Russell e gli universali appunti per Filosofia della scienza.

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Russell e gli universali appunti per Filosofia della scienza

Perché gli universali esistono? (cap. 9) 1.Le relazioni come in, su tra e prima di non esistono come cose particolari, e sono appunti universali 2.Gli universali come relazioni vanno postulati per rendere vere proposizioni che li contengono e per dar conto delle relazioni tra sense data e oggetti 3.Vanno postulati per interpretare verbi come tagliare

Nominalismo e universali Il nominalismo si deve appoggiare comunque all’esistenza dell’universale somiglianza perchè la bianchezza permane tra molte coppie di particolari cose bianche: si deve spiegare perché due oggetti bianchi condividono proprietà simili la somiglianza è una relazione predicata di molte cose bianche

Gli universali sussistono Non sono nella mente e vanno postulati per dar conto della conoscenza matematica, che è interamente a priori, pur essendo ampliativa p. 123…la conoscenza a priori riguarda solo le relazioni tra universali

Come conosciamo gli universali? Qui c’è il problema, here there is the rub! Ne siamo consapevoli in modo immediato, come percepiamo la somiglianza tra due rossi Ma se ogni persona vede il rosso del semaforo in modo diverso (il dato sensoriale è individuale) come si percepiscono immediatamente gli universali? Russell risponde alla difficolta?

come conosciamo gli universali? Quando vediamo un particolare rosso per esperienza diretta, conosciamo anche l’universale rosso per esperienza diretta (122), ne siamo consapevoli in modo immediato. Ma cosa vediamo, due cose o una sola quando vediamo un oggetto rosso? Un dato sensoriale diverso per tutti e un universale diverso per tutti o un universale identico per tutti?

le fonti della nostra conoscenza distinguere tra conoscenza delle cose e conoscenza della verità (129): “di ognuna vi sono due generi, una conoscenza immediata e una derivata dei dati sensibili, e di noi stessi (sono particolari): ne abbiamo conoscenza immediata; anche le qualità sono conosciute direttamente, come le relazioni spaziotemporali (questa è una conoscenza diretta di cose che non sono particolari ma universali) Ma qual è la conoscenza derivata di cose? è quella per descrizione, con la quale conosciamo cose di cui non abbiamo avuto esperienza diretta Ma quella per descrizione non era la conoscenza di verità, qui distinta da quella di cose?

Conoscenza di verità è due tipi: immediata e mediata “La conoscenza immediata di verità si potrebbe chiamare intuitiva, e le verità conosciute in questo modo verità di per se evidenti” (p. 130) La conoscenza immediata di verità sono inferenze

Ecco l’intuizione: evidenza immediata! (cap. 12) grazie all’intuizione conosciamo I principi generali, per esempio l’induzione, che non pssono essere ulteriormente giustificati, quelli che garantiscono la deduzione (modus ponens), quelli etici (cap.7), il principio di indentità e non contraddizione ma oltre ai principi generali ci sono verità derivanti da senzazioni!

Il problema della memoria Se i giudizi di memoria sono oggetto di intuizione dovrebbero essere infallibili Ma la memoria riveste gradi diversi di evidenza immediata Se ne conclude che l’evidenza ammette gradi

Vero e falso 1) che cosa dobbiamo intendere per vero e falso? 2) come facciamo a sapere se una credenza che appare certa è falsa? Falsità e verità sono proprietà delle credenze e delle opinioni, ma il darsi l’una o l’altra delle due possibilità dipende dal mondo, non dalle credenze (corrispondenza con i fatti