglia d’Inghilterra Hitler era convinto che il Regno Unito, rimasto solo, avrebbe accettato una pace di compromesso Ma non fu così Le redini dell’Inghilterra furono prese da Winston Churchill Il programma di Hitler (nome in codice “Operazione Leone Marino”) prevedeva lo sbarco in Inghilterra dopo l’annientamento delle forze aeree inglesi

Nell’estate del 1940 l’aviazione inglese riuscì, grazie anche all’uso dei radar, a respingere gli attacchi dell’aviazione tedesca Allora Hitler decise di passare alla guerra psicologica ed economica Iniziò un’indiscriminata campagna di bombardamento sulle città, le infrastrutture e le industrie britanniche Ma neanche questo indusse Londra alla resa

La “guerra parallela” dell’Italia fascista Il 10 giugno 1940, Mussolini annunciò l’entrata in guerra dell’Italia contro la Francia e il Regno Unito Il duce sapeva che all’Italia mancavano le materie prime necessarie per uno sforzo bellico prolungato e le armi moderne che invece equipaggiavano gli eserciti più potenti

Ma era anche convinto che il conflitto sarebbe terminato in breve tempo Cominciò allora la “guerra parallela” dell’Italia fascista, disastrosa Tra l’estate del 1940 e la primavera del 1941, gli italiani subirono ripetute sconfitte Tra l’altro, le truppe inglesi sottrassero all’Italia anche parte della Libia

Solo l’aiuto di un corpo corazzato tedesco (guidato dal generale Erwin Rommel, detto “volpe del deserto”) permise alle forze dell’Asse di tornare all’attacco Eritrea, Somalia ed Etiopia caddero ancora per mano britannica Nell’aprile del 1941 il negus Hailè Selassiè riebbe il suo trono ad Addis Abeba

Le sconfitte più clamorose giunsero però in Grecia Il 28 ottobre 1940, Mussolini fu costretto ad arretrare dalla resistenza greca Nel 1941, Hitler intervenne in aiuto del duce e Grecia e Jugoslavia furono piegate dai tedeschi Tutto ciò fece perdere la fiducia degli italiani in Mussolini

L’invasione dell’Unione Sovietica Nel 1941 Hitler di rivolgersi verso est (alla conquista dei territori visti come necessari per lo “spazio vitale” del Reich millenario che intendeva costruire e per sottomettere gli slavi ritenuti inferiori rispetto alla razza ariana) Il 22 giugno 1941, in spregio al patto firmato con Mosca nell’estate del 1939, scattò l’ “Operazione Barbarossa”

La Germania invase la Russia con: 3 milioni di uomini 3 mila carri armati 10 mila aerei Colta di sorpresa, l’Armata Rossa venne accerchiata Ma l’URSS aveva immense risorse e non si arrese Al principio del 1941, i tedeschi giunsero alle porte di Mosca ormai esausti Non equipaggiati per affrontare i rigori dell’inverno russo, dovettero arrestarsi

– 2 – 1942: l’anno della svolta

Giappone e Stati Uniti in guerra La mattina del 7 dicembre 1941, stormi di cacciabombardieri decollati dalle portaerei giapponesi attaccarono senza alcun preavviso la base americana di Pearl Harbor, nelle isole Hawai Migliaia di uomini morirono e le più grandi corazzate della flotta furono affondate

Annichilita così la potenza marittima statunitense, il Giappone lanciò le sue truppe in operazioni a larghissimo raggio, che entro i primi mesi del 1942 gli assicurarono il controllo di Indocina, Filippine, Indie Olandesi, parte della Nuova Guinea e arcipelaghi del Pacifico

Il presidente americano Roosvelt premeva da tempo affinchè il suo paese intervenisse a sostegno del Regno Unito contro la Germania Gli USA avevano concesso a Londra ingenti rifornimenti militari a condizioni di favore L’attacco a tradimento di Pearl Harbor strappò gli americani al tradizionale isolazionismo Il giorno dopo l’attacco, Roosvelt, finalmente sostenuto dall’opinione pubblica americana, dichiarò guerra al Giappone

La massima espansione dell’Asse Nel settembre 1940, il Giappone si era unito a Germania e Italia nel Patto Tripartito Hitler e Mussolini, dunque, dichiararono guerra agli Stati Uniti all’indomani di Pearl Harbor e il conflitto si trasformò in uno scontro di dimensioni mondiali Il 1942 fu l’anno in cui le potenze del Patto Tripartito andarono più vicini a realizzare i loro scopi

Al motto propagandistico “l’Asia agli asiatici”, il Giappone dominava l’intero Sud-est asiatico La Germania aveva ripreso l’offensiva contro l’Unione Sovietica riuscendo a conquistare il fiume Volga e i ricchi giacimenti petroliferi dell’area caucasica L’esercito tedesco sembrava inarrestabile

Italia e Germania insieme respinsero gli inglesi in Africa settentrionale, varcando la frontiera egiziana Nella battaglia dell’Atlantico, grandi successi raccoglievano i tedeschi con gli U-boot (navi sottomarine), affondando ogni mese centinaia di migliaia di tonnellate di rifornimenti destinati alla popolazione britannica A tre anni dallo scoppio del conflitto Londra appariva sul punto di crollare

RADAR DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE U-BOOT (NAVI SOTTOMARINE) DELLA

La svolta Improvvisamente le sorti della guerra cambiarono Nel Pacifico, l’espansionismo nipponico venne fermato dagli Stati Uniti con le battaglie navali del Mar dei Coralli e delle isole Midway (tra maggio e giugno del 1942) Con lo sbarco nell’isola di Guadalcanal, le truppe americane cominciarono la riconquista dei territori occupati dal Giappone

In Unione Sovietica, la Germania si fermò davanti a Stalingrado In novembre (1942) l’Armata Rossa accerchiò le divisioni tedesche dislocate sul Volga La battaglia di Stalingrado (che durò cinque mesi fino al febbraio 1943) si concluse con la disfatta dell’armata tedesca guidata dal feldmaresciallo Friedrich Paulus e con il crollo del mito dell’invincibilità nazista

Anche nell’Oceano Atlantico ci fu una svolta I convogli dei rifornimenti per il Regno Unito vennero protetti meglio dalle navi da guerra alleate (che disponevano di bombe di profondità più potenti e dei sonar = dispositivi in grado di individuare la presenza di sommergibili in agguato) Diminuì il tonnellaggio affondato dagli U-boot e crebbe il numero dei sottomarini tedeschi distrutti

In Africa settentrionale, il 23 ottobre 1942 gli inglesi guidati da Bernard Law Montgomery sferrarono a El-Alamein un attacco contro le truppe italo-tedesche, sgominandole Il corpo di spedizione dell’Asse iniziò allora la ritirata che causò la perdita della Libia e si concluse con la resa

L’alleanza antifascista tra Stati Uniti, Unione Sovietica e Regno Unito Il 14 agosto 1941 (prima dell’entrata in guerra degli USA) Winston Churchill e Franklin Roosevelt si erano incontrati nell’isola canadese di Terranova e avevano redatto la Carta Atlantica (in risposta al Patto Tripartito)

I punti essenziali della Carta Atlantica erano: il diritto dei popoli a scegliersi la forma di Stato e di governo il rifiuto dell’autoritarismo la libertà dei commerci la rinuncia all’uso delle armi l’impegno alla cooperazione nei rapporti internazionali

La Carta Atlantica prevedeva anche un’improbabile alleanza fra Churchill e Roosevelt da una parte (che guidavano potenze democratiche e capitaliste) e Stalin dall’altra (dittatore di un paese comunista) Tale enorme differenze avrebbe fatto esplodere forti tensioni dopo il 1945 Tuttavia la necessità di abbattere la Germania nazista e i suoi alleati era provvisoriamente sufficiente a tenere uniti i tre uomini di Stato

3 - 1943: la disfatta dell’Italia

L’attacco degli alleati all’Italia All’inizio del 1943 Churchill e Roosevelt si incontrarono nuovamente nella città marocchina di Casablanca I due capi di Stato decisero di aprire un nuovo fronte per combattere contro la Germania A tal fine scelsero l’Italia

Intanto gli inglesi e gli americani, sbarcati in Marocco e Algeria, avevano circondato i soldati dell’Asse nell’Africa settentrionale Italiani e tedeschi, ritiratisi fino alla Tunisia, dovettero arrendersi nel maggio 1943 La loro disfatta aprì agli Alleati le porte dell’Italia meridionale rivelando subito la debolezza militare del nostro paese

La caduta del fascismo I gravi insuccessi militari causarono l’indebolimento del regime fascista: l’impero era andato perduto centinaia di migliaia di uomini avevano trovato la morte o la prigionia nei campi di battaglia le città erano continuamente bombardate dagli aerei inglesi e americani il razionamento alimentare costringeva la popolazione alla fame

La fiducia degli italiani nel fascismo era ormai del tutto svanita Nella notte tra 9 e 10 luglio 1943, gli Alleati sbarcarono in Sicilia con 200.000 uomini e mezzi, conquistando l’isola Il 25 luglio, durante una riunione del Gran Consiglio, Mussolini fu messo in minoranza dai suoi stessi collaboratori, i quali speravano che, ripreso il comando dell’esercito da parte del re, si sarebbe potuto chiedere l’Armistizio agli Alleati e uscire in modo onorevole dal conflitto

SBARCO DEGLI ALLEATI IN SICILIA

Lo stesso pomeriggio del 25 luglio Mussolini fu convocato da Vittorio Emanuele III, destituito e arrestato La notizia della caduta del regime si diffuse rapidamente in tutta l’Italia, accolta da straordinarie manifestazioni di entusiasmo Nonostante in passato il regime fascista avesse ottenuto grandi consensi, il peso delle sofferenze materiali e morali dei tre anni di guerra (nonostante le promesse del duce di una guerra breve e vittoriosa) pesavano sugli italiani

I simboli della dittatura fascista (statue, fasci littori, ritratti di Mussolini) vennero ovunque sfregiati e abbattuti Il Partito nazionale fascista fu sciolto e i gerarchi arrestati Il governo del paese fu affidato, su ordine del re, al maresciallo Pietro Badoglio che, però, si affrettò ad rassicurare l’alleato tedesco sulla fedeltà dell’Italia

L’armistizio e l’8 settembre Badoglio intavolò trattative segrete con gli anglo-americani sfociate nell’armistizio firmato a Cassibile (presso Siracusa) il 3 settembre 1943 Tuttavia Badoglio agì in modo ambiguo e con molta lentezza nei confronti dei tedeschi La sera dell’8 settembre fu dato l’annuncio via radio della conclusione dei combattimenti e il paese precipitò nel caos

I militari sparsi nei vari teatri di guerra non avevano ricevuto istruzioni e furono abbandonati a se stessi Ogni reparto decise autonomamente cosa fare I tedeschi accolsero la notizia della pace separata degli italiani come un tradimento Occuparono Roma e catturarono in tutta Europa circa 600.000 soldati italiani, passando per le armi quanti non volevano consegnarsi

Famosi alcuni episodi, come quello dell’isola di Cefalonia (in Grecia) dove l’intera divisione Acqui fu massacrata Il re Vittorio Emanuele III e Badoglio abbandonarono la capitale e si rifugiarono a Brindisi, mettendosi sotto la protezione degli Alleati, appena sbarcati in Puglia e in Campania

L’8 settembre 1943 è ricordato come la pagina più vergognosa (per la monarchia e il governo ) e dolorosa della storia italiana contemporanea

L’Italia spaccata in due Il 1943 cominciò per l’Italia in maniera drammatica e si chiuse tragicamente Alla fine dell’anno il paese appariva spaccato in due, percorso da eserciti stranieri e dilaniato dalla guerra civile

Il Nord venne occupato dai tedeschi Mussolini, liberato il 12 settembre dalla prigionia sul Gran Sasso (in Abruzzo), fu posto dai tedeschi a capo di un nuovo partito, il Partito fascista repubblicano, e di un nuovo Stato (fantoccio dei tedeschi): la Repubblica sociale italiana, con capitale a Salò, sul lago di Garda

L’obiettivo del duce e delle migliaia di volontari che corsero a combattere sotto la sua bandiera era salvare l’onore degli italiani continuandola guerra accanto alla Germania di Hitler Ma nell’Italia settentrionale in quei mesi molti altri uomini e donne scelsero di lottare per la libertà individuale e l’abbattimento della dittatura I “partigiani” diedero vita al movimento armato popolare della Resistenza, che si oppose a nazisti e fascisti in continue azioni di guerriglia e che avrebbe trovato pieno sviluppo nel 1944 e nel 1945

A sud, intanto, il governo Badoglio dichiarava guerra alla Germania Gli anglo-americani risalivano lentamente la penisola, ma senza riuscire a sfondare le linee nemiche, attestatesi poco sopra Napoli (sulla “Linea Gustav”) I tedeschi resistevano strenuamente e l’anno si chiuse in una situazione di stallo.

4 - 1944-1945: la vittoria degli Alleati

Gli Alleati passano all’attacco La Germania era ormai logorata L’esercito tedesco fu cacciato dall’URSS (nel 1943) Nel novembre 1943 nella Conferenza di Teheran si incontrarono per la prima volta Churchill, Roosevelt e Stalin

Il 6 giugno 1944 prese avvio la gigantesca “Operazione Overlord” Sbarcarono sulle spiagge della Normandia dieci divisioni americane, britanniche e canadesi (comandate dal generale statunitense Eisenhower), supportate da 1200 navi da guerra 6500 mezzi anfibi (= adatti a muoversi sottacqua), 13000 aerei

L’attacco fu per i tedeschi insostenibile Gli Alleati dilagarono in Francia Il 25 agosto (dopo quattro anni di occupazione) Parigi fu liberata In autunno fu liberato il Belgio Gli stessi confini tedeschi risultano ora minacciati a ovest dagli anglo-americani e a est dai sovietici che nel frattempo avevano respinto i tedeschi da gran parte dei territori occupati dell’Europa centro-orientale

La campagna d’Italia In Italia il fronte si mosse lentamente L’ultimo sbarco alleato si svolse ad Anzio nel gennaio 1944, ma solo il 4 giugno gli anglo-americani riuscirono a liberare Roma Pochi giorni dopo Vittorio Emanuele III cedette la guida del regno al figlio Umberto

VITTORIO EMANUELE III UMBERTO I

Intanto i partiti politici avevano ripreso la loro attività e pressavano per l’abdicazione del re, convinti che al termine del conflitto il popolo italiano avrebbe potuto scegliere la forma di Stato della nuova Italia

Nel settembre 1944 l’avanzata degli Alleati si interruppe di nuovo a cavallo dell’Appennino tosco-emiliano (sulla “Linea gotica”) Nei mesi successivi i tedeschi colpirono città e villaggi con rappresaglie e massacri indiscriminati di uomini, donne e bambini Il 9 aprile 1945 scattò l’offensiva anglo-americana decisiva

Le truppe alleate dilagarono per la pianura padana e raggiunsero tute le maggiori città del Nord Da molte città i tedeschi erano già fuggiti, cacciati da un’insurrezione popolare guidata dalla Resistenza e scoppiata il 25 aprile (giorno che oggi viene celebrato come quello della Liberazione dal nazifascismo)

Le truppe tedesche si arresero in Italia il 28 aprile Lo stesso giorno Mussolini fu catturato nei pressi di Como e giustiziato dai partigiani mentre tentava la fuga in Svizzera con la sua compagna Claretta Petacci Il suo corpo fu esposto a Piazzale Loreto a Milano, oltraggiato e percosso dalla folla

I corpi di Mussolini e di Claretta esposti a Piazza Loreto

La Conferenza di Yalta Nel febbraio 1945 Stalin, Churchill e Roosevelt si incontrarono nella città di Yalta, in Crimea Discussero del futuro assetto dell’Europa e stabilirono che: la Germania sconfitta sarebbe stata divisa in quattro zone d’occupazione i suoi capi politici sarebbero stati processati come criminali di guerra il diritto dei paesi liberati dall’occupazione nazista a scegliere autonomamente la propria forma di governo

Inoltre si accordarono sulle regole di funzionamento del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) che sarebbe nata nel mese di giugno a San Francisco In realtà pochi mesi dopo Stalin impose nei paesi liberati dall’Armata Rossa partiti e regimi strettamente filosovietici Questo getterà nella discordia i vincitori della guerra perché aprirà un profondo solco tra Mosca, Londra e Washington (fino a creare in Europa due zone di influenza, sottoposte l’una all’Unione Sovietica, l’altra agli Stati Uniti)

Il crollo della Germania e la fine del nazismo Nella Germania accerchiata e prossima alla sconfitta solo un ristretto gruppo di ufficiali cercò di rompere il dominio assoluto di Hitler Il 20 luglio 1944 l’attentato contro il Fuhrer fallì e i responsabili catturati e impiccati

Hitler trascorse gli ultimi mesi del conflitto sempre più isolato Fece uso di armi segrete come le V2 (razzi carichi di esplosivi lanciati su Londra) Lanciò gli ultimi uomini e mezzi disponibili in offensive fallimentari Ordinò ai tedeschi di resistere a tutti i costi, arruolando tutti i maschi dai 16 ai 60 anni

La superiorità degli Alleati era schiacciante Alla fine nel marzo 1945 le divisioni anglo-americane conquistarono la Germania, riducendo in cenere con terribili bombardamenti le città di Amburgo, Dresda e Colonia Hitler si uccise insieme alla sua compagna Eva Brawn il 30 aprile nel bunker sotterraneo della cancelleria di Berlino Il 9 maggio 1945 la Germania si arrese

La resa del Giappone Conclusa in Europa, la guerra continuava nel Pacifico Gli Stati Uniti avevano riconquistato molti territori (le Filippine, la Birmania, la Nuova Guinea, gli arcipelaghi oceanici) Tokyo resisteva nonostante il sacrificio dei kamikaze (che si gettavano con i loro aerei sulle navi nemiche), l’annientamento della flotta imperiale, la distruzione delle città bombardate e la minaccia sul suolo nazionale

Gli Stati Uniti avevano un nuovo presidente , Harry Truman (Roosevelt era morto il 12 aprile) Per lanciare un segnale sullo straordinario potere militare acquisito dagli Stati Uniti, Truman ordinò l’utilizzo di una nuova arma: la bomba atomica Il 6 e il 9 agosto 1945 due bombe atomiche vennero sganciate sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki che in pochi secondi furono cancellate dalla faccia della terra

Morirono immediatamente oltre 150 Morirono immediatamente oltre 150.000 persone e lenta fu l’agonia di coloro che erano stati esposti alle radiazioni atomiche L’imperatore Hirohito chiese l’armistizio Con la resa del Giappone, il 2 settembre terminava la Seconda guerra mondiale

5 - La guerra contro gli “uomini”

Una “guerra totale” La Seconda guerra mondiale fu una “guerra totale” per diversi motivi: Toccò tutti i continenti e provocò oltre 50 milioni di morti Impegnò allo stremo ogni settore dell’economia e della società dei paesi coinvolti Vinse chi meglio resistette alla fame, alla paura, alla disperazione, sfruttando senza risparmio le risorse a disposizione

La tecnologia determinò l’esito del conflitto Tra 1939 e 1945 furono impegnate armi già esistenti (come il carro armato, a portaerei e il sottomarino) Fecero comparsa nuovi dispositivi come il radar e il sonar, il bombardiere a lungo raggio e la bomba atomica

Le stragi dei civili Ma la prova più evidente che si era trattato di una “guerra totale” fu il coinvolgimento diretto delle popolazioni civili Per la prima volta nella storia, il numero dei morti tra i comuni cittadini fu elevatissimo Le popolazioni civili, colpite in maniera indiscriminata da bombardamenti, rappresaglie e requisizioni, assedi e violenze di ogni tipo, divennero un obiettivo militare primario

A Roma il 24 marzo 1944, in risposta a un attentato che causò la morte di 22 soldati tedeschi, gli occupanti fucilarono alle Fosse Ardeatine 335 ostaggi catturati nel ghetto ebraico Altri eccidi ad opera dei nazisti furono le 560 vittime a Sant’Anna di Stazzena (in provincia di Lucca), le 770 a Marzabotto (sull’Appennino bolognese)

Nessun governo risparmiò i civili inermi Nel 1945 ai soldati sovietici che entravano nella Germania fu lasciata libertà di saccheggio Gli aerei anglo-americani sganciarono nel corso della guerra due milioni di tonnellate di bombe sulle città europee (ma anche su Tokyo)

La distruzione degli ebrei I due maggiori obiettivi della guerra di Hitler erano: conquistare a est i territori necessari per edificare il Terzo Reich millenario eliminare i nemici della stirpe “ariana” Nei campi di concentramento furono rinchiusi e sfruttati con il lavoro fino alla morte: comunisti, Rom, oppositori religiosi, Testimoni di Geova, omosessuali e, soprattutto, ebrei

A partire dal 1939, la popolazione ebraica dei paesi occupati venne dapprima censita ed obbligata a portare al braccio o sul bavero la stella gialla simbolo della discriminazione razziale Poi fu esclusa dalla vita pubblica e privata dei propri beni Infine venne deportata in Polonia, dove fu isolata nei ghetti di Varsavia, Cracovia, Lodz e Lublino

Gli episodi di ribellione veniva brutalmente repressi Nell’aprile del 1943 i 50.000 ebrei superstiti di Varsavia si ribellarono e il ghetto fu distrutto dai tedeschi a colpi di cannone I morti furono 7.000 e i sopravvissuti vennero catturati e deportati nei campi di concentramento

Anche l’Italia rimase coinvolta nel piano nazista Dopo l’8 settembre 1943, gli ebrei italiani furono rastrellati e deportati Famoso è il rastrellamento del quartiere ebraico di Roma del 16 ottobre 1943: 1022 ebrei furono catturati e deportati ad Auschwitz dove trovarono la morte

La “soluzione finale” Il 20 gennaio 1942, durante la conferenza di Wannsee, svoltasi a Berlino, i vertici nazisti decisero la “soluzione finale”, cioè l’eliminazione fisica della popolazione ebraica europea (oltre 10 milioni di individui) Furono perfezionati gli strumenti tecnologici indispensabili per uccidere in tempi rapidi grandi masse di individui

I nazisti adibirono allo sterminio sei centri di Belzec, Treblinka, Sobibor, Majdanek, Chelmno e Auschwitz (il più grande di tutti) Tutti dislocati in Polonia, divennero efficienti macchine di mote grazie a camere a gas e forni crematori All’arrivo al campo, chi veniva giudicato adatto (in media uno su cinque) era destinato alle fabbriche impegnate nella produzione bellica Qui era sfruttato fino allo sfinimento e poi ucciso Tutti gli altri invece finivano direttamente nelle camere a gas

La Resistenza europea Il 18 giugno 1940 (all’indomani della caduta della Francia), il generale Charles de Gaulle lanciò da Londra un appello radiofonico ai suoi compatrioti affinchè prendessero le armi contro l’occupante tedesco Nacque la Resistenza europea alla Germania di Hitler

In Francia i maquisards erano partigiani francesi che si davano alla macchia, cioè si nascondevano, per combattere l’occupante tedesco In Italia i partigiani si organizzarono dopo l’8 settembre 1943 per contrastare l’occupazione tedesca del centro-nord della penisola Nella Jugoslavia le formazioni guidate da Tito fornirono un decisivo contributo alla cacciata delle truppe naziste Così in Polonia e nell’Unione Sovietica

Sebbene nutrissero ideali politici assai differenti tra loro, uomini e donne della Resistenza lottavano per un solo obiettivo: la libertà del proprio paese dall’invasore straniero e l’abbattimento della dittatura

I partigiani italiani La Resistenza italiana, nata spontaneamente dopo l’armistizio, arrivò a contare 200.000 militanti I partigiani, animati da ideali politici differenti, si divisero in rigate di differente colore: le Brigate Garibaldi erano comuniste le Brigate Matteotti socialiste le Brigate “Giustizia e Libertà” si rifacevano al Partito d’Azione C’erano anche gruppi cristiano-democratici, monarchici e autonomi

A guidare le scelte della Resistenza furono i partiti politici (che ripresero a operare dopo la caduta del fascismo) Alcuni partiti erano nuovi, come la Democrazia Cristiana e il Partito d’Azione Si raccolsero nel Comitato di liberazione nazionale (CLN) I partigiani non avevano divise né gradi Il loro equipaggiamento era scarso

Ognuno combatteva con le armi a disposizione spesso strappate al nemico Parteciparono attivamente anche le donne alle operazioni belliche Molte imbracciarono le armi,, altre scelsero il pericoloso ruolo di staffetta portando ordini e messaggi da una brigata all’altra

I partigiani sfidavano il freddo, il pericolo di essere uccisi o catturati dai tedeschi Combattevano principalmente in montagna e nelle campagne Nelle città invece uomini e donne protessero con gran rischio personale ebrei, oppositori politici, ricercati dalla polizia e fecero da informatori per i partigiani

Il 25 aprile 1945 il CLN dell’Alta Italia chiamò tutti alla rivolta e l’insurrezione generale divampò nelle città del Nord I tedeschi furono costretti a difendersi e a fuggire anche prima dell’arrivo degli Alleati