Olivetti S.p.A. è una società, di proprietà di Telecom Italia, che opera nel settore dell‘ information technology. In passato è stata una delle aziende più importanti al mondo nel campo delle macchine per scrivere, da calcolo e dell‘elettronica. È stata tra le prime aziende a produrre personal computer e stampanti da ufficio. Il primato del primo PC può essere assegnato all'Olivetti grazie al Programma 101, che venne prodotto nel 1964 e ottenne un grande successo nel mercato statunitense.
SOMMARIO La Underwood 2005 ad Oggi Posizionamento Internazionale Grandi Mutazioni Anni Ottanta
: I primi anni, La storica fabbrica a mattoni rossa Il capitale sociale iniziale fu di lire, Camillo vi partecipò con lire ricavate da alcuni terreni e di un fabbricato industriale che ospitava la C.G.S., fabbrica di strumenti di misura elettrici, fondata precedentemente dallo stesso Camillo. Gli altri azionisti erano amici e parenti. Sul tetto della fabbrica a due piani in mattoni rossi venne affisso un cartellone, grande quasi quanto il lato est dell'edificio, che riportava la scritta: Ing. OLIVETTI & C. PRIMA FABBRICA NAZIONALE DI MACCHINE PER SCRIVERE. La Fiat a Torino era nata 10 anni prima e contava appena 50 operai, Camillo aveva 4 ragazzi inesperti ai quali insegnava di persona elementi di meccanica, aritmetica e tecniche di costruzione. In quel periodo la C.G.S. venne trasferita a Milano e Nel 1909 tornò ad Ivrea per iniziare la costruzione di macchine da scrivere. Fabbrica a mattoni rossa Olivetti
Nel 1940 comparve la prima addizionatrice Olivetti, seguita nel 1945 dalla Divisumma-14, la prima calcolatrice scrivente al mondo in grado di eseguire le quattro operazioni. Venne inventata da Capellaro che avrebbe progettato in seguito tutte le calcolatrici Olivetti. Fu negli anni 60 che l'azienda conobbe la massima espansione sui mercati mondiali. Ma soprattutto nelle attività commerciali di ogni livello era solitamente presente la macchina da calcolo Divisumma 24. Quest'ultima venne prodotta in milioni di esemplari e venduta ad un prezzo altissimo, assicurando enormi profitti all'azienda. Un progetto successivo Logos 27/1/2/3, fu la massima e ultima espressione della tecnologia meccanica applicata al calcolo : l'affermazione in Italia e all'estero Non era in grado di reggere la competizione con le prime calcolatrici elettroniche prodotte da aziende giapponesi e tanto meno con un prodotto Olivetti che risulterà rivoluzionario, il Programma 101 primo personal computer, progettato da Pier Giorgio Perotto e presentato alla fiera di New York del ‘65. Il primo acquirente della P101 fu la rete televisiva NBC, 5 esemplari per calcolare i risultati elettorali da fornire ai propri telespettatori.
Il lavoro di costruzione era seguito da due enti autonomi e in competizione tra loro, il primo definito montaggio costituito da operai, operatore, caporeparto, segretaria e schedarista, era addetto all'assemblaggio del manufatto, il secondo, definito controllo, strutturato in modo identico, aveva il compito di controllare dopo un certo numero di fasi di lavorazione, se i lavori eseguiti fino ad allora rientravano nei valori di tolleranza previsti dalle norme di montaggio, nel caso una sola regolazione risultasse errata la macchina veniva scartata e rispedita alla fase di lavorazione responsabile del difetto. Ogni macchina era accompagnata da una scheda in cui l'operaio apportava la firma nella casella relativa alla propria fase di lavorazione. Per macchine complesse, ad esempio la Tetractys-CR con carrello tabulatore, erano necessarie oltre trenta fasi di lavorazione, ciascuna con tempi di 5-8 minuti. Negli stessi anni, nella nuova sede della filiale O.M.O. (Officine Meccaniche Olivetti), fondata nel 1926 e situata in località San Bernardo d'Ivrea, sono in produzione varie macchine utensili. L'azienda è in concorrenza sul mercato mondiale. La Olivetti si consolida così a livello nazionale ed internazionale, e raggiunge il numero di dipendenti. Olivetti
: dall'elettronica all'informatica Tra il 1973 e il 1975 venne sviluppato il sistema operativo Cosmos. Nell'aprile del 1975 alla fiera di Hannover, in Germania, vennero presentati due nuovi personal computer, il P6040 e il P6060, che disponevano di stampante grafica e Floppy disk incorporato, il mercato non ne intuì le potenzialità e i prodotti ebbero poco successo. Nel 1978 Carlo De Benedetti assume la guida di Olivetti. Computer P6060 Olivetti
Nel 1979 viene fondato a Cupertino negli Stati Uniti l‘Olivetti Advanced Technology Center, posizionato a due isolati dalla sede della Apple, dove verranno progettati i chip LSI, la prima macchina da scrivere elettronica al mondo ET101, il primo personal computer europeo Olivetti M20 e successivamente l‘M24, il computer che ha avuto un enorme successo in seguito alla partnership con AT&T. Anni Ottanta Olivet ti M20 M24 Olivetti
Il posizionamento internazionale negli anni ottanta Negli anni ottanta l’Olivetti ritorna all'altezza della sua fama raggiungendo nuovamente il successo internazionale con diversi, validi prodotti. Fra questi vanno menzionati l'Olivetti M10 (1983), uno dei primi veri computer portatili, con alcuni programmi integrati e la capacità di collegarsi a computer lontani; l'Olivetti M20 (1983) aveva un hardware di prim'ordine, ma non disponeva purtroppo di adeguato software applicativo. Di fatto, questa macchina avrebbe avuto le potenzialità di imporsi come standard mondiale se il marketing avesse compreso le enormi potenzialità applicative di questo prodotto. La storia prese un'altra piega e lo standard se lo aggiudicò la IBM con il suo PC, dotato del sistema operativo di Microsoft. Olivetti dovette adeguarsi mettendo in produzione, come fecero altre aziende, un computer clone del PC IBM, l'Olivetti M24 (1983) che ebbe un successo di vendite notevolissimo, tanto che alla fine degli anni ottanta l'Olivetti divenne uno dei maggiori produttori di personal computer in Europa. Le potenzialità innovative dell'azienda, unica società in Europa, le permisero di sviluppare la produzione di hard disk da installare sui propri personal computer. La società era inoltre fornitrice delle telescriventi per la NATO. Contemporaneamente alla produzione di personal computer venivano assemblati i minicomputer, macchine più potenti, dotate del microprocessore Motorola Ma a fronte di tutto ciò l'Olivetti viene via via smantellata nei fatti. Numerosissimi licenziamenti, la chiusura o il ridimensionamento di interi stabilimenti porteranno l'Olivetti ad una crisi irreversibile, che si ripercuoterà quasi mortalmente sulla città di Ivrea e sul Canavese. Olivetti
L'Olivetti diventa una carta da giocare sul piano della finanza : Ristrutturazione e caduta Il 19 giugno 1990 Olivetti, insieme a Lehman Brothers, Cellular Communications International Inc., Bell Atlantic International e Telia International dà vita ad Omnitel Sistemi Radio Cellulari S.p.A. con l’obiettivo di entrare nel mercato europeo della telefonia mobile. Nel 1995 insieme a Mannesmann costituisce Infostrada S.p.A., operatore di rete fissa. Tuttavia, negli anni novanta l'intensificarsi della competizione globale, la caduta dei prezzi e dei margini in tutta l'industria informatica mondiale, la debolezza del mercato europeo, e in particolare di quello italiano, spingono Olivetti a una lunga e costosa ristrutturazione delle attività. Olivetti
2005-Oggi: La rinascita Con una conferenza stampa del 29 giugno 2005 Telecom Italia ha annunciato di voler rilanciare Olivetti sul mercato dell'informatica, iniziando dal ripristino del marchio Olivetti, che era stato sostituito da Olivetti Tecnost. Con un investimento di 200 milioni di euro in 3 anni l'azienda intende lanciare una serie di nuovi prodotti per l'ufficio e per la casa nel campo delle stampanti a getto d'inchiostro e dei dispositivi multifunzione (che riuniscono in sé le funzioni dello scanner, della stampante, della fotocopiatrice e, in alcuni casi, del fax). Strategicamente molto importante, sarà il lancio del tablet Olipad avvenuto nel marzo Il 20 aprile 2011 riapre in collaborazione col Fondo per l'Ambiente Italiano lo storico negozio-museo in piazza San Marco a Venezia esponendo alcuni prodotti dell'azienda di Ivrea. Olivetti
Un'azienda di fronte alle grandi mutazioni Costituita nel 1908 come "prima fabbrica nazionale di macchine per scrivere", fin dagli inizi l'Olivetti si distingue per l'attenzione alla tecnologia e all'innovazione, la cura del design, la presenza internazionale, la sensibilità verso gli aspetti sociali del lavoro. Questi caratteri sono impressi dal fondatore Camillo Olivetti e dal figlio Adriano, che trasforma l'azienda familiare in un moderno gruppo industriale. Conquistate posizioni di leadership mondiale nei prodotti meccanici per ufficio, già negli anni '50 l'Olivetti investe nella tecnologia elettronica con importanti risultati. La scomparsa di Adriano Olivetti (1960) e il peso degli investimenti rallentano la transizione verso l'elettronica; ma nel 1978 esce la prima macchina per scrivere elettronica a livello mondiale e nel 1982 il primo PC professionale europeo. Negli anni '80, sostenuto da una vasta rete di accordi e alleanze, accelera lo sviluppo nell'informatica e nei sistemi. Camillo Olivetti
La progressiva riduzione dei margini di redditività del business informatico e i nuovi sviluppi delle telecomunicazioni, negli anni '90 spingono l'Olivetti a spostare il baricentro verso questo settore, dapprima creando Omnitel (1990) e Infostrada (1995) e poi acquisendo il controllo di Telecom Italia (1999), con la quale si fonde nel Nel 1959, dopo una breve trattativa, l’Olivetti con un investimento di 8,7 milioni di dollari ottiene il controllo della Underwood, società americana con una grande tradizione nel settore delle macchine per scrivere. L’acquisizione risponde ad un preciso obiettivo di Adriano Olivetti, che punta ad una solida presenza diretta sul mercato americano, ritenuto strategico ai fini dello sviluppo. L’annuncio fa scalpore: la Underwood ha oltre 10 mila dipendenti, fattura quasi 76 milioni di dollari, dispone di una fitta rete commerciale ed è un nome prestigioso dell’industria americana, equivalente a quello della Singer nelle macchine per cucire o della Ford nelle auto. Stupisce che a conquistarla sia un’azienda italiana, con un’operazione che va in senso contrario rispetto ai rapporti di forza, economica e politica, tra i due Paesi. Olivetti
Nel giugno 1960 la Underwood e la OCA si fondono, dando vita alla Olivetti Underwood, di cui la Olivetti detiene una quota del 69%. L’impegno finanziario per risanare l’azienda americana è gravoso: nelle pieghe dei bilanci si scoprono nuove perdite, gli impianti sono fatiscenti e le ristrutturazioni risultano più costose del previsto. Qualche anno più tardi l’Olivetti dichiara di aver speso per la Underwood 48 milioni di dollari per la decisione di sviluppare negli USA una costosa strategia di vendita basata sulla rete diretta. Questa strategia aveva dato ottimi risultati in Italia, ma al contrario era difficile da sostenere nel grande mercato americano. Adriano Olivetti, il proprietario, aveva capito molto presto che l’acquisizione non sarebbe stata facile. La Underwood Olivetti Underwood Olivetti