Codice Gregoriano Opera di un tale Gregorio (o Gregoriano), risale al d.C. Si tratta di una raccolta privata, prevalentemente di rescritti. Non ci è pervenuto, lo conosciamo attraverso soprattutto le leggi romano-barbariche. Aveva un ordine sistematico al proprio interno (libri, titoli (con costituzioni in ordine cronologico), rubrica).
Codice Ermogeniano Opera di un tale Ermogene (o forse del giurista Ermogeniano, presente anche nel Digesto), è di poco successivo al Gregoriano, di cui probabilmente costituisce nelle idee dell’autore una appendice. Anch’esso è una raccolta privata contenente in prevalenza rescritti.
Codice Teodosiano Pubblicato in Oriente nel 438 d.C. ad opera di Teodosio II. E’ la prima raccolta ufficiale, cioè non privata, di costituzioni imperiali. Rispetto ai codici Gregoriano ed Ermogeniano, contiene prevalentemente leges generales, inerenti per lo più al diritto pubblico.
Progetto iniziale Era molto ambizioso: Teodosio II voleva pubblicare due codici. Il primo, destinato alla scienza, doveva contenere tutte le costituzioni a carattere generale da Costantino in poi, comprese quelle non più in vigore.
Il secondo codice, destinato alla prassi, doveva contenere le sole costituzioni in vigore, integrate da iura. Il progetto fallì. L’esito finale è un codice, destinato a scienza e prassi, contenente anche le costituzioni ormai abrogate, e senza l’integrazione delle opere giurisprudenziali.
A differenza di quanto previsto nel progetto iniziale, alla seconda commissione fu data ampia facoltà di alterare i testi con modifiche e aggiunte, per adeguarli alla realtà del tempo; di questa facoltà i membri della commissione hanno fatto largo uso.
Struttura Consta di 16 libri, ognuno dei quali suddiviso in titoli, all’interno dei quali le costituzioni sono inserite in ordine cronologico. Le costituzioni inoltre sono situate sotto diverse rubriche a seconda della materia trattata.