ASL RUOLI E CONTROLLI Organizzazione dei Controlli sulle Acque destinate al consumo umano. ASL Pavia - Dr. Giuseppe Marcaletti.

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Transcript della presentazione:

ASL RUOLI E CONTROLLI Organizzazione dei Controlli sulle Acque destinate al consumo umano. ASL Pavia - Dr. Giuseppe Marcaletti

L’acqua costituisce l’alimento principale di ogni essere vivente, consumato con continuità e di più di ogni altro alimento dall’uomo. Ma l’acqua assolve anche alle essenziale funzioni di pulizia ed igiene, contribuendo così a prevenire la diffusione delle malattie ed assicurare un miglior livello di qualita’ della vita. Questo a condizione che l’acqua sia salubre e controllata dal momento che, in caso contrario, essa costituisce un formidabile fattore di diffusione delle malattie.

I profondi cambiamenti che nel secolo scorso si sono registrati nei paesi industrializzati sia sul versante delle modifiche delle cause di mortalità che su quello del miglioramento delle aspettative di vita servono a richiamare la nostra attenzione su: il peso rilevante che il controllo sulla salubrità delle acque destinate al consumo umano riveste sul mantenimento dello stato di salute generale della popolazione; l’importanza conseguente dei compiti affidati ai servizi che devono controllare le acque destinate al consumo umano

Secondo McKeown ( “Il ruolo della medicina: sogno, miraggio nemesi” 1976 ) 40% migliore stato nutrizionale 40% migliorate condizioni igienico- sanitarie (presenza di acque potabili, fognature..) 20% misure terapeutiche

Le acque destinate al consumo umano, come sancito dal D.Lgs.31/01 all’art.4, devono essere salubri e pulite e non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana. Questo semplice e ovvio principio costituisce la base su cui organizzare l’azione preventiva che impegna gestori e sanità pubblica al fine di evitare l’insorgere di situazioni critiche e pericoli per la salute degli utenti di un pubblico servizio idropotabile.

Obiettivo dell’attività Prevenire, individuare, gestire le situazioni di rischio legate al consumo di acqua potabile Informare, mettere i cittadini nella condizione di fare scelte consapevoli in campo alimentare, anche attraverso una migliore conoscenza del “fattore acqua”

Obiettivo dell’attività L’obiettivo si può considerare raggiunto se possiamo garantire che: la probabilità che si determini una situazione di rischio è minima; qualora si determinasse sarebbe tempestivamente individuata dagli strumenti di controllo di cui ci siamo dotati.

Obiettivo dell’attività La sicurezza del servizio idrico, pertanto, vede impegnati gli organi di controllo ed i gestori in una costante attività di monitoraggio e di intervento sul duplice fronte della qualità e della continuità di risposta al fabbisogno dell’utenza, al fine di garantire la minima vulnerabilità del sistema agli eventi che possono presentarsi e all’insorgere dei quali, comunque, le aziende hanno il dovere di predisporre adeguati piani di interventi di emergenza, atti a fronteggiare tempestivamente tali eventi, riducendo al minimo i rischi ed i disagi per l’utenza stessa.

ATTIVITÀ Controlli analitici sull’acqua distribuita Controlli ispettivi ai pozzi, agli impianti di trattamento ed alle reti di distribuzione Controlli sulle procedure che gli enti gestori adottano per garantire la distribuzione di acqua sicura

Controlli analitici sull’acqua distribuita  Il decreto legislativo 31/2001 fa la distinzione tra tre categorie di parametri: -parametri microbiologici parte A dell'allegato 1) -parametri chimici parte B dell'allegato 1) -parametri indicatori parte C dell'allegato 1)

Controlli analitici sull’acqua distribuita -un eventuale superamento del valore di uno dei parametri contenuti nella parte A e B comporta in ogni caso un giudizio di non conformità e, quindi, l'adozione di provvedimenti per il ripristino della qualità dell'acqua distribuita;

Controlli analitici sull’acqua distribuita -(contenuti nella parte C dell'allegato 1) il superamento del valore di uno dei parametri contenuti nella parte C comporta l’adozione di provvedimenti ove ciò, a parere dell’ASL, possa comportare un possibile rischio per la salute umana, ovvero determinare un peggioramento del livello esistente della qualità delle acque destinate al consumo umano;

Controlli analitici sull’acqua distribuita per la componente microbiologica la parte A prevede due soli parametri se si tratta di acque fornite mediante rete di distribuzione e cinque se si tratta di acque fornite in contenitori

Controlli analitici sull’acqua distribuita Parte A - Parametri microbiologici Parametro Valore di parametro (n/100ml) Escherichia coli (E. coli)0 Enterococchi 0 Per le acque messe in vendita in bottiglie o contenitori sono applicati i seguenti valori: Parametro Valore di parametro (n/100m) Escherichia coli (E. coli) 0/250 ml Enterococchi 0/250 ml Pseudomonas aeruginosa 0/250 ml Conteggio delle colonie a 22°C 100/ml Conteggio delle colonie a 37°C 20/ml

Controlli analitici sull’acqua distribuita per la componente chimica la parte B prevede 28 parametri

Controlli analitici sull’acqua distribuita Parametro Valore di parametro Unità di misura Acrilammide 0,10 µg/l Antimonio 5,0 µg/l Arsenico 10 µg/l Benzene 1,0 µg/l Benzo(a)pirene 0,010 µg/l Boro 1,0 mg/l Bromato 10 µg/l Cadmio 5,0 µg/l Cromo 50 µg/l Rame 1,0 mg/l Cianuro 50 µg/l

Controlli analitici sull’acqua distribuita Parametro Valore di parametro Unità di misura 1, 2 dicloroetano 3,0 µg/l Epicloridrina 0,10 µg/l Fluoruro 1,50 mg/l Piombo 10 µg/l Mercurio 1,0 µg/l Nichel 20 µg/l Nitrato (NO in base 3) 50 mg/l Nitrito (NO in base 2) 0,50 mg/l Antiparassitari 0,10 µg/l Antiparassitari-Totale 0,50 µg/l

Controlli analitici sull’acqua distribuita Parametro Valore di parametro Unità di misura Idrocarburi policiclici aromatici 0,10 µg/l Selenio 10 µg/l Tetracloroetilene Tricloroetilene 10 µg/l Trialometani-Totale 30 µg/l Cloruro di vinile 0,5 µg/l Clorito 700 µg/l Vanadio 140 µg/l

Controlli analitici sull’acqua distribuita per iparametri indicatori la parte C prevede 21 parametri

Controlli analitici sull’acqua distribuita Parametro Valore di parametro Unità di misura Alluminio 200 µg/l Ammonio 0,50 mg/l Cloruro 250 mg/l Clostridium perfringens (spore comprese) 0 Numero/100 ml Colore Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale Conduttività 2500 µScm -1 a 20° C Concentrazione ioni idrogeno >6,5 e < 9,5 Unità pH

Controlli analitici sull’acqua distribuita Parametro Valore di parametro Unità di misura Ferro 200 µg/l Manganese 50 µg/l Odore Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale Ossidabilità 5,0 mg/l O 2 Solfato 250 mg/l Sodio 200 mg/l Sapore Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale

Controlli analitici sull’acqua distribuita Parametro Valore di parametro Conteggio delle colonie a 22 °C Senza variazioni anomale Batteri coliformi a 37°C 0 Numero/100 ml Carbonio organico totale (TOC) Senza variazioni anomale Torbidità Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale Durezza 15-50° F (valore consigliato) Residuo secco a 180°C 1500 mg/L (valore consigliato) Disinfettante residuo 0,2 mg/L (valore consigliato)

I modelli analitici e le frequenze di controllo Il controllo di routine è finalizzato a fornire indicazioni sulla qualità organolettica, sulla qualità microbiologica, sull’efficacia dei trattamenti, nonch é su tutte quelle sostanze per le quali, in base alla situazione locale e ai dati disponibili, si possa ritenere sussistente il rischio di superamento del valore di parametro nell’acqua distribuita.

I modelli analitici e le frequenze di controllo Il Decreto Legislativo 31/2001, individua per il controllo di routine obbligatoriamente i seguenti parametri :  parametri organolettici (colore, odore, sapore, torbidità)  parametri microbiologici (E. coli, Batteri coliformi a 37 °C)  ammonio  conduttività  pH

I modelli analitici e le frequenze di controllo Inoltre dovrà essere integrato con:  Alluminio e ferro se usati come flocculanti  Nitriti, se viene usata cloramina come disinfettante  C. Perfringens, se le acque provengono o sono influenzate da acque superficiali  P. aeruginosa se il controllo riguarda acqua in contenitori  Disinfettante residuo, se vengono impiegati  Parametri che consentano di valutare l’efficienza degli impianti di trattamento (ad esempio antiparassitari, se l’impianto di trattamento serve per abbattere questi composti),

I modelli analitici e le frequenze di controllo Il controllo di verifica è finalizzato a integrare le informazioni fornite dal controllo di routine e deve, quindi, prevedere la ricerca di tutti i parametri indicati dal Decreto Legislativo 31/2001. Dal controllo di verifica potranno comunque essere esclusi quei parametri la cui presenza, a giudizio dell’ASL, è improbabile che si ritrovino in un dato approvvigionamento idrico, considerate le caratteristiche di tipo idrogeologico, in concentrazioni tali da far prevedere un possibile rischio di un mancato rispetto del relativo valore di parametro.

I modelli analitici e le frequenze di controllo Fermo restando l'obbligo di rispettare le disposizioni contenute nella tabella B1 dell'allegato II del d.lgs. 31/2001, il piano annuale di controllo potrà essere variato non solo in diminuzione, ove sussistano i presupposti, ma anche in aumento, ove se ne configuri la necessità.

I modelli analitici e le frequenze di controllo Un ultimo, ma non per questo meno importante, elemento da tenere presente nella programmazione dei campionamenti è il grado di affidabilità della gestione dell'acquedotto, soprattutto per quanto attiene ai controlli analitici cosiddetti interni.

Tabella frequenze

CRITERI PER LA FISSAZIONE DI FREQUENZE E PARAMETRI PER IL CONTROLLO.

I modelli analitici e le frequenze di controllo In tutti i casi in cui l'approvvigionamento provenga da acque sotterranee e queste siano sottoposte a trattamento prima dell'immissione in rete, è opportuno effettuare anche controlli sull'acqua grezza, in modo da poter disporre nel tempo di serie storiche che consentano di valutare l'andamento della situazione, e la necessità o meno di mantenere in atto il trattamento di potabilizzazione.

I compiti attribuiti all’A.S.L Diversi sono i compiti attribuiti all’A.S.L., in relazione ai campionamenti –la scelta dei punti di campionamento –la scelta dei modelli analitici –la programmazione dei controlli –l’effettuazione dei campionamenti –l’espressione del giudizio di idoneità

I compiti attribuiti all’A.S.L –i rapporti con le istituzioni interessate (ATO, gestore e Sindaco), per l’adozione di provvedimenti per la tutela della salute dei consumatori (interventi tecnici per il rispetto dei valori di parametro, ordinanze per limitazioni d’uso, ecc.) –l a vigilanza sui provvedimenti adottati –l’adozione di eventuali provvedimenti sanzionatori –la gestione dei flussi informativi, con la Regione e con il Sistema Informativo Sanitario

Il campionamento Il campionamento costituisce una delle fasi preanalitiche che concorrono a determinare l'esito analitico finale. Una modalità di campionamento scorretta può produrre un risultato analitico errato e quindi la presa di provvedimenti errati. Quando si prelevano campioni per le analisi sia microbiologiche che chimiche, occorre che sia evitata ogni possibile contaminazione accidentale durante la fase di prelievo.

Il campionamento MODALITÀ DI CONSERVAZIONE E DI TRASPORTO L'inosservanza delle modalità di trasporto, può comportare alterazioni della composizione del campione sia chimica che microbiologica

Il campionamento I contenitori vanno conservati al riparo della luce ed a una temperatura compresa tra 4°C e 10°C fino al momento dell'analisi, che nel caso dell'analisi microbiologica deve essere effettuata entro le 24 ore a causa della instabilità delle sospensioni di microrganismi

Il campionamento Allo scopo conviene utilizzare frigoriferi portatili o contenitori termoisolanti muniti di apposite piastre frigorifere, badando ad evitare il contatto diretto della piastra con i contenitori per evitare il congelamento dell'acqua in essi contenuta

Controlli ispettivi ai pozzi, agli impianti di trattamento ed alle reti di distribuzione Nel piano controlli predisposto tutti gli anni vengono inserite anche ispezioni presso pozzi, impianti di trattamento, serbatoi di accumulo e reti di distribuzione, al fine di verificare eventuali carenze

Controlli sulle procedure che gli enti gestori adottano per garantire la distribuzione di acqua sicura

SCOPO DELLA VIGILANZA I compiti di vigilanza (campionamenti, ispezioni, audit) hanno, come obiettivo fondamentale, quello dell’individuazione tempestiva e possibilmente preventiva delle situazioni di rischio.

SCOPO DELLA VIGILANZA Una situazione di rischio può verificarsi quando: 1)viene superato uno o più dei limiti di concentrazione fissati per i parametri elencati nelle tabelle dell’Allegato I, parti A e B 2)viene superato uno o più dei valori di concentrazione indicati per i parametri elencati nella tabella dell’Allegato I, parte C 3)sono presenti microrganismi o sostanze, diversi da quelli previsti nelle tabelle dell’Allegato I, in concentrazioni o quantità tali da poter rappresentare un pericolo per la salute 4)si ritenga probabile il superamento dei valori di parametro elencati nelle tabelle A e B, quindi anche prima che il superamento abbia avuto luogo ;

SCOPO DELLA VIGILANZA In tutti questi casi compete all'A.S.L.: ·segnalare il possibile rischio per la salute ·proporre, se del caso, l’adozione di provvedimenti di limitazione d’uso ·chiedere l'adozione (non stabilire quali debbano essere) dei provvedimenti per il ripristino delle caratteristiche di idoneità nonché per l’eventuale fornitura di approvvigionamenti alternativi ·formulare proposte in merito alle informazioni da fornire all’utenza, sui possibili rischi per la salute vigilare sull'effettiva adozione di tali provvedimenti

SCOPO DELLA VIGILANZA l'eventuale superamento dei valori di parametro non comporta automaticamente il divieto d'uso potabile: l'A.S.L. dovr à valutare anche i rischi che deriverebbero da un'interruzione o da una limitazione dell'approvvigionamento.

Giudizio di qualità e di idoneità d'uso 1. Il giudizio di qualità sull'acqua destinata al consumo umano è fondato sulle risultanze dell'esame ispettivo e dei controlli analitici, 2. L'uso delle acque destinate al consumo umano è subordinato al giudizio di cui sopra

Giudizio di qualità e di idoneità d'uso L'emissione di un giudizio sulla qualità di un'acqua deve sempre basarsi su una ponderata valutazione dell'insieme dei dati analitici relativi ai parametri organolettici fisici, chimici, chimico-fisici e microbiologici opportunamente integrati dalle risultanze dell'esame ispettivo.

GRAZIE DELL’ATTENZIONE