Primo Levi Carlo Levi. Primo LeviCarlo Levi Primo Levi Torino, 1919 – Torino, 1987 chimico, scrittore e poeta italiano autore di romanzi, racconti, memorie.

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Primo Levi Carlo Levi

Primo LeviCarlo Levi

Primo Levi Torino, 1919 – Torino, 1987 chimico, scrittore e poeta italiano autore di romanzi, racconti, memorie e poesie Ebreo e partigiano antifascista venne catturato dai nazifascisti nel 1943 e deportato nel 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz dopo la guerra tornò in Italia Se questo è un uomo - il romanzo più famoso, sua opera d'esordio racconta le sue esperienze nel campo di sterminio nazista è considerato un classico della letteratura mondiale si inserisce nel filone della memorialistica autobiografica del neorealismo. Carlo Levi Torino, 1902 – Roma, 1975 Medico, scrittore e pittore italiano Ebreo e antifascista italiano non esercitava la professione di medico, preferiva la pittura e il giornalismo nel 1931 si unisce al movimento antifascista di «Giustizia e libertà» per sospetta attività antifascista, nel 1935 viene arrestato e condannato al confino nel paese lucano di Grassano e successivamente trasferito a Eboli in Basilicata da questa esperienza nascerà il suo romanzo più famoso Cristo si è fermato a Eboli

Primo Levi – Se questo è un uomo scritto tra il 1945 ed il 1947 la testimonianza d’un avvenimento storico e tragico fu uno dei primissimi memoriali di deportati Ebrei nei campi di sterminio nazisti sette furono i deportati ebrei autori di racconti autobiografici pubblicati in Italia il manoscritto fu rifiutato da Einaudi in due occasioni: nel 1947 e nel 1952 Una piccola casa editrice lo stampò nel 1947 in sole 2500 copie nel 1958 fu finalmente pubblicato da Einaudi La struttura L’opera è divisa in 17 capitolo, ciascuno ha delle sezioni o sottocapitoli Il libro è preceduto da 23 versi liberi indirizzati al lettore che costituiscono nella parte finale la parafrasi della preghiera ebraica più alta: Shemà Israel

Analisi l’nizio - l’ appello diretto a tutti quelli che hanno la coscienza tranquilla e che vivono senza prendere posizione su nulla l'aggettivo tiepida, riferito alla casa, esprime lo stato di situazione intermedia, né calda né fredda Con il verbo considerate invita il lettore a riflettere sulle condizioni di vita nei lager tedeschi non sta parlando della specie umana, ma solo di coloro che si faticano nei lager ("il lavoro rende liberi" è il motto del lager di Auschwitz) ognuno di loro può morire per un sì o per un no. conclude parafrasando il brano dell’Antico Testamento. Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi.

Le tematiche e lo stile il libro è nato dall’urgenza del ricordo Il narratore vuole fornire al lettore materiali “per uno studio dell’animo umano”; «per capire che cosa distingue l’uomo dal non uomo» un ruolo di primo piano nel libro hanno le descrizioni dei rapporti sociali il narratore si concentra spesso sulla psicologia e sulle dinamiche di gruppo dei detenuti si analizzano le doti di carattere e gli stratagemmi necessari per appartenere al gruppo dei privilegiati domina lo stile realista si mantiene un approccio razionale si limita al ruolo del testimone e si lascia al lettore il compito di formarsi un'opinione sull'accaduto. mancano espressioni di rancore nei confronti del nazismo

Altre opere Nel 1963 pubblica La tregua, sul viaggio di ritorno da Auschwitz Nella sua produzione letteraria successiva trae ispirazione dalle proprie esperienze lavorative (da chimico) l'osservazione della natura e l'impatto della scienza e della tecnica sulla quotidianità nel 1975 decise di andare in pensione e di dedicarsi alla letteratura nel 1975 pubblica Il sistema periodico (la raccolta di racconti) gli episodi autobiografici e racconti di fantasia nei racconti vengono associati ciascuno ad un elemento chimico nel 1978 pubblicò il romanzo La chiave a stella rappresenta un omaggio al lavoro di gran numero di tecnici italiani che hanno lavorato in giro per il mondo a seguito dei grandi progetti di ingegneria civile portati avanti dall'industria italiana dell'epoca vince il premio Strega Nel 1881 pubblica Lilít e altri racconti Nel 1982 tornò al tema della Seconda guerra mondiale raccontando in Se non ora, quando? le avventure di un gruppo di partigiani ebrei di origini polacche e russe Nel saggio I sommersi e i salvati (1986) tornò per l'ultima volta sul tema dell'Olocausto cercando di analizzare con distacco la sua esperienza

Carlo Levi (1945) 1979

Carlo Levi (Torino, 1902 – Roma, 1975) scrittore e pittore italiano, tra i più significativi narratori del Novecento nasce in un'agiata famiglia ebraica della borghesia torinese e fin da ragazzo dedica molto tempo alla pittura si laurea in medicina e rimarrà alla Clinica Medica dell'Università di Torino come assistente fino al 1928 ma non eserciterà la professione di medico, preferendo la pittura e il giornalismo durante gli anni Trenta svolse un’intensa attività antifascista e collaborò a riviste come «La rivoluzione liberale» e «Il Baretti» per sospetta attività antifascista, nel 1935 Levi viene arrestato e condannato al confino, nel paese lucano di Grassano e successivamente trasferito nel piccolo centro di Aliano in Basilicata da questa esperienza nascerà il suo romanzo più famoso, Cristo si è fermato a Eboli il romanzo nel 1979 verrà anche adattato per il cinema e la televisione Altre opere: Paura della libertà, Torino, Einaudi, 1946, libro di saggi Le parole sono pietre. Tre giornate in Sicilia, Torino, Einaudi, (Premio Viareggio), il romanzo

Cristo si è fermato a Eboli si tratta dell’opera non inquadrabile nei tradizionali generi letterari: è diario, descrizione paesistica (p.1-78), saggio storico e sociologico (p ) con elementi romanzeschi scritto tra il dicembre del 1943 e il luglio del 1944 a Firenze e pubblicato nel 1945 Nel romanzo rievoca il periodo trascorso ad Aliano (che nel libro viene chiamata Gagliano imitando la pronuncia locale dove ebbe modo di conoscere la realtà di quelle terre e delle loro genti) e quello precedente a Grassano Il suggestivo titolo per il suo libro l’ha ricavato da un abituale modo di dire dei contadini di Lucania: «noi non siamo cristiani», «Cristo si è fermato ad Eboli» Cristo nel tilolo del libro significa metaforicamente il tempo, l’anima individuale, la speranza, la ragione e la Storia.

Eboli è la cittadina dove, una volta abbandonata la costa, si fermano la strada e la ferrovia superato tale punto, si arriva nelle terre aride e desolate Basilicata I contadini di questa terra non appartengono ai comuni canoni di civiltà, ma sono inseriti in una storia diversa che ha un sapore magico e pagano Il libro apre una profonda analisi della questione meridionale e la sua endemica arretratezza a questo mondo l’autore si accosta con profonda simpatia e si interessa alle componenti magico-arcaiche di questa cultura meridionale Le analogie con la narrativa neorealista: Si sentono forti analogie con il filone di narrativa neorealista; sia per la puntuale documentazione, sia per l'aspetto sociologico che essa presenta (p )