IL MONDO DEI GERMANI Civiltà dei Germani come risultato di processi storici plurisecolari. Non è esistita una comunità germanica originaria, da cui hanno avuto origine i vari popoli germanici, ma una civiltà che si è formata lentamente in seguito all’espansione degli Indoeuropei nell’Europa del Nord e alla loro fusione con le popolazioni indigene (II-I millennio a.C.). Il contatto con la civiltà romana stimolò il progresso dell’agricoltura e della lavorazione dei metalli, e l’emergere di differenze sociali. Valori fondamentali della civiltà germanica: a) rapporto assai mobile con l’ambiente (seminomadismo) b) terre assegnate ai clan e non ai singoli c) primato delle virtù guerresche: il popolo germanico è per definizione un popolo di uomini in armi e fondamentalmente un popolo di uguali (pur essendo riconosciuta l’autorità dei capi, soprattutto in tempo di guerra e in occasione delle migrazioni, quando eleggono anche un re).
I GERMANI ALL’INTERNO DELL’IMPERO Gli elementi caratteristici della civiltà germanica si vennero attenuando man mano che i Germani furono accolti entro i confini dell’impero (già dal I secolo). Hospitalitas. Personalità del diritto. L’arrivo degli Unni dalle steppe asiatiche sconvolse l’equilibrio che si stava faticosamente raggiungendo tra mondo romano e mondo germanico. Eventi importanti: 378 vittoria dei Visigoti ad Adrianopoli 406 crollo della frontiera (limes) del Reno ad opera di Vandali, Alani e Svevi 410 sacco di Roma ad opera dei Visigoti di Alarico, visto come premonitore della fine del mondo 455 nuovo sacco di Roma ad opera dei Vandali 476 Odoacre, comandante delle forze romano-barbariche che presidiavano l’Italia, depone l’imperatore Romolo Augustolo, rimanda le insegne imperiali a Costantinopoli e assume il titolo di patrizio dei Romani e di re degli Eruli, degli Sciri e degli altri Germani presenti in Italia. Rimane invariato l’assetto sociale dell’Italia. Equilibrio tra la supremazia militare dei Germani e quella politico- sociale della vecchia classe dirigente.
GLI OSTROGOTI IN ITALIA 489 Teodorico re degli Ostrogoti sconfigge Odoacre, ma continua la sua politica sul piano sociale. La novità è rappresentata dalla volontà di tenere ben distinti i Romani e i Goti, intorno ai quali sognava di aggregare tutti i Germani dell’Occidente. Ruolo dell’arianesimo. Crisi del progetto politico di Teodorico per la concorrenza dei Franchi di Clodoveo e la diffidenza dei Romani a causa del suo sostegno all’arianesimo.
RUOLO DEI VESCOVI protettori della popolazione latina forza conservatrice delle componenti principali della civiltà ellenistico- romana, basata sulle città forniscono alle nuove monarchie germaniche gli strumenti per organizzare un minimo di apparato politico-amministrativo contribuiscono a elaborare una nuova ideologia del potere (sovrano germanico da re della sua gens a re di uno Stato territoriale) contribuiscono all’avvicinamento tra aristocrazia germanica e romana, da cui nasce un nuovo ceto dirigente, caratterizzato da cultura sempre più scarsa e da stile violento di vita, che dispone di estesi patrimoni fondiari e clientele armate, ma fonda chiese e monasteri abbassamento del livello culturale e cambiamento di mentalità dei vescovi espressi dal nuovo ceto dirigente
I LONGOBARDI E LA ROTTURA DELL’Unità politica dell’Italia Giunsero in Italia nel 568 sotto la guida di Alboino provenienti dall’Ungheria peculiarità del modo in cui avvenne il loro insediamento, del tipo di rapporti che si instaurò con la popolazione locale e con l’episcopato, e dei tempi della loro evoluzione politica e culturale mancanza di un piano unitario di conquista, che procedette nelle direzioni in cui minore era la resistenza dei Bizantini. Ducato di Benevento nel 571. Inizio della divisione politica dell’Italia sia per la capacità di resistenza dei Bizantini sia per lo spirito di autonomia dei duchi, a capo di gruppi di guerrieri appartenenti a famiglie con antenato comune (fara) condizioni dei Romani. L’Italia fu la regione dell’Occidente che ebbe l’impatto più traumatico con il mondo germanico
EVOLUZIONE POLITICA DEI LONGOBARDI Agilulfo (590-616): inizio della conversione al cattolicesimo e forte resistenza nazionalistica dei duchi Rotari attribuisce una nuova fondazione all’autorità regia (Editto di Rotari, 643) Liutprando (712-744): viene completata la conversione al cattolicesimo ed è in uno stadio avanzato il superamento della divisione etnica tra Longobardi e Romani, che giunge a pieno compimento con Astolfo (749-756) Nell’Italia dei Longobardi non si realizza però una piena convergenza tra potere regio ed episcopato a causa dell’influenza del Papato, legato alla tradizione di Roma imperiale e contrario all’inserimento in un regno a carattere nazionale. I papi chiamano i Franchi: Pipino il Breve contro Astolfo (754), Carlo Magno contro Desiderio (774) Langobardia minore. Italia meridionale bizantina. Origini dello Stato della Chiesa