Megaliti
Dolmen Menhir Specchie
Costituite da una grande lastra di pietra collocata orizzontalmente su altre due infisse verticalmente sul suolo. È impossibile poter stabilire con certezza il primo tipo di abitazione costruito in Puglia. Studi archeologici hanno portato alla luce diversi tipi di abitazioni primitive, strutture megalitiche comprendenti i Dolmen. Si ritiene che siano stati introdotti dai Pelasgi del Peloponneso quando giunsero in Puglia. I Dolmen leccesi sono costituiti da una piccola cella funeraria idonea ad accogliere un solo cadavere, mentre i Dolmen tarantini presentano maggiore spazio interno nella tomba. Dolmen menù
Un esempio di Dolmen nel territorio della provincia di Brindisi si trova a Montalbano e risale al II Millennio a.C. Questo Dolmen è testimonianza non solo di una civiltà molto antica, ma anche di una concezione spirituale che imprimeva alle manifestazioni esteriori un carattere monumentale e duraturo. Ieri... oggi
Altri Dolmen importanti in Puglia li troviamo a Bisceglie, Gioia del Colle, Taranto, e nel Salento.
Menhir La struttura particolare dei menhir dà il significato al vocabolo del dialetto bretone menhir (men=pietra e hir=lunga). I menhir sono delle particolari colonne monolitiche di altezza e forma varia; forma che va da una regolarità quasi geometrica ad una certa bizzarria. menù
I menhir in Puglia nascono per scopi religiosi e militari. L’ opinione prevalente ritiene che si tratti di idoli per gli adoratori del sole. Tali forme di idolatrie non furono subito soppiantate dal Cristianesimo. La difficoltà consistente nell’ organizzare una sufficiente mano d’ opera e nel reperire grosse lastre di pietra necessarie, rese la tecnica megalitica inadatta per la costruzione di rifugi per uso domestico
Numerose le presenze di menhir in Puglia (pietrefitte): In provincia di Bari li troviamo a Triggiano e a Modugno. Più diffuse,invece,in provincia di Lecce: Miggiano, Supersano, Santa Cesaria Terme, Minervino di Lecce, Uggiano La Chiesa, Palmariggi, Muro Leccese e altri.
Pietrefitte nella provincia di Lecce menù
Specchia “Sono numerose, nelle zone più elevate di questa penisola,costruzioni formate da cumuli di pietre che gli abitanti chiamano “specchie”. Non ricordo di averne osservate simili altrove … Ritengo che questi furono monumenti eretti a ricordo di illustri personaggi. . Era infatti uso antichissimo tra i greci e prima di loro , forse tra gli Iapigi , ricoprire i resti mortali dei personaggi ragguardevoli con un’enorme massa di pietre o di sabbia: da ciò forse deriva l’usanza di chiamare i sepolcri “cumuli” o “tumuli”. A.De Ferraris Galateo inizi ‘500 Liber de situ Iapygiae menù
Di sicura origine greca e poi latina “piccolo mucchio di pietre” o anche “torre di avvistamento”. Questi cumuli di sassi, derivati dalla necessità di liberare i terreni dalle pietre,segnavano confini, rivelavano i segni di centuriazione romana. Alcuni di essi con diametro di base anche di 30 mt. e altezza dai 4 ai 12 mt., custodivano, a volte, al loro interno anche dolmen con funzione tombale.
Le grandi specchie sono presenti per lo più vicino alla costa e sono collocate su delle alture in modo tale da avere una visuale privilegiata, per tenere costantemente sotto controllo il litorale e il mare.. Nel territorio di Salve (LE) sono presenti tre specchie che alcuni storici fanno risalire al neolitico.
Specchie in terra d’Otranto menù