Il Servizio Sociale e il Dopo di Noi, dall’emergenza alla progettazione: una scommessa tra le resistenze della famiglia e le criticità di sistema Palazzolo.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
FIGLI DI ULTIMA GENERAZIONE: punti di forza e criticità
Advertisements

Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
Parma, 15 aprile 2009 Relatore : Giuseppina Rossi
Giovedì 2 gennaio 2014 Bambini, fino in fondo! Milano, 26 febbraio 2010 Dalla Convenzione alla prassi: lesperienza di unassociazione di famiglie a Milano.
“Deontologia e responsabilità professionali dell'assistente sociale”
Lo sguardo dell’altro Riflessioni sul lavoro di Home Visiting
PROGETTO INDIVIDUALIZZATO
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL
Centro Oncologico “ Ettore M.S. Conti” di Terracina e di Gaeta
Servizio disabile adulto Unità Operativa Semplice Interdistrettuale
PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE
ÉQUIPE MINORI E RESPONSABILITÀ FAMILIARI
Gli strumenti di gestione per la disabilità: i Piani Integrati di Salute Dr.ssa Laura Brizzi Resp. U.F. Alta Integrazione Az. USL 8 Zona Valdarno Pisa.
PERCORSI INTEGRATI SOCIO-SANITARI NEGLI STUDI DI MEDICINA GENERALE
Il bilancio di sostenibilità della Camera di Commercio di Milano
1 Lezione 19 Levoluzione delle politiche di cura per gli anziani.
Le tre grandi sfide delle P.P.A.A. per la qualità del lavoro*: 1. La prima: rendere attrattive le amministrazioni pubbliche per i talenti migliori. 2.
I counselor realizzano il proprio ruolo professionale,
Il lavoro di rete e l’èquipe integrata interna ed esterna: metodologia, nodi critici, la funzione di regia M. Giordano.
M. Giordano 1 Lattivazione della rete per la prevenzione ed il contrasto della violenza. Rete Tratta mento Regia Donne e bambini Rilevazi one Valutazi.
PRESENTAZIONE DELLATTO DI INTESA TRA IL COMUNE DI CREMONA E LUFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE SUL TEMA: INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI FRAGILI Progetto.
Psicologia delle emozioni e della comunicazione
Sette colori per fare la luce LAmore arde davvero se è alimentato dai fatti, non dalle parole.Don Luigi Caburlotto.
Laccezione positiva del concetto di rischio Il rischio non deve essere visto necessariamente come pericolo o fonte di danno evolutivo Rischio come opportunità
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dellAutismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo PALMA MONICA.
CASE MANAGER Infermiere e continuità assistenziale
ENTE GESTORE L ACISJF (Protezione della Giovane) è unAssociazione di volontariato internazionale con una Casa di Accoglienza ed una Comunità Educativa.
1 Salute Libertà Interiorità Umanizzazione Eleonora Negri Presentazione dei dati relativi ai fattori Interiorità, Umanizzazione, Salute, Libertà Castelnuovo.
Volterra 19 Giugno 2009 DOPO DI NOI…. obiettivi e impegni della Regione Toscana Giornata pubblica di presentazione del Progetto COSTRUIAMO INSIEME UN NUOVO.
Fare salute in montagna: verso la costruzione dei Distretti e dei Piani di Salute Le risposte dei Servizi Sociali della Comunità Montana Val Pellice 29/09.
5 febbraio 2005Conferenza dei Servizi La valorizzazione delle risorse umane attraverso le applicazioni contrattuali e laggiornamento quale crescita culturale.
ASSOCIAZIONE DOPO DI NOI. Le finalità dellassociazione Dal 2003 lassociazione affronta il problema della disabilità adulta vissuta in famiglia e lavora.
Le funzioni dell’Assistente Sociale nell’ambito della VMD
Partner: Azienda ULSS 16 di Padova – Soggetto Referente
Il gruppo classe risorsa nella prevenzione del bullismo Dott
SCEGLIERE LA STRADA DELLA SICUREZZA – ALCOL, DROGHE E GUIDA
LA DISABILITA’ NELLA SCUOLA
Prof. Edda Samory "L'autonomia Tecnica Professionale"
Davide Chiappelli - Dirigente Scolastico - IC Castelnuovo R. MO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
AZIONE 1: LA SCUOLA FAVORISCE L’ASCOLTO E L’ACCOGLIENZA INDICATORI: 1.Esiste la carte dei Servizi della scuola e ne è diffusa la conoscenza 2.L’attività.
I tre mandati del servizio sociale
CORSO DI FORMAZIONE PER VOLONTARI CARITAS CATANIA, 20 APRILE 2015, MUSEO DIOCESANO LA PRESA IN CARICO.
VOUCHER SOCIO SANITARIO MISURA PROROGATA FINO A DICEMBRE 2015
L’associazione infermieristica: una risposta libero professionale alle richieste di assistenza dei cittadini Andrea Guandalini Presidente Collegio IPASVI.
“L’amministratore di sostegno e il sistema integrato dei servizi nell’area grossetana “ Carla Camici Coord. Servizi Sociali COeSO 19 gennaio 2010.
Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI.
ASSISTENTE SOCIALE “Professione Intellettuale” Attore Organizzativo
A FFIDO FAMILIARE COME TUTELA DEL MINORE 20 giugno 2014, Varna.
ADOZIONE AFFIDO ACCOGLIENZA
PROGETTO DI COLLABORAZIONE ‘ABITARE SUPPORTATO: APPARTAMENTI
Sintesi lavori della Sessione 5 Le politiche e i servizi per l’accoglienza Un decennio di contrasto alla istituzionalizzazione di bambini e adolescenti.
Il progetto Community Care finanziato dalla Legge 285/97, è attivo da maggio 1999 nel V Municipio del Comune di Roma, nel quadrante est della città. Il.
ACCOGLIENZA DI BAMBINI VITTIME DI MALTRATTAMENTO
Rapporteur: Laura Baldassarre
1. Welfare “a misura di bambino e adolescente” tra protezione e tutela. La rete dei servizi sociali e della giustizia minorile Restituzione dei lavori.
accoglienza residenziale in comunità educative di tipo familiare assistenza domiciliare anziani e disabili animazione territoriale.
1 “Luoghi di bene e bambini vulnerabili: l’accoglienza che educa e sostiene” Dr.ssa Daniela Piscitelli.
La salute e la sicurezza sul lavoro riguardano tutti. Un bene per te. Un bene per l’azienda. Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro-correlato.
Nello scenario di business che cambia rapidamente, dove risiedono i veri vantaggi? Sono i processi avanzati, le tecnologie innovative, le strategia di.
VIVERE LA CITTA’ Diventare protagonisti del bene comune Aprile - Maggio 2012 Istituto ITCG “Bassi” - Lodi A cura di: Comune di Lodi.
Avviso pubblico n. 7/2012 P.O. Puglia ASSE III – Inclusione sociale.
Conferenza Episcopale Campana Delegazione Regionale Caritas Commissione Pastorale Regionale Famiglia e Vita Collegamento Ecclesiale Campano per l’Accoglienza.
Conferenza Regionale Salute Mentale Bologna ottobre 2007 Pietro Pellegrini.
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
LE DOMANDE  Chi fa le domande dirige il colloquio!  I clienti all ’ inizio si aspettano le domande  Hanno come obiettivo la facilitazione del colloquio.
Maternità psichica- processo evolutivo e momento di responsabilità collettiva: il percorso nell’Ambulatorio dello psicologo D.ssa Anna Franca Distretto.
Il Progetto network Tutti segnalano che l’educare e il prendersi cura oggi richiede un investimento consistente non solo in termini emotivi - affettivi,
26 novembre 2014 Giornata della Trasparenza Indagine sul benessere 2014 Università degli Studi di Pavia.
Transcript della presentazione:

Il Servizio Sociale e il Dopo di Noi, dall’emergenza alla progettazione: una scommessa tra le resistenze della famiglia e le criticità di sistema Palazzolo Acreide (SR) 14 Aprile 2016 Paola Carli

CODICE DEONTOLOGICO dell’Assistente Sociale Paola Carli

PRINCIPI 6. La professione è al servizio delle persone, delle famiglie, dei gruppi, delle comunità e delle diverse aggregazioni sociali per contribuire al loro sviluppo; ne valorizza l’autonomia, la soggettività, la capacità di assunzione di responsabilità; li sostiene nel processo di cambiamento, nell’uso delle risorse proprie e della società nel prevenire ed affrontare situazioni di bisogno o di disagio e nel promuovere ogni iniziativa atta a ridurre i rischi di emarginazione. Paola Carli

7. L’assistente sociale riconosce la centralità della persona in ogni intervento. Considera e accoglie ogni persona portatrice di una domanda, di un bisogno, di un problema come unica e distinta da altre in analoghe situazioni e la colloca entro il suo contesto di vita, di relazione e di ambiente, inteso sia in senso antropologicoculturale che fisico. Paola Carli

Titolo III RESPONSABILITÀ DELL’ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DELLA PERSONA UTENTE E CLIENTE Capo I Diritti degli utenti e dei clienti 11. L’assistente sociale deve impegnare la propria competenza professionale per promuovere la autodeterminazione degli utenti e dei clienti, la loro potenzialità ed autonomia, in quanto soggetti attivi del progetto di aiuto, favorendo l'instaurarsi del rapporto fiduciario, in un costante processo di valutazione. Paola Carli

14. L’assistente sociale deve salvaguardare gli interessi ed i diritti degli utenti e dei clienti, in particolare di coloro che sono legalmente incapaci e deve adoperarsi per contrastare e segnalare all’autorità competente situazioni di violenza o di sfruttamento nei confronti di minori, di adulti in situazioni di impedimento fisico e/o psicologico, anche quando le persone appaiono consenzienti. Paola Carli

La Persona La Famiglia La comunità, i servizi, la società 7 Paola Carli 2016

L’ANFFAS e il Servizio Sociale Doppio legame Ente che da l’incarico Famiglia/Utente Servizio Sociale Il mandato istituzionale viene dato dallo stesso soggetto che gestisce l’ente e richiede all’ente stesso risposte ai propri bisogni. Delicatezza nell’operare Motivazione all’efficacia ed efficienza 8 Paola Carli 2016

La centralità della Famiglia nella cura La Famiglia nell’ «occhio del ciclone» In genere la Famiglia è un sistema resiliente di problem solving con tendenza all’autoreferenzialità che ricerca al proprio interno risorse e risposte ai problemi che si presentano durante il ciclo della vita sviluppando atteggiamenti positivi di responsabilità o negativi di chiusura verso l’esterno: se non io, chi altri? Paola Carli

L’aspettativa, prima che in termini di servizi, si traduce in ascolto, riconoscimento di titolarietà e soggettività di fronte a qualunque progetto. Il rischio è di sviluppare meccanismi difensivi che evidenziano una frattura tra la Famiglia e l’ambiente esterno : 10 Paola Carli 2016

Faccio da me Tocca ai servizi Il disabile rimane in mezzo senza un progetto integrato 11 Paola Carli 2016

Per uscire dal guscio la Famiglia chiede: un atteggiamento accogliente il riconoscimento degli sforzi che ha fatto e che fa un contesto esterno collaborante Il paradosso della Famiglia sta nell’ineluttabilità del compito di cura che la “supera” ma da cui non può esimersi: senza la famiglia, la protezione del disabile è incompleta, è una protezione disabile. La Famiglia come care giver o, spesso, care manager che gestisce la regia degli interventi sul disabile. Paola Carli

Il Dopo di Noi è una sfida che supera la capacità di risposta autonoma per cui è necessario aprire la porta di casa per chiedere aiuto per il proprio familiare e sostegno per affrontare l’angoscia di morte 13 Paola Carli 2016

Dopo di Noi, la difficoltà di progettare il futuro L’angoscia viene gestita come una NON strategia Difficoltà ad elaborare il futuro dopo la morte Resistere oltre l’impossibile Paola Carli

Assenza di servizi dedicati: quali soluzioni?  Presa in carico del sibling  Badante  Internati  Comunità alloggio per anziani 15 Paola Carli 2016

Il Dopo di Noi Durante Noi “Spero che il Signore mi dia la grazia di prendersela cinque minuti prima di me” 16 Paola Carli 2016

…e il Servizio Sociale… Sostegno e affiancamento Utente Senso di colpa Elaborazione del «distacco dal nido» Autonomia Autodeterminazione Nuovi legami di cura Interventi programmati di “sollievo” 17 Famiglia Paola Carli 2016

Come cambierà il bisogno? Aumenta Non so Stabile Paola Carli

Chi si occuperà in futuro del Vostro familiare? 2011 Fratelli Non so Rappresentante legale Non risponde 2015 Paola Carli

Entro quanto tempo vorreste si realizzasse un “Dopo di Noi”? Oltre 5 anni Non risponde 2 anni 5 anni Paola Carli

Siete disponibili ad investire risorse proprie rispetto a iniziative sul “Dopo di Noi? quali? Non so Si Non risponde Economiche Volontariato No Paola Carli

ANFFAS Catania e il Dopo di Noi 22 Integrazione nel territorio Apertura al territorio Microstrutture (Dimensione familiare) Continuità dei legami familiari Frequenza contemporanea del Centro di Riabilitazione o dei centri Diurni Paola Carli 2016

Normativa regionale non specifica per le persone con disabilità intellettiva e relazionale Mancanza di servizi adeguati – Nessuna rilevazione del bisogno = Negazione del bisogno …un buco nella rete dei servizi… Paola Carli

UNICREDIT Gruppo appartamento per persone al di sotto dei 45 anni FONDAZIONE PER IL SUD Gruppo appartamento per persone anziane (oltre 65 anni) Progetti Paola Carli

….l’esperienza dell’ ANFFAS di Ragusa Grazie per l’attenzione Paola Carli