Il QCE e il PEL Negli anni novanta il Modern Language Project si evolve nel Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue: Apprendimento, Insegnamento,

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Il QCE e il PEL Negli anni novanta il Modern Language Project si evolve nel Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue: Apprendimento, Insegnamento, Valutazione A questo si affianca il Portfolio Europeo delle Lingue (spesso confuso con il precedente), che dà gli indicatori per valutare la competenza comunicativa di una persona in base a sei livelli che vanno da A1 a C2 (con il livello soglia fissato al B1) Il Quadro rende il problema linguistico un problema di tutti, cambiando quindi totalmente prospettiva rispetto ai Livelli soglia

Il QCE e il PEL Ora l’attenzione non è più incentrata esclusivamente sulla lingua franca (l’inglese), ma su tutte le lingue comunitarie Già il Trattato di Maastricht con cui si istituì l’Unione Europea (1992) prevedeva il diritto ad essere istruiti nella propria lingua madre, ma anche la necessità di offrire a tutti due lingue straniere (necessità non sentita, naturalmente, in Gran Bretagna e Irlanda) Intorno al 2000, quindi, diventa obbligatorio nella scuola media l’insegnamento di una seconda lingua straniera (l’inglese lo è già dalle elementari)

Il QCE e il PEL In Italia il ministro Gelmini (2009) ha interpretato la direttiva europea permettendo allo studente che lo desideri di usare le ore della seconda lingua straniera per approfondire l’inglese, dimostrando scarso senso della realtà rispetto a quanto sta succedendo nel mondo. Il Quadro è quindi una riflessione sul ruolo delle lingue in Europa, sulla natura della conoscenza di una lingua, sulle componenti neuropsicologiche, sociali, culturali dell’insegnamento e dell’apprendimento linguistico, ma non entra mai nella dimensione metodologica, in nome della differenza e della libertà d’insegnamento.

Il Portfolio Per ogni livello ci sono degli indicatori per verificare il livello di competenza raggiunto, e si tratta quasi sempre di saper fare con la lingua Livello A1 : comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri ed è in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come dove abita, le persone che conosce e le cose che possiede. Interagisce in modo semplice purché l’altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare

Il Portfolio In realtà, stando al progetto iniziale il Portfolio prevedeva tre tipi di documentazione: o Il Passaporto linguistico : include le certificazioni e le attestazioni di competenza linguistica o La Biografia di apprendimento : racconta il percorso di apprendimento mediante obiettivi, metodi, strumenti e materiali, schede di autovalutazione, diario o Il Dossier : ogni studente vi raccoglie tutti i tipi di documenti personali che provino il suo uso effettivo della lingua