1 PROBLEMATICHE ECONOMICO- GESTIONALI DELLE MICRO E PICCOLE IMPRESE: QUALI POSSIBILI INTERVENTI.

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1 PROBLEMATICHE ECONOMICO- GESTIONALI DELLE MICRO E PICCOLE IMPRESE: QUALI POSSIBILI INTERVENTI

ARTICOLAZIONE INTERVENTO -Nuovi modelli competitivi: dal “costo” alla conoscenza (passando per la qualità “non solo oggettiva”) -Problematiche gestionali e competenze: una necessaria convergenza -L’eterogeneità della micro e piccola impresa -Il ricorso a “variabili non tradizionali” -Modelli gestionali e strumenti “ad hoc” -Per una nuova formazione -La presenza sui mercati internazionali: un MUST (se possibile), MA COME?

Come si sta modificando la competizione? Efficienza e quindi prezzi “limitati”? Dal singolo prodotto alle soluzioni? Altro ancora……? 1. Nuovi modelli competitivi: dal “costo” alla conoscenza (passando per la qualità “non solo oggettiva”)

La conoscenza uno dei punti critici: avere una limitata conoscenza di ciò che accade nei nuovi mercati, nelle nuove tecnologie, nelle nuove modalità di gestione, ecc. e quindi non conoscere “se e quali opportunità esistono”. In tal senso acquisiscono particolare rilevanza le risorse umane, che rappresentano il principale vettore della conoscenza e sulle quali è necessario investire.

ECONOMIA DELLA CONOSCENZA ED ECONOMIA DELLA RELAZIONE Le conoscenze diventano sempre più importanti ed autonome rispetto ai processi della produzione materiale, aumentando con le loro applicazioni il peso dei servizi, intesi come prestazioni immateriali (Rullani, 2006).

CHANGE MANAGEMENT

Ma al tempo stesso ricercare e cogliere opportunità a 360° Anche di “nicchia Ricordando che se funziona è già obsoleto e che il successo è già successo

LE MPI HANNO LE STESSE PROBLEMATICHE DELLE IMPRESE MEDIO-GRANDI, MA NON NE HANNO LE RISORSE. INOLTRE, NECESSITANO DI INTERVENTI MIRATI, SPECIFICI E NON ADATTATI!!! 2. Problematiche gestionali e competenze: una necessaria convergenza

I magazzini della conoscenza creano …….

I PONTI DELLA CONOSCENZA

Questo implica avere un corretto atteggiamento

"Sto ancora imparando" Michelangelo Buonarroti

SI PARLA DI INNOVAZIONE, FORMAZIONE, INTERNAZIONALIZZAZIONE…. PER LA PICCOLA IMPRESA? SI TRATTA DI INTERVENTI COERENTI? 3. L’eterogeneità della micro e piccola impresa

imprese prodotti finiti Dimensione media in termini di fatturato/addetti Mercato di riferimento locale nazionaleinternazionale imprese di prossimità imprese specializzate in fasi/ componenti imprese strutturate presenti all’estero Ipotesi di classificazione delle micro-piccole imprese ALCUNI ESEMPI

QUALI INTERVENTI PER QUALI MODELLI DI IMPRESA? Il tentativo è allora quello di delineare differenti tipologie di intervento in relazione all’evoluzione possibile.

LA REALTA’ OPERATIVA POTREBBE CONSENTIRE DI INDIVIDUARE MODELLI NUMEROSI! Se pensiamo all’azienda come un cliente, se ne possono delineare moltissime tipologie. Offrire risposte differenziate (almeno) per SEGMENTI (poi, anche one to one- nel caso del sistema creditizio) può essere estremamente utile. NON CI DARA’ CERTEZZE SUI RISULTATI, MA CI FARA’ OPERARE SECONDO UNA ROTTA, CHE POTREBBE ESSERE ANCHE ADATTATA (in corso d’opera) IN UN MARE IN TEMPESTA.

4. Il ricorso a “variabili non tradizionali” Non si devono negare le risorse a chi può “crescere” e/o “combattere”, per favorire chi ha ben poco da dire! E’ necessario un approccio selettivo!!! IL RISCHIO: il settore è in crisi, allora si blocca tutto!!!

COMUNQUE NE E’ RISULTATA UNA VISIONE PARZIALE FINORA LE VARIABILI ANALIZZATE SONO RISULTATE: - IL SETTORE DI APPARTENENZA - LA DIMENSIONE (in termini di fatturato / addetti valore aggiunto) - INDICATORI ECONOMICO-FINANZIARI STATICI COMUNQUE NE E’ RISULTATA UNA VISIONE PARZIALE

NECESSITA’ INVECE DI ANALIZZARE E MISURARE ALTRI FATTORI COME……… LA STRATEGIA PIANIFICATALA STRATEGIA PIANIFICATA CAPITALE UMANOCAPITALE UMANO CAPITALE ORGANIZZATIVOCAPITALE ORGANIZZATIVO CAPITALE RELAZIONALECAPITALE RELAZIONALE

IL CAPITALE INTELLETTUALE È IL SISTEMA DELLE RISORSE IMMATERIALI (conoscenza) CAPITALE INTELLETTUALE CAPITALE INTELLETTUALE CAPITALE UMANO CAPITALE UMANO CAPITALE ORGANIZZATIVO CAPITALE ORGANIZZATIVO CAPITALE RELAZIONALE CAPITALE RELAZIONALE Competenze Know how Clima aziendale Conoscenze strutturate (sistemi informativi, software, database, procedure, struttura organizzativa, …) Capacità di governo delle relazioni con gli stakeholders BrandImmagine

SAREBBE UN ERRORE (COM’E’ STATO PIU’ VOLTE COMMESSO): NON CONSIDERARE CHE LE IMPRESE ADOTTANO MODELLI DIFFERENTI RITENERE CHE ESISTE “ONE BEST WAY” UTILIZZARE UN “ APPROCCIO OMOGENEO ” ( a quali aziende ci si rivolge? ) IN REALTA’ INTERVENTI PENSATI SOLO PER LA GRANDE IMPRESA, MENTRE SEMPRE DI PIU’ ci si accorge che………..

5. Modelli gestionali e strumenti “ad hoc” NECESSITA’ DI “INDUSTRIALIZZARE” sulla base di modelli (distinti per…) INTERVENTI OPERATIVI PER LE MICRO-PICCOLE IMPRESE : -FORMULAZIONE PIANO STRATEGICO -DETERMINAZIONE DEL PREZZO -CONTROLLO DI GESTIONE -PIANIFICAZIONE FINANZIARIA -GESTIONE DELLE RELAZIONI CON LA CLIENTELA (CRM) -QUANTIFICAZIONE FATTORI IMMATERIALI -……….

6. Per una nuova formazione Dalla formazione in aula, all’utilizzo delle nuove tecnologie: Formazione-apprendimento- progettazione-implementazione

flessibilità cognitiva definita come capacità di ristrutturare la propria conoscenza spontaneamente e in molti modi, per essere in grado di far fronte, di volta in volta, in maniera adattiva, alle richieste di cambiamento, anche radicale, che emergono dall’ambiente

7. La presenza sui mercati internazionali: un MUST (se possibile), MA COME? DALLE FIERE…all’assistenza tecnica, finanziamenti export, accordi rete per estero, competenze internazionalizzazione… Sempre distinguendo le differenti situazioni

Vinceranno i piu’ grandi ed i più forti ? NO, si pensi ai dinosauri! CAPACITA’ DI ANTICIPARE E DI ADATTARSI AI CAMBIAMENTI PROVIAMO A FACILITARE -QUANTO MENO A NON CONTRASTARE- TALE PROCESSO (la maledizione dell’edilizia)