Lavoro di Francesca Cosentino Coordinamento: ins. Maria Sabrina Bronzino Cesario Classe IV A – Scuola primaria “LAURA D’ERRICO” I.C. MATER DOMINI DI CATANZARO Anno scolastico La Città Di Pasta BANDO DI CONCORSO: MUSEO NAZIONALE DELLE PASTE ALIMENTARI “PREMIO DEL MUSEO” BIENNALE -PREMIO INTERNAZIONALE – XX EDIZIONE
Pannelli solari Pasta e Scatole
Piscina Alberi
AssemblaggioAssemblaggioAssemblaggioAssemblaggio
ParticolariParticolariParticolariParticolari Parco giochi Zona industriale stazione
C'era volta, sulla collina, una Città Di Pasta dove adulti e bambini vivevano allegramente tra case, palazzi e alberi di pasta, ma un giorno qualcosa cambiò: avevano costruito delle fabbriche dove la pasta veniva lavorata e nessuno preparava la pasta fatta in casa! Allora il sindaco della città di pasta, a cui erano arrivate alcune proteste, decise che le fabbriche dovevano essere chiuse e, quando la notizia giunse alle orecchie dei cittadini, esultarono di gioia ed organizzarono una festa nella piazza Spaghettino. Il sindaco quindi pensò di organizzare lezioni di pasta fatta in casa nelle stesse fabbriche e così la gente riprese a preparare la pasta in casa nella città di pasta, senza più fumi e con tanto tanto verde. Il raccontoIl raccontoIl raccontoIl racconto
Materiali utilizzati - base 50 x 70 ricoperta di cartoncino grigio - pasta di diversi formati - scatole vuote di creme e profumi (palazzi e scuola) - rotolino rimasto dalla carta igienica (fabbrica) - rotolo di cartone dell'alluminio (treno) - pennarelli uniposca - colla a caldo - colori acrilici - cartoncino La città è stata realizzata rivestendo con diversi formati di pasta, scatole di creme e profumi, rotolini di cartone della carta igienica, colorati poi con i colori acrilici a pennello e definiti con pennarelli Uniposca. Il treno è stato creato utilizzando un rotolo di cartone dell’alluminio e decorato con pennarelli. Assemblando diversi formati di pasta, poi colorati, sono stati realizzati alberi, cespugli, giochi ed altri particolari. La base è stata ricavata dal pannello posteriore di un quadretto portafoto rotto, ricoperto di cartoncino grigio e disegnato con pennarello bianco.