Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Palermo Formazione Tirocinanti Aspetti civilistici e fiscali del Bilancio – Conto Economico.

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Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Palermo Formazione Tirocinanti Aspetti civilistici e fiscali del Bilancio – Conto Economico e Stato Patrimoniale 27 Gennaio

Evidenza delle Regole Base per la determinazione degli elementi facenti parte del reddito di impresa …. …e quindi con rilevanza diretta nella rappresentazione del conto economico. Tali regole SONO: 1. Principio di competenza, cioè attribuzione al periodo di imposta; 2. Certezza e determinabilità di costi e ricavi, cioè presenza di caratteristiche sostanziali e formali; 3. Corretta valutazione; 4. Continuità dei valori iscritti in bilanci successivi (principio di continuità) 2

….Principio di competenza 1.il reddito di impresa va determinato nel rispetto del principio di competenza, temperato dai requisiti della certezza e della obiettiva determinabilità; QUINDI: una volta stabilito l’esercizio di competenza di un determinato componente di reddito OCCORRE anche verificare che esso sia CERTO E OGGETTIVAMENTE DETERMINABILE Perciò è importante determinare il MOMENTO DI MATURAZIONE dei fatti gestionali e non quello dell’incasso o del pagamento (art. 109 c.1 DPR 917/86). Sono previste deroghe a questo principio (secondo criterio di “cassa”). 3

….Principio di competenza e di correlazione Il principio di competenza impone di ricercare una corrispondenza tra ricavi e proventi da una parte e costi ed oneri dall'altra relativi alle medesime operazioni contabilizzate (c.d. principio della correlazione). 4

….Principio di competenza e di correlazione Per esempio: la deduzione delle spese concernenti gli stipendi del mese di Dicembre va effettuata nel periodo di imposta che comprende tale mese, anche se l’uscita viene contabilizzata l’anno successivo (C.T.C. 11 Luglio 1992 n. 4529) Oppure I costi di pertinenza di un dato anno vanno dedotti in quell’anno, anche se le relative fatture pervengono al contribuente nel periodo di imposta successivo (C.T.C. 11 Luglio 1992 n. 4529). 5

…..Certezza e determinabilità Regole di certezza e determinabilità: affinché l’IMPUTAZIONE al periodo di imposta avvenga per competenza, alla data di chiusura dell’esercizio, i componenti di reddito devono essere contemporaneamente: -- CERTI (!!) nell’esistenza: la certezza si ha, per esempio, con la stipula dell’atto pubblico, con la consegna o la spedizione della merce, ecc; -- DETERMINATI oppure OGGETTIVAMENTE DETERMINABILI nell’ammontare. A tal fine è necessario che i componenti positivi e negativi del reddito risultino da ATTI o DOCUMENTI PROBATORI (contratti, fatture, ricevute e scontrini fiscali, etc..) che consentano una quantificazione oggettiva, NON basata quindi su STIME DISCREZIONALI 6

Poi ve ne sono alcune che riguardano solo gli elementi negativi del reddito, in particolare: 1.Deducibilità in riferimento a beni o attività che concorrono a formare il reddito d’impresa (principio di inerenza dei costi): 2.Contabilizzazione a conto economico; 3.Limitazione alla deducibilità di costi sostenuti a favore di imprese e professionisti residenti in uno Stato Extra UE con regime fiscale privilegiato; 4.Indeducibilità della remunerazione su strumenti assimilati alle azioni. 7

Il reddito d'impresa è determinato apportando all'utile o alla perdita risultante dal conto economico, relativo all'esercizio chiuso nel periodo d'imposta, le variazioni in aumento o in diminuzione conseguenti all'applicazione dei criteri stabiliti dalle norme che disciplinano l'IRES (art. 83 DPR 917/86). Se le disposizioni tributarie non stabiliscono particolari criteri, la valutazione operata nel conto economico rileva automaticamente ai fini fiscali; di conseguenza, il punto di partenza per determinare il reddito di un soggetto IRES è rappresentato dal risultato del conto economico. Si tratta del cosidetto principio D I DERIVAZIONE del reddito 8

Il principio di derivazione del reddito dal risultato di bilancio comprende anche la disposizione che impone l’imputazione dei costi al conto economico infatti…. le spese e gli altri componenti negativi sono generalmente ammessi in deduzione se e nella misura in cui risultano imputati al conto economico dell'esercizio di competenza. A tale riguardo, si considerano imputati a conto economico anche le spese e gli altri componenti negativi annotati nelle scritture contabili, a condizione che i costi abbiano concorso alla determinazione del risultato netto del conto economico (art. 2 c. 6 bis DL 90/90, Ris. Min. 14 gennaio 2008 n. 10/E). 9

Il bilancio d’esercizio Il bilancio d’esercizio è una rappresentazione sistematica e periodica, di natura quali - quantitativa, volta a rappresentare il capitale di funzionamento ed il risultato economico prodotto dall’azienda in un determinato periodo (esercizio). Si compone di tre documenti: 1.Lo stato patrimoniale (art. 2424c.c.) 2.Il conto economico (art c.c.); 3.La nota integrativa (art c.c.). Oltre eventuali allegati: Relazione sulla gestione (art. 2428) Relazione del Collegio sindacale (art. 2429) Relazione del Revisore contabile (art ter) 10

Il bilancio d’esercizio Il conto economico: documento contabile che riepiloga i costi e i ricavi di competenza di un determinato periodo e consente l’individuazione del risultato economico netto – reddito - (utile o perdita) relativo allo stesso periodo. Lo stato patrimoniale: documento contabile che descrive il capitale di funzionamento di un’azienda, ossia l’entità e la natura degli investimenti (attività) e dei finanziamenti (capitale netto e passività) in essere in azienda ad una certa data La nota integrativa: documento di completamento che fornisce una descrizione di natura prettamente quali - quantitativa delle poste contabili considerate nel Conto Economico e nello Stato Patrimoniale 11

Il bilancio d’esercizio Il reddito è l’incremento che il capitale di un’impresa subisce per effetto della gestione in un determinato periodo di tempo; Il capitale di funzionamento è costituito dalle attività, dalle passività e dal patrimonio netto di un’azienda. Le attività rappresentano il valore dei beni e dei diritti a disposizione dell’azienda per lo svolgimento della propria attività. Le passività rappresentano il valore dei debiti accumulati a vario titolo dall’azienda per procurarsi risorse finanziarie. Il patrimonio netto, dato dalla differenza tra attività e passività, costituisce, invece, il valore del finanziamento apportato a titolo di proprietà. 12

I significati “ragionieristici” Riscontro contabile Rappresentazione della ricchezza disponibile e delle variazioni subite per effetto della gestione Valutazione della gestione e dello “stato di salute” dell’azienda Supporto gestionale Base informativa a beneficio dei soggetti esterni 13

I significati “giuridici” Rendicontazione degli amministratori ai soci Misurazione del reddito conseguito per stabilire la ricchezza distribuibile Costituzione di una base per la determinazione del carico tributario Garanzia per i terzi della “solidità” aziendale 14

La clausola generale di redazione Art. 2423: Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio. Chiarezza: Rendere comprensibile il bilancio ad ogni soggetto di media cultura e quindi rispetto degli schemi di bilancio, indicazione di tutte le poste, divieto di compensare le voci e note informative aggiuntive. 15

La clausola generale di redazione La veridicità: Le informazioni devono essere reali, comprovabili (Nota integrativa) e tendenti alla verità, se soggette a stima. La correttezza va vista nei singoli processi di valutazione, negli atteggiamenti dei redattori. 16

I principi di redazione del bilancio Art bis 1.Il principio di prudenza (Iscrizione dei ricavi solo se realizzati, iscrizione dei costi anche se presunti) 2.Il principio di competenza (l’effetto delle operazioni e degli altri eventi deve essere rilevato ed attribuito all’esercizio/anno al quale tali operazioni ed eventi si riferiscono e non a quello in cui si concretizzano i relativi movimenti finanziari) 3.Il principio della valutazione separata elementi eterogenei (divieto di compensare crediti e debiti) 4.Il principio della continuità dei criteri di valutazione 5.Il principio della continuazione attività (il bilancio deve essere redatto nella prospettiva che l’azienda continuerà ad operare) 17

Il contenuto del conto economico è disciplinato dall’articolo art c.c. Il Contenuto del conto economico. 18

Il Conto economico 19

A) Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2. Variazione rimanenze Prodotti Finiti e Semilavorati 3. Variazione rimanenze Lavori in corso di ordinazione 4. Incrementi immobilizzazioni lavori interni 5. Altri ricavi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio

B) Costi della produzione Per materie prime, sussidiare e di consumo 7. Per servizi 8. Per godimenti di beni di terzi 9. Per il personale 10. Ammortamenti e svalutazioni 11. Variazione rimanenze Materie Prime, SS, Cons. e merci 12. Accantonamento per rischi 13. Altri accantonamenti 14. Oneri diversi di gestione

Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) 22 c. Proventi e oneri finanziari d. Rettifiche di valore di attività finanziarie e. Proventi ed oneri straordinari Risultato prima delle imposte (A- B + C……) 22) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate; 23) Utile (perdita) dell’esercizio.

A) Valore della produzione ……Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio I contributi in conto esercizio ……. hanno la funzione di costituire un abbattimento dei costi di esercizio Tale tipologia di contributi possono essere riconosciuti all’impresa: 1.in base ad un contratto; 2.oppure per effetto di norme di legge.

Contributi in conto esercizio 24 In base al contratto: Sono quelli che derivano da rapporti contrattuali tra soggetti privati e soprattutto fra imprese (ad esempio, nell'ambito di un rapporto di fornitura, il committente versa al fornitore somme di denaro a titolo di contributo per l'approntamento da parte del fornitore stesso dei mezzi tecnici necessari per la fornitura oggetto del contratto). Indipendentemente dalla loro natura (conto esercizio, conto capitale o conto impianti), sono considerati ricavi per l'impresa percipiente e, pertanto, concorrono alla formazione del reddito nell'esercizio di competenza secondo le modalità di maturazione previste nel contratto (art. 85 c. 1 lett. g DPR 917/86, Ris. Min. 21 aprile 1979 n. 9/559, Ris. Min. 16 maggio 1979 n. 9/521).

Contributi in conto esercizio 25 Quelli spettanti a norma di legge: possono essere erogati da qualunque soggetto, anche diverso dallo Stato o da altri enti pubblici. Sono da considerarsi dei ricavi e concorrono a formare il reddito per competenza, indipendentemente quindi dalla effettiva percezione del contributo. In particolare rileva il momento in cui esiste la certezza giuridica di aver diritto al contributo, cioè quando l'ente erogatore ha emesso la delibera di approvazione all'emissione del mandato di pagamento.

Imposte differite passive 26 Nel processo di formazione del bilancio d’esercizio, il cui risultato di sintesi è rappresentato dall’utile o dalla perdita di esercizio, si verificano delle DISCORDANZE TRA CRITERI DI VALUTAZIONE CIVILISTICI e criteri di valutazione previsti dalla normativa fiscale per la quantificazione delle varie grandezze del bilancio

Imposte differite passive 27 Per il principio di competenza: È necessario accantonare nel bilancio l’onere per imposte che gravano sulle differenze temporanee tra il risultato civilistico e l’imponibile fiscale, nonché le rettifiche di valore ed accantonamenti effettuati esclusivamente in applicazioni di norme fiscali.

Imposte differite passive 28 L’influenza delle interferenze fiscali nel bilancio di esercizio comporta degli scostamenti tra reddito imponibile e reddito civilistico che possono essere PERMANENTI O TEMPORANEI