Il Sommerso e l'economia da svelare Il ciclo della contraffazione e la cultura del lavoro.

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Il Sommerso e l'economia da svelare Il ciclo della contraffazione e la cultura del lavoro

Magliari, imprenditori e camorristi: il clan Licciardi e il mercato del falso Luciano Brancaccio Dipartimento di Sociologia Università di Napoli Federico II

R. Sciarrone (a cura di), Alleanze nell’ombra. Mafie ed economie locali in Sicilia e nel Mezzogiorno, Donzelli Progetto finanziato e promosso dalla Fondazione Res di Palermo. Fonti: materiale giudiziario, cronaca locale (soprattutto delle testate minori), interviste a soggetti variamente coinvolti (imprenditori, operatori di giustizia, giornalisti, semplici residenti). Ricerca di campo, approfondimenti qualitativi. Studi di caso: 8 settori economici in quattro aree territoriali. L’idea centrale: L’importanza dello studio della “area grigia” per comprendere i processi di formazione e riproduzione dei gruppi mafiosi. Un tentativo di superare il dibattito tradizionale sulle mafie.

Famiglia Mazzarella (S. Giovanni, Mercato, S. Lucia, e poi Forcella e Maddalena): 6 figli Michele Zaza

Famiglia Terracciano (Quartieri Spagnoli): 10 figli

Famiglia Di Biasi, quartieri Spagnoli: 9 figli

Famiglia Giuliano (Forcella e Maddalena): generazione principale 11 figli

Schema della stratificazione del mondo criminale napoletano

Rapporti di parentela e transizione tra i maggiori clan cittadini a cavallo del secolo

I tratti del fenomeno che ci interessa mettere in evidenza: - “tra le carceri e i mercati” (Marmo): la città ottocentesca. - la mediazione commerciale come spazio di formazione dei gruppi camorristi - i traffici illegali del dopoguerra - la tradizione dei magliari (le lunghe catene commerciali; il credito, le organizzazioni)

Dal centro alla periferia Crisi delle lavorazioni artigiane del centro Frammentazione e immersione del lavoro Delocalizzazione della produzione Nel 1961 nel settore abbigliamento il 64% degli occupati della provincia si trovava in città Tra il 1971 e il 1981 a Napoli l’occupazione cala di 4500 unità mentre in provincia cresce di 2000 unità.

I clan della cintura periferica - L’edilizia “razionalista” degli anni 70 e i ghetti di periferia. - Le nuove direttrici di sviluppo economico della città, i nuovi collegamenti stradali. Le vele di Scampia - Il traffico di stupefacenti e l’Alleanza di Secondigliano (Bosti, Contini, Mallardo, Licciardi)

Cartelli di clan nella guerra Alleanza di Secondigliano Vs. Misso-Mazzarella-Sarno

Famiglia Licciardi (Secondigliano) La tradizione dei magliari incontra il mercato della droga. Una nuova prospettiva di crescita: i mercati dell’Est

Il porto di Napoli Tra il 2001 e il 2008 il traffico container passa da a Teu. Il 60% circa delle merci sbarcate proviene dalla Cina. Le due filiere del falso: abbigliamento e elettroutensili. Il livello dei Boss: Vincenzo e Pietro Licciardi. La “direzione commerciale”. Le ditte di produzione. Le sedi estere e la rete dei magliari. L’imposizione camorrista, il mercati tedesco all’inizio degli anni 90. Tra imposizione e collusione.

La filiera del mercato del falso del clan Licciardi La presenza di filiere concorrenti, anche nello stesso cartello camorristico Il rientro dei proventi: gli “spalloni”, i circuiti di money transfer

La rete del mercato del falso controllato dal clan Licciardi

Cosa suggerisce questo caso: La camorra è un fenomeno mutevole, proteiforme, fortemente connesso col mondo della criminalità comune. Non ci aiutano le categorie dell’analisi del crimine organizzato convenzionale (Camorrista-imprenditore; imprenditore-camorrista). La camorra nella sua genesi ha una importante dimensione economico- imprenditoriale, non può essere considerata una espressione della marginalità economico-sociale, men che meno può essere accostata al concetto già di per sé ambiguo di “plebe”. Importanza dei legami parentali nella regolazione dell’azione economica dei gruppi di camorra. Configurazioni parentali-criminali. L’ “area grigia” ha una sua reale autonomia. Non è la camorra che penetra l’economia legale. È piuttosto l’economia illegale e informale che, in particolari condizioni storiche (ad es. nelle fasi di espansione dei mercati), a essere soggetta a forme di mutazione in senso criminale, dando luogo a gerarchie “camorriste” più stabili.