Nacque a Maglie, in provincia di Lecce. Nel 1942 entra a far parte della Federazione Universitaria Cattolica Italiana di Bari, segnalandosi ben presto anche a livello nazionale. Nel 1946 divenne vicepresidente della Democrazia Cristiana e fu eletto all'Assemblea Costituente, dove entrò a far parte della Commissione che si occupò di redigere il testo costituzionale. Eletto deputato al parlamento nelle elezioni del 1948, fu nominato sottosegretario agli esteri nel gabinetto De Gasperi Nel 1953 fu rieletto alla Camera, dove fu eletto presidente del gruppo parlamentare democristiano. Nel 1955 fu ministro di Grazia e Giustizia nel governo Segni e l'anno dopo risultò tra i primi eletti nel consiglio nazionale del partito durante il VI congresso nazionale della DC. Ministro della Pubblica Istruzione nei due anni successivi, introdusse lo studio dell'educazione civica nelle scuole. Nel 1959, al VII congresso nazionale DC conquistò la segreteria del partito. Il 16 marzo 1978, giorno della presentazione del nuovo governo, guidato da Giulio Andreotti, la Fiat 130 che trasportava Moro, fu intercettata da un commando delle Brigate Rosse. Gli uomini delle BR uccisero, in pochi secondi, i 5 uomini della scorta e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana.
Peppino Impastato nacque a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948, da una famiglia mafiosa. Ancora ragazzo rompe con il padre, che lo caccia di casa, ed avvia un'attività politico- culturale antimafiosa. Conduce le lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell'aeroporto di Palermo, in territorio di Cinisi, degli edili e dei disoccupati. Nel 1976 fonda Radio Aut, radio libera autofinanziata, con cui denuncia i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, che avevano un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga, attraverso il controllo dell'aeroporto. Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale; col suo cadavere venne inscenato un attentato, atto a distruggerne anche l'immagine, in cui la stessa vittima apparisse come attentatore suicida, ponendo una carica di tritolo sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia. Pochi giorni dopo, gli elettori di Cinisi votano il suo nome, riuscendo ad eleggerlo, simbolicamente, al Consiglio comunale. Stampa, forze dell'ordine e magistratura parlano di atto terroristico in cui l'attentatore sarebbe rimasto vittima di suicidio dopo la scoperta di una lettera scritta in realtà molti mesi prima. L'uccisione, avvenuta in piena notte, riuscì a passare la mattina seguente quasi inosservata poiché proprio in quelle ore veniva "restituito" il corpo senza vita del presidente Aldo Moro in via M. Caetani a Roma.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono due giudici siciliani che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro la mafia. Di loro si racconta,infatti,che quando erano ancora adolescenti giocavano a pallone nei quartieri popolari di Palermo e che fra i loro compagni di gioco c'erano probabilmente anche alcuni ragazzi che in futuro dovevano diventare uomini di "Cosa Nostra". E forse proprio il fatto di essere siciliani, nati e cresciuti a contatto diretto con la realtà di quella regione, era la loro forza: Falcone e Borsellino infatti capivano perfettamente il mondo mafioso, capivano il senso dell'onore siciliano e capivano il linguaggio dei boss e dei malavitosi con cui dovevano parlare. Per questo sapevano dialogare con i "pentiti" di mafia, sapevano guadagnarsi la loro fiducia e perfino il loro rispetto.
LA MAFIA NON DOVREBBE PIU’ ESISTERE PERCHE’ E’ UN’ORGANIZZAZIONE CHE SI ARRICCHISCE SULLE SPALLE DEI CITTADINI ONESTI, PERCHE’ IN QUESTI ANNI HA SEMINATO GIA’ TROPPI MORTI INNOCENTI E ALTRI LA CUI COLPA ERA CREDERE IN UN ITALIA MIGLIORE, UN’ITALIA SICURA I CUI CITTADINI VIVONO NELLA LEGALITA’. I PIU’ IMPORTANTI INSEGNAMENTI GLI HANNO DATI LE PERSONE CHE HANNO SACRIFICATO LA LORO VITAPER QUESTI IDEALI, TUTTI NOI DOVREMMO ESSERE CONTRO LA MAFIA PER FAR SI CHE IL SACRIFICIO CHE QUESTE PERSONE HANNO FATTO NON SIA STATO INUTILE.
NEGLI ULTIMI GIORNI LA NOSTRA ITALIA TUTTO SEMBRA, TRANNE CHE IL PAESE CHE SI SPERAVA CHE FOSSE. ORMAI ACCADE DÌ TUTTO, ANCHE NEI POSTI PIU’ SICURI, COME UNA SCUOLA. IL 22 MAGGIO UN GIORNO COME TUTTI GLI ALTRI, MELISSA UNA RAGAZZA COME NOI, FACENDO IL SUO DOVERE, QUELLO DÌ ANDARE A SCUOLA E STUDIARE PER AVERE UN FUTURO,E’ STATA VITTIMA DÌ UN ATTENTATO. SE SI TRATTI DÌ MAFIA, TERRORISMO O SIA L’OPERA DÌ UN PAZZO,QUESTO NON SI SA. MA LA COSA PEGGIORE E’ CHE UN’ INNOCENTE RAGAZZINA DÌ 15 ANNI E’ SALTATA IN ARIA CON UNA MALEDETTA BOMBA, FUORI DALLA SUA SCUOLA, DIECI MINUTI PRIMA DÌ ENTRARE IN QUELLE AULE CHE LE AVREBBERO PERMESSO DÌ REALIZZARE IL SUO SOGNO:DIVENTARE UNA STILISTA. INVECE QUEL TERRIBILE SCOPPIO HA BRUCIATO LA SUA VITA, LE SUE SPERANZE E IL SUO FUTURO E SENZA NEANCHE SAPERE IL PERCHE’.