La nostra salute dipende dall’ambiente. Che fare?

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Transcript della presentazione:

La nostra salute dipende dall’ambiente. Che fare?

L’ambiente Con la parola “ambiente” è possibile, seppur rimane difficile individuare una definizione univoca di questo concetto, comprendere: la fauna la flora il suolo l’acqua l’aria il paesaggio il clima i beni materiali e il patrimonio culturale ovvero: l’insieme degli elementi che, nella complessità delle loro relazioni costituiscono il quadro, l’habitat e le condizioni di vita delle persone

L’ambiente Con la parola “ambiente” viene spesso indicata una serie di fenomeni e contesti, sia naturali, sia frutto della continua azione umana di trasformazione del territorio, estremamente eterogenei. Tutelare l’ambiente significa garantire: la conservazione la gestione razionale il miglioramento, in un’ottica di sostenibilità delle condizioni naturali: ARIA - ACQUA - SUOLO - TERRITORIO e l’esistenza e la preservazione dei patrimoni genetici terrestri e marini, e di tutte le specie animali e vegetali che in esso vivono allo stato naturale ed in definitiva alla persona umana.

Custodire il Creato Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. (Genesi 2,15) Diversamente da altri nodi problematici del nostro tempo, la situazione ambientale che viviamo rappresenta: un problema globale e locale, riguardante tutti gli esseri umani a prescindere dall’area del mondo in cui vivono, dal colore della loro pelle e dalla classe sociale a cui appartengono. un problema che non ha a che fare semplicemente con il benessere ma con la possibilità stessa di sussistere dell’umanità, e forse del Creato nella sua interezza. Un grande teologo contemporaneo, Ioannis Zizioulas*, sostiene che “ricomposta l’armonia con tutti gli esseri animati e inanimati, l’uomo torna ad essere la speranza offerta alla creazione che, assieme a lui, geme e soffre in attesa della redenzione”. *I. Ziziouolas (1931) “Il Creato come Eucaristia” (edizioni Qiqajon - Comunità di Bose, Magnano - BI )

Bisogna imparare a guardare le cose con occhi nuovi, attenti, capaci di intravedere la possibilità di ricostruire creativamente il legame tra le persone, e tra queste e l’ambiente. “Abbiamo come degli occhiali filtranti per cui sovente la realtà ci appare in modo falso: leggiamo la vita soprattutto nella chiave del dominio. Quasi funesto ancora ci penetra l’arcaico imperativo: «Siate i dominatori della terra». Il mito del dominio ancora discrimina il nostro percepire, la nostra vista. Spreco di occhi? A menti paurose, bloccate, schiave, gli occhi non diventano strumenti di liberazione: costruiscono altre catene. Quante volte l’occhio, pur alzate le palpebre, quando la mente è altrove non vede, non partecipa”*. E’ sempre più evidente che quella che è stata chiamata “la crisi ecologica” è forse il problema principale che si presenta all’attenzione della comunità mondiale. * D. Dolci, Dal trasmettere al comunicare, Sonda, Torino, 1988

La sostenibilità Nel 1987, il Rapporto Brundtland delle Nazioni Unite definisce così lo sviluppo sostenibile: «lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni delle generazioni presenti, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni».

La sostenibilità Parlare di sostenibilità oggi significa comprendere le strette interrelazioni che esistono tra ambiente, economia e società. Il futuro del nostro pianeta è in bilico, uno sviluppo sostenibile può essere raggiunto, ma soltanto se il degrado irreversibile dell’ambiente sarà fermato in tempo: i prossimi anni saranno cruciali. Anni di scelta e di necessario cambiamento in cui sia le istituzioni, sia le organizzazioni, sia le persone, dovranno impegnarsi nella salvaguardia di un patrimonio che va in rovina sempre meno lentamente. Guardare al futuro senza timore è possibile?

I problemi di oggi e di domani Siamo protagonisti di un tempo di grandi cambiamenti, di incertezza e instabilità, un tempo che non trova precedenti nella storia dell’umanità. Un tempo, inevitabilmente, di riflessione e di scelta. Un tempo in cui occorre comprendere ciò che accade, per avere, per quanto sia possibile, una visione di ciò che potrà accadere: le prospettive sono numerose, ma non tutte, guardando al futuro, sembrano sostenibili. E’ sempre più diffusa e condivisa la consapevolezza che il sistema terra non è un patrimonio inesauribile, ma, al contrario, una risorsa che si può estinguere.

I problemi di oggi e di domani il cambiamento climatico l’inquinamento la scarsità delle risorse idriche la crisi energetica legata all’uso di risorse non rinnovabili la desertificazione l’elettromagnetismo gli Organismi Geneticamente Modificati l’insicurezza alimentare la perdita della biodiversità i sempre più frequenti disastri ambientali Questi sono solo alcuni degli elementi che possono contribuire ad una presa di coscienza sul valore e sulla portata dei temi ambientali. Per quanto paradossale, la presente e futura situazione d’incertezza e di pericolo è imputabile proprio, e quasi esclusivamente, ai comportamenti umani.

Che fare? Ripensare all’uso delle risorse in termini di rinnovabilità ed energie pulite Scelte, comportamenti e stili di vita responsabili, ecologici, sostenibili Promuovere la cultura ambientale Attenzione ai consumi Attenzione al prossimo Valorizzare: il patrimonio ambientale e culturale i prodotti tipici e naturali le tradizioni e la cultura locale il rapporto locale/globale

Alcuni gesti concreti Ridurre gli eccessi e gli sprechi. Promuovere la raccolta differenziata. Consumare in modo informato, consapevole, intelligente. Usare energie pulite e rinnovabili. Promuovere forme di mobilità sostenibile. Migliorare l’isolamento termico. Ottimizzare i consumi relativi all’impianto di riscaldamento/climatizzazione. Differenziare i rifiuti. Utilizzare concimi naturali. Utilizzare i mezzi di trasporto pubblici. Acquistare elettrodomestici a basso consumo. Utilizzare materiali ecologici. Riparare e riutilizzare. Utilizzare carta riciclata. Spegnere le lampadine quando non si è in una stanza. No ad elettrodomestici in stand-by. Utilizzare lampadine a basso consumo. Installare dei pannelli solari. Utilizzare strumenti di comunicazione a basso impatto ambientale, ad esempio l’e.mail. Usare la pentola a pressione. Non sprecare l’acqua, preferire la doccia al bagno, rubinetto chiuso mentre ci si lava i denti. Utilizzare lavatrici e lavastoviglie a pieno carico. Riutilizzare i sacchetti della spesa. Utilizzare prodotti per l’igiene della persona e della casa rispettosi dell’ambiente. Usare la bicicletta. Promuovere la diffusione di prodotti sani, sicuri, di qualità, naturali ed etici. Pensare e agire in modo alternativo ed ecologico. Piantare un albero. Leggere un libro. Riformulare la nostra valutazione su ciò che è conveniente ed economico.

“L’uomo, preso dal desiderio di avere e di godere, più che di essere e di crescere, consuma in maniera eccessiva e disordinata le risorse della terra e della sua stessa vita. A radice dell’insensata distruzione dell’ambiente naturale c’è un errore antropologico, purtroppo diffuso nel nostro tempo. L’uomo, che scopre la sua capacità di trasformare e, in un certo senso, di creare il mondo con il proprio lavoro, dimentica che questo si svolge sulla base della prima originaria donazione delle cose da parte di Dio. Egli pensa di poter disporre arbitrariamente della terra, assoggettandola senza riserve alla sua volontà, come se non avesse una propria forma ed una destinazione anteriore dàtale da Dio, che l’uomo può, si sviluppare, ma non deve tradire.” Giovanni Paolo II Enciclica Centesimus Annus