1 I prodotti previdenziali di terzo pilastro alla prova della crisi Giuliana Martina.

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1 I prodotti previdenziali di terzo pilastro alla prova della crisi Giuliana Martina

2 Considerazioni preliminari. 1) Principali caratteristiche dei prodotti previdenziali di terzo pilastro, c.d. PIP (piani individuali pensionistici) Tendenziale parità disciplinare rispetto alle forme pensionistiche complementari collettive (c.d. “secondo pilastro”) in termini di finanziamento, prestazioni e trattamento tributario “Portabilità” senza costi della posizione individuale dal PIP a forma pensionistica collettiva, e viceversa

3 Considerazioni preliminari. 2) PIP come contratti di assicurazione sulla vita Contratto tipicamente assicurativo (ramo vita I) Contratto con forte componente finanziaria (ramo vita III): stando al linguaggio del t.u.f., “prodotto finanziario emesso da impresa di assicurazione” segue: la qualificazione in termini di “prodotto finanziario” di un PIP realizzato mediante contratto assicurativo con prevalente componente finanziaria si rivela tuttavia errata

4 Considerazioni preliminari. 3) “Prodotti finanziari emessi da imprese di assicurazione” e PIP “Prodotti finanziari emessi da imprese di assicurazione” : polizze e operazioni di cui ai rami vita III e V, con esclusione delle forme pensionistiche individuali dell’art. 13, co. 1, lett. b), d. lgs. n. 252/2005 (art. 1, co. 1, lett. w- bis, t.u.f.) Ragioni ed effetti dell’esclusione: dalla riconducibilità dei PIP all’art. 38, co. 2, Cost. ai profili di vigilanza della Covip Il PIP è corredato da un regolamento – parte integrante del contratto – redatto in base alle direttive impartite dalla Covip e contenente disposizioni relative alle modalità di partecipazione

5 PIP e crisi finanziaria Intervento della COVIP del 26 settembre 2008 Richiesta indirizzata a tutte le forme pensionistiche complementari di verificare l’adeguata diversificazione degli investimenti Principio della diversificazione degli investimenti: 1) art. 2, lett. a), d.m. n. 703/1996 per fondi pensione; 2) art. 38, co. 1, codice assicurazione per PIP segue: diversificazione degli investimenti e PIP realizzati con polizze di ramo vita III

6 PIP e crisi finanziaria Scelta di investimento dei PIP al settembre 2008 (fonte: Audizione Covip presso VI Commissione – Finanze e Tesoro del Senato, 8 ottobre 2008) 54% gestioni separate di ramo vita I 46% gestioni di ramo III di tipo Unit Linked Per l’attuazione dei PIP è invece escluso il ricorso al ramo III di tipo Index Linked (cfr. Schema di Regolamento deliberato dalla Covip il 31 ottobre 2006), il prodotto assicurativo risultato più esposto agli effetti dell’insolvenza Lehman Brothers (fonte: Audizione informale Isvap presso VI Commissione – Finanze e Tesoro del Senato, 23 ottobre 2008) Modalità di rivalutazione della posizione individuale secondo lo Schema Covip di Regolamento del 31 ottobre 2006

7 PIP e crisi finanziaria PIP come forma pensionistica complementare in regime di contribuzione definita L’entità della prestazione è una variabile dipendente dal rendimento degli investimenti, soprattutto nei PIP realizzati mediate Unit Linked La finalità di lungo periodo del risparmio previdenziale può annullare l’andamento negativo dei mercati che sia limitato ad uno o due anni

8 PIP e crisi finanziaria Criticità della posizione degli iscritti che abbiano maturato il diritto alla prestazione previdenziale negli ultimi mesi o che lo matureranno nei prossimi mesi. Proposte ed interventi COVIP del novembre ) Proposta di introduzione di un meccanismo di garanzia destinato a salvaguardare la posizione accumulata con riferimento alla porzione di quote riferite al TFR (per la destinazione del TFR ai PIP v. art. 13, co. 4, d. lgs. n. 252/2005) 2) Orientamenti in merito alla possibilità di continuare a permanere nella forma pensionistica complementare dopo il raggiungimento dell’età pensionabile (14 novembre 2008)

9 PIP e crisi finanziaria Segue: permanenza nella forma pensionistica complementare oltre la maturazione dei requisiti per la prestazione pensionistica complementare a) l’aderente prosegue il versamento dei contributi, continuando a beneficiare del regime fiscale agevolato (art. 8, co. 11, d. lgs. n. 252/2005) b) l’aderente posticipa il momento di accesso alla prestazione pensionistica complementare, pur in difetto di ulteriori versamenti contributivi. Assenza di previsione esplicita; lettura estensiva dell’art. 11, co. 2, d. lgs. n. 252/2005

10 PIP e crisi finanziaria Elementi tipici della previdenza complementare su cui fondare la fiducia Vantaggi di natura fiscale Orizzonte temporale di lungo periodo Tutela del patrimonio: nei PIP, obbligo di separazione patrimoniale delle risorse e dei valori afferenti al piano individuale, ex art. 13, co. 3, d. lgs. n. 252/2005

11 PIP e crisi finanziaria segue: PIP come patrimonio separato (Direttive Covip 28 giugno 2008, Schema di Regolamento Covip 31 ottobre 2008) Separazione patrimoniale dagli altri attivi dell’impresa di assicurazione che lo ha istituito Separazione “contabile” tra diversi PIP istituiti dalla stessa impresa di assicurazione Notazioni finali