Trento 16 gennaio 2009
Competenza conoscenzeabilitàatteggiamenti
Competenza capacità di combinare (collegare tra loro) le risorse interne possedute (concetti, principi, abilità, interessi, volizione, ecc.) e quelle esterne disponibili (attrezzature, materiali, esperti, colleghi di lavoro o di studio, ecc.) al fine di affrontare in maniera valida e produttiva un insieme specifico di attività e/o problemi culturali e/o professionali
Competenza capacità di mobilizzare (attivare) e orchestrare (combinare) le risorse interne ed esterne possedute per far fronte a una classe o tipologia di situazioni in maniera valida e produttiva
Competenze Le competenze possono essere pensate come un bricolage di saperi e di capacità di agire i saperi in contesti determinati: sono un esito provvisorio di un processo di apprendimento individuale e collettivo prevalentemente spontaneo. Nell'azione di bricolage le regole procedurali non sono rigide e stabili ma sono continuamente trasformate nella conversazione con le risorse disponibili, con i vincoli e le possibilità del contesto
Evoluzione progressiva del concetto di competenza in tre direzioni – dal semplice al complesso – dall’esterno all’interno – dall’astratto al situato
integrazione delle risorse possedute dall’individuo attivazione di conoscenze, abilità e disposizioni personali messa in gioco e mobilitazione della globalità della persona Evoluzione del concetto di competenza – dal semplice al complesso: la competenza non può ridursi a prestazioni isolate e delimitate
viene riferita alla capacità di affrontare compiti in specifici contesti culturali, sociali, operativi è riconducibile a un impiego del proprio sapere in situazioni concrete e in rapporto a scopi definiti Evoluzione del concetto di competenza - dall’astratto al situato Per Le Boterf il concetto di competenza passa dal saper fare al saper agire
attenzione alle dimensioni interne del soggetto non riconducibile ai soli comportamenti osservabili riferita alle modalità con cui esso si avvicina allo svolgimento di un compito operativo. Evoluzione del concetto di competenza - dall’esterno all’interno:
l’iceberg delle competenze Spencer & Spencer
Si tratta del soggetto considerato nella sua complessità dal particolare punto di vista adottato. Entrano in gioco non solo le conoscenze concettuali e le abilità operative acquisite significativamente e stabilmente, ma anche l’insieme delle convinzioni, delle motivazioni, delle aspirazioni e dei desideri; la flessibilità intellettuale, la sensibilità al contesto specifico, la volizione, intesa come capacità di perseguire con costanza, sistematicità e perseveranza le scelte effettuate. risorse interne
Sono tre le dimensioni dell’apprendimento da sottoporre a verifica e valutazione: i contenuti, ovvero le conoscenze dichiarative a disposizione del soggetto sugli oggetti culturali che si intendono valutare i processi e le abilità, ovvero le conoscenze procedurali e la loro applicazione, connesse sia ai contenuti culturali affrontati, sia alle operazioni da compiere, sia a modalità più generali di trattamento della conoscenza (riflessione, creatività, collaborazione con gli altri, assunzione di decisioni eccetera); gli atteggiamenti e le disposizioni o abiti mentali, ovvero i processi metacognitivi, motivazionali e attribuzionali che influenzano le modalità con cui il soggetto si pone verso l’esperienza di apprendimento
La rilevazione delle competenze Per la sua natura processuale, la competenza non può essere fissata in una prestazione, bensì richiede di essere assunta nella sua valenza dinamica; ciò richiede di considerare i fattori motivazionali, metacognitivi, attribuzionali che condizionano la manifestazione di un comportamento competente, osservando contemporaneamente i caratteri visibili e quelli latenti; tenendo in considerazione anche il processo di apprendimento, oltre che con i suoi risultati.
La rilevazione delle competenze Per la sua natura processuale, la competenza non può essere fissata in una prestazione, bensì richiede di essere assunta nella sua valenza dinamica; ciò richiede di considerare i fattori motivazionali, metacognitivi, attribuzionali che condizionano la manifestazione di un comportamento competente, osservando contemporaneamente i caratteri visibili e quelli latenti; tenendo in considerazione anche il processo di apprendimento, oltre che con i suoi risultati.
Per un verifica autentica delle competenze si propongono agli allievi dei problemi complessi, aperti, come mezzo per dimostrare la loro padronanza in uno o più ambiti La valutazione delle competenze
problemi, ovvero situazioni che richiedono agli allievi di mobilitare le proprie risorse, utilizzare il loro sapere attraverso la rievocazione e l’impiego del loro potenziale di apprendimento per trovare delle soluzioni con compiti significativi per il ragazzo di cui sia riconoscibile il contenuto di realtà e il senso
La valutazione delle competenze problemi, ovvero situazioni che richiedono agli allievi di mobilitare le proprie risorse, utilizzare il loro sapere attraverso la rievocazione e l’impiego del loro potenziale di apprendimento per trovare delle soluzioni con compiti significativi per il ragazzo di cui sia riconoscibile il contenuto di realtà e il senso
pensiero complesso non puramente riproduttivo o meccanico è non-algoritmico, cioè il percorso d’azione non è specificato del tutto a priori; è complesso, cioè il percorso d’azione non è riducibile alle singole parti; genera molteplici soluzioni, ognuna dotata di costi e benefici; implica giudizi sfumati e interpretazioni soggettive; comporta l’applicazione di diversi criteri, che a volte risultano in conflitto tra loro;
criteri di riferimento utili alla progettazione di compiti autentici 1.compiti di prestazione dovrebbero essere autentici e significativi, ossia compiti per cui vale la pena esprimere la propria competenza; 2.l’insieme dei compiti dovrebbe rappresentare un campione significativo che consenta di effettuare generalizzazioni appropriate circa le abilità complesse che, in generale, l’individuo è in grado di esprimere; 3.i criteri di valutazione dovrebbero essere centrati sulla natura dei compiti stessi e sull’insieme di conoscenze, abilità e disposizioni che intendono evidenziare;
criteri di riferimento utili alla progettazione di compiti autentici compiti di prestazione dovrebbero essere autentici e significativi, ossia compiti per cui vale la pena esprimere la propria competenza; l’insieme dei compiti dovrebbe rappresentare un campione significativo che consenta di effettuare generalizzazioni appropriate circa le abilità complesse che, in generale, l’individuo è in grado di esprimere; i criteri di valutazione dovrebbero essere centrati sulla natura dei compiti stessi e sull’insieme di conoscenze, abilità e disposizioni che intendono evidenziare;
1.le modalità di valutazione dovrebbero consentire un’autentica verifica delle prestazioni sottese; 2.il contesto nel quale si inseriscono le prove dovrebbe essere vivido, realistico e piacevole, tenendo presente la necessità di ridurre al minimo le limitazioni di tempo, di accesso alle risorse e quelle dovute alla conoscenza previa dei compiti e degli standard; 3.i risultati della valutazione dovrebbero essere riportati e usati in modo tale da soddisfare le persone che, a diversi livelli, se ne servono criteri di riferimento utili alla progettazione di compiti autentici
le modalità di valutazione dovrebbero consentire un’autentica verifica delle prestazioni sottese; il contesto nel quale si inseriscono le prove dovrebbe essere vivido, realistico e piacevole, tenendo presente la necessità di ridurre al minimo le limitazioni di tempo, di accesso alle risorse e quelle dovute alla conoscenza previa dei compiti e degli standard; i risultati della valutazione dovrebbero essere riportati e usati in modo tale da soddisfare le persone che, a diversi livelli, se ne servono criteri di riferimento utili alla progettazione di compiti autentici