Teoria dei Sistemi Dinamici Omar Gelo, Ph.D Università del Salento.

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Transcript della presentazione:

Teoria dei Sistemi Dinamici Omar Gelo, Ph.D Università del Salento

d) Teoria dei Sistemi Dinamici  Fondata da Ludwig von Bertalanffy negli anni ’50 con riferimento ai principi della filosofia della scienza, cibernetica, fisica, biologia, psicologia della Gestalt, teoria dell’nformazione e ingegneria  Studia le proprietà generali dei sistemi dinamici (cioè che si modificano al passare del tempo) indipendentemente dalla loro natura (fisica, biologia e/o sociale)  Sistema dinamici (SD): -insieme di componenti in reciproca interazione -lontano da equilibrio energetico (termodinamico)  sistema aperto -Auto-organizzazione: in grado di produrre entropia negativa -Si modifica costantemente al passare del tempo all’interno di una dinamica oscillatoria tra stabilità e cambiamento  può essere caratterizzato a diversi livelli: a) struttura b) dinamiche

d) Teoria dei Sistemi Dinamici (2) a) Struttura: - organizzazione gerarchica: esistenza di funzioni sovra- e sotto-ordinate

d) Teoria dei Sistemi Dinamici (2) a) Struttura: - organizzazione gerarchica: esistenza di funzioni sovra- e sotto-ordinate - ricorsivitá e auto-similarità: ogni livello é esso stesso un sistema composto da altre parti, e così via.

d) Teoria dei Sistemi Dinamici (2) a) Struttura: - Organizzazione gerarchica: esistenza di funzioni sovra- e sotto-ordinate - Ricorsivitá e auto-similarità: ogni livello é esso stesso un sistema composto da altre parti, e così via. b) Dinamiche: - Non-linearità: il comportamento di un SD non può essere espresso (è diverso) dalla somma delle sue parti (principio di sovrasommatività  emergenza) - Emergenza: pattern di attività più semplici (di livello sotto-ordinato) danno luogo a pattern di attività più complessi (di livello sovra-ordinato)

d) Teoria dei Sistemi Dinamici (2) a) Struttura: - organizzazione gerarchica: esistenza di funzioni sovra- e sotto-ordinate - ricorsivitá e auto-similarità: ogni livello é esso stesso un sistema composto da altre parti, e così via. b) Dinamiche: - Non-linearità: il comportamenti di un SD non può essere espresso (è diverso) dalla somma delle sue parti (principio di soprasommatività  emergenza) - Emergenza: pattern di attività più semplici (di livello sotto-ordinato) danno luogo a pattern di attività più complessi (di livello sovra-ordinato) - Storicitá: abilità a modificarsi sulla base di attivitá e funzioni passate (si veda il concetto di esperienza passata) - Auto-organizzazione: aumento in complessitá e coerenza interna – raggiungimento di entropia negativa – basata su parametri sia interni che esterni (auto-referenzialitá)

d) Teoria dei Sistemi Dinamici (3)  Sinergetica: - sotto-disciplina della TSD: studia in che modo i processi e le dinamiche sistemiche osservabili in un sistema complesso ad un livello sovra- ordinato siano il risultato dell’interazione delle componenti ad un livello sotto-ordinato  Emergenza e Auto-organizzazione - permette di studiare: 1) Dinamiche sistemiche 2) Organizzazione funzionale e disfunzionale

Sincronizzazione metronomi

Benard Convection Cells

Sub-simbolica: Schemi senso-motori (cervelloo rettiliano, sist. limbico) Cognizione Concettuale (Cortecce primarie e secondarie) Simbolica: Linguistica (Area di Broca & Wernicke)

d) Teoria dei Sistemi Dinamici (4) 1) Dinamiche sistemiche: - per ESISTERE, un sistema dinamico deve poter mantenere una certa coerenza interna a dispetto delle continue perturbazioni (provenienti dall’ambiente esterno e interno)  „principio dell’ordine dal rumore“

“estrazione di regolarità” “multiformi discrepanze ambientali” Non-séSé Bio-fisiologico Psicologico Socio-culturale Mantenimento auto-referenziale della coerenza sistemica sulla base di vincoli di vario tipo:

Sub-simbolica: Schemi senso-motori (cervelloo rettiliano, sist. limbico) Cognizione Concettuale (Cortecce primarie e secondarie) Simbolica: Linguistica (Area di Broca & Wernicke)

d) Teoria dei Sistemi Dinamici (4) 1) Dinamiche sistemiche: - per ESISTERE, un sistema dinamico deve poter mantenere una certa coerenza interna a dispetto delle continue (perturbazioni provenienti dall’ambiente esterno e interno)  „principio dell’ordine dal rumore“ - esistono due tendenze fondamentali in relazione a tale dialettica: a) mantenimento della Coerenza interna (tendenza alla STABILITA’) b) apertura al Cambiamento (tendenza all’INSTABILITA’) - Risultano in cambiamenti di PRIMO E SECONDO ordine

d) Teoria dei Sistemi Dinamici (5) a) Cambiamenti di PRIMO ordine: il sistema incontra perturbazioni “acceptabili”  che può assimilare  il sistema mantiene la propria organizzazione attorno a pattern preferenziali di attivitá (“attrattori”)  Auto-ORGANIZZAZIONE b) Cambiamenti di SECONDO ordine: il sistemma va incontro a perturbazioni “oltre-soglia” che, per poter essere assimilate, richiedono una ristrutturazione dei pattern di attività del sistema  emergenza di nuovi pattern di attività del sistema (stati di transizione o biforcazione  Ri-ORGANIZZAZIONE”)

Psicoterapia come sistema complesso aperto Patient SocialPsychologicalBiological Therapist SocialPsychologicalBiological

Organizzazione funzionale di un sistema e cambiamenti a cui esso va incontro Dinamica oscillatoria:  Tendenza alla STABILITÀ (integrità funzionale) ↓↑  Apertuta al CAMBIAMENTO (adattamento all’ambiente interno ed esterno) Auto-organizzazione Processi dinamici

Cambiamento di 1. ordine:  Stimoli: assimilabili ↓  Organizzazione: modificazioni minime STABILITÀ Processi dinamici (2)

Processi dinamici (3) Cambiamento di 2. ordine:  Stimoli: “oltre-soglia” ↓  Organizzazione: modificazioni drastiche STABILITÀ INSTABILITÀ STABILITÀ X Dis-organizzazione Ri-organizzazione

Psicopatologia STABILITÀ INSTABILITÀ STABILITÀ Psicopatologia: dis-organizzazione Interventi terapeutici: promuovono la ri-organizzazione X Normalità: organizzazione

Processo terapeutico STABILITÀ INSTABILITÀ STABILITÀ Psicopatologia: organizzazione disfunzionale ma stabile (vd. difese, resistenze) Terapeuta: X Facilita la de-stabilizzazione (vd. aspetti tecnici) Paziente:- fluttuazioni critiche (ansia, vulnerabilità) - testa nuove situazioni ↓↑ Terapeuta: supporta il paziente (vd. aspetti relazionali) Output:- emergenza di una nuova organizzazione - pattrern di funzionamento maggiormente adattivi e flessibili)

d) Teoria dei Sistemi Dinamici (6) 2) Organizzazione funzionale e disfunzionale: - per esistere/evolversi, un sistema dinamico deve potersi organizzare in modo funzionale. L’efficacia funzionale di un sistema complesso dipende dalla sua abilità a far fronte a perturbazioni interne ed esterne in modo flessibile e dinamico – “principio dell’ordine atttraverso fluttuazioni” - un sistema può presentare due tipi qualitativamente diversi di organizzazione : a) Organizzazione funzionale b) Organizzazione disfunzionale

d) Teoria dei Sistemi Dinamici (7) a) Organizzazione funzionale: il sistema è in grado di far fronte all’instabilitá che deriva dall’esposizione a perturbazioni “oltre-soglia” (apertura al cambiamento) senza compromettere la propria stabilitá (coerenza interna)  il sistema é in grado di mantenere un equilibrio dinamico tra le opposte tendenze alla stabilitá e all’instabilitá  ADATTIVITÀ (adattamento a medio/lungo termine)

d) Teoria dei Sistemi Dinamici (7) b) Organizzazione disfunzionale: il sistema non é in grado di tollerare perturbazioni, inseguito alle quali o si “chiude” rigidamente o si destabilizza  il sistema possiede un grado ristretto di variabilitá in grado di tollerare  MANCANZA DI ADATTIVITÀ (adattamento a breve/brevissimo termine)

Paesaggio energetico

attractors Staticity Paesaggio energetico

Stabilità ed instabilitá in un paesaggio energetico

Stability and instability in an energy landscape

- phases of stability, where the system seems to take care of the maintainance of its “status quo” (assimilation  predictability) - phases of intense instability, where also minimal perturbations generate deep re-organization (e.g. Existential crisis, symptom’s emergence) Sviluppo

Grazie!