A SSOCIAZIONI C ORSO INTRODUTTIVO. COS’È UN’ASSOCIAZIONE R EGOLAMENTI DELL ’A SSOCIAZIONE ↓ Specificano in concreto regole dello statuto. Non possono.

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A SSOCIAZIONI C ORSO INTRODUTTIVO

COS’È UN’ASSOCIAZIONE R EGOLAMENTI DELL ’A SSOCIAZIONE ↓ Specificano in concreto regole dello statuto. Non possono essere in conflitto con lo statuto S TATUTO DELL ’A SSOCIAZIONE ↓ È il documento che contiene tutte le norme di funzionamento dell’organizzazione. Non può essere in conflitto con la legge C ODICE CIVILE + T ESTO U NICO I MPOSTE SUI R EDDITI + L EGGI SPECIALI (L. n. 266/1991 o L n. 383/2000) ↓ Hanno la funzione di regolare la struttura base e il comportamento fiscale dell’Associazione L’A SSOCIAZIONE È UN CONTRATTO CON IL QUALE I SOCI SI OBBLIGANO L ’ UN L ’ ALTRO E COSTITUISCONO UN ’ ORGANIZZAZIONE PER IL RAGGIUNGIMENTO DI UN FINE COMUNE L E REGOLE DELL ’A SSOCIAZIONE SONO CONTENUTE :

COS’È UN’ASSOCIAZIONE L’A SSOCIAZIONE È, GIURIDICAMENTE, UN CONTRATTO È cioè un accordo È un accordo stipulato tra i soci per raggiungere uno scopo di pubblica utilità L’accordo dei soci crea un’organizzazio ne per la realizzazione dello scopo L’A SSOCIAZIONE NON PUÒ COSTITUIRSI CON IL FINE DI PRODURRE REDDITO L’Associazione ha uno scopo di pubblica utilità Eventuali utili o avanzi di gestione non possono essere divisi tra i soci L’A SSOCIAZIONE SI BASA SU DETERMINATI PRINCIPI Principio di democrazia Principio di uguaglianza dei soci Principio della struttura aperta

L E A SSOCIAZIONI L’A SSOCIAZIONE NON PUÒ COSTITUIRSI AL FINE DI SVOLGERE ATTIVITÀ ECONOMICHE L’Associazione non può cioè costituirsi al solo fine di produrre ricchezza da ripartire tra i soci (altrimenti sarebbe una società). L’Associazione si costituisce per raggiungere uno scopo di pubblica utilità Questo non vuol dire che un’Associazione non possa avere delle entrate economiche. La gestione delle entrate economiche è, anzi, importante nella vita dell’Associazione ma non è il fattore più importante. l’attenzione deve essere sempre rivolta a svolgere attività che siano capaci di raggiungere lo scopo sociale. Gli avanzi di gestione perciò non possono essere divisi tra i soci (è questo il significato dell’espressione «senza scopo di lucro») Gli avanzi di gestione devono essere utilizzati per il raggiungimento dello scopo sociale.

L E A SSOCIAZIONI L’ ORGANIZZAZIONE : ORGANI E COMPETENZE L’Assemblea: -elegge il Consiglio -stabilisce gli obiettivi (programma attività e bilancio preventivo) -controlla l’azione del Consiglio (relazione sull’attività svolta e bilancio consuntivo) -codifica lo statuto e scioglie l’associazione Il Consiglio decide come, dove e quando raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Assemblea Il Presidente rappresenta l’Associazione e ne coordina l’azione

L E A SSOCIAZIONI IL PROCESSO DELLE DECISIONI SOCIALI ( PROGRAMMAZIONE E REALIZZAZIONE ) Il Consiglio Direttivo propone un bilancio preventivo (con l’indicazione della quota sociale ) e un piano di attività. L’Assemblea discute e, se del caso, approva (anche con modifiche). Il Consiglio Direttivo attua il programma di attività. Terminato il programma il Consiglio Direttivo elabora una relazione sull’attività e un bilancio consuntivo. L’Assemblea discute, e se del caso, approva.

L E A SSOCIAZIONI I L F UNZIONAMENTO DEL PRINCIPIO DI DEMOCRAZIA L E DECISIONI DELL ’A SSOCIAZIONE SONO SEMPRE COLLETTIVE D ECISIONI Le decisioni dell’Associazione sono prese, a seconda dei casi, dall’Assemblea e dal Consiglio con voto collettivo dei propri componenti. Il Presidente può decidere da solo unicamente se deve evitare un danno all’associazione e non c’è il tempo di convocare il Consiglio o l’Assemblea. G LI ORGANI SOCIALI NON POSSONO INTERFERIRE TRA DI LORO C OMPETENZE L’Assemblea ha propri poteri e competenze; il Consiglio ha propri poteri e competenze. L’Associazione funziona bene quando la ripartizione viene rispettata. Assemblea e Consiglio non possono interferire tra di loro. O GNI SOCIO HA DIRITTO AD ESPRIMERE UN VOTO IN A SSEMBLEA V OTO Il Socio può esprimere un solo voto in Assemblea. Al Socio in regola con il pagamento della quota sociale non può essere impedito di votare. Il Socio può essere portatore di tante deleghe quante gliene sono permesse dallo statuto (in genere una). Al Socio deve essere riconosciuto il diritto di difendersi da eventuali provvedimenti disciplinari.

L E A SSOCIAZIONI I DIRITTI E I DOVERI DEI SOCI T UTTI I SOCI GODONO DEGLI STESSI DIRITTI E DEVONO RISPETTARE GLI STESSI DOVERI (principio di uguaglianza dei soci) DIRITTI DEI SOCI - partecipare alla vita associativa - esprimere il proprio voto in Assemblea (approvazione del Bilancio; elezione degli organi sociali) - candidarsi ad una carica associativa - avere informazioni sull’attività dell’Associazione. DOVERI DEI SOCI - rispettare quanto deliberato dagli organi sociali - pagare, se deliberata dall’Assemblea, la quota associativa annua - comportarsi degnamente nei confronti degli altri soci e dei terzi - non arrecare danno all’Associazione.

L E A SSOCIAZIONI IL PRINCIPIO DELLA STRUTTURA APERTA La procedura di adesione è descritta all’interno dello statuto L’Associazione può sempre rifiutare, motivandolo, il rifiuto di accettare una domanda di adesione Ma attenzione! Non esiste un diritto riconosciuto a chi non è socio di poter aderire all’Associazione sempre e comunque L’Associazione deve permettere a chi non è socio di poter aderire S TRUTTURA APERTA

A SSOCIAZIONI A SPETTI FISCALI ED ECONOMICI

L E A SSOCIAZIONI L A FISCALITÀ DELLE ASSOCIAZIONI : UN EQUILIBRIO DIFFICILE E SIGENZE CHE LO S TATO DEVE GARANTIRE P ERICOLI CHE LO S TATO DEVE EVITARE Lo Stato deve garantire alle Associazioni la possibilità di finanziarsi in modo agevolato perché sono soggetti che perseguono fini di pubblica utilità Lo Stato però non può permettere alle associazioni di finanziarsi come si finanziano le imprese perché hanno minor costi e perché, se facessero loro concorrenza, le metterebbero fuori mercato

A SSOCIAZIONI A SPETTI FISCALI : PRESUPPOSTI D A TUTTO QUANTO DETTO IL LEGISLATORE HA CONCESSO ALLE ASSOCIAZIONI DI COMPORTARSI FISCALMENTE PARLANDO COME PERSONE FISICHE : SE PRODUCE RICCHEZZA (cioè se vende beni o servizi dietro pagamento di una somma di denaro; cd «attività commerciali») SOLO QUESTA VIENE TASSATA ; S E SI FINANZIA SENZA PRODURRE RICCHEZZA (quote sociali; donazioni; raccolte pubbliche occasionali; contributi pubblici; cd attività istituzionali) NON VIENE TASSATA. In ogni caso lo Stato ha necessità che le associazioni possano finanziarsi per svolgere le proprie attività Un’associazione si basa sul volontariato e non sul lavoro retribuito Un’Associazione ha costi di gestione inferiori all’impresa

A SSOCIAZIONI A SPETTI FISCALI L’A SSOCIAZIONE SI COMPORTA, FISCALMENTE PARLANDO, COME UNA PERSONA FISICA Ma attenzione ! Se l’Associazione si finanzia anche creando ricchezza (attività commerciali) le entrate di questo tipo devono essere sempre minori di quelle di altro tipo (attività istituzionali ). Le entrate che derivano cioè da Quote Sociali + donazioni + raccolte fondi occasionali (ad esempio il classico banchetto in piazza ) + contributi pubblici devono rappresentare almeno il 51% (ma più sono meglio sono) del totale delle entrate Altrimenti l’associazione viene assoggettata alla legislazione delle imprese e paga le tasse sul totale delle entrate. P ERCHÉ ? Perché un’associazione costa meno che un’impresa. Se le si permette di fare un’attività commerciale (ossia produrre e/o vendere abitualmente beni o servizi) potrebbe mettere in difficoltà l’impresa che non sarebbe più competitiva. A LLORA ? Un’Associazione deve basare il suo finanziamento attraverso le QUOTE SOCIALI, le DONAZIONI, le RACCOLTE FONDI e i CONTRIBUTI PUBBLICI Non può vendere abitualmente (ma solo occasionalmente durante le raccolte fondi) beni o servizi. È vero che la legge permette le entrate di natura commerciale. La legge dà questa possibilità ma è come se suggerisse alle associazioni di non farlo

A SSOCIAZIONI A SPETTI FISCALI Un’Associazione può accedere, se ha i requisiti adatti, a determinate agevolazioni fiscali che si aggiungono a quelle sopra descritte ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO –ha uno scopo solidaristico (quindi un’attività prevalentemente diretta verso persone non socie che versano in stato di bisogno) –è sottoposta al divieto di rapporti patrimoniali professionali tra soci e associazione –deve basare la propria attività sull’apporto determinante e prevalente dei propri soci. ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE: −avere uno scopo mutualistico (quindi un’attività prevalentemente diretta verso persone socie) −Il divieto di rapporti patrimoniali professionali tra soci e associazione non è assoluto ma relativo alla necessità dell’associazione −obbligo di basare la propria attività sull’apporto determinante e prevalente dei propri soci. Agevolazioni fiscali aggiuntive −è esente da imposta di bollo e di registro −può partecipare al 5 x 1000 −può garantire ad un donatore di detrarre il 26% entro donazioni di € 2065 (con un risparmio di circa € 536,9) purché erogate con bonifico −può occasionalmente (non più di 2/3 volte l’anno) vendere beni (purché senza intermediatori e senza l’uso di marchi o insegne od organizzazione di impresa e purché di modico valore, ossia non superiore ad € 25) o servizi (purché i proventi non superino del 50% i costi; se spendo € 100 non posso avere entrate superiori a € 150). Agevolazioni fiscali aggiuntive −può organizzare abitualmente servizi a pagamento senza pagar tasse ma solo se rivolti ai propri soci −può gestire un servizio di somministrazione di cibi e bevande (purché l’associazione sia iscritta ad un circuito nazionale autorizzato dal Ministero degli Interni) −può partecipare al 5 x 1000 −può garantire ad un donatore di detrarre il 26% entro donazioni di € 2065 (con un risparmio di circa € 392,3) purché erogate con bonifico.

A SSOCIAZIONI A SPETTI ECONOMICI : PRESUPPOSTI PRESI IN CONSIDERAZIONE QUANDO LA LEGGE È STATA EMANATA P RIMI A NNI L’Associazione basa le proprie entrate sulle QUOTE SOCIALI, sulle RACCOLTE FONDI (il classico banchetto in piazza) E SULLE PICCOLE DONAZIONI IN CONTANTI. Questo le permette, in media, di raccogliere circa € 1000/1200 all’anno. In genere un’associazione spende tra i € 200/400 per la gestione (assicurazione, conto corrente, cancelleria), € 600/800 per la propria attività. A NNI SUCCESSIVI Negli anni successivi, se l’Associazione riesce a crescere radicandosi sul territorio, arriva a raccogliere anche € 6000 (e oltre; specialmente se iscritta nei registri e specialmente se utilizza tutte le agevolazioni fiscali; in genere le APS sono in grado di generare più entrate delle OdV).

A SSOCIAZIONI G LI OBBLIGHI GESTIONALI

A SSOCIAZIONI G LI OBBLIGHI GESTIONALI A GGIORNAMENTO DEL LIBRO SOCI A GGIORNAMENTO DEI LIBRI VERBALI C ONTABILITÀ E BILANCI U LTERIORI OBBLIGHI IMPOSTI DA LEGGI SPECIALI (ad es. l’Assicurazione). U N EVENTUALE CONTROLLO SI CONCENTRERÀ INIZIALMENTE SU QUESTI DUE ASPETTI. Questo perché, prima di controllare la contabilità e il bilancio, lo Stato deve essere sicuro che effettivamente l’Associazione è tale (e tale controllo passa attraverso il controllo dell’elenco dei soci e la lettura dei verbali)

A SSOCIAZIONI G LI OBBLIGHI GESTIONALI : I L L IBRO S OCI L IBRO SOCI Contiene l’elenco dei soci dell’Associazione. Serve ad individuare chi ha il diritto di votare in Assemblea. Q UALI INFORMAZIONI CONTIENE Consiste in un elenco scritto con le generalità dei soci e la data di pagamento della quota sociale. C OME DEVE ESSERE GESTITO Si tiene di solito su un quaderno rilegato. Si aggiorna una volta all’anno dopo che è scaduto il termine per pagare la quota sociale decisa dall’Assemblea.

A SSOCIAZIONI G LI OBBLIGHI GESTIONALI : I L L IBRI V ERBALI L IBRI VERBALI ( UNO PER L ’A SSEMBLEA E UNO PER IL C ONSIGLIO ) È un quaderno sul quale vengono scritti (o incollati) i resoconti delle Assemblee e dei Consigli Direttivi. Q UALI INFORMAZIONI CONTIENE Il verbale deve contenere la data, l’ordine del giorno, la descrizione della discussione di ogni punto all’ordine del giorno e i risultati di eventuali votazioni. Ogni verbale deve essere firmato da Presidente e dal Segretario. C OME DEVE ESSERE GESTITO In genere il numero di verbali da scrivere in un anno è di 6/7 (2 per l’Assemblea + 4/5 per il Consiglio Direttivo).

A SSOCIAZIONI G LI OBBLIGHI GESTIONALI : LA CONTABILITÀ E IL BILANCIO Q UANDO INIZIANO LE REGISTRAZIONI CONTABILI L’associazione registra le entrate e le uscite a partire dal 1° gennaio (salvo termine diverso previsto dallo statuto). C OSA SI REGISTRA Ogni entrata e ogni uscita in denaro relativa alla gestione o alle attività associative deve essere registrata e deve avere un suo giustificativo cartaceo. Le entrate vengono gestite con ricevute (semplici o complesse) perché l’Associazione non può fatturare (non facendo attività commerciale non apre partita IVA) Le uscite sono giustificate con ricevute scontrini e fatture C OME SI REGISTRA Le entrate e le uscite vengono registrate su un documento (che può essere anche informatico) chiamato «prima nota di cassa». Si registrano (partendo dalle disponibilità in denaro ad inizio anno) le entrate e le uscite nel momento in cui avvengono (salvo diverse disposizioni). La prima nota consiste in quattro colonne (n. operazione, descrizione, importo e saldo). Q UANDO SI CONCLUDONO LE REGISTRAZIONI CONTABILI Le registrazioni si concludono il 31 dicembre di ogni anno (salvo diverso termine previsto nello statuto). Devono poi essere tirare le somme e aggregate le singole voci di spesa in voci di bilancio riassuntive. Il bilancio deve essere approvato dall’Assemblea entro, in genere, il mese di aprile di ogni anno Il Bilancio preventivo viene predisposto sul modello del bilancio consuntivo.