Nel solco della tradizione Progetto realizzato dagli alunni di classe terza Anno scolastico 2006/2007
Il progetto si è sviluppato in quattro momenti: LA VENDEMMIA IL NORCINO IL CASARO IL CONTADINO
Alla vigna Ottobre 2006
Nei campi è tutto un bagliore di grappoli d’oro,di falci, tutto un gioire di tralci che ostentano qualche rossore. Nei campi è tutta una festa di luci,di ombre,di canti: ridon gli sguardi esultanti per tanta messe rubesta. Salzan gli accenti sonori delle più gaie canzoni dai verdi rossi festoni e dagli intrepidi cuori. E s’ode insieme una schiera di donne cantilenare nel breve cielo che pare un cielo di primavera
Chi zappa la vigna d’agosto la cantina riempie di mosto. A settembre e ad agosto bevi il vino vecchio e lascia stare il mosto. Ad agosto l’uva fa il mosto. Zappa la vigna ad agosto se vuoi avere buon mosto. Chi vuol fare buon vino zappi e porti a San Martino.
Una giornata da norcino Dicembre 2006
Il salame lo fa un macellatore speciale che si chiama NORCINO. Questo nome deriva da Norcia : una piccola città dell’ Umbria. Egli provvede a macellare lavorare confezionare la carne del maiale.
Si passa poi a legare ogni singolo salame con lo spago; il tutto poi deve essere forato con un apposito “ furì” per far fuoriuscire il liquido in eccesso che può portare ad un cattiva conservazione del salame
IL CASARO RACCONTA Un’ esperienza da casaro Febbraio 2007
Il lavoro del casaro è molto antico. L’attività si svolgeva per tre trimestri nella casera del paese e per un trimestre in malga.
La panna raccolta viene sistemata nella zangola. Dopo una sbattitura di circa 30 minuti avviene la separazione tra la massa grassa e latticello.
La massa grassa,ovvero il burro viene sistemato in appositi stampini di legno personalizzati con un disegno inciso nel legno scelto dal casaro stesso.
Aprile 2007
Nei tempi passati il lavoro del contadino era il più diffuso. Molte famiglie vivevano dei prodotti della terra e di quelli forniti dagli animali domestici (latte,carne,uova…) e quindi dovevano essere capaci di districarsi in molte situazioni in modo da coltivare al meglio i propri terreni e allevare con cura gli animali.
Per aver un raccolto più abbondante, era ed è tutt’ora importante tenere conto delle precipitazioni, della temperatura dell’ambiente e delle fasi lunari. La Luna, satellite della Terra, ha una grande influenza sui prodotti seminati.
Un vecchio proverbio recita così: Gobba levante Luna calante, Gobba ponente Luna crescente. Quindi i contadini hanno sempre seminato e seminano tutt’ora i prodotti che crescono sotto terra quando la Luna è in fase calante e quelli che crescono sopra la terra quando la Luna è in fase crescente.
. La raccolta delle patate A San Fiorino negli anni 30