Nuovo welfare per la conciliazione Daniela Gregorio Milano, 18 novembre 2013 1.

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Nuovo welfare per la conciliazione Daniela Gregorio Milano, 18 novembre

Le donne in Lombardia 56,1% occupate anni >70% occupate anni 30,5% occupate a part – time 54,3% del lavoro parasubordinato 56,5% del lavoro intermittente 2

Nonostante i progressi … Sebbene più istruite dei loro coetanei (su 100 laureati 60 sono donne) e con migliori performance negli studi (voto medio delle donne 104,3, dei maschi 101,6) hanno più difficoltà a trovare lavoro: il tasso di occupazione delle laureate è inferiore di quasi 10 punti rispetto a quello maschile (77,2% contro 86,9%) Guadagnano meno degli uomini, anche a parità di lavoro (la retribuzione media giornaliera è pari a 76,5 euro contro i 109) e il gap cresce se hanno figli 3

Nonostante i progressi … Nel 2012 in Lombardia hanno lasciato il lavoro nel primo anno di vita del bambino donne (l’11,3% in più rispetto al 2011), a causa di: Carenza di servizi (17,1%) Assenza di rete familiare a supporto (20,3%) Mancata concessione di part time o di orario flessibile (11,7%) Elevata incidenza dei costi di assistenza (6,4%) 4

Insomma avere un figlio è una gara a ostacoli. Ci vuole prima un lavoro con una cerca stabilità. Poi si deve cercare di ottenere un part time. Bisogna mettere in secondo piano molte ambizioni e lavorare più di prima, più del proprio compagno. Spesso non si riesce a conciliare tutto e si finisce per lasciare il lavoro. E’ un’impresa fare più di un figlio. Così ci sono pochi figli e poche donne che lavorano. E questo in un Paese dove le donne sono più istruite degli uomini, hanno tassi di scolarità più alti, sono sempre più numerose degli uomini nelle facoltà che generano le competenze maggiormente richieste dal mercato, quelle scientifiche, e ottengono voti più alti degli uomini agli esami di laurea e di maturità. E’ un paradosso tutto italiano.” (T. Boeri e V. Galasso (2007), Contro i giovani, Mondadori, Milano) 5

Le donne, soprattutto tra i 45 e i 65 anni, sono il perno del sistema di conciliazione Si tratta di un sistema che scricchiola: I primi segnali sugli anziani.. le badanti L’abbandono del lavoro dopo la nascita dei figli.. oppure no? Il posticipo dell’età di pensionamento DONNA Genitori anziani Figli Nipoti Partner Badanti Uscita dal mercato del lavoro Badanti

Al di là delle strategie individuali… Tutti i regimi di welfare concordano sul fatto che l’occupazione di entrambi i partner - “famiglia a doppia carriera” o “famiglia a un reddito e mezzo” - è necessaria per mantenere le famiglie fuori dal rischio di povertà, e garantire l’indipendenza economica e l’autonomia personale delle donne POLITICHE DI CONCILIAZIONE 7

Conciliare vuol dire… Il termine conciliazione nasce su iniziativa europea. La Risoluzione del Consiglio dell'Unione Europea del 29 giugno 2000 recita: “La partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini sia al mercato del lavoro che alla vita familiare, che va a vantaggio sia degli uomini che delle donne, costituisce un elemento indispensabile allo sviluppo della società. La maternità, la paternità e i diritti dei figli sono valori sociali fondamentali”. 8

Politiche di conciliazione rappresentano il nesso tra la dimensione del lavoro, della cura e della diseguaglianza di genere; si focalizzano sulle relazioni di genere e sulla risorsa tempo; a partire dalla seconda metà degli anni novanta estendono il proprio ambito di intervento dai servizi alla persona ai contesti lavorativi; privilegiano un approccio multidisciplinare e intersettoriale; coinvolgono gli organi di governo locale, il terzo settore, il mondo imprenditoriale. 9

Il modello lombardo fa perno sulle cure informali all’interno delle famiglie (un modello “familista”(Esping Andersen 1999), o definito “a familismo di default” (Naldini e Saraceno 2011) secondo una logica sussidiaria presuppone l’attivazione di risorse private e pubbliche bottom up. RL garantisce la governance degli interventi, stimolando e favorendo lo sviluppo di sinergie tra i soggetti. Prevede un mix di prestazioni dirette e indirette, prevalentemente sotto forma di erogazioni monetarie piuttosto che di produzione di servizi. 10

Il modello lombardo Dal 2010 RL ha stanziato un ammontare cospicuo di risorse sul tema conciliazione Considerando la spesa procapite, RL si pone ai vertici della graduatoria delle regioni (solo inferiore a province autonome e a Friuli) I principali interventi in atto:  IV Bando LR 28/04 “I tempi delle città”  Programma di misure a sostegno del welfare aziendale ed interaziendale e della conciliazione famiglia-lavoro in Lombardia 11