La competitività delle imprese in CAMPANIA 26 ottobre 2011.

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La competitività delle imprese in CAMPANIA 26 ottobre 2011

1 Lo scenario economico I Fattori di debolezza I Segnali incoraggianti Conclusioni Agenda La competitività delle imprese in CAMPANIA

2 Il posizionamento economico della Campania nel contesto internazionale Fonte: Srm su dati Unctad Stat, Eurostat., Svimez. Anno Berlin e Stockholm Anno 2008 PIL (Euro at current prices and current exchange rates in millions)

3  Aumenta il divario della nostra economia rispetto all’Europa (tra il 2001 ed il 2010 l’Italia è cresciuta solo dello 0,7% mentre l’area Euro del 9,8%). Non essere riusciti a mantenere il “passo” delle altre regioni dell’area Euro ha causato all’Italia una perdita di circa 110 miliardi di euro. (Il debito pubblico/Pil sarebbe passato dal 119% al 110%). Per la Campania questo ha significato una mancata possibile crescita per quasi 7 miliardi di euro. Alcune evidenze dello scenario economico internazionale (1) Fonte: Srm su dati Eurostat Tasso di crescita del PIL

4 Come reagire? I fattori di competitività: le 3 “i” + INVESTIMENTI + INNOVAZIONE + INTERNAZIONALIZZAZIONE + PRODUTTIVITA’ PIU’ COMPETITIVITA’

5  Il problema dimensionale  La scarsa propensione agli investimenti  Il basso livello di spesa in ricerca e innovazione Ci sono evidenze empiriche di fattori strutturali di debolezza delle imprese campane … vediamo qualche dato...

6 I fattori di debolezza: la dimensione (1) In Campania, come peraltro nel Mezzogiorno, c’è quindi un gap dimensionale da risolvere..... Fonte: Istat. Anno 2008 ImpreseN. addetti/imprese Italia ,0 Mezzogiorno ,0 CAMPANIA ,0 Peso Campania su Mezzogiorno: 27,7%

7 Prevalenza di imprese di piccola dimensione: le imprese manifatturiere campane che hanno un fatturato<3mln€ rappresentano quasi il 60% La concentrazione di imprese per classi di fatturato I fattori di debolezza: La dimensione (2) Fonte: Srm - Rapporto Impresa e Competitività 2011

8 MezzogiornoCampania Classe di addetti Oltre 250 È solo inserita in un Distretto 14,717,714,839,547,2 Fa solo parte di una Rete di imprese 5,55,25,62,12,8 È inserita in un Distretto e fa parte di una Rete 0,5 0,31,23,1 In nessuna delle situazioni citate 79,276,779,357,346,9 Come operano? La maggior parte delle imprese (76,7%), in particolare le PMI, non è inserita né in un distretto né in una rete. La partecipazione ad un distretto, benché non molto diffusa (17,7%) interessa principalmente le grandi aziende (47,2%) I fattori di debolezza: non si fa rete Fonte: Srm - Rapporto Impresa e Competitività 2011

9 Nel periodo 2008/2010 è bassa la quota di imprese che effettuano investimenti e si riduce sempre più. I fattori debolezza: gli investimenti (1) Fonte: Srm - Rapporto Impresa e Competitività 2011

10 CAMPANIA Oltre 250 Non necessitano investimenti 51,351,448,271,5 Sono stati annullati gli investimenti previsti per la negativa situazione economica generale 31,931,438,520,1 Sono stati annullati gli investimenti previsti per la negativa situazione aziendale 24,024,916,712,1 I principali motivi per i quali le aziende campane non hanno effettuato investimenti produttivi I fattori debolezza: gli investimenti (2) Perché non si investe? Fonte: Srm - Rapporto Impresa e Competitività 2011

11 Dichiarano di aver effettuato investimenti, nel 2010, il 19,4% delle imprese. GLI OBIETTIVI STRATEGICICAMPANIA Contenimento dei costi di produzione 38,7 Aumento della produttività55,9 Aumento del valore aggiunto unitario del prodotto 5,1 Adeguamento agli standard di settore 18,8 Adeguamento a norme di tutela ambientale 13,0 Certificazione di qualità12,3 Apertura di nuovi mercati/nuove opportunità di business 11,7 Miglioramento assistenza pre e post vendita 1,8 I fattori debolezza: gli investimenti (3) Chi investe e perché? Fonte: Srm - Rapporto Impresa e Competitività 2011

12 MezzogiornoCampania Acquisto di macchinari/procedure avanzate 60,058,9 Ricerca e Sviluppo all'interno dell'azienda 34,123,3 Organizzazione di corsi di formazione per il personale dell'azienda 18,516,7 Ricerca in collaborazione con Università enti pubblici di ricerca 9,613,4 Non sa /Non risponde9,710,9 Implementazione di metodologie di riorganizzazione dei cicli di lavoro interni all'impresa (ad e 8,64,9 Acquisto di brevetti/ licenze tecnologiche 5,94,6 Progetti avviati e/o gestiti in collaborazione con altre imprese 10,23,3 Progetti sviluppati attraverso la partecipazione a Distretti Tecnologici Consorzi di ricerca 4,72,5 Fonte: Srm - Rapporto Impresa e Competitività 2011 I fattori debolezza: gli investimenti (4) Cosa ha fatto l’impresa per aumentare la produttività?

13 C’è un evidente gap tra:  gli input di innovazione (essenzialmente spese e finanziamenti in Ricerca e e trasferimento tecnologico – peraltro essenzialmente con fonti pubbliche)  gli output di innovazione (capacità innovativa delle imprese, i brevetti, le innovazioni aziendali di natura incrementale). Fonte: SRM su dati Istat. Noi Italia Istat per Imprese innovative e per R&S anno Eurostat per Brevetti 2008, I fattori di debolezza: l’innovazione (1)

14 Rispetto alla classe dimensionale, la scarsa attenzione all’innovazione è presente soprattutto presso le piccole imprese. Chi investe e chi no nell’innovazione Fonte: Srm - Rapporto Impresa e Competitività 2011 I fattori di debolezza: l’innovazione (2)

15 I segnali incoraggianti per le imprese campane  L’interscambio commerciale positivo e crescente  Cresce l’export verso aree lontane e/o nuovi mercati (Bric, Mena, ecc..)  Cresce l’importanza dei settori high tech nelle esportazioni manifatturiere  Buona apertura internazionale, anche sotto l’aspetto socio-economico ( Rapporto Apertura Internazionale Intesa – Srm )

16 Internazionalizzazione: % dell’interscambio* sul PIL *(Esportazioni +Importazioni)/Pil Fonte: Srm su Istat Il peso dell’interscambio commerciale sul Pil della Campania è superiore al dato meridionale (30,8% contro il 21,9%) e segue un trend crescente, passando da 24,7% nel 2006 al 30,8% nel 2010, in linea con quello meridionale e nazionale. Cresce l’interscambio commerciale (1)

17 Le categorie settoriali delle esportazioni (SRM – Bollettino economico annuale e trimestrale)  Tra il 2006 ed il 2010 aumentano le esportazioni nei settori ad alta tecnologia (aeromobili, farmaceutico etc…) a discapito di quelli a media tecnologia (meccanica, automotive,etc…) Cresce l’importanza dei settori high tech nelle esportazioni manifatturiere campane

18.. e si sviluppa l’export (no oil) verso aree lontane e/o nuovi mercati Fonte: elaborazioni Srm su dati ISTAT

19 Il valore del mare e della portualità  Le esportazioni marittime dell’Italia verso i Paesi dell’Area Med costituiscono il 25% dell’export marittimo totale; esse si concentrano soprattutto nel Mediterraneo Meridionale (55%) con una crescita del 16% rispetto al In aumento anche l’export verso il Mediterraneo Orientale con un +23,2% tra il 2007 ed il 2010 Fonte: COEWEB, 2011

20 Conclusioni: Gli imperativi strategici per il Mezzogiorno  Non rinunciare allo sviluppo dell’industria manifatturiera, in particolare di quella ad alta intensità tecnologica (come l’Automotive, l’Aerospazio e le filiere collegate)  Puntare sul triangolo “Turismo-Cultura-Agroindustria”  Valorizzare la Portualità e la Logistica  Investire sulle Infrastrutture Tecnologiche: es. Banda Larga