LA FILIERA DELLA PATATA IN ITALIA Il quadro attuale e le prospettive della filiera XVI INCONTRO NAZIONALE SULLA PATATA Bologna, 8 novembre 2012
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LA FILIERA PATATICOLA
I NUMERI DELLA FILIERA PATATICOLA
I NUMERI DELLA FILIERA
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I DATI DEL CENSIMENTO 2010 La superficie media aziendale si è triplicata, ma ciò è frutto anche della nuova metodologia utilizzata per il Censimento 2010 Rispetto ai dati del 2000, si riduce il numero di aziende e la superficie investita.
I DATI DEL CENSIMENTO 2010 Il 51% delle aziende che coltivano patate hanno una SAU aziendale superiore a 3 ettari Il 67% della SAU pataticola è concentrata in aziende con SAU totale superiore a 10 ettari 51 % 25%23% 33% 45% 67%
I DATI CONGIUNTURALI ISTAT Tra il 1999 al 2012 c’è un chiaro trend di riduzione degli investimenti che scendono da 85mila a 61mila ettari. L’aumento della resa per ettaro non è stato tale da limitare la flessione produttiva.
LA PRODUZIONE AI PREZZI DI BASE Tra il 1980 ed il 2012, la produzione italiana si è dimezzata Le ampie oscillazioni della PPB evidenziano la variabilità del prezzo alla produzione
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GLI SCAMBI DELL’ITALIA Nel periodo in esame aumenta la differenza tra importazioni ed esportazioni: cresce la dipendenza dal prodotto estero; si riduce il peso ed il ruolo dell’Italia come esportatore di patate primaticce. Alle importazioni di patate comuni e primaticce si aggiungono quelle di patate trasformate (308mila tonnellate nel 2011 per una spesa di oltre 280 milioni di euro), in larga parte patate surgelate, oltre a semilavorati per l’industria alimentare.
GLI SCAMBI DELL’ITALIA NEL 2011 Import di patate comuni da FRA (73%), GER(17%) e NDL (5%) Import di tubero seme da NDL (78%) e FRA (8%) Import di primaticce da EGY (72%), ISR (9%), FRA (9%) e TUN (6%) Export di primaticce soprattutto verso GER (67%) e POL (6%)
IMPORT DI PATATE PRIMATICCE DELL’UE Import di patate primaticce: GER (38%), UK (11%), BEL (8%), NDL (7%) e POL (6%). Import Ue (-29%) da 1,1 a 0,8 mln t I volumi esportati dall’Italia si sono dimezzati
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BILANCIO DI APPROVVIGIONAMENTO Tra il 2000 ed il 2011, il consumo apparente si riduce del 20% circa. Il trend è in linea con la riduzione degli acquisti retail.
CONSUMO APPARENTE
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PREZZI ALLA PRODUZIONE In Italia, le quotazioni delle patate sono influenzate dall’andamento del mercato internazionale. Ne deriva un’elevata variabilità dei corsi tra una campagna e l’altra.
PREZZI COSTO E PREZZI RICAVO
PREZZI ALLA PRODUZIONE ED AL DETTAGLIO
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ACQUISTI RETAIL Gli acquisti di patate evidenziano un trend decrescente di lungo periodo. A partire dal 2005 inizia una fase di stagnazione dei consumi, tuttora in corso. Dal 2008 i prezzi sono stazionari.
ACQUISTI RETAIL Gli acquisti di patate surgelate evidenziano un trend crescente fino al 2005, nonostante i prezzi siano in ascesa. Dal 2005 inizia una fase di stagnazione degli acquisti. A partire dal 2006 i prezzi si stabilizzano.
ACQUISTI RETAIL PER CANALE
ACQUISTI RETAIL PER CANALE
DISTRIBUZIONE MENSILE DEGLI ACQUISTI RETAIL Patate fresche e surgelate presentano una distribuzione mensile degli acquisti molto simile. E’ possibile notare il progressivo incremento degli acquisti nel periodo che va da ottobre a marzo. Successivamente in giugno c’è un nuovo picco. In luglio (patate surgelate) ed in agosto (patate fresche) si osservano i valori minimi degli acquisti.
PREZZI AL DETTAGLIO PATATE FRESCHE Qualità e differenziazione sono scelte che il consumatore premia.
PREZZI AL DETTAGLIO PATATE SURGELATE PREFRITTE Il prezzo delle patate surgelate con marchio del distributore è aumentato rispetto al prodotto di primo prezzo, colmando parte del gap esistente con il prezzo del prodotto dei leader del mercato.
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LE PROSPETTIVE DELLA FILIERA Quali strategie per venir fuori dalla situazione attuale ? Rinnovare ed innovare Una Produzione Organizzata Gli accordi con la Trasformazione Gli accordi con la Distribuzione Monitoraggio della filiera Educare il consumatore
RINNOVARE ED INNOVARE Le patate arricchite con microelementi, i prodotti di IV e V gamma ed i surgelati di nuova generazione sono un esempio di differenziazione e rivitalizzazione di un prodotto «maturo» dal punto di vista del ciclo di vita del prodotto.
PERCHE’ UNA PRODUZIONE ORGANIZZATA ? Aggregazione, organizzazione e cooperazione perché … ci sono strategie che è più difficile adottare da soli ci sono strumenti che non è possibile usare da soli ci sono obiettivi che non è possibile raggiungere da soli "Se volete andare in fretta, andate soli; se volete andare lontano, andate insieme". Proverbio africano
PERCHE’ UNA PRODUZIONE ORGANIZZATA ? Aggregare ed organizzare la produzione … consente di programmare la produzione, sia in termini di quantità, sia di qualità del prodotto; determina effetti positivi in termini di concentrazione dell’offerta e di incremento del potere contrattuale della fase agricola / confezionamento; permette di realizzare attività di promozione del prodotto di qualità e campagne di “educazione” del consumatore; consente di testare nuove varietà e tecniche colturali innovative; assistenza tecnica; certificazioni (Global GAP, Produzione integrata, tracciabilità di filiera …). L’aggregazione è il prerequisito indispensabile per dialogare con la distribuzione e con l’industria.
PERCHE’ ACCORDI CON L’INDUSTRIA DI TRASFORMAZIONE ? Accordi tra produttori ed industria di trasformazione, allo scopo: di realizzare una produzione in linea con le esigenze qualitative e quantitative dell’industria italiana; di consentire ai produttori di raggiungere dei ricavi congrui rispetto agli investimenti messi in campo; di differenziare gli sbocchi di mercato della produzione aziendale.
EDUCARE IL CONSUMATORE Commodity ? Prodotto indifferenziato ? Non è così, ma agli occhi del consumatore il prodotto appare scarsamente differenziato. In realtà esiste una grandissima variabilità della qualità. Le patate non sono tutte uguali ! E’ questo il messaggio che il consumatore stenta a comprendere ed è questa la sfida che produttori e distribuzione devono affrontare. Uniti. Mission: far conoscere e riconoscere al consumatore le diverse varietà di patate. Insegnargli ad apprezzare le tipicità provenienti dai diversi areali di produzione italiani, allo scopo di riallacciare un filo diretto con il consumatore.
MONITORAGGIO ECONOMICO DELLA FILIERA Il nuovo sito di ISMEA
Mario Schiano lo Moriello Asa MERCATI