L’accusa di Ryanair nei confronti di eDreams e Google
Ryanair cita in giudizio eDreams e Google davanti all’alta corte di Irlanda: il motivo dell’accusa sono gli annunci sponsorizzati sul motore di ricerca con parole relative al brand Ryanair. Secondo l’accusa, Google consentirebbe ad eDreams di pubblicizzare tramite Adwords annunci fraudolenti in cui è consentito l’utilizzo sia del brand Ryanair che della possibilità di linkare un sito simile a quello della compagnia irlandese per ingannare il consumatore e fargli credere di prenotare sul sito della compagnia aerea.
Infatti cercando “Ryanair” su Google compare tra i primi risultati un sito di eDreams contenente la parola “ryanair” nell’indirizzo. Questa pratica viene chiamata Brand Bidding, e consiste nell’inserire il nome di un’azienda famosa nel link al proprio sito. Il Brand Bidding è utilizzato da moltissime aziende che lo sfruttano per promuoversi, perché non è vietato usufruirne entro i termini di utilizzo di Adwords. In caso di uso improprio della pratica, Google può però aprire un’indagine e vietare l’utilizzo del marchio in questo tipo di pubblicità.entro i termini di utilizzo di Adwords. ACCUSA DIFESA BRAND BIDDING Adwords
Ma non è considerato da Google “abuso del marchio” un indirizzo web che lo contiene. Ed è proprio su questo che punta l’accusa di Ryanair: è sufficiente fare una ricerca su Google con chiave di ricerca Ryanair per verificare che eDreams non è certo la sola ad utilizzare questa pratica: nello screenshot riprodotto in basso si può notare come nessuno degli annunci adwords utilizzi il marchio Ryanair nel testo, ma tutti sfruttino un’indirizzo che lo contiene. SITO UFFICIALE SITI COPIA
Data la quantità di siti ingannevoli citati in una breve ricerca, si può dedurre che questa non è la prima denuncia di Ryanair di questo tipo: la compagnia è infatti impegnata in tutta Europa a denunciare questa pratica e di recente ha avuto uno scontro conclusosi positivamente in Germania proprio contro eDreams. Dalle immagini si può notare la somiglianza fra il sito ufficiale Ryanair ed il sito «copia» di eDreams qui sotto Infatti i colori sono circa gli stessi, e nel sito di eDreams è quasi più appariscente il logo Ryanair che quello dell’azienda autrice del sito. Se l’utente non mettesse a confronto i due siti potrebbe facilmente scambiare il sito di eDreams per quello ufficiale di Ryanair.
La stessa cosa si può verificare confrontando sempre il sito ufficiale Ryanair con quello di Flygo Anche qui infatti i colori dei siti sono gli stessi, e il logo «flygo» risulta quasi nascosto rispetto al marchio Ryanair nel sito stesso
Il Cmo (chief marketing officer) di Ryanair Kenny Jacobs ha dichiarato che l’azione legale contro Google ed eDreams segue un’azione analoga conclusa con successo davanti alla corte tedesca che ha dichiarato fuorilegge queste pubblicità fuorvianti in Germania. Questo tipo di pubblicità si traduce in lamentele dei consumatori tratti in inganno per le quali Ryanair non ha altra scelta se non quella di intraprendere l’azione legale se le aziende accusate proseguono nell’utilizzo di pubblicità ingannevoli per far acquistare voli Ryanair sul sito di eDreams a tariffe maggiorate. I sottodomini utilizzati da eDreams, il branding e il design dei siti-copia hanno lo scopo di far credere al consumatore di stare acquistando il volo a cui è interessato sul sito di Ryanair. Inoltre eDreams non ha alcun accordo commerciale con Ryanair e continua a pubblicizzare false tariffe.
Le richieste da parte di Ryanair riguardo una maggiore trasparenza da parte di Google sulle policy pubblicitarie sono state ignorate e per evitare che in futuro vengano ingannati migliaia di consumatori, l’azienda ha deciso di intraprendere il procedimento davanti all’Alta Corte. L’azienda non ha alcun problema con le pubblicità di Google sul marchio a patto che avvengano senza inganni per l’utenza e che vengano pubblicizzate come eDreams e non come Ryanair. La Corte tedesca ha già dato ragione a Ryanair; ora tocca a quelle di Uk e Irlanda esprimersi sull’argomento. DIFESA BRAND BIDDING Adwords ACCUSA VITTORIA!
Si potrebbe arrivare a un processo anche in Italia, dove Ryanair è già in “lotta” con altri siti web sempre sul tema della rivendita dei propri biglietti da parte di siti terzi. L’insieme di tutti questi processi potrebbe dare alle aziende che praticano pubblicità ingannevole (di qualsiasi tipologia) un motivo in più per desistere. Andrea Munari 2Bi Avanti il prossimo!