IL PRINCIPIO CONTABILE GENERALE DELLA COMPETENZA FINANZIARIA POTENZIATA PAOLA MARIANI Usmate Velate 7 novembre 2013.

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IL PRINCIPIO CONTABILE GENERALE DELLA COMPETENZA FINANZIARIA POTENZIATA PAOLA MARIANI Usmate Velate 7 novembre 2013

1) LA COMPETENZA FINANZIARIA POTENZIATA 2) IL FONDO PLURIENNALE VINCOLATO 3) IL RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO DEI RESIDUI 4) IL FONDO CREDITI DUBBIA ESIGIBILITA’ PRESENTAZIONE:

 Per gli enti che adottano la contabilità finanziaria, il principio della competenza finanziaria, costituisce il criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive (accertamenti e impegni).  Attualmente, nei bilanci degli enti locali, le obbligazioni sono imputate all’esercizio finanziario in cui le obbligazioni sorgono. LA COMPETENZA FINANZIARIA VIGENTE

A causa delle criticità del principio della competenza finanziaria vigente (e a causa dell’art. 183, comma 5 del TUEL) il rendiconto degli enti locali non svolge pienamente la funzione conoscitiva che caratterizza la contabilità pubblica:  gli impegni ed i residui passivi comprendono gli accantonamenti e i debiti futuri e non è possibile riconoscere i debiti effettivi nei confronti di terzi;  gli accertamenti comprendono crediti futuri e non è possibile riconoscere i crediti di dubbia esazione ;  l’equilibrio finanziario non considera la scadenza delle obbligazioni e consente l’equilibrio tra obbligazioni attive a lungo termine con obbligazioni passive a breve termine. LA COMPETENZA FIN. VIGENTE E IL RENDICONTO

Nell’ambito del processo di armonizzazione dei sistemi contabili di tutte le amministrazioni pubbliche, i D.Lgs 91 e 118 del 2011 hanno previsto la sperimentazione di una nuova configurazione del principio della competenza finanziaria, cd. potenziata, secondo la quale le obbligazioni attive e passive sono registrate nelle scritture contabili nel momento in cui l’obbligazione sorge e sono imputate all’esercizio nel quale esse vengono a scadenza. LA COMPETENZA FINANZIARIA POTENZIATA

Il nuovo principio della competenza finanziaria è definito dal DPCM 28 dicembre 2011, concernente la sperimentazione degli enti locali:  allegato n. 1 riguardante il Principio generale della competenza finanziaria;  Allegato n. 2 riguardante il Principio contabile applicato della contabilità finanziaria che, per le diverse fattispecie di entrata e di spesa, individua l’esigibilità dell’obbligazione e di conseguenza l’esercizio di imputazione. LE FONTI DELLA COMPETENZA FIN. POTENZIATA

 Ad oggi la competenza potenziata è stata sperimentata solo per gli enti territoriali, a decorrere dal 1° gennaio 2012;  I risultati dei primi 18 mesi di sperimentazione sono stati valutati positivamente in sede tecnica (gruppi di lavoro, Ragioneria Generale dello Stato, COPAFF);  Lo schema del decreto legislativo che disciplina l’avvio a regime della riforma degli enti territoriali prevede l’adozione della competenza finanziaria potenziata. ADOZIONE DELLA COMPETENZA FIN. POTENZIATA

 RAFFORZARE LA PROGRAMMAZIONE DI BILANCIO;  CONOSCERE I DEBITI EFFETTIVI DELLE PA;  EVITARE L’IMPUTAZIONE CONTABILE DI ENTRATE FUTURE E DI IMPEGNI INESISTENTI;  FAVORIRE LA MODULAZIONE DEI DEBITI SECONDO GLI EFFETTIVI FABBISOGNI. VANTAGGI DELLA COMPETENZA POTENZIATA

Con la competenza potenziata il rendiconto degli enti locali riacquista la fondamentale funzione conoscitiva che caratterizza i documenti contabili:  gli accertamenti, gli impegni ed i residui rappresentano solo crediti e debiti dell’ente “scaduti” (gli impegni esigibili negli esercizi successivi sono rappresentati in un documento contabile dedicato);  è imposto l’equilibrio tra debiti e crediti esigibili nel medesimo esercizio;  le spese decise e non ancora attuate ed eseguite (che non hanno dato luogo ad obbligazioni ) sono oggetto di prenotazione e non sono rappresentate nel consuntivo. LA COMPETENZA FIN. POTENZIATA E IL RENDICONTO

SCHEMA DI RENDICONTO SPERIMENTALE RESIDUI PASSIVI AL 1/1/201.. (RS) PAGAMENTI IN C/RESIDUI (PR) RIACCERT. RESIDUI (R ) RESIDUI PASSIVI DA ESERCIZI PRECEDENTI (EP=RS- PR-R-P) PREVISIONI DEFINITIVE DI COMPETENZA (CP) PAGAMENTI IN C/COMPETENZA (PC) IMPEGNI (I) ECONOMIE DI COMPETENZA (ECP= CP- I - FPV) RESIDUI PASSIVI DA ESERCIZIO DI COMPETENZA (EC= I - PC) PREVISIONI DEFINITIVE DI CASSA (CS) TOTALE PAGAMENTI (TP=PR+PC) FONDO PLURIENNALE VINCOLATO (FPV) TOTALE RESIDUI PASSIVI DA RIPORTARE (TR=EP+EC)

 rilevanza contabile alla dimensione temporale (al fine di valorizzare la programmazione);  natura autorizzatoria del bilancio pluriennale, (il bilancio di previsione annuale e pluriennale sono stati riuniti in un unico documento);  rilevanza agli equilibri di cassa (non è un bilancio di sola cassa);  obbligo della copertura finanziaria, a prescindere dall’esercizio di imputazione della spesa. I CARATTERI FONDAMENTALI DELLA COMPETENZA FINANZIARIA POTENZIATA

La copertura finanziaria degli impegni riguardanti le spese di investimento, imputate agli esercizi futuri è costituita da:  risorse accertate imputate agli esercizi precedenti o all’esercizio in corso, confluite nel fondo pluriennale vincolato;  entrate accertate imputate all’esercizio in cui è impegnata la spesa, la cui esigibilità è nella piena discrezionalità dell’ente o di altra P.A. LA COMPETENZA FINANZIARIA: LA COPERTURA FINANZIARIA DEGLI INVESTIIMENTI

Il fondo pluriennale vincolato  nasce dall’esigenza di applicare il principio della competenza finanziaria potenziata;  è costituito da risorse accertate destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell’ente già impegnate, ed esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l’entrata.  rende evidente la distanza temporale intercorrente tra l’acquisizione dei finanziamenti e l’effettivo impiego delle risorse. 2) FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

All'avvio dell’adozione del nuovo principio della competenza potenziata, il fondo pluriennale vincolato si forma anche a seguito del riaccertamento straordinario dei residui. A regime, il fondo è alimentato dall'accertamento di entrate di competenza finanziaria di un esercizio destinate a dare la copertura finanziarie a spese impegnate nel medesimo esercizio in cui è stato effettuato l'accertamento, imputate negli esercizi successivi. FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

Nel bilancio di previsione il fondo pluriennale è appostato tra le entrate per un importo corrispondente a quello degli stanziamenti di spesa definitivi dei fondi pluriennali del bilancio di previsione dell’esercizio precedente, a copertura:  delle spese impegnate negli esercizi precedenti con imputazione all’esercizio in corso;  della quota del fondo che si rinvia agli esercizi successivi, a fronte di spese impegnate negli esercizi precedenti con imputazione agli esercizi successivi a quello di riferimento. FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

Nelle spese del bilancio di previsione il fondo pluriennale è stanziato per : 1) rinviare agli esercizi successivi la quota del fondo appostato tra le entrate, a fronte di impegni assunti negli esercizi precedenti e imputati agli esercizi successivi a quello in corso; 2) costituire nuovi fondi da rinviare agli esercizi successivi con le entrate che si prevede di accertare nel corso dell’esercizio, destinate a costituire la copertura di spese che si prevede di impegnare nel corso dell’esercizio cui si riferisce il bilancio, e imputare agli esercizi successivi. FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

Se alla fine dell’esercizio in cui l’entrata è stata accertata, non si è ancora provveduto all’impegno delle spese correlate al fondo pluriennale vincolato, si dà luogo alla formazione di una quota vincolata dell’avanzo di amministrazione. Al consuntivo è allegato un prospetto che evidenzia la corrispondenza tra l’importo definitivo degli stanziamenti di spesa riguardanti il fondo pluriennale e gli impegni assunti con imputazione agli esercizi successivi. FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

 Nel primo esercizio di adozione del principio della competenza potenziata, in occasione dell’approvazione del rendiconto dell’esercizio precedente, si procede al riaccertamento straordinario dei residui, al fine di adeguare lo stock di residui esistente al nuovo principio, con decorrenza 1° gennaio dell’anno in corso.  Per la sperimentazione degli enti territoriali, l’articolo 14 del DPCM 28 dicembre 2011 ha consentito il riaccertamento dei residui con decorrenza 31 dicembre 2012 o 1° gennaio 2012). 3) IL RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO DEI RESIDUI

1)Cancellazione residui attivi e passivi cui corrispondono obbligazioni non scadute al 31 dicembre dell’anno precedente; 2)Immediata reimputazione dei residui cancellati, all’esercizio in cui l’obbligazione attiva o passiva viene a scadenza 3)Costituzione del fondo pluriennale in entrata, nel bilancio di previsione in corso di gestione per un importo pari alla differenza tra i residui passivi e quelli attivi reimputati. MODALITA’ DI RIACCERTAMENTO DEI RESIDUI

4)Rideterminazione del risultato di amministrazione al 1° gennaio dell’anno in corso da iscrivere in entrata del bilancio di previsione in corso di gestione; 5) Accantonamento di una quota del risultato di amministrazione in considerazione dei crediti di dubbia esigibilità: è il fondo svalutazione crediti, rinominato fondo crediti di dubbia esigibilità; MODALITA’ RIACCERTAMENTO DEI RESIDUI

6) La copertura dell'eventuale disavanzo di amministrazione a seguito del riaccertamento e dell’accantonamento a fondo crediti di dubbia esigibilità può essere effettuata anche negli esercizi considerati nel bilancio. MODALITA’ RIACCERTAMENTO DEI RESIDUI

Fondo cassa al 1° gennaio (+) RISCOSSIONI (+) PAGAMENTI (-) SALDO DI CASSA AL 31 DICEMBRE (=) RESIDUI ATTIVI (+) RESIDUI PASSIVI (-) FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE CORRENTI (-) FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO CAPITALE (-) RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 31 DICEMBRE (A) (=) IL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE

COMPOSIZIONE DEL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE Parte accantonata Fondo crediti di dubbia esigibilità al 31/12/…. Fondo ……..al 31/12/N-1 Totale parte accantonata (B) Parte vincolata Vincoli derivanti da leggi e dai principi contabili Vincoli derivanti da trasferimenti Vincoli derivanti dalla contrazione di mutui Vincoli formalmente attribuiti dall'ente Altri vincoli Totale parte vincolata (C) Parte destinata agli investimenti Totale parte destinata agli investimenti (D) Totale parte disponibile (E=A-B-C-D)

Esame rendiconti sperimentali 2012 (milioni di euro) Residui attivi VariazioneVar. % n. 4 Province ,11 n. 14 Comuni ,40 Totale ,86 Residui passivi VariazioneVar. % n. 4 Province ,47 n. 14 Comuni ,20 Totale ,36

Le entrate di dubbia e difficile esazione, per le quali non è certa la riscossione integrale, sono accertate per l’intero importo del credito (ad es. le sanzioni amministrative al codice della strada, gli oneri di urbanizzazione, i proventi derivanti dalla lotta all’evasione, ecc.). Per le entrate di dubbia e difficile esazione è VIETATO il cd. accertamento per cassa. Per tali crediti è obbligatorio effettuare un accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità nel bilancio di previsione e vincolare una quota del risultato di amministrazione. IL FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’

Nel bilancio di previsione (a regime): 1) individuare le tipologie di entrate stanziate che possono dare luogo a crediti di dubbia e difficile esazione (i trasferimenti da altre P.A., in quanto accertate a seguito dell’assunzione dell’impegno da parte dell’amministrazione erogante, non determinano la svalutazione crediti); 2) calcolare, per ciascuna entrata di cui al punto 1), la media del rapporto tra gli incassi in c/competenza e gli accertamenti degli ultimi 5 esercizi; COSTITUZIONE F.DO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’

Nel bilancio di previsione (a regime): 3) determinare l’importo dell’accantonamento al fondo, applicando agli stanziamenti le percentuali determinate al punto 2). Le medesime percentuali sono utilizzate anche per la determinazione del fondo crediti di dubbia esigibilità degli esercizi compresi nel bilancio pluriennale. COSTITUZIONE F.DO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’

In corso di esercizio (almeno in sede di assestamento del bilancio), in considerazione dell’ammontare degli accertamenti e degli incassi e delle variazioni agli stanziamenti si adegua l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilita’; In occasione del rendiconto è verificata la congruità del fondo crediti di dubbia esigibilità esistente con riferimento allo stock complessivo dei residui (gli accertamenti dell’esercizio e i residui provenienti dall’esercizio precedente). COSTITUZIONE F.DO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’

In occasione del rendiconto :  se il fondo crediti di dubbia esigibilita’ è inferiore all’importo considerato congruo è incrementata la quota del risultato di amministrazione dedicata al fondo. Se risulta superiore si procede allo “svincolo” del quota del risultato di amministrazione non necessaria. COSTITUZIONE F.DO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’