Firenze, 21 novembre 2014 SEMPLIFICAZIONE DELLE REGOLE SUI FONDI STRUTTURALI.

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Firenze, 21 novembre 2014 SEMPLIFICAZIONE DELLE REGOLE SUI FONDI STRUTTURALI

 AUSTRIA  BULGARIA  GERMANIA  UNGHERIA  ITALIA  MALTA  PAESI BASSI  POLONIA  PORTOGALLO  REPUBBLICA SLOVACCA  SLOVENIA  SVEZIA  «Core Group»: GERMANIA (Presidenza), SLOVENIA, PAESI BASSI  Osservatore: REPUBBLICA CECA Berlino marzo 2012 Sofia aprile 2013 Vilnius ottobre 2013 PAESI ADERENTI

Accelerare la selezione dei progetti e dei pagamenti Ridurre gli oneri amministrativi Diminuire la documentazione da predisporre e controllare Rendere più veloce e trasparente la comunicazione con i richiedenti Ridurre i tassi di errore nei progetti FINALITA’

Misura n. 1: Costi indiretti dichiarati sulla base di tariffe forfettarie, fino al 20% dei costi diretti di una operazione Regolamento (CE) n.397/2009 Misura n. 2: Costi fissi calcolati applicando tabelle standard di costo unitario – Regolamenti (CE) n. 396 e n. 397/2009 Misura n. 3: Somme forfettarie per importo non eccedente € , a copertura totale o parziale dei costi di una operazione – Regolamenti (CE) n. 396 e n. 397/2009 Misura n. 4: Contributi in natura consentendo che tali contributi possano essere dichiarati come spesa ammissibile in relazione a schemi di ingegneria finanziaria - Regolamento (CE) n. 284/2009 Misura n. 5: Pagamenti anticipati nella misura del 100% dell’importo totale dell’aiuto concesso Regolamento (CE) n.284/2009 Misura n. 6: Aumento della flessibilità per i grandi progetti includendo le dichiarazioni di spesa relative senza preventivo assenso della C.E. - Regolamento (CE) n.284/2009 Misura n. 7: Assistenza cofinanziata rimborsabile - Regolamento UE 1310/11 Misure opzionali

Misura n. 8: aumento della soglia dei costi totali per i progetti generatori di entrata a € ,00 Regolamento (CE) n. 1341/2008 Misura n. 9: individuazione unitaria della definizione di «grande progetto» quando il costo totale supera i ,00 di Euro Regolamento (CE) n. 539/2010 Misure NON opzionali si applicano al FESR e al Fondo di Coesione

OGGETTO: FSE ( ) esclusi PO di cooperazione territoriale e transnazionali Aree principali interessate dai regolamenti : -Progetti generatori di entrata -Grandi progetti -Strumenti di ingegneria finanziaria -Valutazione, eleggibilità, dichiarazione di spesa, -monitoraggio -Assistenza rimborsabile FSE ha avuto anche applicazione retroattiva

Base di calcolo: Nella Misura 1 i risultati sono presentati in una fascia di media

Il PO FSE controllato è suddiviso in 61 sub programmi con differenti periodi di finanziamento. I risultati mostrano la media calcolata approssimativamente a livello di sub-programma e non sono ripartiti a livello di progetto. Per le misure 2 e 3 soltanto i sub-programmi sono stati presi in considerazione se iniziati dopo il 22 maggio 2009 o nei quali le misure sono state utilizzate. La Commissione ha approvato la metodologia di calcolo per la misura 1 per i più rilevanti sub- programmi il 21 giugno 2010.

La Misura 1 è stata analizzata dall’entrata in vigore (agosto 2010) fino alla fine del La Misura è stata anche applicata retroattivamente ai progetti che avevano una clausola assimilata nei rispettivi accordi di finanziamento.

Il risultato si basa su un campione

La misura 1 è stata usata retroattivamente

I risultati presentati rappresentano la media del totale dei PPOO controllati.

L’audit non comprende la Misura 1

La Misura 2 è stata applicata retroattivamente, base di calcolo: I risultati per i PPOO sono presenti in porzioni di quote.

L’Italia si è avvalsa della possibilità di applicazione retroattiva con una percentuale dell’84% dei progetti cofinanziati dal FSE. I risultati sono basati su un campione e sono calcolati dai finanziamenti disponibili.

Destinatari dell’indagine  Autorità di Gestione nazionali  Autorità di Certificazione e  Autorità di Controllo regionali

Amministrazioni controllate  PON Azioni di Sistema  PON Governance e AS  PON Governance e AT  PON RETI e MOBILITA’  LOMBARDIA  FRIULI VENEZIA GIULIA  TOSCANA  MARCHE  PUGLIA  CALABRIA  SICILIA

La programmazione ha assegnato all’Italia, in materia di fondi strutturali più di 59 Miliardi di euro di cui circa 44 Meuro per l’obiettivo convergenza (FESR € –FSE € ,50) e più di 15 Meuro per l’obiettivo competitività (FESR € –FSE € )

Impegni e pagamenti al 28 febbraio 2014 (le somme sono comprensive della quota nazionale) ,1% 50,2% 102,8% convergenza competitività 95,07%

Rapporto fra programmi di Amministrazioni campionate e utilizzo della semplificazione

8,99% SPESO PROGRAMMATO

Incidenza complessiva delle Misure di semplificazione applicate negli Organismi campionati

Speciale programma sulla semplificazione dei costi FSE , applicato ai settori

Elementi positivi Avviare nuove forme di cooperazione sul territorio: avviare il confronto tecnico fra le Autorità di gestione favorire lo scambio di esperienze e buone pratiche individuare gli aspetti positivi (vantaggi della gestione, rendicontazione e controllo) analizzare gli elementi di criticità con l’individuazione di soluzioni comuni utili anche per la nuova Programmazione ( )

 10 hanno introdotto i costi indiretti  13 le Unità di Costo Standard  7 le somme forfettarie 14 le regioni interessate all’attuazione :

E’ stata costruita una metodologia: sono state definite regole per la costituzione dell’Unità dei Costi Standard (UCS) attraverso la definizione di linee-guida

Per i servizi formativi è stata costruita una serie storica utilizzando analisi di mercato e definendo:  i costi relativi per la determinazione dell’UCS e il metodo di calcolo utilizzato;  le tipologie di UCS (ora/corso, ora/allievo, successo formativo);  le condizioni di utilizzo.

Gli elementi POSITIVI sono riconducibili a:  accelerazione dei processi di spesa;  tempistica di gestione degli interventi ridotta;  riduzione degli oneri amministrativi connessi all’attività di verifica e alla conseguente velocizzazione dei tempi;  valorizzazione delle visite in loco «in itinere» presso i beneficiari;  semplificazione della normativa con minor ricorso a interpretazioni difformi, minor rischio di errori e riduzione delle controversie; V a n t a g g i

V a n t a g g i (segue)  migliore raggiungimento degli obiettivi di impegno finanziario;  maggiore liquidità per i beneficiari;  semplificazione delle attività di rendicontazione;  maggiore attenzione, da parte del beneficiario, alla qualità degli interventi e al raggiungimento dei risultati e non solo all’iter procedimentale.

I profili di criticità riscontrati sono stati: o Maggiore onere di pianificazione delle attività (FSE) o Necessità di adeguare la filiera dei controlli alla misurazione dei risultati nella standardizzazione dei costi o Necessità di incrementare il controllo fisico e tecnico anche in loco nelle varie fasi della spesa o Necessità di formazione specifica delle risorse umane dedicate alla rendicontazione a costi reali (FSE) o Interventi innovativi: aumento delle difficoltà di acquisire dati storici (FSE) C r i t i c i t à

C r i t i c i t à (segue)  nella fase di avvio:  difficoltà, per le azioni innovative, di disporre di dati storici e di reperire informazioni dal mercato;  iniziale titubanza dei beneficiari e degli Organismi Intermedi rispetto alle innovazioni introdotte;  necessità iniziale di definire gli elementi determinanti per verificare il processo e il raggiungimento dei risultati;  nella fase di attuazione:  minori informazioni da utilizzare per l’aggiornamento dei costi per i futuri interventi.

metodologia seguita per la definizione delle UCS; modalità di valutazione della qualità delle prestazioni effettuate sulla base delle UCS; modalità di effettuazione e adeguamento dei controlli di 1° e 2° livello e loro esito; modalità di verifica per valutare l’effettività delle prestazioni finanziate; casistica relativa all’applicazione delle UCS con eventuali best practices e criticità; esame degli interventi gestiti con la misura n. 3 ed esiti dei controlli. E’ opportuno il monitoraggio di:

Esigenza di: Regole chiare all’inizio del periodo di programmazione; Semplificazione della procedura di chiusura; Armonizzazione delle disposizioni comunitarie in materia; Riduzione dell’onere amministrativo per i progetti a basso budget; Linee guida per le Autorità nazionali in materia di requisiti di audit; Ridurre la proliferazione dei controlli da parte delle Istituzioni europee e nazionali; Concentrazione sui risultati invece che sugli obblighi procedurali. RACCOMANDAZIONI

Contatti Cons. Maria Teresa Polito Corte dei conti Sezione di controllo per gli Affari Comunitari ed Internazionali Via Antonio Baiamonti n. 25 – Roma Grazie per l’attenzione! Maria Teresa Polito