QCER: prima il meaning poi il form Fascia A Orientamento morfosintattico Orientamento morfosintattico Strutture inanalizzate: presente (A1) Strutture inanalizzate:

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QCER: prima il meaning poi il form Fascia A Orientamento morfosintattico Orientamento morfosintattico Strutture inanalizzate: presente (A1) Strutture inanalizzate: presente (A1) e passato prossimo (A2) e passato prossimo (A2) Solo scanning Solo scanning Routine: funzioni e contesti Routine: funzioni e contesti L’”io” al centro L’”io” al centro La dipendenza dall’interlocutore La dipendenza dall’interlocutore Formule (A1) e frasi legate (A2) Formule (A1) e frasi legate (A2) Riesce (no monitor) Riesce (no monitor) Dalla Fascia B Riflessione “meta” (via via più consapevole) Riflessione “meta” (via via più consapevole) È in grado (monitor) È in grado (monitor)

La “summa”in fascia A Bisogni formativi + Bisogni formativi + Bisogni di sopravvivenza = _________________________ Bisogni primari cioè cioè L’acquisizione di competenze linguistico – comunicative è strettamente sinergica al è strettamente sinergica al soddisfacimento dei bisogni di base legati a vitto, alloggio, occupazione, ricongiungimento nucleo

Comunicare per Conoscere se stessi Esprimere identità Vederla riconosciuta Esercitare diritti Conoscere il mondo Orientarsi Collocarsi Convivere Imparare ad apprendere Estendere conoscenze e competenze

Livello A1 ed alfabetizzazione funzionale Non solo sapere procedurale ma anche e soprattutto strategie cognitive di apprendimento: Sapersi concentrare Saper memorizzare Saper generalizzare Riuscire a mantenere costante l’attenzione Riuscire a prendere appunti QCER, Breakthrough → strettissimo legame tra competenze linguistiche e capacità funzionali al loro conseguimento: problem solving e dizionario bilingue, consultazione ed oggetto-libro

Il problema della letto-scrittura Abilità scarsamente allenate (il gap con l’interazione orale) Africa sub-sahariana: 40% incapaci di leggere e e scrivere (136milioni di persone) La scolarità calcolata sulla presenza e non sul profitto certificato The “document shock” l’incontro/scontro con una società strutturata sulla variante diamesica dello scritto (moduli, mail, fax, sms, segnaletica ecc.): non solo p.a. ma anche relazioni sociali! Cfr. Adami, CoE website

Sillabo di riferimento per i livelli di competenza in italiano L2 A cura degli Enti certificatori dell’italiano L2

Pag. 21 Sillabo ATS poli Negli stadi iniziali gli apprendenti sono spinti ad agire soprattutto ricorrendo a principi pragmatici “ gli studi acquisizionali dimostrano l’esistenza di un continuum ai cui poli da una parte – soprattutto a livello iniziale – si colloca l’efficacia comunicativa e all’estremo opposto – specie nei momenti più avanzati– la correttezza grammaticale. Negli stadi iniziali gli apprendenti sono spinti ad agire soprattutto ricorrendo a principi pragmatici; solo nelle fasi successive riescono a controllare gli aspetti morfosintattici”. + efficacia comunicativa comunicativa - grammatica

Pag. 22 Sillabo ATS task orientati all’azione “ la formulazione di un buon test deve prevedere che la verifica delle competenze di determinate strutture avvenga tramite task orientati all’azione: la competenza morfosintattica dell’italiano L2 deve emergere dallo svolgimento di determinate azioni linguistiche e non da semplici e tradizionali quesiti grammaticali”.

Pag. 28 Sillabo ATS “Nella valutazione della capacità d’uso dell’italiano da parte di parlanti non nativi di livello A1 e A2, appare necessario ridimensionare l’importanza degli aspetti formali, cioè della conoscenza analitica della grammatica e dare invece il dovuto rilievo all’efficacia che uno scambio - seppur ridotto nella formulazione - ha nel contesto comunicativo” “Nella valutazione della capacità d’uso dell’italiano da parte di parlanti non nativi di livello A1 e A2, appare necessario ridimensionare l’importanza degli aspetti formali, cioè della conoscenza analitica della grammatica e dare invece il dovuto rilievo all’efficacia che uno scambio - seppur ridotto nella formulazione - ha nel contesto comunicativo”

Pag. 47 Sillabo ATS “Parole chiave risultano essere appropriato e comprensibile: la priorità è che il bisogno concreto risulti soddisfatto, sia in ragione del saper fare richiesto dal QCER per la fascia A, sia in rapporto all’utenza di riferimento e, più in generale, del contesto di EdA all’interno del quale il Decreto deve trovare la sua giusta collocazione. Per questo l’appropriatezza e l’efficacia comunicativa – e non la correttezza grammaticale – risultano determinanti ai fini del superamento della prova”. “Parole chiave risultano essere appropriato e comprensibile: la priorità è che il bisogno concreto risulti soddisfatto, sia in ragione del saper fare richiesto dal QCER per la fascia A, sia in rapporto all’utenza di riferimento e, più in generale, del contesto di EdA all’interno del quale il Decreto deve trovare la sua giusta collocazione. Per questo l’appropriatezza e l’efficacia comunicativa – e non la correttezza grammaticale – risultano determinanti ai fini del superamento della prova”.

Pag. 48 Sillabo ATS “ Il repertorio lessicale risulterà necessariamente limitato e gli errori di intonazione ed accento di parola, al pari di quelli morfologici, sintattici ed ortografici, inevitabili. Le priorità sono altre, riassumibili nel duplice bisogno di capire ed essere capiti, mantenendosi ancorati al contesto sociale ed ai compiti comunicativi ad esso riferibili. L’enfasi va posta sulla realizzazione del compito, sul fare e non sul come”

Dal sillabo al compito Come posso descrivere un sistema lingua? In che modo si attua il passaggio dal saper fare al compito? Come si passa dalla condivisione del sillabo all’elaborazione di attività?

descrittori funzioni n. generali n. specifiche morfosintassilessico in un contesto e con riferimento ad una LT Il compito così descritto è:

Decreto 4 giugno 2010 e Vademecum MIUR