Eucaristia e carità Incontro di Studio Orvieto, 11-12 gennaio 2013 Eucaristia: lex orandi, lex credendi, lex vivendi Roberto Nardin.

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Transcript della presentazione:

Eucaristia e carità Incontro di Studio Orvieto, gennaio 2013 Eucaristia: lex orandi, lex credendi, lex vivendi Roberto Nardin

3 Momento patristico (mistagogia) Tommaso: sacramenti ordinati all’Eucaristia Concilio di Trento: Eucaristia (sorgente) sacramenti (fiumi) Da Trento al Vaticano II : - perdita visione organica dei sacramenti centrati sull’Eucaristia - perdita visione organica dell’iniziazione cristiana

4 Concilio Vaticano II riprende: - L’organicità dei sacramenti (LG 11; PO 5) - La centralità dell’Eucaristia (fons et culmen) - L’iniziazione cristiana (SC 64) Orizzonte ecclesiologico A B C A B C Assemblea liturgica Eucaristia/Chiesa Chiesa locale

5 Concilio Vaticano II Benedetto XVI, Sacramentum caritatis

«[…] i sacramenti delle suppliche sacerdotali, trasmessi dagli apostoli, sono celebrati uniformemente in tutto il mondo e in tutta la Chiesa cattolica, affinché la legge della preghiera stabilisca la legge della fede (ut legem credendi lex statuat supplicandi)» Capitoli psuedo-celestini ossia Indiculus de gratia Dei (raccolti a Roma tra il 435 e il 442 da Prospero d’Aquitania: DH 246) 6

Suppliche sacerdotali preghiera dei fedeli: dimensione ecclesiale dopo la proclamazione: contesto liturgico della Parola di Dio: fondamento e norma 7

i sacramenti «non solo suppongono la fede, ma con le parole e gli elementi rituali la nutrono, la irrobustiscono e la esprimono; perciò vengono chiamati sacramenti della fede» (SC 59). lex credendi lex orandi 8 I sacramenti suppongono la fede I sacramenti nutrono la fede

«La Chiesa, nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede» (DV 8). lex credendi - lex vivendi - lex orandi 9

«Ecco quindi che viene affermato che nel processo di trasmissione del deposito rivelato, affidato alla Chiesa, esiste un intimo rapporto tra fede, culto e vita, e cioè tra la lex credendi, la lex orandi e la lex vivendi. La liturgia è in intimo rapporto con la dottrina e la vita della Chiesa. Essa non è il logos (= dottrina) né l’ethos (= etica) del mistero, è però il suo symbolon, cioè la mediazione simbolica che mette in rapporto e condensa al tempo stesso la dottrina e l’etica e necessita di ambedue per conservare la sua piena autenticità». M. Augé, Lex orandi e lex credendi, in R. Nardin - G. Tangorra (edd.), Sacramentum caritatis, LUP, Città del Vaticano 2008,

lex credendi lex orandi lex vivendi divina eloquia cum legente crescunt (Gregorio M., Hom. Ez. I, 7, 8) 11 λ ό γος σ ύ μβολον ἧ θος

12 «La fede cristiana comporta costitutivamente una triplice dimensione. Essa si struttura concretamente attraverso la reciproca articolazione di tre elementi: la Parola ascoltata/accolta, la conversione di vita secondo gli insegnamenti di Gesù, la celebrazione dell’evento di Cristo crocifisso/risorto nel Battesimo e negli altri sacramenti (cf. At 2, 14-41). La sacramentalità quindi dev’essere in sintonia sia con la fede “creduta” che con la fede “vissuta”». M. Augé, Lex orandi e lex credendi, in R. Nardin - G. Tangorra (edd.), Sacramentum caritatis, LUP, Città del Vaticano 2008, 329

13 lex credendi lex orandi lex vivendi divina eloquia cum legente crescunt (Gregorio M., Hom. Ez. I, 7, 8) λ ό γος σ ύ μβολον ἧ θος Parola CelebratioConversatio

14 «Il Concilio Vaticano II ha messo in rilievo in quasi tutti i decreti l’estrema importanza dell’eucaristia per la Chiesa come popolo di Dio e per i fedeli. Anche l’istanza della teologia dei misteri di O. Casel, che sembrava ancora essere stata in certo modo rinnegata dall’enciclica Mediator Dei del 1947, è stata ampiamente accolta nel linguaggio e nell’intenzione del Concilio». J. Auer - J. Ratzinger, Il mistero dell’Eucaristia, 211

15 La teologia dei misteri (O. Casel) La salvezza operata da Cristo è un evento (mistero) Si comunica la salvezza attraverso l’azione cultuale Nel tempo (kairos) Oggi (hodie)

16

17 La teologia dei misteri (O. Casel) «Per O. Casel il “mistero” non è una verità inacessibile all’intelligenza umana, ma l’azione salvifica di Dio, che si è compiuta in Gesù Cristo, nella storia, e che si ripropone ogni volta sul piano dell’attuazione liturgico-sacramentale» A. Garcia Ibanez, L’Eucaristia dono e mistero, 345, n. 78

18 Pio XII, Enciclica Mediator Dei (1947) Culto che la Chiesa rende a Dio (DH 3842) Esterno Interno + importante Aspetto sociale Aspetto spirituale Cerimoniale Decorativo (DH 3843) Non è accolta la teologia dei misteri di O. Casel, in cui la liturgia è presenza salvifica della Pasqua nei simboli

19 Pio XII, Enciclica Mediator Dei (1947) Efficacia delle azioni liturgiche in ordine alla grazia (DH ) Oggettiva Soggettiva Azione di Cristo nei segni Disposizione dell’anima

20 Pio XII, Enciclica Mediator Dei (1947) Spiritualità (DH ) Oggettiva Soggettiva Azione di Cristo nei segni Disposizione dell’anima «È vero che i sacramenti e il sacrificio dell’altare hanno un’intrinseca virtù in quanto sono azioni di Cristo stesso […] ma per avere la debita efficacia esigono le buone disposizioni dell’anima» (DH 3845)

21

La liturgia mediante la quale, specialmente nel divino sacrificio dell’eucaristia, “si attua l’opera della nostra redenzione”, contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera Chiesa. Questa […] nello stesso tempo umana e divina, visibile ma dotata di realtà invisibili, fervente nell’azione e dedita alla contemplazione, presente nel mondo e tuttavia pellegrina; tutto questo in modo tale, però, che ciò che in essa è umano sia ordinato e subordinato al divino, il visibile all’invisibile, l’azione alla contemplazione, la realtà presente alla città futura, verso la quale siamo incamminati. In tal modo la liturgia, mentre ogni giorno edifica quelli che sono nella Chiesa per farne un tempio santo nel Signore, un’abitazione di Dio nello Spirito, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo, nello stesso tempo e in modo mirabile fortifica le loro energie perché possano predicare il Cristo » SC 2

23 «Quest’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio, che ha il suo preludio nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell’Antico Testamento, è stata compiuta da Cristo Signore principalmente per mezzo del mistero pasquale della sua beata passione, risurrezione da morte e gloriosa ascensione, mistero col quale “morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ha restaurato la vita”. Infatti dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa» SC 5

24 «Pertanto, come il Cristo fu inviato dal Padre, così anch’egli ha inviato gli apostoli, ripieni di Spirito Santo. Essi, predicando il Vangelo a tutti gli uomini, non dovevano limitarsi ad annunciare che il Figlio di Dio con la sua morte e risurrezione ci ha liberati dal potere di Satana e dalla morte e ci ha trasferiti nel regno del Padre, bensì dovevano anche attuare l’opera di salvezza che annunziavano, mediante il sacrificio e i sacramenti attorno ai quali gravita tutta la vita liturgica» SC 6

25 «[…] i fedeli cristiani […] con una comprensione piena dei riti e delle preghiere (per ritus et preces id bene intelligentes, sacram actionem conscie, pie et actuose participent), partecipino all’azione sacra consapevolmente, piamente e attivamente, siano istruiti nella parola di Dio, si nutrano alla mensa del corpo del Signore, rendano grazie a Dio offrendo la vittima immacolata non soltanto per le mani del sacerdote, ma insieme con lui, imparino a offrire se stessi, e di giorno in giorno, per mezzo di Cristo mediatore, siano perfezionati nell’unità con Dio e tra di loro, di modo che Dio sia finalmente tutto in tutti» SC 48

26 La salvezza operata da Cristo è un evento (mistero) Nel tempo (kairos) Oggi (hodie) Si comunica la salvezza (La storia storia della salvezza) Attraverso l’azione cultuale (ousia phisis) (Il culto actio sacra, actio Dei)

27 Dio Cristo Evento (mistero nella storia) Culto = actio sacra (mistero cultuale)

28 L’actio sacra coinvolge tutto l’uomo Conscie Pie actuose Intellectus Mente concordi con le parole (SC 11) Affectus Devotio (MD 90)

29 Movimento liturgico Pio X Tra le sollecitudini (1903) Partecipazione attiva dei fedeli Pio XI Miserentissimus Redemptor (1928) Partecipazione attiva dei fedeli perché popolo sacerdotale

30 Pio XII Mediator Dei (1947) I fedeli partecipano del sacerdozio di Cristo - Partecipano all’offerta del culto eucaristico - Offrono se stessi

31 «Cristo Signore […] ha fatto del nuovo popolo “un regno di sacerdoti […] (Ap 1,6) I battezzati, infatti, vengono consacrati mediante la rigenerazione dello Spirito Santo, per essere un’abitazione spirituale e un sacerdozio santo, e per poter offrire in sacrificio spirituale tutte le attività umane del cristiano, e annunciare i prodigi di colui che dalle tenebre li ha chiamati alla sua luce ammirabile» LG 10 ACTUOSE

32 «I fedeli, incorporati nella Chiesa col battesimo sono destinati al culto della religione cristiana dal carattere sacramentale; rigenerati per essere figli di Dio sono tenuti a professare pubblicamente la fede ricevuta da Dio mediante la Chiesa. Con la confermazione vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere con la parola e con l’opera la fede come veri testimoni di Cristo. Partecipando al sacrificio eucaristico, fons et culmen […]» LG 11

33 «Partecipando (participantes) al sacrificio eucaristico, fonte a apice (fons et culmen) di tutta la vita cristiana, offrono a Dio la vittima divina e se stessi con essa; così tutti, sia con l’oblazione che con la santa comunione, compiono la propria parte nell’azione liturgica […]» LG 11 Battesimo e confermazione sono orientati all’eucaristia All’eucaristia si partecipa offrendo Vittima divina Se stessi

34 Sacerdozio battesimale Dimensione sacerdotale Dimensione profetica Dimensione regale LG 9-13; cf. 31 SACERDOZIO BATTESIMALE

35 Dimensione sacerdotale Non divisione tra vita e culto Cristo è il sacerdote che ha offerto se stesso (Eb) I fedeli partecipano del sacerdozio di Cristo - Offrono se stessi - Partecipano al culto divino LG 11; 34

36 Dimensione profetica Non divisione tra vita e missione Cristo è la profezia, la Parola di Dio (Gv) I fedeli partecipano della profezia di Cristo - Offrono se stessi - Testimonianza, annuncio LG 12; 35

37 Dimensione regale Non divisione tra vita e realtà terrene Cristo è Re dell’umanità, del cosmo e della storia I fedeli partecipano della regalità di Cristo - Offrono se stessi - Risorti, proprie attività LG 12; 36

38 «I laici […] sono chiamati come membra vive a contribuire […] all’incremento della Chiesa e alla sua ininterrota santificazione (sanctificationem). L’apostolato dei laici è partecipazione (participatio) alla stessa salvifica missione della Chiesa, e a questo apostolato sono tutti deputati dal Signore stesso (omnes ab ipso Domino […] deputantur) per mezzo del battesimo e della confermazione. Dai sacramenti, e specialmente dalla sacra eucaristia, viene comunicata e alimentata quella carità verso Dio e gli uomini che è l’anima di tutto l’apostolato» LG 33 Laicato (LG 33)

lex credendi lex orandi lex vivendi divina eloquia cum legente crescunt (Gregorio M., Hom. Ez. I, 7, 8) ēthos non ethosloghica non logicasimbolo non segno 39 λ ό γος σ ύ μβολον ἧ θος

lex credendi lex orandi lex vivendi fides 40 Intellectus fidei Celebratio fidei Confessio fidei ὁ μο-λογία

lex credendi lex orandi lex vivendi divina eloquia cum legente crescunt (Gregorio M., Hom. Ez. I, 7, 8) ēthos non ethosloghica non logicasimbolo non segno 41 Intellectus fidei Celebratio fidei Confessio fidei λ ό γος σ ύ μβολον ἧ θος

lex credendi lex orandi lex vivendi 42 Intellectus fidei Intellectus spei Intellectus caritatis intellectus

«la liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua forza» (SC 10) 43 lex credendi - lex vivendi - lex orandi Culmen Fons

«la liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua forza» (SC 10) 44 lex credendi lex vivendi lex orandi Culmen lex credendi lex vivendi Fons

«la liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia. Il lavoro apostolico, infatti, è ordinato a che tutti, diventati figli di Dio mediante la fede e il battesimo, si riuniscano in assemblea, lodino Dio nella Chiesa, prendano parte al sacrificio e alla mensa del Signore. A sua volta, la liturgia spinge i fedeli, nutriti dei “sacramenti pasquali”, a vivere “in perfetta unione”; prega affinché “esprimano nella vita quanto hanno ricevuto mediante la fede”; la rinnovazione poi dell’alleanza di Dio con gli uomini nell’eucaristia introduce i fedeli nella pressante carità di Cristo e li infiamma con essa. Dalla liturgia e particolarmente dall’eucaristia, deriva in noi, come da sorgente, la grazia, e si ottiene con la massima efficacia quella santificazione degli uomini nel Cristo e quella glorificazione di Dio, alla quale tendono, come a loro fine, tutte le altre attività della Chiesa » SC 10

Contesto prossimo: in SC 10 nell’ultimo capoverso si pone un esplicito riferimento all’Eucaristia. L’Eucaristia è ben presente come compimento e apice di SC 10. L’Eucaristia come culmen della liturgia Ermeneutica conciliare 46

Genesi: Negli schemi preparatori SC 10 compare e scompare il riferimento all’Eucaristia, lasciando solo Liturgia. Si pone l’Eucaristia alla fine. Il testo finale di SC 10 è frutto di un percorso e di una discussione in cui la liturgia è sempre pensata strettamente unita al suo centro e culmine che è l’Eucaristia. Ermeneutica conciliare 47

Lettura del Magistero: Il testo non viene citato nella formulazione originaria, che è riferita alla liturgia, ma nella sua applicazione eucaristica. Culmen et fons è riferito in senso proprio all’Eucaristia. Ermeneutica conciliare 48

Lettura del Magistero: Lo stesso Concilio preferisce fons a culmen: LG 11; PO 5; UR 15; AA 3. Si preferisce rifarsi a fons rispetto a culmen, anche di recente con l’Esortazione apostolica postsinodale Sacramentum caritatis. La missio ecclesiae scaturisce dalla vita ecclesiae. Ermeneutica conciliare 49

Lettura del Magistero: Altri documenti preferiscono culmen et fons: Senza approfondirla: Familiaris consortio, 67; CCC 1074 la applicano solo all’Eucaristia: Eucaristicum mysterum, 6; Redemptor hominis, 20 Attenzione alla missio ecclesiae. Ermeneutica conciliare 50

Lex vivendi Lex credendi Evento CRISTO 2013 Bambino Giovane Lex vivendi Lex orandi Lex credendi Lex orandi Adulto 51

Lex vivendi Lex credendi Evento CRISTO 2013 NT Padri Lex vivendi Lex orandi Lex credendi Lex orandi 52

Lex vivendi Lex orandi Lex credendi Evento CRISTO 2013 NT Padri A T Lex credendi Lex orandi Lex vivendi 53

Lex vivendi Lex orandi Lex credendi Evento CRISTO 2013 NT Padri A T Lex vivendi Lex orandi Lex credendi 54 ω α

Esortazione Apostolica Sacramentum Caritatis Eucaristia: fonte e culmine nella vita e nella missione della Chiesa 1° Eucaristia: Mistero da credere 2° Eucaristia: Mistero da celebrare 3° Eucaristia: Mistero da vivere 55 Lex credendi Lex orandi Lex vivendi [actuosa participatio] [mistero da annunciare] lex vivendi lex nuntiandi

Propositiones Sinodo dei Vescovi 2008 La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa 1° La Parola di Dio nella fede della Chiesa 2° La Parola di Dio nella vita della Chiesa 3° La Parola di Dio nella missione della Chiesa 56

Esortazione Apostolica Verbum Domini La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa 1° Verbum Dei 2° Verbum in Ecclesia 3° Verbum mundo 57 Parola di Dio nella fede della Chiesa Parola di Dio nella vita della Chiesa Parola di Dio nella missione della Chiesa

1° parte: lex credendi 2° parte: lex orandi / lex vivendi 3° parte: lex nuntiandi Vita Missione La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa Fede 58

lex credendi lex orandi / lex vivendi lex nuntiandi divina eloquia cum legente crescunt (Gregorio M., Hom. Ez. I, 7, 8) 59

60 1° parte: lex credendi 2° parte: lex orandi / lex vivendi 3° parte: lex nuntiandi Mistero Missione Comunione Chiesa Chiesa (LG)

61 «L’intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: annuncio della Parola di Dio (kerygma-martyria), celebrazione dei Sacramenti (leiturgia), servizio della carità (diakonia)». Deus caritas est, 25 - I tre compiti sono comunicanti e non separati - Prima si riceve da Dio, poi si risponde con il “compito” - Si riceve e si risponde per Cristo nella mediazione della Chiesa - La risposta coinvolge tutta la persona

lex credendi lex orandi / lex vivendi lex nuntiandi Martyría ( Kerygma) Diakonía (Agape) Leitourgía Atti fondamentali/fondanti della/la Chiesa 62

DV lex credendi SC lex orandi LG lex vivendi GS lex nuntiandi Concilio Vaticano II 63

Evento di CristoFede della Chiesa 64

b Lex vivendi Lex orandi Lex credendi Fede della ChiesaEvento di Cristo Incarnazione e mistero pasquale 65  Fonda Illumina

Fondamento cristologico-trinitario del sacramento-mysterion nell’orizzonte ecclesiologico-antropologico Sacramento: atto personale di Cristo glorioso, del kyrios, il quale agisce nell’azione simbolica posta in atto dalla Chiesa e nella potenza dello Spirito Santo per ricondurre tutto al Padre, rivolto alle situazioni decisive dell’uomo credente 66

67 Cristo risorto, Kyrios, offre sempre un orizzonte - della propria presenza di risorto - o delle conseguenze della propria presenza di risorto in chiave sacramentale, nella mediazione della Chiesa Mc 16 e Mt 28 il Risorto ordina agli apostoli di battezzare Lc 24 il Risorto sparisce nello spezzare il pane. Nell’ultima Cena (che anticipa sacramentalmente il mistero pasquale), ordina agli apostoli: “fate questo in memoria di me”. Gv 19 da Cristo sulla croce esce sangue ed acqua.