Psicologia applicata alle tecnologie dell’istruzione Gisella Paoletti Sara Rigutti.

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Transcript della presentazione:

Psicologia applicata alle tecnologie dell’istruzione Gisella Paoletti Sara Rigutti

Introduciamo il libro: DIANA LAURILLARD 2002 RETHINKING UNIVERSITY TEACHING. LONDON ROUTLEDGE FALMER

3 DIANA LAURILLARD 2002 RETHINKING UNIVERSITY TEACHING. Laurillard confronta la sua prima lezione come studente e come insegnante: Da studente: in un’aula con altri 199 studenti, trascrive velocemente le formule che un docente scriveva alla lavagna.

4 Da docente Da docente: parla/scrive tutto il tempo Alla fine chiede: domande? (una, che rivela incomprensioni di base)‏ Qualcun altro aveva lo stesso problema? Sì. Tutti (Laurillard, 2002, p. 1)

5 No innesto diretto di conoscenze da chi insegna a chi impara. Circostanza fortunata (?!): si era resa conto che chi fa lezione deve valutare le difficoltà di comprensione di chi ascolta,

6 La comprensione... Fino a pochi decenni fa.. la comprensione era ritenuta risultato inevitabile dell’ascolto/ lettura Poi.. ricerche in campo linguistico, pedagogico, psicologico hanno dimostrato che: comprendere un discorso implica un atto di interpretazione da parte di chi ascolta di ricostruzione del senso in base a ciò che è noto talvolta non si comprende

7 Competenze di chi insegna Chi insegna deve sapere: la proprio disciplina, come insegnarla, cosa può essere compreso male, che cosa può richiedere un eccessivo sforzo cognitivo.

8 gli studenti hanno competenze e le conoscenze molto diversificate e' improduttivo rivolgersi ad uno studente “medio”, dare per scontato che quanto viene detto sarà capito da tutti. In una scuola di massa

9 Uno spunto.. per riflettere sulle difficoltà che si presentano a chi deve svolgere una lezione e a chi deve ascoltarla e capirla. In tutte le forme: messaggio orale (lezione)‏ scritto (il libro di testo), rappresentazioni iconiche (figure, diagrammi, animazioni, ecc.), multimedia che combina i tre (come in una presentazione PowerPoint).

10 Il problema della comprensibilità riguarda ogni strumento di presentazione delle informazioni. Tutti potranno avere un computer, a scuola ed a casa? L'uso dei nuovi strumenti tecnologici potrà aumentare la qualità e la quantità degli apprendimenti? Comprensibilità in ogni strumento

11 V errà migliorato l’ accesso alle informazioni google del.icio.us connotea citeUlike furl Più accesso, diversa forma

Cambia la forma.. Forse anche la forma della presentazione Informazioni visive, integrazione di orale e scritto Ma siamo sicuri che quanto è accessibile verrà capito?

13 Mai assumere che venga sempre correttamente capito e memorizzato, o che strumenti diversi da quelli tradizionali assicureranno la comprensione Dovremo sempre chiederci se chi impara ha capito quanto ha: letto ascoltato visto sperimentato

14 Ci chiederemo: Perché usare il computer a scuola e in che modo? Cosa cambia se si legge un testo elettronico invece che un testo tradizionale? Se si cercano le informazioni in rete invece che sui libri? Se le informazioni vengono presentate visivamente invece che con un testo?

Come si svolge un buon corso? Il design dell’istruzione studia come insegnare Cerca i metodi per rendere l’apprendimento efficace, efficiente, attraente P.e. si chiede: Quale e’ la sequenza di attivita’ ottimale? Come costruire una presentazione multimediale? Quale rapporto tra docente e discente?

16 Comprendere discorsi e testi Perchè sperimentiamo difficoltà di comprensione? prima causa: perche’ dobbiamo interpretare le informazioni verbali dobbiamo rappresentare nella mente il significato di quanto letto/ascoltato.

17 Prima della stampa.. prima dell’invenzione della stampa a caratteri mobili l’apprendimento aveva luogo attraverso l’esperienza o l’osservazione nella bottega l’imitazione del comportamento di un maestro, il tentativo, la correzione.

18 Si, ma.. l’apprendistato era per pochi dispendioso in termini di tempo Efficiente per procedure, how-to nella bottega,occorrevano: le cose pertinenti un maestro

19 Il libro a stampa La diffusione del libro ha permesso una enorme diffusione dell’istruzione, e' strumento per l'autoistruzione Ma: maggiore impegno durante l’acquisizione delle conoscenze.

20 Proviamo la differenza: Tra quando qualcuno ci ha insegnato ad usare un congegno, spiegandocelo mentre ce lo mostrava; o in cui abbiamo potuto interagire con un congegno, reale o simulato e confrontiamola con un’altra situazione in cui abbiamo dovuto apprenderne l’uso mediante un manuale…

21 Capire dal testo Risultato raggiunto, sforzo maggiore difficoltà ad applicare

22 Capire dal testo Devo decodificare ricostruire nella mente il significato dei simboli quando la ricostruzione e' corretta imparo senza dover fare esperienza: leggo: imparo ma occorre uno sforzo: (un esempio più complesso: il manuale del videoregistratore) pericolo ghiaccio sottile

23 Ma cosa cambia se si usa il computer? Avremo nuove forme di presentazione: non solo testo, anche informazioni visive videoregistrazioni, simulazioni, realtà virtuale per vedere, interagire con ciò che altrimenti deve venire ricostruito nella mente a partire da informazioni verbali. Ma: non il computer di per sé ma certi tipi di presentazione.

24 Clark: Ha un senso confrontare i vari media? NO: conclusione provocatoria: i media non influenzano l’apprendimento sotto nessuna condizione. i cambiamenti non sono causati dal media analizzato, ma dagli interventi che accompagnano l’uso dei media: It was not the medium that causes the change but rather a curricular reform that accompanied the change. The best current evidence is that media are mere vehicles that deliver instruction but do not influence student achievement any more than the truck that delivers our groceries causes change in out nutrition. (p. 445).

25 Ad esempio L’istruzione programmata. stessi risultati al computer, con un libro. Cio’ che conta è il metodo: analisi della struttura, passi brevi, riduzione del carico verbale, self- pacing. C’è una differenza nello sforzo compiuto per preparare il materiale, gli studenti dei gruppi di controllo avrebbero avuto gli stessi risultati del gruppo sperimentale se anche il loro (non trattamento) fosse stato curato altrettanto.

26 soluzione? Non chiedersi: quale media e’ piu’ efficace? Chiedere: Quale attributo dei media? puo' rallentare il movimento, fare uno zoom su un particolare facilitare operazioni che l'utente non sa compiere da solo.

27 Microscopio (ingrandisco cio' che non vedo)‏ simulazione (posso fare operazioni impossibili altrimenti)‏ Google earth (rendo vicino il lontano)‏

Trasmissione o esperienza?

Recezione o scoperta recezione: ascolto, leggo Scoperta: esploro verifico Si sostiene che l’apprendimento non dovrebbe essere basato sulla sola trasmissione delle informazioni, sulla lezione, sull'ascoltare. Occorre anche fare, la bottega, le esercitazioni, il laboratorio. Alcuni ricercatori sottolineano che l'insegnamento formale, di concetti e definizioni, non è sempre efficace. Conseguenze: difficoltà di applicazione, concetti inerti

Conoscenza accademica – di secondo ordine L’apprendimento non puo’ essere realizzato solamente tramite l’esperienza diretta Occorre anche imparare comprendendo le descrizioni di esperienze altrui, comprendere punti di vista diversi dal proprio. La conoscenza accademica un carattere di secondo ordine: viene appresa tramite l'ascolto/lettura di descrizioni, esposizioni, argomentazioni, viene trasmessa attraverso rappresentazioni simboliche: simboli matematici, fonetici, diagrammi, notazioni musicali, il linguaggio stesso.

Un’attività retorica L’insegnamento come attività retorica Si persuonono gli utenti a cambiare concettualizzazione Utilizzando gli insight elaborati da altri

Possono essere progettati percorsi migliori? non è inevitabile che l’apprendimento abbia luogo solo attraverso modalità simbolico-ricostruttive e che l’insegnamento sia il racconto (e la ricostruzione nella mente) di esperienze e concettualizzazioni di altri. Molte tecnologie per l’insegnamento sono state ideate per modificare queste modalità di insegnamento/apprendimento.

Perche’ si fa lezione? Supporter: –Lunga tradizione –Economica –Accesso a molti utenti Critici –Apprendimento superficiale –Sotto il controllo del docente –Studenti passivi Organizzazione di sostegno all’autoapprendimento tramite lo studio del testo E’ una recitazione Non un dialogo Risposta: appunti

Ma perche' e' difficile seguire la lezione? Chi ascolta (o chi legge) deve comprendere parole e frasi, (ma non basta annotare singole frasi)‏ –Informazioni importanti, tema generale, relazioni tra le informazioni – la struttura del discorso (che e' implicita)‏ La prima volta che si ascolta E' possibile capire, ma possono aver luogo dei fraintendimenti (o trascurare inf. importanti)‏

Dalla lista alla struttura Testo testo testo testo testo testo testo testo Testo testo testo testo Topic 1. arg principale 1.1 esempio 1.2 esempio 2. argomento principale 2.1 esempio 2.2 esempio

il discorso: Pro: –Ha forma narrativa –Argomenti organizzati –Sequenza e informazioni segnalate con l’enfasi, i gesti –Il materiale e’ selezionato e collegato –Viene mostrata la prospettiva da utilizzare –E’ aggiornato Contro: –Parla solo il docente –No domande –Valutazione finale

Come si incrementa la comprensione? Soluzione 1: ausili Intervenire sull’attivazione delle preconoscenze – Organizzatori anticipati (Ausubel, 1960) Guida del processo di ascolto Facilitazione delle annotazioni durante l’ascolto –– scalette, dispense

gli AO fanno tre cose Sollecitano a recuperare dalla memoria a lungo termine le conoscenze utili Predispongono all’uso di principi organizzativi che consentono una registrazione ben strutturata del materiale Evitano che un brusco impatto con il materiale impedisca di coglierne il significato

Come si incrementa la comprensione? Soluzione 2. un dialogo Un concetto/teoria possono venire insegnati in tanti modi/ Difficile trovare a priori il migliore Per sviluppare una lezione efficace ci dovrebbe essere un: dialogo iterativo continuo tra studente e docente, che riveli le concettualizzazioni dell’uno e dell’altro. –Non basta dire (trasmettere?) –Non basta sperimentare senza feedback e senza riflettere

Il dialogo iterativo Quale sarebbe la situazione di insegnamento ideale? –il docente introduce un argomento –Verifica continuamente la comprensione dello studente – utilizza le risposte dello studente per determinare la forma dell’insegnamento successivo. e’ possibile? In una situazione di tutoraggio individuale (o almeno di piccolo gruppo).

il tutoraggio individuale e' difficile da offrire Ci sono altri metodi per ottenere gli stessi effetti? Può farlo il libro? Può farlo il computer? Possono cioe’ questi strumenti: – introdurre un argomento, –valutare la performance dello studente, –fornirgli un feedback – selezionare un nuovo compito ad hoc?

La lezione, il software dovrebbe essere: Adattivo (usa le informazione provenienti da uno studente per determinare la forma dell'insegnamento successivo)‏ Discorsivo (supporta discussione e negoziazione tra utenti)‏ Interattivo (fornisce un feedback )‏ Riflessivo (incoraggia la riflessione)‏

Adattivita' un sistema e' adattivo se e’ in grado di ottenere informazioni sulle concettualizzazioni degli studenti, e di usare queste informazioni per determinare la forma dell'insegnamento successivo. Un sistema adattivo non si rivolge ad uno “studente ideale” Traccia le competenze/conoscenze/livelli dello studente organizza un ambiente di apprendimento adatto allo studente.

Discorsivita': è possibile descrivere e ridescrivere le concettualizzazioni dei partecipanti; è accessibile sia la concettualizzazione del docente sia quello dello studente e lo scopo (topic goal) è negoziabile, lo studente puo’ produrre una descrizione e ricevere un feedback, il docente puo’ riflettere sulla descrizione prodotta dallo studente e aggiustare la propria descrizione per renderla più significativa per lo studente.

Reattivita-Interattività': Lo studente puo’ agire, ricevere un feedback intrinseco, agire tenendo conto del feedback un feedback –(- estrinseco, quando si ha una valutazione di una azione (un applauso, una lode, un commento) generato da un contesto esterno all'azione stessa, –- intrinseco, quando e' il risultato di una azione (un goal come risultato del tirare la palla) dove il feedback e' generato dallo stesso contesto dell'azione

Riflessivita' Chi sperimenta deve riflettere su cio’ che ha ottenuto, sul modo in cui il risultato e’ legato allo scopo da raggiungere. –Facilitazione quando: è possibile collegare il feedback all’azione precedente, il ritmo dell’apprendimento è controllabile dallo studente –Ricevuto il feedback, lo studente deve avere il tempo e il modo per riflettere sul collegamento tra il feedback e l’obiettivo scopo dell’azione educativa.

Analisi dei media ci chiederemo quali media possiedono caratteristiche di adattività, discorsività, interattività, riflessività, in quale combinazione e in quale misura, e quali altre caratteristiche possono essere rilevanti per valutarne l’efficacia in termini di comprensione ed apprendimento.

Laurillard: 5 tipi di media Narrativistampa tv, cassette audio, video,dvd Ascoltare vedere, apprendere InterattiviIpermedia risorse web esplorare ComunicativiConferenze mediate dal computer… discutere AdattiviSimulazioni, ambienti virtuali, tutoriali sperimentare ProduttiviMicromondi..esprimere

media narrativi Inizieremo con gli strumenti educativi che non prevedono l’uso del computer (il libro, la televisione, le cassette audio e video, ri-analizzando anche la lezione)

media interattivi media dai contenuti lineari che sono pero’ sotto il controllo dell’utente e in un ambiente aperto (ipertesti, multimedia, risorse web, Utube?).

media adattivi i media che possono modificare il loro stato in risposta all’azione dell’utente, simulazioni, ambienti virtuali e programmi tutoriali, agenti pedagogici.

media comunicativi media che consentono di comunicare ed interagire Videoconferenze ed (anche web 2?) forum, synergeia, folksonomy

Media produttivi Se resta tempo.. si parlava di logo, adesso web2, blog, ple, wiki, tag google-doc.. e wp e ppt / i media in cui l’utente e’ produttore