I progetti Multilaterali di Trasferimento dell’Innovazione TOI.

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Transcript della presentazione:

I progetti Multilaterali di Trasferimento dell’Innovazione TOI

Come nasce la nuova azione di Trasferimento dell’innovazione?

3 Nell’esperienza di Leonardo da Vinci (LdV) Mobilità delle persone in formazione e dei responsabili della formazione nell’ottica di favorire l’acquisizione e utilizzo di conoscenze, competenze e qualifiche per facilitare lo sviluppo personale, l’occupabilità e la partecipazione al mercato del lavoro europeo 2.Sostegno al miglioramento della qualità e dell’innovazione nei sistemi, negli istituti e nelle prassi di istruzione e formazione professionale Risultati intangibili (ad esempio: sviluppo delle competenze e dell’esperienza dei soggetti coinvolti, creazione o consolidamento di reti internazionali di partner, incremento della cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione professionale, indicazioni per la declinazione delle politiche educative e formative) Concreti prodotti di formazione (ad esempio, nuovi curricula e qualifiche, percorsi e moduli didattici, rapporti e studi comparativi, piattaforme per l’e-learning), sperimentali ed innovativi  Come passare dalla sperimentazione alla pratica, dal laboratorio al sistema?  Come razionalizzare l’utilizzo delle risorse, generalizzando esperienze esemplari già realizzate?

4 Nel nuovo Programma di apprendimento permanente (LLP)  attraverso la previsione nell’ambito del Programma settoriale Leonardo da Vinci di un sostegno finanziario ad hoc per azioni di trasferimento ed applicazione dei risultati e dei contenuti innovativi già realizzati

5 Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1720/2006/CE Miglior utilizzo di risultati, prodotti e processi innovativi, scambio di buone pratiche (art. 1 – Obiettivi specifici del Programma LLP) Progetti multilaterali, soprattutto finalizzati alla promozione della qualità nei sistemi di istruzione e formazione mediante il trasferimento transnazionale dell'innovazione (art. 5 - Azioni comunitarie) Leonardo da Vinci Agevolare lo sviluppo di prassi innovative nel settore dell'istruzione e formazione professionale, eccettuato il terzo livello, e il trasferimento di queste prassi anche da un paese partecipante agli altri (art Obiettivi operativi LdV) Progetti multilaterali volti a migliorare i sistemi di formazione puntando sul trasferimento dell'innovazione, che adattino alle esigenze nazionali (sotto i profili linguistico, culturale e giuridico) i prodotti e i processi innovativi sviluppati in contesti diversi (art. 26 – Azioni LdV)

Caratteristiche generali dell’Azione

Finalità Migliorare la qualità e l’attrattiva del sistema europeo di istruzione e formazione professionale attraverso l’adattamento e l’integrazione dei contenuti o risultati innovativi ottenuti da precedenti progetti Leonardo da Vinci, o di altri progetti innovativi, all’interno dei sistemi pubblici e/o privati di IFP e nelle imprese a livello nazionale, locale, regionale o settoriale 7  Determinare un cambiamento nel contesto dell’IFP  Favorire la generalizzazione dell’innovazione prodotta in precedenti esperienze  Contribuire all’ innalzamento del livello qualitativo dell’offerta di istruzione e formazione ovvero Produrre un impatto su sistemi e sulle prassi vigenti

8 i 27 Stati membri dell’Unione europea i 3 Paesi EFTA – SEE la Turchia Partner silente o Partner ineleggibile : Alcuni organismi possono partecipare al progetto, ma le loro attività sono considerate non ammissibili ai fini della presentazione del preventivo e della spesa del progetto. Le organizzazioni provenienti da Paesi diversi da quelli ammissibili al Programma verranno sempre considerati partner silenti Quali Paesi è possibile coinvolgere nel Progetto?

Chi può presentare una candidatura Istituzioni od organizzazioni che offrono opportunità di apprendimento nelle aree coperte dal Programma settoriale Leonardo da Vinci Associazioni e rappresentanti dei soggetti coinvolti nell’istruzione e nella formazione professionale, comprese le associazioni delle persone in formazione, dei genitori e degli insegnanti Imprese, parti sociali e altri rappresentanti del mondo del lavoro, comprese le camere di commercio, altre organizzazioni professionali e di settore Organismi che forniscono servizi di orientamento, consulenza e informazione connessi a qualsiasi aspetto dell’apprendimento permanente Organismi responsabili, a livello locale, regionale e nazionale, dei sistemi e delle politiche riguardanti qualsiasi aspetto dell’istruzione e della formazione professionale nell’ambito dell’apprendimento permanente Centri ed istituti di ricerca che si occupano delle tematiche dell’apprendimento permanente Gli organismi operanti nell’ambito del livello terziario possono partecipare ai progetti, ma i risultati non dovrebbero rivolgersi ai soggetti che seguono percorsi di istruzione e formazione professionale di livello terziario Organismi senza scopo di lucro, organismi di volontariato, ONG 9

Caratteristiche di un TOI Durata –Minimo 1 anno – Massimo 2 anni Disposizioni finanziarie –Limite massimo della sovvenzione: /anno –Finanziamento comunitario massimo:75% dei costi eleggibili Numero minimo di Paesi –3 (almeno uno deve essere uno Stato membro dell’UE) Numero minimo di partner –3 organismi 10

Suggerimenti per la progettazione

12 L’oggetto del trasferimento Un prodotto = output formativo, tangibile ed autoconsistente, finito (ad es. piattaforma per l’e-learning, curriculum riferito ad un profilo professionale, percorso di formazione) e/o Un processo = insieme di attività che abbiano valenza contenutistica (ad es. elaborazione di una metodologia di analisi dei fabbisogni, definizione di soluzioni didattiche e tecnologiche per l’erogazione di determinati contenuti formativi) Allegare il prodotto/la descrizione processo che si trasferisce

13 Opzioni per la selezione Scelta di un oggetto che già si conosce ed alla cui creazione si è a vario titolo contribuito (ad es. prodotto di un precedente progetto cui si è partecipato) Scelta di un oggetto noto ma elaborato da altri (reperito attraverso ricerche su Internet, contatti propri o del network di riferimento, ricognizione su cataloghi o banche dati di buone pratiche,…)  In ogni caso, si raccomanda di contattare gli autori / sviluppatori iniziali ed acquisire il copyright/l’autorizzazione all’utilizzo dell’oggetto prescelto

14 Tipologie di Trasferimento A livello geografico Import: trasferire da altri Paesi all’Italia Export: trasferire dall’Italia verso altri Paesi A livello settoriale Adattamento di prodotti ai bisogni di altri settori A nuovi gruppi target Adattamento di prodotti ai bisogni di altri potenziali utilizzatori Dai laboratori al mondo reale Trasferimento di sperimentazioni nei sistemi e nelle pratiche correnti (disseminazione, ampliamento delle attività di testing, ecc.)

15 Il trasferimento geografico  Trasferimento (= esportazione) di buone pratiche da uno o più contesti territoriali di origine ad uno o più paesi di ricezione (= importazione)  Import ed export sono azioni ugualmente legittime (in Italia si privilegia la dimensione dell’importazione dall’estero)  Un unico progetto “sorgente” può originare diversi progetti di trasferimento (tanti quanti sono i paesi di importazione), ma attenzione al divieto di doppio finanziamento  Il trasferimento non implica solo la realizzazione di nuove versioni linguistiche di un prodotto, ma anche un adeguamento culturale e contenutistico ai bisogni del contesto di ricezione

16 Il trasferimento settoriale  Trasferimento di buone pratiche, realizzate in un determinato settore economico e produttivo o in un segmento dell’offerta formativa, verso un altro comparto o segmento (ad esempio, dal settore assicurativo al settore bancario, dal segmento universitario alla filiera IFTS, ecc.)  Il trasferimento dovrà essere preceduto da: analisi dei bisogni del contesto di ricezione verifica dei margini di trasferibilità adattamento (metodologico, contenutistico, tecnologico) del prodotto di partenza

17 Il trasferimento verso nuovi target group  Trasferimento di buone pratiche, realizzate a beneficio di una determinata categoria di utenti, verso altre tipologie di beneficiari (ad esempio, da giovani in cerca di occupazione a lavoratori già inseriti, da immigrati a lavoratori poco qualificati, ecc.)  Il trasferimento dovrà essere preceduto da: analisi dei bisogni del nuovo target adattamento del prodotto di partenza ai fabbisogni formativi, agli stili di apprendimento, alla disponibilità, alle competenze tecnologiche dei nuovi utenti

18 Dai laboratori al mondo reale  Passaggio dal laboratorio al sistema, da un utilizzo limitato e sperimentale di un prodotto ad un utilizzo diffuso, stabile ed integrato nelle pratiche correnti (ad esempio, da un curriculum ad una qualifica professionale, da un percorso formativo ad un corso di formazione, ecc.)  Il trasferimento “a regime” richiede: studio di fattibilità eventuale realizzazione di una versione “beta” del prototipo di partenza sperimentazione più ampia ed integrazione nelle pratiche ordinarie degli organismi partner disseminazione e sensibilizzazione degli stakeholder rilevanti

Indicatori qualitativi di impatto e sostenibilità

20 Indicatori riferibili al partenariato Presenza nel partenariato di organismi di livello istituzionale (nazionale, regionale, locale); Presenza nel partenariato di organismi di rappresentanza (parti sociali, associazioni settoriali o di categoria, associazioni dei gruppi target, ecc.); Presenza nel partenariato di stakeholder di riferimento rispetto all’ambito di intervento; Presenza di esplicite manifestazioni di sostegno all’iniziativa da parte dei soggetti menzionati ai punti precedenti (se non inclusi nel partenariato); Entità del cofinanziamento ; Stabilità delle fonti del cofinanziamento; Numerosità e rilevanza di esperienze pregresse di collaborazione tra gli organismi partner.

21 Indicatori riferibili ai contenuti dell’intervento Presenza di evidenze che confermino la qualità del prodotto oggetto del trasferimento (esiti di valutazioni precedenti, cataloghi di buone pratiche, label, lettere di gradimento, ecc.); Adeguatezza dell’analisi dei bisogni del target; Presenza di studi di fattibilità ; Presenza di azioni di ulteriore sperimentazione del prodotto; Numerosità degli utenti coinvolti nella sperimentazione; Previsione di evidenze degli esiti della sperimentazione (report sui risultati del testing, questionari di gradimento, rilascio di versioni successive del prodotto, ecc.); Numerosità delle azioni di disseminazione e di sensibilizzazione; Ampiezza dei canali di disseminazione ; Rilevanza dei destinatari delle azioni di disseminazione.

22 Indicatori riferibili agli effetti dell’intervento Precisione nella quantificazione delle ricadute del progetto (ad es.: numero minimo di corsi, numero minimo di accordi di cooperazione, ecc.); Chiarezza nell’esplicitazione dei diversi livelli delle ricadute (livello degli organismi partner, livello dell’offerta formativa, livello del sistema); Adeguatezza della prospettiva temporale delle ricadute (breve, medio e lungo termine); Presenza di impegni espliciti e formalizzati ad utilizzare i risultati ed i prodotti del progetto (sia da parte dei partner che, eventualmente, di altri soggetti); Presenza di impegni espliciti e formalizzati ad ulteriori investimenti nel prodotto o nel suo trasferimento; Evidenza di strategie di lungo termine.

23 Processo di trasferimento Il processo di trasferimento deve includere attività di:  Identificazione e analisi dei bisogni del target  Selezione ed analisi di un prodotto già disponibile e dei contenuti innovativi da trasferire  Verifica della fattibilità del trasferimento  Introduzione degli eventuali adattamenti necessari al prodotto  Sperimentazione del prodotto aggiornato ed adeguato (al fine di supportarne la progressiva messa a regime)  Valutazione dei risultati della sperimentazione (validazione definitiva e verifica concreta dei margini di trasferibilità )  Disseminazione e valorizzazione del prodotto presso stakeholder ed utenti potenzialmente interessati  Utilizzo concreto del prodotto da parte dei beneficiari ed integrazione dello stesso nelle prassi e nei sistemi vigenti

Aree di rilevanza nella progettazione Qualità del programma di lavoro Innovatività Qualità del consorzio Valore aggiunto europeo Rilevanza Qualità del Piano di valorizzazione (disseminazione e utilizzo dei risultati) Impatto Rapporto costi/benefici 24

Qualità del programma di lavoro Obiettivi chiari, realistici e riferiti ad una tematica rilevante Metodologia adeguata a garantire il raggiungimento degli obiettivi Piano di lavoro strutturato e coerente rispetto agli obiettivi Descrizione precisa dei diversi workpackage della proposta Risultati/prodotti attesi durante la vita del progetto per ogni WP Definizione e distribuzione di compiti/attività tra i membri del consorzio in modo tale da supportare l’idea della possibilità di raggiungere i risultati nei tempi e con le risorse individuate 25

Innovatività Elaborazione di soluzioni a bisogni chiaramente identificati del gruppo target mediante soluzioni innovative Soluzioni innovative = adattamento e trasferimento di approcci innovativi già esistenti in altri Paesi, altri settori economici, ecc. 26

Qualità del consorzio Unione di abilità e competenze necessarie a realizzare il programma di lavoro e adeguata distribuzione dei compiti Caratteristiche fondamentali: Transnazionale Multiattore Competente 27

Valore aggiunto europeo Chiara dimostrazione dei benefici e della necessità della cooperazione europea Evidenziazione del carattere transnazionale e del valore aggiunto che si apporta alle politiche e alle prassi nazionali in materia di formazione professionale 28

Rilevanza Chiara coerenza con una delle aree prioritarie dell’Invito a presentare proposte di riferimento Rilevanza dei risultati rispetto agli obiettivi generali ed operativi ed alle più ampie finalità del Programma 29

Impatto Significatività dell’impatto sugli approcci ed i sistemi di formazione professionale Ricadute effettive rispetto ai settori/contesti/beneficiari individuati come target dei risultati 30 Gli obiettivi cui deve tendere e su cui viene misurato il successo di un progetto TOI sono:  L’ adozione di un prodotto nella pratica educativa e formativa corrente,  La messa a regime di una sperimentazione  La ricezione di un risultato da parte del sistema

Qualità del Piano di valorizzazione Le attività di disseminazione ed utilizzo previste assicureranno un impiego ottimale dei risultati da parte dei partecipanti al progetto e non solo, durante e anche oltre il termine del progetto - Trasversalità rispetto alla durata del progetto - Coinvolgimento destinatari - Diversificazione azioni/canali/strumenti 31

Rapporto costi/benefici La candidatura rappresenta un investimento di valore in termini di rapporto tra le attività pianificate e le risorse previste Coerenza (e correttezza formale) del budget complessivamente e per macro-voce NB: percentuale superiore 25% di fondi propri – richiesta inferiore /anno – contenimento costi indiretti – circa 60% staff – max 10% per dotazioni informatiche – contenimento subappalti (max 30%) 32

La costruzione del bilancio preventivo

Attività complessa in quanto richiede l’analisi e la coniugazione di tutti gli aspetti che riguardano il progetto (attività, tempi di attuazione, risultati, prodotti, ecc.) con i costi che ognuno di essi genera 34 Costruzione del bilancio preventivo Osservare le regole del Programma in termini di: ammissibilità dei costi, al fine di evitare l’imputazione nel bilancio di spese che risulterebbero non eleggibili; massimali per voci di spesa, il superamento determinerebbe costi non riconosciuti in fase di valutazione dell’iniziativa; contributo comunitario, per calcolare l’esatta entità del finanziamento da richiedere e il relativo cofinanziamento che la compagine partenariale sarà tenuta a garantire

Ripartizione del budget tra i workpackage Garantire la coerenza e la congruità dei costi con tutte le azioni previste e i risultati e prodotti attesi all’interno di ciascun workpackage Facilita il monitoraggio della spesa 35

Distribuzione tra partner del budget Tener conto dei seguenti criteri generali: garantire la coerenza con la reale distribuzione dei carichi di lavoro e la congruenza con i ruoli assegnati a ciascun organismo all’interno del progetto evitare l’attribuzione di risorse finanziarie non giustificate ad alcuni componenti del partenariato (ad esempio sull’applicant) evitare la concentrazione del finanziamento in aree geografiche (ad esempio, prevedere un’eccessiva concentrazione del budget sugli organismi nazionali) 36 La distribuzione del bilancio tra i partner e tra i diversi Paesi coinvolti nell’iniziativa supporta l’effettiva composizione della partnership e la reale dimensione europea e transnazionale dell’iniziativa progettuale

Le voci di costo del Piano finanziario Costi diretti operativi: 1.Costi del personale 2.Viaggi e Soggiorno 3.Dotazioni informatiche (10% del totale dei costi diretti) 4.Subappalti (30% del totale dei costi diretti) 5.Altro Costi indiretti (massimo il 7% dell’importo totale dei costi diretti ammissibili) Non devono essere giustificati da documenti contabili Esempi di costi indiretti: costi per comunicazione costi per infrastrutture fotocopie forniture d’ufficio costi per attrezzature relative all’amministrazione del progetto 37

Massimali da rispettare 38 Costi del personale: massimali ISCO Soggiorno:massimali giornalieri per Paese Dotazioni informatiche:10% del totale dei costi diretti Subappalto:30% del totale dei costi diretti Costi indiretti:7% dell’importo totale dei costi diretti (ammissibili)