REVISION CLASS 1.Retribuzioni ottimali 2.Monopsonio e salari minimi 3.Mercati sindacalizzati 4.Domanda di lavoro con tasse.

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REVISION CLASS 1.Retribuzioni ottimali 2.Monopsonio e salari minimi 3.Mercati sindacalizzati 4.Domanda di lavoro con tasse

Retribuzioni ottimali Riassunto caso standard: lavoratore neutrale al rischio e nessun limite al franchising

Sequenza temporale degli eventi L’impresa decide se operare o chiudere L’impresa sceglie il contratto da offrire (α e β) Il lavoratore decide se accettare il contratto offerto Il lavoratore decide quanto impegno (e) dedicare al lavoro Si produce ! Vincolo di partecipazione Vincolo di compatibilità degli incentivi tempo 12 34

Soluzione backward: tempo 4 Al tempo 4, il lavoratore decide quanto impegno dedicare al lavoro:  Soluzione: e * = β / 

Soluzione backward: tempo 3 Al tempo 3, il lavoratore decide se accettare l’offerta oppure no, sapendo già cosa deciderà al tempo 4 se accetterà:

Soluzione backward: tempo 2 Al tempo 2, l’impresa decide che contratto offrire, sapendo già come si comporterà il lavoratore al tempo 3 e 4 per ogni combinazione di α e β:

Soluzione backward: tempo 1 Al tempo 1, l’impresa decide se offrire un contratto, sapendo già tutto quello che avverrà in seguito:

Monopsonio e Salari minimi

Monopsonio sul mercato del lavoro Salario Offerta Costo marginale del lavoro (MCL) , Occupati B A 7x9=63 7,5x10=75 8x11=88 B’ 8 C 13 C’

Costo marginale del lavoro per il monopsonista Un’impresa impiega 9 lavoratori ad un salario di 7€/ora per convincere la decima persona a lavorare deve pagare 7.50€/ora deve però pagare il nuovo salario a tutti: costo marginale del decimo lavoratore (MCL) = x 9 = 12€/ora per convincere l’undicesima persona a lavorare deve pagare 8€/ora deve però pagare il nuovo salario a tutti: costo marginale dell’undicesimo lavoratore (MCL) = x 10 = 13€/ora

La domanda di lavoro del monopsonista In monopsonio il costo marginale del lavoro è sempre superiore al salario! Il monopolista massimizza il profitto quando il costo marginale è uguale al ricavo marginale: P x MP L = ME L

Monopsonio sul mercato del lavoro Salario OffertaCosto marginale del lavoro (MCL) MCL M LMLM wMwM Occupati Domanda wCwC LCLC

Salari minimi in concorrenza perfetta W* W min Salari Numero di occupati W min E*E1E1 Offerta di lavoro Domanda di lavoro

Salari minimi: l’evidenza empirica (1) Card & Krueger (1995) Il 1 Aprile 1992 il salario minimo (orario) in New Jersey fu aumentato da $4.25 a $5.05. In Pennsylvania rimase a $4.25. New Jersey e Pennsylvania sono stati confinanti e simili

Salari minimi: l’evidenza empirica (2) Card&Krueger hanno raccolto dati sull’occupazione in 410 fast-foods nei due stati a marzo (quindi prima dell’aumento) e a dicembre (quindi dopo) Confrontando l’occupazione prima e dopo nei due stati stimano che $1 di aumento nel salario minimo genera 3,4 posti di lavoro in più!

Salari minimi in Monopsonio Salario OffertaCosto marginale del lavoro (MCL) MCL M LMLM wMwM Occupati Domanda wCwC LCLC L

Salari minimi in Monopsonio Salario OffertaCosto marginale del lavoro (MCL) MCL M LMLM wMwM Occupati Domanda wCwC LCLC L

Salari minimi in Monopsonio Salario OffertaCosto marginale del lavoro (MCL) MCL M LMLM wMwM Occupati Domanda wCwC LCLC L

Salari minimi in Monopsonio Salario OffertaCosto marginale del lavoro (MCL) MCL M LMLM wMwM Occupati Domanda wCwC LCLC L

Salari minimi in Monopsonio Salario OffertaCosto marginale del lavoro (MCL) MCL M LMLM wMwM Occupati Domanda wCwC LCLC LMLM

Salari minimi in Monopsonio Salario OffertaCosto marginale del lavoro (MCL) MCL M LMLM wMwM Occupati Domanda wCwC LCLC L

Salari minimi in Monopsonio Livello del salario minimo

MERCATI DEL LAVORO SINDACALIZZATI

Il sindacato monopolista Supponete che ci sia un solo sindacato che contratta i salari per tutti Dato il salario, le imprese scelgono l’occupazione  la domanda di lavoro è un vincolo per il sindacato Il sindacato ha delle preferenze definite sul livello salariale e l’occupazione

Le preferenze del sindacato Salari U0U0 U1U1 U2U2 U3U3 Occupazione

Le preferenze del sindacato Le curve sono inclinate negativamente perché per compensare una diminuzione dell’occupazione è necessario un aumento del salario Le curve sono convesse perché per compensare una riduzione dell’occupazione quando questa è già bassa serve un aumento di salario elevato L’utilità del sindacato aumenta allontanandosi dall’origine

L’equilibrio del mercato del lavoro con sindacato monopolista Il sindacato sceglie il salario che garantisce il livello più elevato di utilità (sindacale). L’equilibrio non è più all’intersezione di domanda e offerta di lavoro (non c’è più un’offerta di lavoro classica) ma alla tangenza tra domanda e curve di indifferenza del sindacato

Modello del sindacato monopolista Salari U0U0 U1U1 U2U2 U3U3 Occupazione LDLD E*E* w*w*

Modello di contrattazione efficiente Il modello del sindacato monopolista non è efficiente  È possibile trovare una combinazione di occupazione e salari che sia preferita da almeno una delle controparti e indifferente per l’altra Ricordate che la curva di domanda di lavoro rappresenta il livello di occupazione che massimizza il profitto per ogni salario

Le curve di isoprofitto Curva di isoprofitto: tutte le combinazioni di salario e occupazione che garantiscono lo stesso profitto Partiamo da A:  I profitti diminuiscono se aumenta o diminuisce l’occupazione a parità di salario (altrimenti a non sarebbe l’ottimo per il salario w 0 )  i profitti aumentano se diminuiscono i salari a parità di occupazione

Le curve di isoprofitto Salari Occupazione LDLD E0E0 w0w0 A - profitti A2A2 = profitti A3A3 A4A4 A1A1 - profitti

Le curve di isoprofitto Salari Occupazione LDLD A A2A2 A4A4 B profitti=10 profitti=5 B2B2

Le curve di isoprofitto

La curva dei contratti Quali combinazioni di salari e occupazione sono accettabili per tutti a partire da A? Da A seguiamo la curva di indifferenza dei sindacati (quindi a utilità costante) verso il basso… …via via i profitti delle imprese aumentano Quindi, tutte le combinazioni nell’area tra le due curve garantiscono profitti più elevati all’impresa e utilità maggiore per i sindacati!

Modello di contrattazione efficiente Salari Occupazione LDLD A B U costante  maggiori

Modello di contrattazione efficiente Salari Occupazione LDLD A B U maggiore  costante

Modello di contrattazione efficiente Salari Occupazione LDLD C D Curva dei contratti A

La curva dei contratti Questo vale però solo fino a D. Se da D ci spostiamo ancora lungo la curva di indifferenza del sindacato i profitti calano Quindi un accordo efficiente (nel senso che nessuno può migliorare la sua posizione senza peggiorare quella dell’altro) è C, oppure D. Lo stesso vale per tutti i punti sulla linea CD. Dove ci si posizionerà tra C e D dipende dalla forza relativa del sindacato (preferisce C) e dell’impresa (preferisce D)

La curva dei contratti è sempre alla destra della curva di domanda  l’occupazione con sindacati è sempre maggiore del suo livello di equilibrio concorrenziale può essere inclinata positivamente o negativamente  dipende dalle preferenze del sindacato e dalla tecnologia dell’impresa

Equilibrio di Nash Fino ad ora il modello non è in grado di identificare un equilibrio. Sappiamo solo che se finiamo sulla curva dei contratti da lì non ci muoveremo più. Per identificare un punto sulla curva dei contratti dobbiamo aggiungere un ingrediente al modello  Potere contrattuale

Modello di contrattazione efficiente Salari Occupazione LDLD C D tutto il potere contrattuale al sindacato A tutto il potere contrattuale all’impresa

Equilibrio di Nash In generale, introduciamo un parametro γ  [0,1] che misura il potere contrattuale del sindacato. L’equilibrio di Nash si ottiene massimizzando la seguente funzione dei surplus del sindacato e dell’impresa: Da questa massimizzazione di ottiene un punto (w,L) che sta sulla curva dei contratti.

DOMANDA DI LAVORO CON TASSE

Domanda di lavoro con tassazione Offerta di lavoro Domanda di lavoro senza tassa w0w0 E0E0 Salario percepito dal lavoratore Occupazione E1E1 A B w 0 +x w 0 -x D w1w1 E2E2 C E Domanda di lavoro con tassa X

Effetti della tassazione Supponiamo di tassare il datore di lavoro  Per ogni lavoratore (o unità di lavoro) si paga una tassa X allo Stato. Dato un generico livello salariale W, il lavoratore percepisce W e il datore paga un costo del lavoro pari a W+X. Ora, il salario percepito dal lavoratore e quello pagato dal datore di lavoro sono diversi e dobbiamo decidere quale di queste due quantità rappresentiamo sull’asse verticale del grafico che descrive il mercato  Per convenzione si rappresenta solitamente il salario percepito dal lavoratore

Derivazione della domanda di lavoro con tassazione (sull’impresa) Partiamo da un situazione di concorrenza perfetta (A), in cui il salario di mercato è w 0 e l’occupazione di equilibrio è E 0 Vogliamo capire come si modifica la domanda di lavoro con l’introduzione della tassa X Dimostriamo che il punto C sta sulla nuova curva di domanda:  Se il lavoratore percepisce W 0, l’impresa ora paga W 0 +X.  Sulla domanda di lavoro senza tasse leggiamo che al costo W 0 +X l’impresa domanda E 1 lavoratori.  Quindi, con tassazione, quando per salario percepito dal lavoratore pari a W 0 l’impresa domanda E 1 lavoratori, il che significa che il punto C, che ha coordinate (W 0,,E 1 ), sta sulla nuova curva di domanda. In modo analogo possiamo mostrare che anche il punto D sta sulla nuova curva di domanda:  Se il lavoratore percepisce W 0 -X, l’impresa deve pagare W 0, ovvero il salario percepito dal lavoratore più la tassa.  Sulla domanda di lavoro senza tasse leggiamo che al costo W 0 l’impresa domanda E 0 lavoratori.  Quindi, con tassazione, quando per salario percepito dal lavoratore pari a W 0 -X l’impresa domanda E 0 lavoratori, il che significa che il punto D, che ha coordinate (W 0 -X,,E 0 ), sta sulla nuova curva di domanda.

Come si modifica l’equilibrio di mercato con tassazione (sull’impresa)? Unendo i punti C e D (assumendo per semplicità, come abbiamo sempre fatto, che le curve di domanda e offerta siano lineari), otteniamo la nuova curva di domanda con tassazione. Tassando l’impresa di un ammontare pari a X per ogni unità di lavoro utilizzata, la domanda di lavoro si sposta verso sinistra esattamente di X. Il nuovo equilibrio di mercato si trova, come sempre, all’intersezione tra domanda e offerta, ovvero nel punto E. Rispetto all’equilibrio di concorrenza perfetta, l’occupazione è diminuita e i salari percepiti dai lavoratori sono diminuiti  Il nuovo salario è W 1 <W 0 ma W 0 -W 1 <X, ovvero i lavoratori ricevono un salario più basso ma la riduzione salariale è inferiore alla tassa Il costo del lavoro per l’impresa invece è aumentato.  Infatti, al salario percepito dal lavoratore W 1 l’impresa paga W 1 +X>W 0 In equilibrio la tassa è pagata in parte dai lavoratori, sotto forma di salari più bassi e in parte dall’impresa sotto forma di costo del lavoro più elevato Quanta parte della tassa è pagata dai lavoratori e quanta parte è pagata dall’impresa dipende dalle inclinazioni (elasticità) delle curve di domanda e offerta di lavoro e non tanto da chi è formalmente caricato della tassa (l’impresa nel nostro caso).  In quali casi la tassa è pagata interamente dai lavoratori?  In quali casi la tassa pagata interamente dalle imprese?

Domanda di lavoro con tasse e offerta inelastica Occupazione Offerta di lavoro Domanda di lavoro w0w0 E 2 = E 0 Salario percepito dal lavoratore A w 1 = w 0 -x E

Domanda di lavoro con tasse e offerta infinitamente elastica Occupazione Offerta di lavoro Domanda di lavoro w 1 = w 0 E0E0 Salario percepito dal lavoratore AE E2E2