Lavoro di Gruppo 1Spreafico 2011. Il gruppo come soggetto-oggetto-metodo. Approfondimento e sguardo psico-pedagogico. Due metodologie : “La didattica.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Misurazione e valutazione
Advertisements

ELEMENTI CARATTERIZZANTI IL COOPERATIVE LEARNING
Ruoli, strategie e interazioni all’interno di un forum
LABORATORIO LATINO FORMAZIONE
TECNOLOGIA E INFORMATICA
Apprendimento cooperativo e disturbi specifici di apprendimento
Dalle discipline alle competenze di cittadinanza
LA MEDIAZIONE DIDATTICA PER L’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE
CARDUCCI ALTRE SINGOLE OSSERVAZIONI GENERALI ALTRE OSSERVAZIONI SONO DIPONIBILI RELATIVAMENTE AD OGNI SINGOLA CLASSE.
La ricerca guidata in Internet
didattica orientativa
RIFORMA DEGLI ORDINAMENTI
Marchi Marta Presentazione05/09/2011 Una rete di biblioteche scolastiche per le competenze chiave del XXI secolo 1.
Programmazione Fondi Strutturali 2007/ Programma Operativo Nazionale: Competenze per lo Sviluppo finanziato con il Fondo Sociale Europeo Annualità
Psicologo Clinico e di Comunità
Il Piano di diffusione delle lavagne interattive multimediali
Gestione delle classe con alunni stranieri
Caratteri di una formazione diretta allo sviluppo di competenze Michele Pellerey 1Montesilvano 19 marzo 2010.
I MODELLI DIDATTICI DELL’APPRENDIMENTO
Obiettivi Saper valutare ed allestire risorse didattiche in rete per la formazione; saper selezionare tipologie comunicative, regole e criteri per ottimizzare.
Per una pedagogia delle competenze
DAL PERCORSO DI ORIENTAMENTO AL PROCESSO DECISIONALE
La costruzione e lo sviluppo delle competenze a scuola
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (strumento di lavoro)
Il modello formativo dei progetti PON docenti
La relazione tra esami IGCSE e CLIL
Fuori dal Guscio Le architravi culturali e pedagogiche.
1 Progetto FARE SCUOLA FINALITA E CONTENUTI © ISPEF 2001.
Qualcosa cambia nella scuola ?
La formazione degli insegnanti Giuliana Rocca, Dario Signorelli Torino, 23 maggio 2008.
Apprendimento cooperativo e abilità di studio
SEMINARIO COMPETENZE E CONTESTI Gruppo: INTERCULTURA Colico, Oliviero, Firpo, Pedrelli, Ricci, Lombardo, Baglini, Cirla 8-9 Settembre 2009.
Perché????. Ospedaletto Summonte Mercogliano primaria Secondaria 1° grado infanzia Secondaria 1° grado infanzia primaria Secondaria 1° grado.
Programmazione Fondi Strutturali 2007/2013
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
Piano dell'Offerta Formativa CIRCOLO DIDATTICO “G.B.PERASSO”
In rapporto con le competenze chiave di cittadinanza 1CISEM 27/3/ a cura di Daniela Bertocchi.
DIDATTICA LABORATORIALE
LINEE GUIDA METODOLOGICHE
LEGGERE LE INDICAZIONI PER
DESCRIZIONE ESSENZIALE dei percorsi progressi educativi seguiti raggiunti.
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Il gruppo classe risorsa nella prevenzione del bullismo Dott
Problem Solving: capacità di risolvere problemi
Progetto di sperimentazione VIAGGI NELLE STORIE Frammenti di cinema per narrare Seminario di formazione - 13 e 20 settembre 2008.
dalle abilità alle competenze
Rete per la didattica e la formazione IRRE BASILICATA 17 dicembre Scuola, reti, territorio.
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
DAI PROGRAMMI ALLE INDICAZIONI
D.D. Bussoleno (To) VIAGGIO VERSO IL CURRICOLO Temevo il mio ritorno tanto quanto avevo temuto la mia partenza; entrambi appartenevano all’ignoto e all’imprevisto.
Grottaferrata 24 marzo 2015 Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio di applicazione delle Indicazioni Nazionali Gestire il cambiamento.
LE METODOLOGIE RIFERIMENTI TEORICI Guinibit
METODOLOGIE ARTICOLATE
Apprendimento cooperativo Cooperative learning
Verifica e Valutazione competenze
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
- LA COMMISSIONE HA REVISIONATO I CURRICOLI DISCIPLINARI DI ITALIANO, STORIA, GEOGRAFIA, INGLESE, SCIENZE E MATEMATICA, TRAMITE LA COLLABORAZIONE DI DOCENTI.
Perché le TIC nella Didattica
Conoscenze, abilità, competenze
Il cooperative learning
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
PAI Piano Annule di Inclusione
SFP – a.a. 2007/08DIDATTICA GENERALE MARIO CASTOLDIVALUTAZIONE – PAROLE CHIAVE RACCOLTA DATI CRITERI DI GIUDIZIO ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO “La valutazione.
TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LE CITTA’ RISERVATARIE AI SENSI DELLA LEGGE 285/97 INCONTRO TECNICO ROMA,
CLIL PER UNA DIDATTICA INNOVATIVA Gina Muscarà Tione, Novembre 2008 Gina Muscarà Tione, Novembre 2008.
La scuola dell’infanzia
“Metodologie operative e spunti di riflessione” C entro T erritoriale per l’ I nclusione Verdellino Formazione docenti marzo 2016.
Piano Lauree Scientifiche I laboratori di autovalutazione per gli studenti per le aree di Chimica, Fisica e Matematica Stefania De Stefano Dipartimento.
SIRQ Scuole in Rete per la Qualità FLIPPED CLASSROOM.
Poseidon 2013 Educazione Linguistica e Letteraria in un’ottica Plurilingue ITAS Santa Caterina Salerno DOCUMENTO RESTITUZIONE TUTOR : Letizia Nardacci.
Transcript della presentazione:

Lavoro di Gruppo 1Spreafico 2011

Il gruppo come soggetto-oggetto-metodo. Approfondimento e sguardo psico-pedagogico. Due metodologie : “La didattica per progetti” e “il cooperative learning”. Linee guida per organizzare la didattica. 2Spreafico 2011

Sguardo psico- pedagogico verso il gruppo Didattica e apprendimento in gruppo 3Spreafico 2011

Il gruppo in Ospedale Perché il gruppo crea una cultura di comunità. Il bambino /ragazzo è invitato a condividere questa esperienza difficile di vita con altri soggetti uguali / diversi. Stare nelle diversità. Gli adulti che interagiscono tra di loro ( medici, genitori, educatori, insegnanti ) sono di fatto una equipe educativa, agiscono come gruppo. 4Spreafico 2011

La didattica in ospedale Il lavoro di gruppo favorisce un contesto di interclasse. E’ una didattica che rispetta e valorizza gli stili cognitivi. E’ una didattica che include l’ambiente esterno, che guarda fuori e favorisce il pensiero nuovo. Una didattica innovativa è un patrimonio positivo che viene accumulato durante una esperienza di vita particolarmente critica. 5Spreafico 2011

Definizione aperta di gruppo Se un gruppo esprime un’intenzionalità rivolta verso uno scopo / occupazione chiaro e condiviso, se realizza tale scopo/ occupazione attraverso rapporti di interdipendenza, se riconosce la diversità come risorsa, allora si ha gruppo e il gruppo ( e gli individui che lo compongono) puo’ funzionare come soggetto di costruzione e di trasformazione delle conoscenze e dell’identità ( individuale e di gruppo ) sul piano cognitivo-affettivo, emotivo e sociale. 6Spreafico 2011

1. La valenza educativa del gruppo. 2. Alcune definizioni di “ gruppo “ secondo le diverse Scienze dell’educazione. Conoscere le teorie di riferimento. 3. Come accostarsi al gruppo: strumenti per analizzare il gruppo e strumenti per gestire il gruppo. Piano di lavoro: Approfondimento sul gruppo e sguardo psico-pedagogico. 7Spreafico 2011

1.Nella classe tradizionale si ascolta, nel laboratorio o classe comunità si fa. Quali cambiamenti comporta? 2.Descrizione di 3 metodi: – La ricerca – La didattica per progetti – Il cooperative learning 3.Accostamento dei 3 metodi: punti di forza e punti di debolezza. 4.Risorse in rete Piano di lavoro: linee guida per organizzare la didattica 8Spreafico 2011

Suggerimenti > regole per organizzare e strutturare un Gruppo 1 REGOLA: Conoscere gli studenti, le relazioni e le dinamiche di classe. 2 REGOLA : Il gruppo da 3 a 5. 3 è poco ( maggioranze vs minoranze ) e 5 è molto (dinamiche complesse). 3. REGOLA: Mai gruppi omogenei. Sia per il bilanciamento delle zone di sviluppo prossimale, sia per una composizione di differenti stili cognitivi. Eventuale sociogramma. 4 REGOLA : Strumenti per osservare il gruppo di tipo oggettivo e meno soggettivo( simpatie, antipatie) 5 REGOLA : Strutturare il lavoro, non lasciare mai gli studenti inoccupati. Spreafico 20119

Alcune definizioni di “ gruppo “ secondo le diverse Scienze dell’educazione. 10Spreafico 2011

Scienze di riferimento Definizione Visione sociologica Il gruppo è un insieme di due o piu’ individui che hanno il medesimo scopo individuale da raggiungere. Visione antropologica Il gruppo è un insieme di individui che si riconoscono in determinati valori,miti,tradizioni,cerimonie,ritualità, sistemi di segni. Visione psicologica Il gruppo è un insieme di tre o piu’ individui che si riconoscono come gruppo e hanno tra di loro delle relazioni di influenzamento reciproco Visione di gruppoanalitico Il gruppo è un insieme di tre o piu’ individui che comunicano inter- reagendo fra di loro secondo una comune matrice interpersonale, sceondo un sentire e un pensare progressivamente condiviso che diventa patrimonio del gruppo. Visione pedagogica Un gruppo è un insieme di soggetti-persone che condividono contesti e relazioni intese a riconoscere e a promuovere le potenzialità individuali nelle differenti età della vita. Visione didatticaIl gruppo è un insieme di due o piu’ soggetti –persona che realizzano rapporti di interdipendenza e coordiiano le loro azioni e comunicazioni in specifici contesti alfine di perseguire l’apprendimento e la co- costruzione di identità, intelligenze e significati. 11Spreafico 2011

Visione pedagogica Un gruppo è un insieme di soggetti-persone che condividono contesti e relazioni intese a riconoscere e a promuovere le potenzialità individuali nelle differenti età della vita. Visione didattica Il gruppo è un insieme di due o piu’ soggetti –persona che realizzano rapporti di interdipendenza e coordinano le loro azioni e comunicazioni in specifici contesti alfine di perseguire l’apprendimento e la co-costruzione di identità, intelligenze e significati. 12Spreafico 2011 Le visione di gruppo che ci interessano ai fini della formazione

Modelli didattici e prevalenza Spreafico PREVALENZARICERCHEDIDATTICA PER PROGETTICOOPERATIVE LEARNING Favoriscono l’autonomia dello studente. Avvicinamento ad apprendimenti interdisciplinari. Sperimentazione di apprendimento collaborativo. Apertura del setting formativo verso l’ambiente. Prevale l’aspetto cognitivo pur valorizzando la componente sociale Radicale cambiamento del paradigma formativo. Pari investimento per raggiungere obiettivi cognitivi ( scolastici ) e abilità sociali.

Modelli didattici: Punti di forza e di debolezza RICERCHEDIDATTICA PER PROGETTI COOPERATIVE LEARNING COMPETENZE DOCENTE FOCUS APPRENDIMENTO TEMA DI APPRENDIMENTO SEQUENZE RUOLO DEL DOCENTE ORDINI DI SCUOLE DURATA DEI MODULI VALORE AGGIUNTO DATO DALLE TECNOLOGIE DELL’ISTRUZIONE 14Spreafico 2011

RICERCHEDIDATTICA PER PROGETTI COOPERATIVE LEARNING COMPETENZE DOCENTE Ordinarie con alcuni approfondimenti sugli strumenti. Necessità di formazione individuale del docente e sperimentazione. Necessità di formazione estesa e sperimentazione. Supervisione. FOCUS APPRENDIMENTO Individuale verso condiviso. ( to share) Centrato sui contenuti. Sociale. Esperienziale. Aperto al contesto esterno. Metacognitivo ( come si apprende) Obiettivi cognitivi e obiettivi di abilità sociale distinti. Interdisciplinare. Apprendimento di gruppo. TEMA DI APPRENDIMENTO Tutti i saperi disciplinari classici. Alcune tematiche innovative. Saperi classici e saperi tecnico- scientifici. Attività espressive e della comunicazione. Tematiche innovative. Ambiente, società, intercultura. Tutti i saperi. Attività espressive, della comunicazione, della cittadinanza attiva. Attività proprie della educazione informale. 15Spreafico 2011

RUOLO DEL DOCENTE Attivatore e valutatore. Decide il tema o i temi da ricercare. Attivatore verso facilitatore. Decide un menu’ di temi su cui costruire un sapere. Accompagna e facilita l’apprendimento Ruolo di guida del gruppo che apprende. Facilitatore sia per gli incrementi cognitivi che l’ acquisizione delle abilità sociali. CHIAREZZA METODOLOGICA MediaAlta Molto alta RICERCHEDIDATTICA PER PROGETTI COOPERATIVE LEARNING 16Spreafico 2011

SEQUENZENella pratica ordinaria la scelta della metodologia è libera. Oppure Metodologia della ricerca complessa. Valorizzazione dello stile cognitivo* del singolo. 1.Prima fase (preattiva): studio di fattibilità. 2.Seconda fase (interattiva): produzione. 3.Terza fase (postattiva): validazione e presentazione. 4.La valutazione. 1.Prendere decisioni preliminari. 2.Spiegare il compito e l’approccio cooperativo. 3.Controllare e intervenire. 4.Verificare e valutare. RICERCHEDIDATTICA PER PROGETTI COOPERATIVE LEARNING *Secondo D.Kolb 4 stili sognitivi: Attivo > Riflessivo > Pragmatico > Teorico 17Spreafico 2011

ORDINI DI SCUOLESecondaria di primo e secondo grado Primaria e secondaria Ogni ordine di scuola DURATA DEI MODULI BreveMedio lungaLunga o totale VALORE AGGIUNTO DATO DALLE TECNOLOGIE DELL’ISTRUZIONE E INFORMATICHE. Medio e come strumento. Ampio. Come strumento ma anche come mezzo per elaborare le informazioni e comunicare il risultato. Medio e come strumento. Favoriscono ed espandono la funzione comunicativa tra i soggetti. RICERCHEDIDATTICA PER PROGETTI COOPERATIVE LEARNING 18Spreafico 2011

Il metodo della Ricerca ( complessa ) 19Spreafico 2011

AzioneAttività principali 1. Scelta dell’oggetto di ricerca. Natura, oggetto, obiettivi, scelta delle parole chiave. Ipotesi di ricerca. Scelta del metodo, pianificazione del lavoro. 2. Ricerca e interrogazione delle fonti di informazione. Dalle parole chiave alle fonti. Cercare documenti pertinenti Ottimizzare i documenti.Confrontare diverse fonti. 3. Selezione delle informazioni. Organizzare i documenti raccolti.Valutare la qualità delle fonti.Confrontare diversi autori.Registrare le differenze Raccogliere gli elementi finalizzati al mio lavoro. 4. Estrazione delle informazioni. Leggere, visualizzare, ascoltare.Valutare e considerare la riservatezza di talune informazioni.Scrivere note e comporre un primo rapporto. 5. Analisi e trattamento delle informazioni. Confrontare i materiali con la questione della ricerca. Sintetizzare idee. Confrontare idee differenti e proporre una propria opinione. Giustificare questa opinione.Confermare o riformulare opinione o il risultato della ricerca. 6. Peoduzione di un rapporto di ricerca. Costruzione del prodotto finale in funzione dei meii obiettivi e del pubblico. Esprimere il proprio pensiero / parere. Verifico la corenza dei materiali impiegati e rivedere ilò linguaggio utilizzato. Verificare il rispetto delle consegne. Organizzare materiali e strumenti per la restituzione. 20Spreafico 2011

Il metodo della Didattica per progetti. Tipologia di progetti 21Spreafico 2011

I ruoli degli attori nella didattica per progetti Spreafico DOCENTE Ideatore Esperto Coordinatore Referente Sostenitore valutatore STUDENTE Ideatore Protagonista Operatore Valutatire ricercatore AMBIENTE ESTERNO Committente Ideatore Esperto valutatore

23Spreafico 2011 Sequenze della didattica per progetti secondo due Autori

Il Modello del Cooperative Learning 1. Prendere decisioni preliminari 2. Spiegare il compito e l’approccio cooperativo 3. Monitorare e intervenire 4. Verificare e valutare 24Spreafico 2011

COOPERATIVE LEARNING 1 FASE : Prendere decisioni preliminari: 1.definire gli obiettivi in termini di abilità scolastiche e sociali. 2.Decidere le dimensioni dei gruppi 3.Decidere la composizione del gruppo 4.Assegnare ruoli 5.Sistemare l’aula 6.Organizzare i materiali 2FASE : Spiegare il compito e l’approccio cooperativo : 1.Spiegare il compito. 2.Piegare i criteri di valutazione. 3.Strutturare l’interdipendenza positiva. 4.Strutturare la cooperazione intergruppo. 5.Strutturare la responsabilità individuale. 6.Insegnare le abilità sociali. 25Spreafico 2011 La fasi del Cooperative Learning

COOPERATIVE LEARNING 3 FASE : Monitorare e intervenire : 1.Favorire l’interazione costruttiva diretta. 2.Monitorare il comportamento degli studenti. 3.Intervenire per migliorare il lavoro del gruppo e sul compito. 4.Chiudere la lezione. 4. FASE : Verifica e valutazione: 1.Valutare l’apprendimento degli studenti 2.Valutare il funzionamento dei gruppi 26Spreafico 2011

Indicazioni per lo workshop 1.Progettare una sessione di “ didattica per progetti “ per studenti di scuola secondaria : 1.Area scientifica 2.Area linguistico / letteraria. 2. Progettare una sessione di Cooperative Learning per studenti di scuola primaria 1.Area espressiva o 2.Area matematico scientifica 3. Costruire una griglia per osservare un gruppo di apprendimento 27Spreafico 2011

Dite: è faticoso frequentare bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello,abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli. J.KORCZACK 28Spreafico 2011

Approfondimenti Spreafico

Approfondimenti del gruppo dal punto di vista Pedagogico Per gli studiosi di pedagogia, la principale attenzione verte sul setting educativo, ossia la “cornice” teorico-organizzativa, il sistema di ipotesi e il set organizzativo che rende possibile la relazione educativa *. La pedagogia fa tesoro dei contributi di analisi e di riflessione dell’antropologia,perché è attenta ai processi di inculturazione dell’individuo,della sociologia,in quanto è interessata alle ragioni “esterne” che hanno portato alla costituzione dei gruppi, della psicologia, grazie al contributo di questa scienza all’analisi delle relazioni di influenzamento reciproco che si possono instaurare a livello di gruppo e di intergruppo, della gruppoanalisi( e della psicoanalisi) in quanto interessata ai contributi di metodo ( il setting) e all’analisi –riflessione sulla matrice delle dinamiche di gruppo. Questi contributi sono valorizzati ai fini dell’obiettivo specifico della pedagogia: la promozione delle potenzialità individuali nelle differenti età della vita. 30Spreafico 2011

Il contributo che un pedagogista puo’ portare in un team di docenti si realizza sul piano della progettualità educativa e della riflessione – valutazione su di essa. Una progettualità interessata a perseguire l’espansione, arricchimento,realizzazione del soggetto-persona attraverso il gruppo. Secondo la prospettiva pedagogica possono dirsi gruppo 3 o piu’ individui che perseguono il progetto della educazione del soggetto/persona e la valorizzazione della diversità ( di /in sé e degli / negli altri ) in condizioni di libertà e uguaglianza. 31Spreafico 2011

Approfondimenti del gruppo dal punto di vista Didattico Per gli studiosi di didattica la principale attenzione verte sul curriculo formativo, sulla co-costruzione da parte del team docente di contesti generativi di apprendimento, sul learning by doing, ossia sul fare la matematcia, l e lingue, le scienze, sulle istituzioni interne (regole, relazioni )capaci di promuovere ciascuno e tutti. Verte sulle coordinazione delle azioni e della comunicazione tra soggetti che perseguono ben precisi obiettivi e progetti : tra genitori e fogli, tra insegnanti e allievi e tra allievi, ma anche tra educatori e utenti e tra utenti e servizi culturali, socio-educativi e socio-assistenziali. 32Spreafico 2011

La didattica puo’ far fruttare le potenzialità del gruppo e del lavoro di gruppo. Cio’ richiede buona conoscenza delle caratteristiche e dei bisogni di una certa fascia di età, dei singoli soggetti, padronanza di competenze disciplinari e progettuali tali da saper definire i processi da attivare e i prodotti da conseguire, i contesti da mettere a punto e le consegne operative. Secondo la prospettiva didattica,possono dirsi gruppo due o piu’ persone ( allievi,bambini,giovani,adulti,anziani) che coordino le azioni e regolino la reciproca comunicazione in vista del perseguimento di uno scopo/ compito condiviso. 33Spreafico 2011

Il lavoro didattico si basa su un continuo planning che impegni i soggetti dell’insegnamento / apprendimento nella definizione e ri-definizione condivisa di progetti di lavoro ( dei contenuti,processi cognitivi-emotivi e contesti ) e in una serrata revisione e monitoraggio dei percorsi e dei processi rendendo i soggetti e il gruppo costruttori attivi delle condizioni di arricchimento ed espansione delle potenzialità e delle risorse in campo. 34Spreafico 2011

Approfondimenti Didattica. Le ricerche LA RICERCA BREVE La ricerca breve definisce a scopo didattico una ricerca su un argomento ben limitato e assai circoscritto indotta dall'insegnante o da una curiosità dello studente, per svolgere la quale è necessario un tempo prevedibile e breve e l'utilizzo di un numero limitato di fonti. La ricerca breve può essere corredata da consegne circa il numero ed il tipo di fonti da consultare, ragion per cui, oltre ad essere propedeutica alla ricerca complessa, essa può servire anche per vagliare quanto e come lo studente sappia avvalersi e descrivere fonti reperibili su supporti diversi. Infatti anche la ricerca breve viene formalizzata su una scheda apposita, cui corrisponde una griglia di valutazione. Caratteristica della ricerca breve è dunque l'uso della stessa metodologia della ricerca complessa, eseguibile e valutabile tuttavia in tempi assai più rapidi. Le occasioni più frequenti di ricerche brevi sono state: raccolta di informazioni preparatorie al viaggio di istruzione, ad uscite e visite didattiche; approfondimenti su punti specifici del programma in vista di interrogazioni programmate, partecipazione a conferenze ed a progetti curricolari o di arricchimento dell'offerta formati 35Spreafico 2011

LA RICERCA COMPLESSA La ricerca complessa definisce a scopo didattico una ricerca indotta da un documento stimolo proposto dall'insegnante o scaturita da un interesse dello studente. è stata definita complessa, in quanto prevede la formulazione di una domanda di ricerca, per rispondere alla quale è necessario consultare numerosi documenti, formulare una serie di sotto-domande più circoscritte, le cui risposte devono essere rielaborate, provate, argomentate e discusse. Per le fasi attuative della ricerca complessa si puo’ prendere come riferimento le six Big Skills di Eisemberg e Berkovitz "contaminate" con il modello di Kuhltau. Nel prontuario viene infatti particolarmente curata la fase di prericerca, la cui finalità è di individuare l' argomento, cioè l' ipotesi di ricerca, di formulare e/o riformulare quell' ipotesi, di valutare la fattibilità del percorso con una prima attività di reperimento e di conservazione delle informazioni necessarie. Si distingue poi l'attività di ricerca vera e propria, che prevede la scelta, la valutazione e l'uso delle fonti di informazione, la capacità di citarle e di descriverle, la capacità di argomentare l'ipotesi di ricerca, fornendo una risposta alla domanda iniziale. Alla fase di ricerca pertiene anche il momento della pianificazione, della corretta redazione e infine della presentazione e/o esposizione del lavoro definitivo. L'attività di ricerca dello studente viene scandita da alcuni momenti ritenuti fondamentali. Essi riguardano la definizione del bisogno informativo, l'organizzazione della ricerca, la preparazione di una bozza del progetto di ricerca complessa, utilizzabile anche come mappa da presentare alla Commissione degli Esami di Stato prima del colloquio. Ogni passaggio può essere formalizzato per iscritto avvalendosi di una scheda e può essere a seconda dei casi controllato o valutato dall'insegnante, visto che alla bozza del progetto di ricerca, cosi' come al lavoro finale corrisponde anche una griglia di valutazione. Le occasioni più frequenti di proposizione di ricerche complesse sono state: attività di scambio con scuole straniere, partecipazione a progetti anche pluridisciplinari, partecipazione ad iniziative di vario genere promosse da Enti esterni alla scuola, attività di preparazione delle tesine per gli esami di Stato. 36Spreafico 2011

Il gruppo puo’ rispondere a bisogni quali : Avere un contenitore per la ricerca della identità. Il bisogno di sicurezza e stabilità Approfondire nuovi interessi Aprrendere le abilità sociali Costruire codici di comportamento Scambiare feedback 37Spreafico 2011