Umberto Saba (vero cognome Poli) VITA E OPERE: -nacque a Trieste nel 1883; -nel 1910 pubblicò il suo primo libro e nel 1921 uscì il Canzoniere; -nel 1938, essendo ebreo,emigrò a Parigi e poi a Firenze; -fu autore delle prose e del romanzo incompiuto Ernesto; -muore a Gorizia nel 1957,.- l’ultima edizione del Canzoniere uscirà nel TEMI E CARATTERISTICHE: -usò il metro e la forma della poesia tradizionale; -volle eliminare il superfluo nelle sue opere; -il linguaggio è sempre chiaro,semplice,concreto e legato al quotidiano.
AMAI Da Mediterranee. Metro: endecasillabi, eccetto il v. 3, composto da un’unica parola isolata, di tre sillabe. trite* Amai trite* parole che non uno M’incantò la rima fiore osava. M’incantò la rima fiore amore*, amore*, la più antica difficile del mondo. Amai la verità che giace al fondo, obliato*, quasi un sogno obliato*, che il dolore riscopre amica. Con paura il cuore le si accosta, che più non l’abbandona. Amo te che mi ascolti e la mia buona carta lasciata al fine del mio gioco*. trite*:logore e consunte, divenute banali per l’uso lungo e ripetuto. la rima…amore*:non è un’indicazione generica, ma rinvia ad esempio ai vv di Trieste. obliato*:dimenticato. la mia buona carta lasciata al fine del mio gioco*: la carta vincente, che il giocatore conserva per la fine della partita.
Analisi del testo La prima strofa riguarda la forma poetica, il linguaggio composto da parole semplici e comuni, la musicalità dei versi scorrevole e piana, basata su rime elementari. La strofa centrale si riferisce ai contenuti esistenziali della poesia, alla ricerca di una > nascosta, che occorre scoprire al di sotto delle apparenze superficiali, con uno sforzo di sincerità e di chiarificazione che comporta speso dolore e paura. Il discorso riguarda il cuore ed esprime un impegno soprattutto morale, in quanto il dolore rende amica anche la verità più dura; per Saba non c’è amore senza dolore, tanto che il doloroso amore costituisce l’essenza della vita. Ma la vita è anche una fonte di gioia e consolazione, come risulta dai due versi conclusivi, che si riferiscono direttamente al lettore, per renderlo partecipe di un’esperienza che resta comunque preziosa. Passato remoto ‘amai’ e presente ‘amo’; quest’ultimo verbo, introducendo i due versi finali, stabilisce una linea di continuità che unisce, all’insegna di una dichiarazione d’amore, la ricerca poetica e le scelte di vita.