LA RIFORMA COSTITUZIONALE del 2016 LA FINE DEL BICAMERALISMO PERFETTO Prof. Cecilia Bellè
INTRODUZIONE VEDIAMO BREVEMENTE LE FUNZIONI DEL PARLAMENTO E QUAL è LA SUA coMPOSIZIONe OGGI
eletto direttamente dal popolo IL PARLAMENTO Organo in cui si esprime la democrazia rappresentativa perché in Italia è l’unico organo eletto direttamente dal popolo
FUNZIONI E RUOLO DEL PARLAMENTO Funzione legislativa Controllo del Governo Tutela della minoranza attraverso l’approvazione delle leggi attraverso il voto di FIDUCIA in Parlamento sono rappresentati tutti i partiti politici
Composizione del Parlamento attualmente Bicameralismo perfetto (o paritario) composizione delle camere 315 senatori + 5 senatori a vita + ex Presidenti della Repubblica 630 deputati
Cosa cambia con la riforma costituzionale Fine del bicameralismo perfetto Nuova composizione del senato Elezione capo dello stato Abolizione cnel e province Modifica competenze legislative regionali Istituti di democrazia diretta Limiti ai decreti legge
1. FINE DEL BICAMERALISMO PARITARIO Il ruolo delle due Camere sarà nettamente distinto: FIDUCIA solo la Camera eserciterà la funzione di indirizzo politico e di controllo del Governo LEGGI solo la Camera voterà le leggi, salvo che per un elenco di materie che saranno votate anche dal Senato COMPOSIZIONE i Senatori saranno 95 scelti dai Consigli Regionali + 5 dal P.della R. + gli ex P. della R.
2. La composizione del nuovo Senato 95 provenienti dai Consigli regionali Gli ex Presidenti della Repubblica 5 nominati dal Presidente della Repubblica 74 Consiglieri regionali 21 Sindaci
74 saranno consiglieri regionali e 21 sindaci La scelta dei Senatori Saranno nominati dai Consigli regionali in conformità alle scelte esercitate dagli elettori in occasione delle elezioni dei consigli regionali. 74 saranno consiglieri regionali e 21 sindaci Deve però ancora essere emanata la legge che precisa i criteri di scelta
3. Elezione del Capo dello Stato Sarà eletto dalle due Camere riunite, senza delegati regionali, con -2/3 dei componenti nei primi tre scrutini, -3/5 dei componenti dal 4° al 6° scrutinio, -3/5 dei votanti dal 7° scrutinio in poi … in pratica sarà necessaria una maggioranza più ampia di quella richiesta oggi
4. Abolizione enti “inutili” Vengono aboliti il cnel (consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) e le province
5. Modifica delle competenze legislative regionali Vengono riportate molte materie nella competenza esclusiva statale (es. energia, infrastrutture strategiche, protezione civile) e viene abolita la legislazione concorrente
6. Istituti di democrazia diretta Nel referendum abrogativo il quorum costitutivo viene ridotto a metà + 1 dei votanti delle ultime elezioni politiche se le firme raccolte sono 800.000; Viene introdotto il referendum propositivo; Per proporre una legge di iniziativa popolare dovranno essere raccolte 150.000 firme anziché 50.000 come oggi.
7. Limiti ai decreti legge Il governo non potrà reiterare con decreto legge materie contenute in decreti legge scaduti (non convertiti in legge dal parlamento), nè regolare rapporti giuridici sorti sulla base dei medesimi, né ripristinare norme dichiarate illegittime dalla corte costituzionale. Inoltre i decreti legge dovranno avere contenuto specifico, omogeneo e attinente al titolo.
la nuova legge elettorale …ma non è finita qui! Per comprendere il vero impatto della riforma sul nostro sistema costituzionale dobbiamo esaminare, brevemente, anche la nuova legge elettorale che è già stata approvata dal parlamento, attraverso la quale eleggeremo i membri della camera
La nuova legge elettorale: l’ITALICUM la singola lista che supera il 40 per cento dei voti ottiene un premio di maggioranza raggiungendo in tutto 340 seggi, cioè il 55 per cento del totale. se nessuna singola lista supera il 40 per cento dei voti è previsto un secondo turno, cioè un ballottaggio tra le due liste che hanno ottenuto più voti. La lista che prende più voti dell’altra al ballottaggio ottiene il premio di maggioranza. è prevista una soglia di sbarramento del 3 per cento per ottenere seggi. ci saranno un capolista in ogni collegio, scelto direttamente dal partito. Prima sono eletti i capilista, poi – se avanzano posti – i candidati eletti con le preferenze.
Chi è a favore della riforma dice che Il sistema parlamentare italiano ha da tempo bisogno di una riforma che garantisca governabilità; Questa riforma consentirà una notevole semplificazione dell’attività parlamentare, con conseguente riduzione dei tempi di decisione del Parlamento e dei costi; Rimangono le garanzie per le minoranze (v. ad es. le maggioranze più ampie per eleggere il Capo dello Stato); Non sussistono problemi derivanti dalla legge elettorale perché questa potrà sempre essere cambiata con legge ordinaria, anche da maggioranze diverse da quella attuale.
Chi è contrario alla riforma dice che Il combinato disposto tra riforma e legge elettorale non garantisce democraticità perché verrà eletta una sola Camera, con capilista bloccati, e con un troppo ampio premio di maggioranza; La ripartizione delle competenze legislative tra Camera e Senato porterà solo contenzioso tra i due; E’ ancora ambiguo il modo in cui saranno scelti i componenti del Senato; I risparmi saranno minimi, era meglio allora abolire direttamente il Senato.
IL REFERENDUM SULLA RIFORMA Ad ottobre del 2016 si svolgerà un referendum popolare che deciderà se la riforma costituzionale votata dal Parlamento dovrà entrare o meno in vigore Vediamo dunque come funziona il referendum costituzionale…
IN QUALI CASI SI VOTA UN REFERENDUM COSTITUZIONALE? Il procedimento di approvazione di una legge costituzionale prevede 2 votazioni da parte di entrambe le Camere a distanza di almeno 3 mesi l’una dall’altra, per assicurare la giusta riflessione sulla riforma che si vota ED INOLTRE…
la legge è sottoposta a referendum se: Entro 3 mesi dalla sua pubblicazione ne fanno domanda: 1/5 dei membri di una Camera 500.000 elettori 5 Consigli Regionali oppure oppure
IL TESTO DEL QUESITO REFERENDARIO (ipotesi) <<Approvate il testo della Legge Costituzionale “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione” approvato dal Parlamento e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. … del … ?>>