La politica monetaria. Obiettivi L’obiettivo principale della politica monetaria in Europa è la stabilità dei prezzi Nel 1998 il Consiglio direttivo della.

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La politica monetaria

Obiettivi L’obiettivo principale della politica monetaria in Europa è la stabilità dei prezzi Nel 1998 il Consiglio direttivo della BCE ha voluto chiarire l’obiettivo di preservare la stabilità dei prezzi, che il Trattato attribuisce all’Eurosistema, dandone la seguente definizione quantitativa: “un aumento sui dodici mesi dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) per l’area dell’euro inferiore al 2%. La stabilità dei prezzi deve essere mantenuta in un orizzonte di medio termine”. Inoltre, nel maggio 2003 il Consiglio ha precisato che, nel quadro di tale definizione, si prefigge di mantenere l’inflazione su livelli inferiori ma “prossimi al 2% nel medio periodo”.

Altri obiettivi Secondo l'articolo 105, paragrafo 1, del Trattato sull'Unione europea, oltre all'obiettivo principale del mantenimento della stabilità dei prezzi il Sistema Europeo di Banche Centrali "sostiene le politiche economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità" agendo "in conformità del principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza". Tali obiettivi (definiti dall'articolo 2 del trattato di Maastricht) sono:trattato di Maastricht uno sviluppo armonioso ed equilibrato delle attività economiche nell'insieme della Comunità una crescita sostenibile, non inflazionistica, che rispetti l'ambiente il raggiungimento e il mantenimento di un elevato livello di occupazione e di protezione sociale la coesione economica e sociale la solidarietà tra stati membri. Questi obiettivi sono, però, secondari rispetto alla stabilità dei prezzi e la BCE ha privilegiato l’obiettivo della stabilità dei prezzi

Canali di creazione della moneta 1.Rapporti Banca centrale Tesoro 2.Rapporti Banca centrale banche ordinarie 3.Operazioni di mercato aperto 4.Bilancia dei pagamenti

Rapporti Banca centrale Tesoro Se le entrate dello Stato non sono sufficienti a coprire le spese lo Stato si deve indebitare. Emette titoli del debito pubblico (BOT, CCT, ecc.). Quando questi titoli vengono acquistati dalla Banca centrale si ha creazione di moneta. Questo canale è stato abolito con il Trattato di Maastricht che vieta alle Banche centrali dei Paesi che faranno parte dell’area Euro di acquistare titoli del debito pubblico al momento dell’emissione. La finalità è rendere le Banche centrali indipendenti dai Governi. Anche la BCE non può acquistare titoli del debito pubblico al momento dell’emissione.

Rapporti Banca centrale banche ordinarie Questi rapporti si concretizzano in diverse operazioni attraverso cui la Banca centrale dà dei finanziamenti alle banche ordinarie. Ad esempio anticipazioni e risconto delle cambiali. Nel caso delle anticipazioni la Banca centrale concede prestiti alle banche ordinarie creando in tal modo moneta Il tasso al quale la Banca centrale risconta le cambiali (anticipa le somme iscritte sulla cambiale applicando un tasso di interesse) prende il nome di tasso ufficiale di sconto (TUF). Questo era il principale strumento di politica monetaria della Banca d’Italia. Un aumento del TUF porta ad una minore creazione di moneta (le banche scontano meno cambiali perché è più costoso), mentre una diminuzione del TUF porta a una maggiore creazione di moneta.

Operazioni di mercato aperto Consistono nell’acquisto o nella vendita di obbligazioni da parte della Banca centrale. La Banca centrale quando acquista obbligazioni dai privati dà loro in cambio moneta quindi c’è creazione di moneta (politica monetaria espansiva). Se la Banca centrale vende obbligazioni, ottenendo in cambio, moneta, c’è distruzione di moneta (politica monetaria restrittiva)

Bilancia dei pagamenti Quando la bilancia dei pagamenti è in surplus si crea moneta Quando la bilancia dei pagamenti è in deficit si distrugge moneta Queste operazioni possono essere «sterilizzate» dalla Banca centrale. Ad esempio, se la Banca centrale è preoccupata dell’inflazione e, tramite la bilancia dei pagamenti si crea moneta, può vendere obbligazioni distruggendo in questo modo moneta.

La politica monetaria in Europa Obiettivo: tasso di inflazione su base annua inferiore ma prossimo al 2% Strategie di politica monetaria Strumenti

Strategie di politica monetaria: il monetary targeting Monetary targeting nasce dalla teoria quantitativa della moneta: MV=PQ dove M è la quantità di moneta in circolazione, V la velocità di circolazione della moneta, P il livello generale dei prezzi, Q le quantità scambiate (approssimabili dal PIL in termini reali). La teoria quantitativa della moneta sostiene che V e Q sono valori stabili: quindi esiste una relazione di proporzionalità diretta tra quantità di moneta in circolazione e livello generale dei prezzi. L’inflazione è un fenomeno monetario. Se riscriviamo la teoria quantitativa della moneta in termini dinamici abbiamo: m+v=p+q Dove le lettere minuscole indicano i tassi di variazione delle grandezze maiscule. Pertanto m=tasso di crescita della moneta; v=tasso di crescita della velocità di circolazione della moneta; p=tasso di crescita dei prezzi o tasso di inflazione; q= tasso di crescita dell’economia p=2% valore obiettivo v e q devono essere stimati (ma sono valori stabili) m potrà essere calcolato e sarà l’obiettivo intermedio della Banca centrale. Esempio: se q=2% e v=-0,5% la Banca centrale dovrà far crescere l’offerta di moneta del 4,5% per ottenere un tasso di inflazione del 2%. m=p+q-v=2%+2%+0,5%=4,5%

Strategie di politica monetaria: l’inflation targeting L’inflation targeting prevede di avere come unico obiettivo (sia finale che intermedio) il tasso di inflazione. L’inflazione non è solo un fenomeno monetario. Dipende dall’andamento dei prezzi delle materie prime, dal tasso di crescita dell’economia, dall’andamento dei salari, ecc. Non esiste una relazione stabile tra offerta di moneta e prezzi e tra tasso di crescita della moneta e tasso di crescita dei prezzi (inflazione) Avere un obiettivo in termini di tasso di crescita della moneta non è auspicabile in quanto la Banca centrale potrebbe centrare quell’obiettivo ma non ottenere il tasso di inflazione desiderato

Strategia di politica monetaria della BCE E’ una sintesi tra il monetary targeting e l’inflation targeting Il tasso di crescita della moneta non è un obiettivo intermedio ma un valore di riferimento La BCE nei suoi bollettini ufficiali presenta un’analisi monetaria e un’analisi economica e, come risultato di entrambe, illustra le scelte di politica monetaria

Strumenti di politica monetaria Operazioni di rifinanziamento principale Il Consiglio direttivo della BCE (o meglio dell’Eurosistema) fissa il tasso di interesse da applicarsi su queste operazioni. Nelle aste a tasso variabile questo è il tasso minimo a cui la Banca centrale assegna liquidità alle banche ordinarie Un aumento del tassi di interesse riduce le domande di prestiti e la quantità di moneta in circolazione, mentre una sua riduzione la aumenta. Inoltre la BCE può variare l’entità degli assegnamenti per influenzare direttamente la liquidità Le banche possono anche ricorrere allo sportello per il rifinanziamento marginale per ottenere liquidità overnight ad un tasso fissato dal Consiglio direttivo. Di solito questo supera dell’1% il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale. Le banche possono ricorrere allo sportello dei depositi overnight per depositare liquidità. Il tasso in genere è dell’1% inferiore a quello sulle operazioni di rifinanziamento principale.