NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 0 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Corso di "Economia ed Organizzazione Aziendale” Riclassificazione ed analisi del Bilancio UNIVERSITA’ DI NAPOLI FEDERICO II Facoltà di Ingegneria A.A
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 1 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Indice 8.1 Le finalità dell’analisi del Bilancio 8.2 La riclassificazione del Bilancio e le diverse aree della gestione d’impresa 8.3 L’analisi di Bilancio attraverso gli indici di Bilancio 8.4 L’analisi del ROE mediante gli indici di Bilancio 8.5 L’analisi di Bilancio: applicazione su alcuni Bilanci tratti da Il Sole 24 Ore
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 2 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – finalità dell’analisi del Bilancio Precedentemente è stato illustrato il processo che porta alla formazione del Bilancio di Esercizio, attraverso operazioni di Contabilità Generale. Gli schemi attraverso i quali il Bilancio di Esercizio è stato rappresentato sono quelli corrispondenti alla forma (schema) legale o civilistica, disciplinati dalla legge civile e consente all’impresa di adempiere agli obblighi di legge. Permette una lettura semplificata e standardizzata per la comprensione anche di “soggetti esterni”. Chi governa e controlla l’impresa necessita di avere un contenuto informativo del bilancio più efficace, per cui utilizza ulteriori rappresentazioni dette schemi tecnici del bilancio. Consente una lettura approfondita e circostanziata per “soggetti interni”. Il passaggio tra i due schemi avviene attraverso una procedura di riclassificazione dello SP e del C/E, chiamata riclassificazione del bilancio. A partire dal bilancio riclassificato è possibile effettuare un’analisi del bilancio attraverso il calcolo di una serie di opportuni quozienti, detti indicatori o indici di bilancio, che consentono approfondite e specifiche analisi dei risultati della gestione aziendale e della situazione economico-finanziaria dell’impresa. L’analisi di bilancio può essere utilizzata sia per fare valutazioni sulla gestione passata, sia per la programmazione della gestione futura (valore atteso). La riclassificazione del bilancio può avvenire in diversi modi. Di seguito verranno esposte le forme più diffuse e note di riclassificazione del C/E e dello SP.
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 3 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – riclassificazione del Bilancio (1/10) Riclassificazione del C/E Soffermiamoci su alcune considerazioni relative allo schema del C/E in forma legale. Le componenti di reddito (costi e ricavi) sono riportate per natura. I costi e i ricavi vengono classificati secondo le loro diverse cause economiche, senza specificare la destinazione del costo o la provenienza del ricavo (ossia diverse aree della gestione dell’impresa). Le componenti di reddito per natura non consentono sia di capire come e per quali motivi si sia formato, nel periodo in esame, il reddito di esercizio, sia di capire in che modo le diverse aree della gestione aziendale abbiano influito sul valore complessivo del reddito. Tali aree vengono usualmente suddivise nelle seguenti gestioni (All.8.1- tab.4.1): a) gestione caratteristica (tipica) b) gestione atipica c) gestione finanziaria gestione extracaratteristica d) gestione straordinaria e) gestione fiscale
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 4 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – riclassificazione del Bilancio (2/10) Gestione caratteristica Detta anche gestione tipica è quella che riguarda il processo di acquisizione dei fattori di produzione, la loro trasformazione in prodotti o servizi e la loro vendita. Comprende anche le funzioni R&S, progettazione, amministrazione, ecc. La differenza tra ricavi e costi della gestione caratteristica da luogo al Risultato operativo caratteristico. Gestione atipica Detta anche gestione patrimoniale è quella relativa ai risultati degli investimenti accessori e patrimoniali (proventi derivanti dall’affitto di immobili, i dividendi ottenuti da partecipazioni azionarie. La differenza tra ricavi e costi della gestione atipica da luogo al Risultato della gestione atipica. Quest’ultimo, sommato algebricamente al Risultato operativo caratteristico da luogo al Risultato operativo globale.
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 5 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – riclassificazione del Bilancio (3/10) Gestione finanziaria Dà luogo ad oneri (costi) e proventi (ricavi) derivanti da attività finanziarie (es. interessi passivi o attivi). La differenza tra i ricavi e i costi derivanti da attività finanziarie da luogo al Risultato della gestione finanziaria. Quest’ultimo, sommato algebricamente al Risultato operativo globale da luogo al Risultato ordinario. Gestione straordinaria E’ relativa ad attività non concorrenti (es. vendite di un immobile, un incendio, un furto, una multa, ecc.) La differenza tra ricavi e costi delle gestione straordinaria da luogo al Risultato della gestione straordinaria. Quest’ultimo, sommato algebricamente al Risultato ordinario da luogo al Risultato prima delle imposte.
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 6 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – riclassificazione del Bilancio (4/10) Gestione fiscale E’ relativa alle imposte sul reddito d’impresa. Il suo risultato da luogo all’accantonamento imposte che verranno versate nel prossimo esercizio all’erario. La differenza tra il Risultato prima delle imposte e l’accantonamento imposte costituisce il Risultato netto, che può essere positivo (utile di esercizio) o negativo (perdita di esercizio). E’ importante poter analizzare le cause che portano ad un certo valore del Risultato prima delle imposte. Il C/E e lo SP non consentono di effettuare un tale tipo di analisi, con un conseguente limite alla capacità di controllo della gestione. Per superare tale limite, bisogna passare da una schema di Costo Economico, le cui componenti di reddito sono evidenziate solo secondo natura, ad uno schema che consenta di evidenziare anche quali aree gestionali siano state destinate le risorse dell’impresa (componenti di reddito per natura e per destinazione). Tra i più diffusi schemi di riclassificazione del C/E, ci sono: il C/E a ricavi e costi del venduto il C/E secondo la nozione di valore aggiunto
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 7 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – riclassificazione del Bilancio (5/10) Schema del C/E a ricavi e costi del venduto Consente di evidenziare una serie di risultati intermedi (All.8.1 – tab. 4.2). Si parte dal valore dei ricavi di vendita (R) (fatturato). Si sottrae il costo del venduto (CV) per ottenere il Risultato lordo (RL = R – CV). Sottraendo a queste le spese commerciali, amministrative e generali (S) si ottiene il Risultato operativo caratteristico (RC = RL – S). Aggiungendo i proventi derivanti dalla gestione atipica (PD) si ottiene il Risultato operativo globale (RG = RC + PD). Sottraendo gli oneri finanziari (OF) e aggiungendo i proventi finanziari (PF) si ottiene il Risultato ordinario (RO = RG – OF + PF). Aggiungendo il risultato delle gestione straordinaria (CS) si ottiene il Risultato prima delle imposte (RI = RO + CS). Sottraendo il valore delle imposte accantonate si ottiene il Risultato netto dell’esercizio.
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 8 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – riclassificazione del Bilancio (6/10) Schema del C/E secondo il valore aggiunto Tale schema è basato sul valore aggiunto che rappresenta l’incremento di valore che l’azienda aggiunge, attraverso la gestione del processo produttivo, al valore dei beni e servizi acquisiti dell’esterno (All.8.1 – tab. 4.3). Indica la ricchezza prodotta dall’impresa e che viene destinata a remunerare il personale e remunerare gli investimenti, il capitale di terzi e quello proprio. Il valore del Risultato operativo caratteristico non viene esplicitamente rappresentato (può essere calcolato sottraendo al Risultato operativo globale il valore della voce “Altri ricavi e proventi”).
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 9 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – riclassificazione del Bilancio (7/10) Riclassificazione dello SP Il criterio adottato per la riclassificazione è quello della liquidità (All.8.1 – tab. 4.4). Si perviene alla SP in forma tecnica (o riclassificato), detto anche forma finanziaria dello SP. ATTIVO – il criterio della liquidità applicata alle voci dell’Attivo significa riclassificare tali voci secondo la loro attitudine a ritornare, in momenti futuri, in forma monetaria. Le diverse voci possono essere riordinate in due categorie: Attività immobilizzate – tutte le voci che rappresentano investimenti che impiegheranno un periodo superiore ad un anno per trasformarsi in liquidità (investimento a medio e lungo termine - es. immobilizzazioni immateriali, materiali e finanziarie); Attività circolanti – tutte le voci che torneranno in forma liquida in un arco di tempo inferiore ad un anno (investimenti a breve - es. rimanenze di magazzino, liquidità differite (crediti commerciali) e immediate (cassa, banche)). PASSIVO – le voci del Passivo vengono riordinate in base al loro differente grado di esigibilità (arco di tempo entro il quale le imprese dovranno onorare i diritti dei terzi verso l’impresa stessa (debiti)). Le diverse voci possono essere riordinate in due categorie:
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 10 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – riclassificazione del Bilancio (8/10) Passività consolidate – quota di capitale di credito corrispondente a tutti i debiti dell’impresa che dovranno essere estinti in un periodo di tempo superiore ad un anno (debiti a medio e lungo termine – es. mutui pluriennali, TFR, ecc.). Passività circolanti - quota di capitale di credito corrispondente a tutti i debiti dell’impresa che dovranno essere estinti in un periodo di tempo inferiore ad un anno (debiti a breve termine – es. debiti verso i fornitori, le banche, ecc.). Le voci dell’Attivo vengono riclassificate in ordine crescente del loro grado di liquidità (attività immobilizzate e poi attività circolanti, che a loro volta vengono riportate in ordine crescente). Le voci del Patrimonio netto e del Passivo vengono riportate in ordine crescente di esigibilità. La differenza tra Attività circolanti (dette “Capitale circolante lordo”) e Passività circolanti è detta Capitale circolante netto, che rappresenta il complesso dei mezzi finanziari impegnati al fine di conseguire un certo volume delle vendite. Capitale circolante netto (CCN) = Attività circolanti – Passività circolanti (a breve termine). Lo SP riclassificato consente di evidenziare la struttura finanziaria dell’impresa mettendo a confronto gli impieghi di capitale (cap. immobilizzato + cap. circolante) e le fonti di finanziamento (cap. netto + passività a l/m term. + passività a br. term.).
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 11 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – riclassificazione del Bilancio (9/10) Esempio di Riclassificazione del bilancio In All.8.1 – tab. 4.5 e 4.6 sono riportati gli schemi civilistici dello SP e del C/E dell’impresa Alfa al e al La riclassificazione del bilancio è in tab STATO PATRIMONIALE – è stato riclassificato utilizzando il criterio della liquidità. Attività immobilizzate – sono state calcolate come somma delle Immobilizzazioni immateriali, materiali e finanziarie. Attività circolanti – sono state ottenute sommando i valori delle Rimanenze, dei Crediti a breve, delle attività finanziarie, delle Disponibilità liquide e dei Ratei e risconti attivi. Passività a lungo / medio termine – sono state ottenute sommando i valori del Fondo TFR e di tutti i Debiti esigibili oltre 12 mesi (banche, titolo di credito) Passività circolanti – sono state ottenute sommando i valori di tutti i Debiti esigibili entro 12 mesi (banche, fornitori, titoli di credito, tributari, previdenza e sicurezza ), Altri debiti e Ratei e risconti passivi.
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 12 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – riclassificazione del Bilancio (10/10) CONTO ECONOMICO – si è utilizzato lo schema che fa riferimento alla nozione di valore aggiunto. Al valore dei Ricavi di vendita, si è sommato il valore della Variazione delle rimanenze di semilavorati e prodotti finiti, pervenendo al Valore della produzione caratteristica. Da quest’ultimo si sono sottratti i valore delle Materie prime, dei Servizi, del Godimento di beni di terzi, dei Costi industriali generali e della Variazione delle Rimanenze di Materie prime. Aggiungendo gli Altri ricavi si è formato il Valore aggiunto lordo. Sottraendo a quest’ultimo il Costo del lavoro si è giunti al Margine operativo lordo. Sottraendo a quest’ultimo il valore degli Ammortamenti si perviene al Risultato operativo globale. Si aggiungono i proventi finanziari e si sottraggono gli oneri finanziari e si arriva al Risultato ordinario. Aggiungendo Proventi straordinari e Oneri straordinari si forma il Risultato prima delle imposte. Sottraendo il valore delle Imposte si giunge al Risultato netto.
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 13 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio - analisi di Bilancio (1/9) L’analisi di bilancio di esercizio è finalizzata all’ottenimento di informazioni sull’andamento della gestione aziendale, attraverso il calcolo di una serie di indicatori o indici di bilancio. La metodologia di analisi si articola nei seguenti punti: Riclassificazione del bilancio Scelta di opportuni indicatori – per evidenziare i diversi aspetti dell’impresa Definizione di un sistema di coordinamento – che videnzi, attraverso relazioni logiche e/o matematiche, gli aspetti della gestione aziendale espressi dagli indicatori. Il flusso informativo che deriva dall’analisi di bilancio svolge per il controller, una funzione segnaletica dello stato di salute dell’impresa e può avere le seguenti valenze: di sintomo o indizio sull’andamento della gestione aziendale di valore segnaletico (temporale e/o interaziendale) I quozienti di bilancio costituiscono gli indicatori utilizzati nell’analisi di bilancio. Si ottengono dal rapporto tra determinate voci del C/E e dello SP, entrambi riclassificati, o dal rapporto tra alcune voci del C/E o alcune dello SP riclass. Sono divisi in tre gruppi: Indicatori relativi alla redditività dell’azienda Indicatori relativi alla posizione di liquidità dell’azienda Indicatori relativi alla solidità patrimoniale dell’azienda
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 14 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio - analisi di Bilancio (2/9) Bilancio di esercizio Formalizzazione dei risultati della gestione aziendale Redditività Posizione Liquidità Solidità Patrimoniale Informazione su andamento della gestione aziendale Sistema di lettura del bilancio Metodologia: Riclassificazione del bilancio Determinazione dei quozienti Sistema di coordinamento dei quozienti per l’interpretazione degli aspetti della gestione aziendale Termini di raffronto: - Temporale - Interaziendale - Temporale e interaziendale Natura delle informazioni: - Sintomi - Indizi
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 15 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio - analisi di Bilancio (3/9) Indici di redditività La redditività misura la capacità dell’impresa di remunerare il capitale in essa investito, ossia di ottenere, in un dato esercizio, un certo risultato economico, a fronte di una variazione del capitale, tra istante iniziale e istante finale del periodo considerato. 1) Nel caso di Capitale Netto, la redditività misura la remunerazione del solo capitale conferito dall’imprenditore/i (equity): 1a) Indice di redditività del Capitale Netto (ROE) = Risultato Netto / Capitale Netto Espresso in %, è l’indicatore più sintetico e globale della gestione economica dell’impresa, in quanto nel Risultato Netto confluiscono i valori delle diverse gestioni. Il Capitale Netto è quello calcolato come media aritmetica tra valori di inizio e fine periodo. 2) Nel caso di Capitale Investito, la redditività misura la remunerazione dell’intero capitale, a prescindere dalla fonte. Viene calcolato in due modi: 2a) Indice di redditività del Capitale Investito (ROIg) = Risultato operativo globale / Capitale Investito (valore medio) 2b) Indice di redditività del Capitale Investito nella Gestione Caratteristica (ROIc) = Risultato operativo caratteristico / Capitale Investito nella gestione caratteristica (v.m.)
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 16 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio - analisi di Bilancio (4/9) L’espressione 2b è quella più frequentemente utilizzata, per cui ROI = ROIc. Espresso in %, esprime la capacità dell’impresa di impiegare il capitale acquisito in modo efficiente nella gestione caratteristica. Ma, non da informazioni sulla gestione non caratteristica. Il Capitale Investito nella gestione caratteristica è quello calcolato come media aritmetica tra valori di inizio e fine periodo. Altri due indici di redditività frequentemente utilizzati sono: 3) Indice di redditività delle Vendite (ROS) = Risultato operativo caratteristico / Ricavi di vendita Espresso in %, è un indice di efficienza economica. Esprime la capacità dell’impresa di ottenere un soddisfacente risultato caratteristico del volume di fatturato realizzato (aumenta se i costi diminuiscono). 4) Indice di rotazione del Capitale Investito nella gestione caratteristica = Ricavi di Vendita / Capitale Investito nella gestione caratteristica Espresso in termini unitari, è un indice di produttività. Esprime la capacità dell’impresa di ottenere un soddisfacente volume di fatturato attraverso l’impiego del Capitale Investito nella gestione caratteristica (quante volte viene trasformato il capitale investito in mezzi finanziari, attraverso le vendite).
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 17 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio - analisi di Bilancio (5/9) Utilizzando le espressioni dei 4 indici mostrati, avremo: ROI = Risultato operativo caratteristico / Capitale investito nella gestione caratteristica = Risultato operativo caratteristico / (Ricavi di Vendita) (Ricavi di Vendita) / Capitale investito nella gestione caratteristica, da cui: ROI = ROS Rotazione Capitale Investito nella gestione caratteristica
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 18 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio - analisi di Bilancio (6/9) Indici di posizione di liquidità La liquidità esprime la capacità dell’impresa di fronteggiare i fabbisogni finanziari derivanti dalla gestione. Essa viene valutata, in un certo istante, con gli indici posizione di liquidità. I più frequenti sono: Gli indici seguenti si ottengono mettendo a confronto tra loro alcune voci dello SP riclassificato. 5) Indice di Liquidità generale (Current Ratio) = Attività circolanti / Passività circolanti = (Rimanenze di magazzino + Liquidità differite + Liquidità immediate) / Passività circolanti Evidenzia la capacità dell’impresa a fare fronte alle uscite monetarie, connesse all’estinzione dei debiti a breve termine, con le entrate monetarie connesse alle attività circolanti. 6) Indice di Liquidità primaria (Quick Ratio) = (Attività circolanti - Rimanenze di magazzino) / Passività circolanti = (Liquidità differite + Liquidità immediate) / Passività circolanti Costituisce una valutazione più prudente dell’indice precedente.
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 19 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio - analisi di Bilancio (7/9) I seguenti indici si ottengono mettendo a confronto alcune voci del C/E riclassificato con alcune voci dello SP riclassificato. 7) Indice di Rotazione del Capitale circolante lordo = Ricavi di Vendita / Capitale circolante (valore medio di periodo) Esprime il numero di volte in cui, nel breve periodo, il Capitale circolante lordo ritorna in forma liquida. 8) Indice di Rotazione dei Crediti commerciali = Ricavi di Vendita / Crediti commerciali (valore medio di periodo) Indica, a parità di ricavi di vendita di periodo, l’entità delle dilazioni di pagamento concesse ai clienti. Il reciproco esprime il tempo medio intercorrente tra la vendita dei prodotti e il corrispettivo incasso monetario. 8r) Durata media dei crediti commerciali = Crediti commerciali / Ricavi di Vendita
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 20 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio - analisi di Bilancio (8/9) 9) Indice di Rotazione ei Debiti commerciali = Acquisti / Debiti commerciali (valore medio di periodo) Fornisce un’indicazione dell’entità di dilazione di pagamento concesse dai fornitori. Il reciproco esprime il tempo medio intercorrente tra gli acquisti e le corrispettive uscite monetarie. 9r) Durata media dei debiti commerciali = Debiti commerciali / Acquisti 10) Indice di Rotazione del Magazzino = Ricavi di Vendita / Rimanenze di Magazzino (valore medio di periodo) Da una indicazione della rapidità con cui le scorte di prodotto finiti vengono venduti. Il reciproco è: 10r) Periodo di giacenza media = Rimanenze di magazzino / Ricavi di vendita
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 21 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio - analisi di Bilancio (9/9) Indici di solidità patrimoniale La solidità patrimoniale è una misura del bilanciamento tra capitale proprio dell’impresa e capitale di terzi (che comporta oneri finanziari). Gli indici più frequenti sono: 11) Indice di Indipendenza finanziaria = Capitale Netto / Totale Attività Da una indicazione della indipendenza finanziaria nei confronti di terzi 12) Indice di Indebitamento in forma diretta = Capitale di terzi / Capitale (patrimonio) Netto = (Totale attività – Capitale Netto) / Capitale Netto = Totale attività / Capitale Netto -1 = 1 (/ Indice di Indipendenza finanziaria – 1.
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 22 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – analisi del ROE (1/3) Di seguito viene mostrato un sistema di coordinamento dei principali indici di bilancio che ne evidenzia la relazione e illustra la scomposizione del ROE in diversi livelli. Saggio di reddito (ROE) = Rn / Cn Rapporto di indebitamento = Ci / Cn Redditività del capitale investito (ROI) = Ro / Ci Tasso d’incidenza degli oneri extra gestione = Rn / Ro Redditività delle vendite (ROS) = Ro / V Rotazione del capitale investito = V / Ci Struttura del conto economico
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 23 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – analisi del ROE (2/3) Al primo livello dello schema, il ROE viene scomposto secondo la formula: 13) ROE = Risultato Netto / Capitale Netto = Risultato Netto / Capitale Investito Capitale Investito / Capitale Netto Risultato Netto / Risultato Operativo Di cui: Capitale Investito / Capitale Netto = rapporto di indebitamento in forma indiretta (reciproco dell’indice di indipendenza finanziaria) Risultato Netto / Risultato Operativo = incidenza del risultato netto sul risultato operativo (esprime il tasso di incidenza di proventi ed oneri della gestione extracaratteristica sul risultato netto) Al secondo livello dello schema, il ROI viene scomposto in due fattori, utilizzando: 14) ROI = ROS Rotazione Capitale Investito nella gestione caratteristica L’analisi del ROS può essere effettuata in base alla seguente scomposizione del ROS: 15) ROS = Risultato Operativo / Ricavi di Vendita = Ricavi di Vendita – Costi Operativi / Ricavi di Vendita = 1 – Costi Operativi / Ricavi di Vendita = 1 – Costi Variabili + Costi Fissi / Ricavi di Vendita = 1 – Costi Variabili / Ricavi di Vendita – Costi Fissi / Ricavi di Vendita Dove i Costi Operativi = Costo del Venduto + Spese commerciali, amministrative e generali
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 24 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – analisi del ROE (3/3) A parità di Ricavi di Vendita, il ROS e il ROI sono tanto più elevati quanto più l’impresa riesce a diminuire l’incidenza dei costi sui ricavi di vendita La leva finanziaria (espressione di Modigliani-Miller) ROE = [ROI + (ROI – i) Ct / Cn] Rn / R*n Ct = Capitale di Terzi Cn = Capitale Netto i = Oneri Finanziari / Capitale di Terzi = tasso d’interesse (o credito) Ct / Cn = indice di indebitamento Rn = Risultato Netto R*n = Risultato Ordinario = Risultato Operativo Globale – Oneri finanziari Se ROI > i all’aumentare dell’indebitamento il ROE aumenta, ossia l’indebitamento comporta un effetto moltiplicativo sul ROE e/o un effetto positivo di leva finanziaria sul ROE (nel breve), ma allo stesso tempo (nel lungo termine) può comportare il peggioramento della solidità patrimoniale con rischio finanziario per l’impresa. NB: l’aumento dell’indebitamento comporta si traduce in un peggioramento della solidità patrimoniale dell’impresa (aumento dell’indice di indebitamento in forma diretta e corrispondente diminuzione dell’indice di indipendenza finanziaria).
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 25 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – alcuni Bilanci da Il Sole 24 Ore (1/3) In All.8.2 vengono riportati sia i bilanci consolidati, in forma semplificata, di alcuni principali gruppi industriali, sia i valori degli indici sotto riportati, sia le variazioni percentuali di tali indici. Indici di redditività: 1.Indice di redditività del Capitale Netto (ROE) ROE = Risultato Netto / Capitale Netto (v.m.) 2.Indice di redditività del Capitale investito nella gestione caratteristica (ROI) ROI = Risultato operativo caratteristico / Capitale investito nella gestione caratteristica (v.m.) Risultato operativo caratteristico = Risultato operativo globale – Proventi diversi Capitale investito nella gestione caratteristica (CIC) = Totale attività –(Attività immobilizzate immateriali di avviamento + Attività immobilizzate finanziarie + Attività finanziarie e disponibilità liquide) 3.Indice di redditività delle Vendite (ROS) ROS = Risultato operativo caratteristico / Ricavi di Vendita
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 26 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – alcuni Bilanci da Il Sole 24 Ore (2/3) 4.Indice di rotazione del Capitale investito nella gestione caratteristica (ROT) ROT = Ricavi di Vendita / Capitale investito nella gestione caratteristica (v.m.) Indici di liquidità: 5.Indice di Liquidità generale (ILG) ILG = Attività circolanti / Passività circolanti 6.Indice di Liquidità primaria (ILP) ILP = Attività circolanti – Rimanenze / Passività circolanti 7.Indice di Rotazione del Capitale circolante lordo (IRC) IRC = Ricavi di Vendita / Capitale circolante (v.m.) 8.Indice di Rotazione dei Crediti commerciali (ICC) ICC = Ricavi di Vendita / Crediti commerciali (v.m.) (crediti e altre attività) 9.Indice di Rotazione dei Debiti commerciali (IDC) IDC = Ricavi di Vendita / Debiti commerciali (v.m.) (altri debiti e passività diverse)
NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 27 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Riclassificazione e analisi del Bilancio – alcuni Bilanci da Il Sole 24 Ore (3/3) 10.Indice di Rotazione del Magazzino (IRM) IRM = Ricavi di Vendita / Rimanenze di magazzino (v.m.) Indice di solidità patrimoniale: 11.Indice di indipendenza finanziaria (IIF) IIF = Capitale Netto / Totale Attività 12.Indice di indebitamento (IID) IID = Capitale di Terzi (totale attività – capitale netto) / Capitale Netto