Valutazioni applicate alle decisioni di investimento Analisi finanziaria: profili metodologici e casi studio Arch. Francesca Torrieri.

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Valutazioni applicate alle decisioni di investimento Analisi finanziaria: profili metodologici e casi studio Arch. Francesca Torrieri

Analisi Finanziaria

AF Soggett i Obiettiv i Strumenti ImprenditoreEnte finanziatore Max Profitto Economicità di gestione Copertura di bilancio P.P.P FLUSSI DI CASSA VAN TIR ALTRI INDICI DI RENDIMENTO FLUSSI DI CASSA VAN TIR ALTRI INDICI DI RENDIMENTO (I. FISHER-KEYNES) SCONTO INTERTEMPORALE DEI VALORI

Sconto intertemporale dei valori C Tempo 0 12 n Va = ( /1,025) + [ /(1.025) 2 ] Va = , ,80 Va = ,80

Sistema integrato dei conti per l ’ analisi finanziaria La logica dell ’ esercizio consiste nel far convergere tutti i dati raccolti nello studio di fattibilità in una serie di conti raccordati fra di loro in modo tale da consentire di elaborare tutti gli elementi per il calcolo degli indici di rendimento finanziario e per garantire l ’ equilibrio di cassa. Ciascun conto deve essere strutturato come una matrice in cui per riga sono esposti i vari componenti in entrata o uscita e per colonna i periodi temporali. Il punto di partenza è l ’ analisi degli investimenti (investimenti fissi, costi di avviamento, incremento di capitale circolante netto, investimento totale) ANALISI FINANZIARIA

Orizzonte temporale di analisi

Gli investimenti: investimenti fissi I dati da riportare nell ’ analisi finanziaria sono gli esborsi monetari incrementali sostenuti nei singoli esercizi per acquisire i vari tipi di immobilizzazione: terreni, fabbricati, macchinari. Nella colonna relativa all ’ ultimo esercizio previsto sono riportate le stime sui valori di recupero degli stessi beni. ANALISI FINANZIARIA

Gli investimenti: costi di avviamento capitalizzati Hanno natura di investimento tutti quei costi che si sostengono in vista di effetti che si determinano oltre l ’ esercizio finanziario in cui avvengono gli esborsi relativi. Tali costi sono riconducibili alle seguenti voci:  studi preparatori (fra cui lo stesso studio di fattibilità)  costi sostenuti nella fase di implementazione  contratti per l ’ utilizzo di servizi  spese di formazione  spese di ricerca e sviluppo  spese di emissione di azioni  ecc. ANALISI FINANZIARIA

Gli investimenti: il capitale circolante netto Il capitale circolante netto è definito come la differenza fra attività correnti e passività correnti, rappresenta cioè la quota delle attività a breve che non è coperta dalle passività a breve, e deve perciò essere finanziata. Le attività correnti comprendono:  i crediti ai clienti  le scorte ad ogni stadio del processo produttivo  la cassa Le passività correnti consistono nei debiti verso i fornitori. La differenza fra attività correnti e passività correnti, il capitale circolante netto, ha natura di fondo: per essere riportata ad un flusso, debbono essere considerati solo gli incrementi di anno in anno. Tali incrementi, consistenti all ’ inizio, quando le scorte e altre componenti debbono essere costituite per la prima volta, successivamente si stabilizzeranno o diminuiranno. ANALISI FINANZIARIA

Investimenti totali INVESTIMENTI FISSI n Terreni Fabbricati Impianti Automezzi Espropri Manutenzione straordinaria Valore residuo SPESE DI AVVIAMENTO Studi preparatori Brevetti Licenze CAPITALE CIRCOLANTE Scorte Crediti Cassa TOTALE INVESTIMENTI

I costi di esercizio Nella tavola dei costi di esercizio confluiscono tutte le informazioni sugli esborsi per l ’ acquisto di beni e servizi che, essendo consumati all ’ interno di ciascun esercizi, non hanno natura di investimento.  costi diretti  spese di amministrazione e generali  spese di vendita e distribuzione L ’ insieme di queste tre componenti forma i costi operativi. L ’ insieme di costi operativi, ammortamenti e interessi sono i costi di esercizio. ANALISI FINANZIARIA

Costi e ricavi di esercizio COSTI DI ESERCIZIO n Costi diretti di fabbricazione (materiali, servizi, personale, costi di manutenzione ordinaria, costi generali di produzione Spese generali Spese di vendita e di distribuzione Spese di Amministrazione TOTALE COSTI OPERATIVI Ricavi tariffari Ricavi non tariffari TOTALE RICAVI DI ESERCIZIO RICAVI NETTI DI ESERCIZIO

Le fonti di finanziamento Benchè talvolta il committente sia in grado di prospettare sia quali disponibilità proprie possono essere utilizzate sia quale possibile concorso di terzi possa verificarsi, spesso all ’ analista è richiesta una investigazione della soluzione ottimale. Le possibili ipotesi sono relative a:  concorso di capitale sociale (eventuali partnerships istituzionali, ecc.)  finanziamenti a lungo termine (finanziamenti speciali per cooperative, ecc.)  finanziamenti a breve  crediti a lungo termine per forniture (dilazioni di pagamento pluriennali)  passività correnti  sussidi pubblici in conto capitale La convenienza relativa ad usare capitale proprio rispetto ai finanziamenti esterni può essere valutata soltanto confrontando le eventuali diversità di rendimento sull ’ investimento totale e sul capitale proprio. ANALISI FINANZIARIA

Il piano finanziario Il piano finanziario ha l ’ obiettivo di verificare che vi sia sempre equilibrio fra fonti e impieghi: il valore della cassa cumulata generata non deve mai essere negativo. I flussi in entrata sono gli eventuali incassi per le vendite di beni e servizi, e le risorse finanziarie, mano a mano che i contributi e i crediti vengono concessi. I flussi in usciti sono relativi alla acquisizione di attività, ai costi operativi, al rimborso dei finanziamenti in linea capitali e in linea interessi, le imposte, gli eventuali dividendi. La differenza fra i due flussi mostrerà anno per anno un deficit o un surplus che verrà cumulato in un conto speciale delle attività correnti. ANALISI FINANZIARIA

Verifica di sostenibilità finanziaria n Fonti di finanziamento Ricavi di esercizio TOTALE DELLE ENTRATE Costi operativi Investimenti totali Interessi Rimborso finanziamenti Imposte e oneri sociali TOTALE USCITE SALDO NETTO DI CASSA CASSA GENERATA CUMULATA (somma algebrica dei saldi di cassa degli anni precedenti)

La valutazione finanziaria dei flussi di cassa netti Il calcolo del rendimento dell ’ investimento misura la capacità dei flussi operativi in entrata di far fronte ai costi di investimento, ai costi operativi e alle imposte, indipendentemente dal modo in cui l ’ investimento è finanziato. Il calcolo del rendimento del capitale proprio tiene conto tra le uscite, oltre ai costi operativi, il capitale sociale nel momento in cui viene versato e le risorse finanziarie di terzi nel momento in cui vengono rimborsate, oltre agli interessi relativi. ANALISI FINANZIARIA

Il calcolo del rendimento I sistemi di conti all ’ esame mostrano generalmente la seguente struttura, nel singolo periodo considerato: 1. Flussi in entrata (E) (+) 2. Flussi in uscita (U) (-) 3. Flussi-Saldo (S) (=) Nell ’ analisi finanziaria, le entrate saranno incassi monetari, le uscite esborsi monetari, i valori netti corrispondono a flussi di cassa netti. In quella economico/sociale: benefici, costi, benefici netti. Il problema caratteristico dell ’ analisi di un progetto di investimento è il fatto che i valori si presentano in sequenze temporali, dunque, l ’ investimento non esaurisce il suo ciclo in un solo esercizio. ANALISI FINANZIARIA

La distribuzione nel tempo futuro è presumibilmente una successione discreta, ma convenzionalmente si assume che tutti gli eventi si verificano al termine di un esercizio. L ’ introduzione del tempo nel modello crea un problema di aggregazione: il saldo dell ’ istante t non può essere sommato al saldo dell ’ istante (t+1). L ’ aggregazione di dati disomogenei è risolvibile in generale con la scelta di una serie di opportuni coefficienti di ponderazione. Un peso di tale tipo è lo SCONTO FINANZIARIO: Dove : t tempo compreso fra 0 e n, l ’ orizzonte del progetto i saggio di interesse di riferimento a t coeff. con cui occorre scontare il valore futuro per ottenere il valore attuale ANALISI FINANZIARIA

è intuitivo che: Il VAN(S) è un indice di riferimento dell ’ investimento estremamente compatto: è il montante attualizzato di tutti i flussi netti generati dall ’ investimento stesso, espressi in un ’ unica cifra, con la stessa unità di misura (numerario) impiegata nel sistema di conti da cui sono ottenuti i flussi. ANALISI FINANZIARIA

Ne deriva un criterio di valutazione dell ’ investimento molto diretto: se VAN(S) > 0, ciò vuol dire che la somma degli S (alcuni negativi, altri positivi) resta positiva dopo la ponderazione, l ’ investimento produce un beneficio netto e in linea di massima è consigliabile. Normalmente gli S sono negativi nei primi esercizi e positivi nei successivi, quando cominciano a manifestarsi pienamente i ritorni dell ’ investimento. La scelta di un orizzonte temporale compreso fra i 10 e i 20 – 30 anni dovrebbe essere, nella maggioranza dei casi rilevanti per il settore pubblico più che soddisfacente. ANALISI FINANZIARIA

VAN come funzione di i ANALISI FINANZIARIA

Esempio : Tre coppie di progetti a confronto  Nel caso (1) il progetto (b) è superiore al progetto (a) con qualunque tasso i ;  Nel caso (2) la superiorità di (c) su (d) è mantenuta fino al tasso i ’, ma a tale tasso entrambi avrebbero VAN negativo e andrebbero scartati;  Nel caso (3) il progetto (f) è superiore al progetto (e) solo fino al tasso i ‘, divenendo preferibile il progetto (e) al di là di esso. ANALISI FINANZIARIA

A parità di tasso utilizzato la diversa pendenza delle curve è funzione degli S t. Un progetto in cui gli esborsi iniziali siano modesti e ripartiti su più periodi risentirà dell ’ influenza degli a t in modo molto minore rispetto a progetti con rilevanti S concentrati all ’ inizio. ANALISI FINANZIARIA

Il tasso di rendimento interno (TRI), è quel particolare valore di i che annulla il VAN di un investimento: Il TRI corrisponde al punto sull ’ asse delle ascisse attraversato dalla funzione del VAN: ANALISI FINANZIARIA

Dal punto di vista teorico i può essere interpretato come il costo-opportunità del capitale, cioè come un tasso di interesse attivo, il TRI è il massimo valore che i può assumere senza trasformare l ’ investimento in una perdita netta rispetto ad un impiego alternativo dei fondi. Questa considerazione permette di utilizzare il TRI come criterio di accettazione del progetto: per ogni TRI inferiore ad un valore prefissato di i, il progetto non è conveniente. In linea generale si può affermare che nel confronto tra progetti in alternativa, e se non vi sono limiti alla possibilità di reperire finanziamenti per i progetti, quello che genera il maggiore VAN deve essere preferito. Nel caso di progetti non mutuamente esclusivi, tutti i progetti che mostrano VAN > 0, oppure il che è lo stesso, TRI > i, sono accettabili. ANALISI FINANZIARIA

Il TRI ha il pregio: di essere un numero puro, indipendentemente dalla dimensione dell ’ investimento. IN FIGURA: Il caso del TRI plurimo. Approssimazioni lineari della funzione VAN e interpolazione del TRI ANALISI FINANZIARIA

Stima del tasso di interesse  CAPM (costo medio ponderato del capitale) o WAAC (weighted average cost of capitale re= costo di mezzi propri rd = costo del debito t= aliquota fiscale

Costo dei mezzi propri  Il costo dei mezzi propri è inteso come costo opportunità del capitale, cioè il rendimento che l ’ investitore a titolo di rischio potrebbe ottenere da impieghi alternativi con profili di rischio simile  rf= investimenti privi di rischio (BOT, CCT)  s=Rischio associato all ’ investimento

Costo dei mezzi propri re=rf+ß(rm-rf) re= tasso di rendimento atteso rf= rendimento dei titoli privi di rischio ß= sensibilità dei titoli ai rendimenti di mercato rm-rf= Market risk premium

Calcolo del rendimento finanziario del progetto n Ricavi di esercizio TOTALE DELLE ENTRATE Costi operativi Investimenti totali Imposte e oneri sociali TOTALE USCITE SALDO NETTO DI CASSA VANf del progetto TIRf del progetto

Calcolo del rendimento finanziario del capitale n Ricavi di esercizio Valore residuo TOTALE DELLE ENTRATE Costi operativi Capitale proprio Interessi Rimborso finanziamenti Imposte e oneri sociali TOTALE USCITE SALDO NETTO DI CASSA VANf del capitale TIRf del capitale

Investimenti pubblici Guida EU 2003 (fondi strutturali)  Analisi finanziaria  Analisi economica  Valutazione multicriterio  Analisi di rischio e sensitività

Settori di applicazione  Energia  Trasporti  Risorse idriche  Ambiente  Educazione  Turismo e tempo libero  Sanità  Agricoltura  Progetti industriali

Orizzonte temporale SettoreTempo medio /anni Acqua e ambiente30 Energia25 Ferrovie30 Strade25 Telecomunicazioni15 Porti25 Industria10 Dati Fonte OCSE

Tasso di rendimento interno SettoreTIR Energia7 Acqua e ambiente Trasporti6,5 Industria19

Tipologie di ricavi per settore SettoreRicavi Acqua e ambiente  rientri tariffari per servizi offerti ( esempio servizi idrici,smaltimento dei rifiuti)  vendita di sottoprodotti (ad esempio energia elettrica degli impianti di incenerimento) Trasporti  rientri tariffari (pedaggi, biglietti per l ’ accesso a servizi di trasporto pubblico, parcheggio ecc.)  rientri da vendite o affitti (ad esempio depositi per aree portuali, aeroportuali, interportuali)  tasse (per porti e aeroporti)  servizi collaterali o canoni di affitto per attività commerciali inserite nel progetto ( servizio di officina) Beni culturali  biglietti di ingresso per musei, parchi archeologici, ecc.  servizi collaterali: visite guidate, pubblicazioni di cataloghi e guide, servizi via internet canoni di affitto per attività commerciali inserite nel progetto: servizi di ristorazione, negozi con gadgets  sponsor pubblicitari

L ’ inflazione Frequentemente, di fronte all ’ incertezza delle previsioni sugli andamenti dei prezzi, si ricorre ad un esercizio a prezzi costanti, generalmente adottando quelli dell ’ ultimo anno per cui si dispone di dati. Nella realtà, però, i prezzi si modificano nel quadro di un processo inflazionistico, con conseguenze che possono essere determinanti sulla valutazione del progetto. Possibile soluzione è quella di usare tassi di attualizzazione e di interesse correnti, e di effettuare le previsioni anche sui prezzi oltre che sulle quantità. Non si tratta di applicare ovunque un uniforme tasso previsto d ’ inflazione (probabilmente inafferrabile in un orizzonte maggiore di 3-5 anni), ma di fare ipotesi sugli incrementi tendenziali sui singoli prezzi/costo e prezzi/ricavo. ANALISI FINANZIARIA